Frederic Massara (Torino, 11 novembre 1968) è un dirigente sportivo, allenatore di calcio ed ex calciatore italiano, di ruolo attaccante, direttore sportivo del Milan.
Frederic Massara | ||
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Nazionalità | ![]() | |
Altezza | 178 cm | |
Peso | 68 kg | |
Calcio ![]() | ||
Ruolo | Allenatore (ex attaccante) | |
Termine carriera | 2003 - giocatore | |
Carriera | ||
Giovanili | ||
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Squadre di club1 | ||
1986-1987 | ![]() | 0 (0) |
1987-1991 | ![]() | 123 (26) |
1991-1994 | ![]() | 100 (15) |
1994-1996 | ![]() | 72 (8) |
1996-1998 | ![]() | 51 (4) |
1998-1999 | ![]() | 27 (6) |
1999-2000 | ![]() | 21 (0) |
2000-2001 | ![]() | 30 (2) |
2001-2002 | ![]() | 8 (0) |
2002-2003 | ![]() | 7 (1) |
2003-2004 | ![]() | ? (?) |
2004-2006 | ![]() | ? (?) |
Carriera da allenatore | ||
2006-2007 | ![]() | Vice |
2007 | ![]() | Vice |
2007-2008 | ![]() | Vice |
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato. Il simbolo → indica un trasferimento in prestito. | ||
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Disputa le giovanili nel Torino, mettendosi in luce fra i ragazzi del Filadelfia[1] più promettenti, rivelandosi un attaccante agile e scattante anche se non molto potente fisicamente: coi granata conquista l'edizione 1987 del Torneo di Viareggio e viene spesso aggregato alla prima squadra nella stagione 1986-1987, pur non riuscendo tuttavia ad esordire in prima squadra. A fine stagione il club piemontese lo cede al Pavia.
In riva al Ticino, disputa 2 campionati di Serie C1 e due di Serie C2, mettendosi in luce come buon attaccante (26 reti complessive).[2]
Nell'estate 1991 viene invece acquistato dal Pescara, voluto da Giovanni Galeone che vede in lui un attaccante laterale ideale per il proprio modulo 4-3-3. I risultati sono subito positivi: gli abruzzesi centrano la promozione in Serie A[1] e Massara contribuisce attivamente al successo con 8 reti in 38 incontri. Resta coi biancazzurri anche nella stagione successiva in massima serie, ma pur mantenendo il posto da titolare (27 presenze) le reti realizzate scendono a 3[2] (fra cui quella del provvisorio 4-2 nella celebre sfida col Milan poi finita 5-4 per i rossoneri), e gli abruzzesi chiudono il torneo all'ultimo posto. Resta col Pescara anche per il campionato 1993-1994, concluso con una salvezza sofferta e sole 4 reti all'attivo[2], quindi viene ceduto alla Fidelis Andria.
Fra i pugliesi disputa due campionati cadetti non particolarmente esaltanti (8 sole reti complessive)[2], il secondo dei quali concluso con la retrocessione, così come l'annata successiva disputata nelle file del Palermo e anche quello seguente, sempre coi rosanero che evitano la C2 solo per ripescaggio. Dopo un anno all'Arezzo[3] in C1, torna al Pescara[4] in Serie B, ma in 21 incontri non riesce mai ad andare a segno.
Gli ultimi anni di carriera lo vedono in C2 con Moncalieri[5], nuovamente Fidelis Andria e Tivoli.
Chiude la carriera da calciatore nel 2006[6] dopo aver totalizzato complessivamente 27 presenze e 3 reti in Serie A e 194 presenze e 22 reti in Serie B[2].
Terminata l'attività agonistica intraprende quella di allenatore, ricoprendo l'incarico di vice-allenatore con Benevento[7], Pescara e Martina[8].
Dal luglio 2008 collabora con il direttore sportivo Walter Sabatini, prima nel Palermo[8] e poi nella Roma.
Il 2 maggio 2011 ottiene la qualifica di direttore sportivo con la valutazione di 110/110. Il 6 ottobre 2016 viene scelto per ricoprire il ruolo di direttore sportivo alla Roma, in sostituzione di Sabatini,[9] salvo poi lasciare l’incarico per seguire lo stesso Sabatini nell’esperienza di coordinatore dell'area tecnica delle squadre di Suning, l’Inter e il Jiangsu Suning.
Il 1º giugno 2018 torna alla Roma in veste di segretario generale,[10] e l'8 marzo 2019 viene nuovamente nominato direttore sportivo in seguito alla risoluzione consensuale fra la società e il suo predecessore Monchi.[11] Il 5 giugno, la Roma e Massara risolvono consensualmente il loro rapporto.
Il 21 giugno 2019 il Milan lo ingaggia come direttore sportivo del club.[12] Nella stagione 2021-2022 il Milan torna a vincere il campionato, a undici anni di distanza dalla precedente affermazione.[13]
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