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Amilcare Savojardo (Monteu Roero, 1890[1]Santa Margherita Ligure, 22 giugno 1971[2]) è stato un dirigente sportivo, allenatore di calcio e calciatore italiano, di ruolo attaccante o centrocampista.

Amilcare Savojardo
Nazionalità  Italia
Calcio
Ruolo Attaccante, centrocampista
Carriera
Squadre di club1
1907-1911 Astense? (?)
1911-1912Vigor? (?)
1912 Forza e Coraggio? (?)
1912-1915Alessandria35 (5)
Carriera da allenatore
1912-1913Alessandria
1925-1929AlessandriaDirettore tecnico
1933-1934AlessandriaCommissario tecnico
1934-1936AlessandriaDirettore tecnico
1950-1951AlessandriaCommissione tecnica
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 

Biografia


Crebbe ad Asti; fu un atleta polivalente, che oltre al calcio praticò Ciclismo (fu gregario di Giovanni Gerbi), atletica leggera, lotta greco-romana e pallone elastico[1].

Geometra, lavorò per la Borsalino di Alessandria; nel 1928 firmò nella Città piemontese il progetto per il Campo del Littorio, oggi Stadio Giuseppe Moccagatta[3][4].

Avendo combattuto come Ufficiale durante la Grande Guerra, fu nominato Cavaliere di Vittorio Veneto[2].


Carriera


Appassionato sportivo, appena diciassettenne recitò un ruolo decisivo nella fondazione del primo club calcistico di Asti, il Football Club Astense (1907)[1]. Giocò anche per la Vigor di Torino[5] e, dal febbraio 1912, per la Forza e Coraggio di Alessandria, destinata in quell'anno a trasformarsi in Alessandria Foot Ball Club e a prendere parte per la prima volta ai campionati nazionali. È tradizionalmente considerato, assieme ad Enrico Badò e ad Alfredo Ratti, uno dei tre ispiratori ed artefici di questa decisione[1].

Attaccante, giocò coi grigi nel ruolo di centrosostegno[6]; ne diventò anche primo capitano[7] e forse allenatore (ruolo che fonti più recenti tendono ad attribuire a Badò)[8][9]. Nel 1913 la squadra ottenne la promozione in Prima Divisione[8], il ruolo di trainer passò all'inglese George Arthur Smith e Savojardo entrò a far parte del novero dei dirigenti nelle vesti di segretario e cassiere[1][10]. Interruppe l'attività agonistica con lo scoppio della guerra.

Rimase all'interno della società per lungo tempo, con ruoli tecnici e dirigenziali, affiancando anche Felice Borel, per un breve periodo, nel ruolo di allenatore, durante il campionato di Serie A 1946-1947[11].


Note


  1. Boccassi e Cavalli, p. 488.
  2. Necrologio su «Stampa Sera», 143/1971, 24 giugno 1971, p. 11
  3. Boccassi e Cavalli, p. 489.
  4. Pier Luigi Prato. Stadio. La via alessandrina al Moccagatta Archiviato il 22 febbraio 2013 in Internet Archive., da Alessandriacalcio.it
  5. Boccassi et al., p. 6.
  6. Boccassi et al., p. XIV.
  7. Caligaris, p. 9.
  8. Boccassi et al., p. 5.
  9. Boccassi e Cavalli, p. 52.
  10. Boccassi e Cavalli, p. 493.
  11. Boccassi et al., p. 297.

Bibliografia


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