Luigi Ganelli (Codogno, 24 gennaio 1920 – 11 agosto 1985) è stato un allenatore di calcio e calciatore italiano, di ruolo centrocampista.
Luigi Ganelli | ||
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Nazionalità | ![]() | |
Calcio ![]() | ||
Ruolo | Allenatore (ex centrocampista) | |
Termine carriera | 1953 - giocatore | |
Carriera | ||
Giovanili | ||
1934-1935 | ![]() | |
Squadre di club1 | ||
1935-1937 | ![]() | ? (?) |
1937-1939 | ![]() | 43 (16) |
1939-1941 | ![]() | 14 (4) |
1941-1942 | ![]() | 25 (11) |
1942-1943 | ![]() | 7 (1) |
1943-1944 | ![]() | 11 (2) |
1944-1945 | ![]() | 15 (1) |
1945-1946 | → ![]() | 20 (7) |
1946-1948 | ![]() | 41 (1) |
1951-1952 | ![]() | 28 (8) |
1952-1953 | ![]() | 18 (4) |
1953-1954 | ![]() | ? (?) |
Carriera da allenatore | ||
1960-1962 | ![]() | |
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato. Il simbolo → indica un trasferimento in prestito. | ||
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Era il fratello più giovane dei due Ganelli di Codogno. Il maggiore era Bassano (1915), e per questo motivo Luigi era chiamato anche Ganelli II.
Mezzala, cresce nelle giovanili del Codogno[1], da cui passa al Piacenza (Serie C) nel 1937[2]. Nella sua prima stagione, pur essendo utilizzato come riserva, mette a segno 9 reti[3] e gioca da titolare lo spareggio-promozione perso contro il Fanfulla[4]. Nella stagione successiva gioca da titolare[5] mettendo a segno altre 7 reti, e nel 1939 viene acquistato dal Torino (inizialmente in prestito[6] e poi a titolo definitivo[7]), approdando così in Serie A. Esordisce in massima serie il 17 marzo 1940 in Torino-Liguria (3-0), e resta in maglia granata per due anni, nei quali è poco impiegato.
Nel 1941 passa al Brescia, con cui realizza 11 reti nel campionato di Serie B, e l'anno successivo è al Napoli, sempre nella serie cadetta. Nei campionati di guerra milita di Cremonese e Milan, per poi ritornare al Napoli che lo gira in prestito al Piacenza, militante nel Serie B-C[8].
Nel 1946 torna al Napoli, dove disputa due campionati di massima serie e nel giugno 1948 viene coinvolto in un caso di illecito nella partita tra i partenopei e il Bologna[9]. Il Napoli viene retrocesso in B dalla CAF e Ganelli è squalificato a vita, ma in seguito la condanna viene commutata in una squalifica di 3 anni[10] e nella stagione 1951-1952 torna in campo con la maglia del Pavia, in Serie C[11]. Conclude la carriera con una stagione nello Stabia, in Serie C, e dopo il fallimento della squadra rimane nella città campana militando nella Juve Stabia, nel campionato di Promozione[12].
In massima serie ha totalizzato 56 presenze e 5 reti.
Terminata la carriera agonistica, diventa allenatore nelle serie minori, guidando il Larderello tra il 1960 e il 1962[13][14].
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