Paolo Tomasoni (Gallarate, 22 febbraio 1962) è un allenatore di calcio ed ex calciatore italiano, di ruolo difensore.
Paolo Tomasoni | ||
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Nazionalità | ![]() | |
Altezza | 185 cm | |
Peso | 83 kg | |
Calcio ![]() | ||
Ruolo | Allenatore (ex difensore) | |
Termine carriera | 1995 - giocatore | |
Carriera | ||
Giovanili | ||
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Squadre di club1 | ||
1979-1981 | ![]() | 21 (2) |
1981-1982 | → ![]() | 28 (4) |
1982 | → ![]() | 6 (0) |
1982-1983 | → ![]() | 14 (0) |
1983-1985 | ![]() | 62 (3) |
1985-1988 | ![]() | 83 (16) |
1988-1989 | ![]() | 30 (1) |
1989-1993 | ![]() | 127 (12) |
1993-1994 | ![]() | 17 (0) |
1994-1995 | ![]() | 28 (5) |
1995 | ![]() | ? (?) |
1995 | ![]() | ? (?) |
Carriera da allenatore | ||
????-???? | ![]() | Giovanili |
????-2003 | ![]() | Giovanili |
2003-2011 | ![]() | Giovanili |
2011-2012 | ![]() | Primavera |
2012-2013 | ![]() | Allievi |
2013-2015 | ![]() | Berretti |
2015 | ![]() | |
2017-2018 | ![]() | |
2019-2020 | ![]() | |
2020-2021 | Vergiatese | |
2021 | ![]() | |
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato. Il simbolo → indica un trasferimento in prestito. | ||
Statistiche aggiornate al 14 ottobre 2021 | ||
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Ricoprì per la maggior parte della carriera il ruolo di libero[1][2]. Nel corso della sua esperienza piacentina, tuttavia, fu impiegato frequentemente come terzino fluidificante a sinistra[3].
Era inoltre dotato di un tiro potente (per il quale era soprannominato Bombarda[4]), che gli consentì di mettere a segno numerose reti su calcio piazzato.
Prodotto del vivaio del Varese, esordì in prima squadra nel vittorioso campionato di Serie C1 1979-1980, collezionando 2 presenze. Nella stagione successiva fece il suo debutto nella serie cadetta, disputando 19 partite con 2 reti.
Nel 1981 viene ceduto in prestito in Serie C1, al Sant'Angelo[1]; con la formazione lodigiana si mise in luce, realizzando 4 reti in 28 presenze, non sufficienti tuttavia ad evitare la retrocessione in Serie C2. Rientrato al Varese, viene nuovamente ceduto in prestito, dapprima all'Alessandria[5][6] e poi, dopo poche gare, al Parma[7], squadrà in cui non riuscì ad imporsi come titolare collezionando 14 presenze. Fece quindi ritorno al Varese, con il quale disputò due campionati di Serie B e fu impiegato con continuità: nella prima stagione contribuì con 33 presenze e 2 reti alla conquista del decimo posto finale, mentre l'anno successivo i biancorossi lombardi, guidati da Giampiero Vitali, retrocessero in C1 per un solo punto di distacco dal Cagliari[8].
Dopo la retrocessione, venne acquistato dal Piacenza[3], inizialmente come sostituto dell'infortunato Giorgio Mastropasqua[9]. Con il rientro in campo del compagno di reparto, Tomasoni venne spostato sulla fascia sinistra, posizione che gli consentì di essere particolarmente prolifico dal punto di vista realizzativo: mise a segno 8 reti in 33 partite, laureandosi capocannoniere della squadra (giunta al terzo posto in Serie C1) insieme a Roberto Simonetta e Gianfranco Serioli[3]. Conquistò inoltre la Coppa Anglo-Italiana, competizione nella quale andò anche a segno nella finale vinta per 5-1 sul Pontedera di Marcello Lippi[10].
Nella stagione 1986-1987 riprese il proprio posto di libero[11] e contribuì con 27 presenze e 3 reti alla promozione in Serie B degli emiliani. Riconfermato anche in cadetteria, si alternò in difesa con Claudio Gentile e Luca Marcato[12], e mise a segno altre 5 reti in campionato, concluso con la salvezza della squadra piacentina.
A fine stagione venne ceduto alla Triestina, appena retrocessa in Serie C1[13]. Con gli alabardati riconquistò immediatamente la cadetteria (terza promozione personale), quindi si trasferì in Sicilia, al Giarre, sempre in C1[8]. Con la formazione gialloblù disputò quattro campionati consecutivi in terza serie, ottenendo due terzi posti e un quarto posto sotto la guida di Gian Piero Ventura, ed indossando ripetutamente la fascia di capitano della squadra[8].
Nel 1993, a 31 anni, ritornò in Serie B per una stagione, vestendo la maglia del Venezia. In Veneto fu impiegato saltuariamente, e collezionò 17 presenze in campionato, scendendo in campo anche in occasione della vittoria in Coppa Italia contro la Juventus allo Stadio Pierluigi Penzo[14]. A fine stagione tornò in terza serie, accasandosi al Barletta, che nel 1995 scomparve per problemi finanziari[8], e Tomasoni si trasferì al Borgosesia, formazione piemontese del Campionato Nazionale Dilettanti[15]. Già nel mese di novembre, tuttavia, la società rescisse il contratto con il giocatore[16].
In totale ha collezionato 121 presenze e 10 reti in Serie B, e 289 presenze con 32 reti in Serie C1.
Dopo gli esordi nelle giovanili della Solbiatese[17] e del Varese[17], passò all'Inter; dal 2003 allenò «Berretti» (con cui sfiorò per due volte il titolo nazionale)[17] e Allievi Regionali[18][19] del club nerazzurro.
Nel luglio 2011 assume l'incarico di allenatore della formazione Primavera del Varese, finalista scudetto nella stagione precedente[17]. Lascia la formazione lombarda a fine stagione, e dal novembre 2012 diventa allenatore degli Allievi della Pro Vercelli[20]. Nel settembre 2013 passa alla guida della formazione Berretti[21].
Il 23 luglio 2015 diventa nuovo allenatore della Pro Patria[22] venendo esonerato prima dell'inizio del campionato.
Il 21 febbraio 2017 viene chiamato sulla panchina del Legnano, in Serie D[23].
Nel 2019 assume la guida della Sestese, mentre la stagione successiva è chiamato sulla panchina della Vergiatese, ma viene esonerato il 6 aprile 2021.
Nella stagione 2021-22 si siede sulla panchina della Vogherese, in Eccellenza Lombarda ma l'esperienza si chiude con l'esonero il 14 ottobre dopo la sconfitta e l'eliminazione in coppa Italia regionale contro il Pavia.
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