Vinicio Verza (Boara Pisani, 1º novembre 1957) è un ex calciatore italiano, di ruolo centrocampista.
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Vinicio Verza | ||
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Nazionalità | ![]() | |
Altezza | 178 cm | |
Peso | 75 kg | |
Calcio ![]() | ||
Ruolo | Centrocampista | |
Termine carriera | 1992 | |
Carriera | ||
Giovanili | ||
19??-19?? | ![]() | |
Squadre di club1 | ||
1976-1977 | ![]() | 22 (2) |
1977-1981 | ![]() | 41 (7) |
1981-1982 | ![]() | 24 (4) |
1982-1985 | ![]() | 81 (15) |
1985-1988 | ![]() | 67 (8) |
1988-1989 | ![]() | 16 (0) |
19?? | ![]() | ? (?) |
1991-1992 | ![]() | ? (?) |
Nazionale | ||
19?? | ![]() | 5 (1) |
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato. Il simbolo → indica un trasferimento in prestito. | ||
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Durante l'attività agonistica ha avuto un piccolo ruolo, nei panni di se stesso, nel film Il volatore di aquiloni di Renato Pozzetto (1987).[1] Al termine della stessa, è diventato agente immobiliare a Vicenza.[2]
Ha giocato come ala destra e rifinitore.
Cresciuto nelle giovanili del Lanerossi Vicenza, esordì diciannovenne coi biancorossi nella stagione 1976-1977, in Serie B, vincendo alla fine dell'anno il torneo e conquistando la promozione in massima categoria.
Accasatosi durante l'estate seguente alla Juventus quale riserva di Franco Causio, debuttò in maglia bianconera il 26 febbraio 1978, potendosi fregiare a fine stagione del titolo nazionale. Non trovò molto spazio nelle quattro stagioni trascorse a Torino, anche se a lui la Juventus deve il gol decisivo (pur con deviazione di Guidetti) nella sfida-scudetto contro il Napoli (1-0) alla penultima giornata del campionato 1980-1981. Lasciò il club piemontese con due scudetti e la Coppa Italia 1978-1979.
Trasferitosi nel 1981 al Cesena, nel suo unico anno in Romagna riuscì a conquistare la salvezza a scapito anche del Milan, dove proprio la stagione successiva fu chiamato dal suo presidente ai tempi di Vicenza, Giussy Farina. In quella che fu la sua miglior annata sottorete, nel torneo cadetto del 1982-1983 contribuì con 10 gol a riportare i rossoneri in Serie A, rimanendo per altri due campionati a Milano prima di passare, nel 1985, al Verona fresco vincitore dello scudetto, che lo acquistò per 2,5 miliardi di lire.[3]
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Con i gialloblù disputò altre tre stagioni in massima categoria, segnalandosi per un gol realizzato in Coppa Italia partendo dalla propria area di rigore.[senza fonte] Successivamente si trasferì al Como, sempre in Serie A, dove chiuse la carriera professionistica nel 1989 con una retrocessione. Da qui in avanti, disputò ancora dei campionati a livello dilettantistico, prima nell'Arzignano e quindi nel Treviso, in Interregionale, appendendo gli scarpini al chiodo nell'annata 1991-1992.
Ha totalizzato complessivamente 198 presenze e 24 reti in Serie A, e 53 presenze e 13 reti in Serie B.
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