Miguel Ángel Longo (Buenos Aires, 25 marzo 1939 – Orbassano, 2 giugno 2001) è stato un calciatore e allenatore di calcio argentino, di ruolo difensore.
Miguel Ángel Longo | ||
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Nazionalità | ![]() | |
Altezza | 180 cm | |
Peso | 80 kg | |
Calcio ![]() | ||
Ruolo | Difensore | |
Termine carriera | Giocatore - 1970 | |
Carriera | ||
Giovanili | ||
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Squadre di club1 | ||
1959-1960 | ![]() | 0 (0) |
1960-1969 | ![]() | 242 (2) |
1967 | →[1] ![]() | ? (?) |
1969-1970 | ![]() | 32 (0) |
Carriera da allenatore | ||
1981-1982 | ![]() | |
?-? | ![]() | |
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato. Il simbolo → indica un trasferimento in prestito. | ||
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Nato a Buenos Aires, iniziò a giocare a calcio nel Temperley[2], prima di trasferirsi in Italia entrando a far parte delle giovanili della Juventus: entrò anche a far parte della prima squadra torinese nella stagione 1959-1960, ma non scese mai in campo[2].
Venne quindi ceduto al Cagliari, al tempo militante in Serie C: nella sua prima stagione fece registrare 23 presenze[3] e nella seconda, nel 1961-1962, le partite giocate salirono a 32 con il suo primo gol con la maglia dei sardi, contribuendo così alla promozione della squadra in Serie B[3].
Nella sua terza stagione al Cagliari (prima nella serie cadetta) marcò 18 presenze ed una rete[3] (prima in Serie B ed ultima di tutta la sua carriera[3]), con la squadra che terminò al nono posto: nel 1963-1964 le sue presenze salirono a 33[3] e, anche grazie all'innesto di giocatori quali Ricciotti Greatti e Gigi Riva, il club conquistò il secondo posto e la promozione in Serie A per la prima volta nella sua storia[4].
Nella prima stagione nella massima serie il Cagliari raccolse nove punti in tutto in girone d'andata[4]. Il riscatto arrivò nel girone di ritorno, con i sardi capaci di vincere 12 gare su 15 e terminare al sesto posto in classifica[4]: in questa circostanza Longo raccolse 32 presenze, tutte come titolare[3]. Il 1965-1966 fu un anno di transizione per la squadra sarda, che si ritrovò a lottare per la salvezza[4], con il difensore argentino che marcò 29 presenze[3], seguite nell'annata successiva da altre 31 gare giocate[3].
Con i cagliaritani Longo ha anche una esperienza nel campionato nordamericano organizzato nel 1967 dalla United Soccer Association e riconosciuto dalla FIFA, in cui i sardi giocarono nelle vesti del Chicago Mustangs, ottenendo il terzo posto nella Western Division.[5]
Nel 1967-1968 Longo fu protagonista di uno spiacevole incidente: nella partita Inter-Cagliari del 14 gennaio 1968 fu colpito all'occhio da una monetina, fatto che portò alla vittoria dei sardi a tavolino per 0-2[4]. Il fatto ridusse le sue presenze da titolare, che scesero a 22[3] con i rossoblu che chiusero al settimo posto in campionato[4]. Nella stagione successiva Longo disputò ulteriori 22 gare[3], in quella che fu la sua ultima stagione con la maglia del Cagliari (che terminò al secondo posto[4]) prima di essere ceduto all'Atalanta nell'operazione che portò Corrado Nastasio in Sardegna[6].
La stagione dei bergamaschi fu conclusa con un terzultimo posto e la conquista della salvezza solo grazie alla miglior differenza reti. Longo giocò comunque 32 partite da titolare senza segnare alcuna rete[2], prima di ritirarsi dal calcio all'età di 31 anni.
Terminata la carriera da calciatore, l'argentino intraprese quella da allenatore, guidando prima il Pinerolo nel 1981-1982[2] e successivamente l'U.S. Giaveno (conosciuto ora come Lottogiaveno), che condusse in Prima Categoria dopo due promozioni consecutive[7].
Morì il 2 giugno 2001 a Orbassano, per via di una malattia incurabile.[8]
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