Gian Paolo Manighetti (Filago, 24 gennaio 1969) è un ex calciatore italiano, di ruolo difensore.
Gian Paolo Manighetti | ||
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Nazionalità | ![]() | |
Altezza | 176 cm | |
Peso | 74 kg | |
Calcio ![]() | ||
Ruolo | Difensore | |
Termine carriera | 2003 | |
Carriera | ||
Squadre di club1 | ||
1986-1991 | ![]() | 115 (4) |
1991 | ![]() | 4 (0) |
1991-1992 | → ![]() | 17 (0) |
1992-1994 | → ![]() | 62 (1) |
1994-1998 | ![]() | 108 (0) |
1998-2000 | ![]() | 58 (1) |
2000-2002 | ![]() | 40 (1) |
2002 | ![]() | 11 (0) |
2003 | ![]() | 5 (0) |
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato. Il simbolo → indica un trasferimento in prestito. | ||
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Ha giocato come terzino fluidificante, sia a destra che a sinistra[1]; in gioventù viene impostato come mediano[2], ruolo che ricopre nelle sue prime stagioni al Piacenza. All'occorrenza è stato schierato anche come libero[1].
Prodotto del vivaio del Piacenza, entra nel giro della prima squadra nella stagione 1985-1986: non viene impiegato in campionato, scendendo in campo nella finale di Coppa Anglo-Italiana contro il Pontedera[3]. Nella stagione successiva esordisce in campionato, e l'allenatore Battista Rota gli concede sempre più spazio, schierandolo in 16 occasioni nel campionato di Serie B 1987-1988[4]. A partire dal successivo campionato diventa titolare del centrocampo piacentino, sotto la guida di Enrico Catuzzi, Attilio Perotti, Giorgio Rumignani e Luigi Cagni. Con il Piacenza retrocede in Serie C1 nella stagione 1988-1989 e ottiene due anni dopo la promozione dalla Serie C1 alla Serie B.
Nell'estate del 1991 si trasferisce al Bari, in Serie A[5], acquistato per circa 1 miliardo di lire[6]. Esordisce nella massima serie l'8 settembre 1991, in Parma-Bari 1-0, e colleziona 4 presenze fino a novembre, quando viene restituito (in prestito) al Piacenza[5], per giocare con maggiore continuità. Nella formazione emiliana disputa 17 partite, contribuendo alla salvezza in Serie B, e poi fa ritorno al Bari, che lo gira in prestito per due stagioni al Monza. In Brianza, dove è titolare, subisce la retrocessione in Serie C1 nel 1993-1994 e a fine stagione rientra definitivamente al Bari, con cui disputa quattro stagioni (tre di Serie A e una di Serie B) nel ruolo di terzino sinistro.
Nel 1998 torna al Piacenza, per sostituire Paolo Tramezzani passato al Tottenham[7]. Vi rimane per due stagioni, entrambe nella massima serie, conquistando la salvezza nella stagione 1998-1999. Nel 2000, dopo la retrocessione nella serie cadetta, passa alla Sampdoria per un miliardo e mezzo di lire[1], voluto dall'allenatore Cagni che lo aveva allenato nel Piacenza. Con i blucerchiati disputa due stagioni in Serie B, senza riuscire a centrare la promozione, e nel 2002 si svincola[8], passando al Cagliari[9], sempre in Serie B. Disputa la prima parte della stagione alternandosi con Mauricio Pineda nel ruolo di terzino[10]; a gennaio scende in Serie C1, disputando 5 partite con la maglia del Treviso, con il quale chiude la carriera agonistica.
Dopo una breve esperienza come team manager del Savona[11], torna al Treviso come osservatore[12], ruolo che ricopre in seguito all'Inter dopo il fallimento della società veneta[13].
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