La Prima Divisione 1928-1929 è stato il minore dei due tornei del campionato italiano di calcio gestiti in quell'annata dal Direttorio Divisioni Superiori, fu disputato dal 30 settembre 1928 al 2 giugno 1929 e si concluse con la vittoria dello Spezia.
Nella primavera del 1928 i fascisti si convinsero a dare il via libera a quei due aspetti delle riforme progettate quasi tre anni prima che avevano bloccato per dare priorità all’inserimento del calcio meridionale nel pieno sistema calcistico nazionale. Se da un lato si prospettava il girone unico dal 1929, dall’altro si ampliavano gli organici dei gironi in modo da occupare un numero più consono di domeniche, aumentando gli incassi. Venne ripreso lo schema a tre campionati a gestione nazionale concepito dall’Assemblea federale del 1925,[2] modificandolo solo portando a girone unico anche la cadetteria e inserendo in ogni torneo la propria rappresentanza meridionale.[3]
Se in una prima bozza la Prima Divisione avrebbe messo a disposizione otto posti per la Serie B di cui sei per il Nord, la decisione finale di selezionare già nel 1928 tutti i club per la Divisione Nazionale lasciò alla Prima Divisione Nord solo 3 posti per la cadetteria. Degradato già di fatto il torneo, si procedette quindi già anche ad allargarlo, passando a gironi da 14 squadre per un totale di 42 club;[4] ciò permise inoltre di recuperare nel DDS quasi tutte le squadre della ex Lega Nord che ne erano state escluse nei convulsi cambiamenti del 1926. L'organico di questo di fatto nuovo torneo ebbe dunque natura perfettamente mista: 21 club dalla precedente Prima Divisione, e l'altra metà esatta dalla Seconda Divisione.
Formula
Quarantatré squadre[5] suddivise in tre gironi interregionali costruiti su criteri geografici. Le vincitrici dei raggruppamenti accedono alla Serie B e si contendono il titolo di categoria. Nel regolamento originale le ultime due di ogni girone, le ultime tre in quello col Grion in sovrannumero, dovevano retrocedere scambiandosi con le vincitrici dei 7 gironi della Seconda Divisione.[6]
Due punti a vittoria, uno a pareggio, zero a sconfitta.
A parità di punti non c'era alcuna discriminante: le squadre venivano considerate a pari merito. In caso di assegnazione di un titolo (promozione o retrocessione) veniva disputata una gara di spareggio.
Note:
U.S. Libertas di Lucca e Acqui furono poi riammessi nella nuova Prima Divisione.
Due punti a vittoria, uno a pareggio, zero a sconfitta.
A parità di punti non c'era alcuna discriminante: le squadre venivano considerate a pari merito. In caso di assegnazione di un titolo (promozione o retrocessione) veniva disputata una gara di spareggio.
Note:
Crema e Saronno furono poi riammessi nella nuova Prima Divisione.
Due punti a vittoria, uno a pareggio, zero a sconfitta.
A parità di punti non c'era alcuna discriminante: le squadre venivano considerate a pari merito. In caso di assegnazione di un titolo (promozione o retrocessione) veniva disputata una gara di spareggio.
Note:
Il C.S. Fiume ha scontato 3 punti di penalizzazione per altrettante rinunce.[16]
Il Mantova e il Faenza hanno scontato 1 punto di penalizzazione per una rinuncia.
Spezia vincitore del campionato di Prima Divisione 1928-1929.
Note
Rifiuta la riammissione in Pr. Div..
"Scalando" tuttavia i nomi dei tornei, in modo da riservarsi la possibilità di decisioni d’ufficio tramite sostanzialmente finte promozioni.
Ricordiamo come lo schema ideato nel 1925 partiva dal presupposto di spalmare su tre tornei gli organici dei due campionati creati dal Progetto Pozzo, il quale a sua volta aveva suddiviso su due tornei l’organico dell’unica Prima Categoria del dopoguerra.
Numero anche qui, si noti, molto simile ai 40 club previsti per la Seconda Divisione, terza serie nazionale, nel primo piano di riforma del 1925.
Il torneo era concepito inizialmente su 42 partecipanti. La grave crisi economica del Fiume, cui mancava addirittura un campo da gioco, spinse la FIGC a preallarmare il Grion per un'eventuale ammissione. Quando il Fiume riuscì, temporaneamente, a risolvere i suoi problemi grazie anche all'aiuto dei cugini maggiori della Fiumana, Arpinati ritenne di dover comunque dar seguito alla parola data ed ammise i polesi in soprannumero nel girone orientale.
Regola poi annullata per le penultime a causa del mancato arrivo delle retrocesse dalla Divisione Nazionale, e per le ultime grazie all’espansione dei gironi da 14 a 15 squadre.
Recuperata il 27 gennaio 1929.
Recuperata il 3 marzo 1929.
Disputata sul campo neutro di Vado Ligure.
Disputata sul campo neutro di Novi Ligure.
Recuperata il 20 gennaio 1929.
Così come risulta da un manifesto pubblicato da un giornale locale di Gallarate.
Disputata sul campo neutro di Treviglio.
Disputata sul campo neutro di Voghera.
Disputata sul campo neutro di Vigevano.
Cessa le attività a fine campionato.
Anche al Trento fu offerta la possibilità di ridisputare la Prima Divisione, ma il club tridentino preferì giocare in Seconda Divisione.
Recuperata il 28 aprile 1929.
Da recuperare il 20 gennaio 1929.
Bibliografia
Giornali:
Il Littoriale, stagione 1928-1929, quotidiano sportivo consultabile presso l'Emeroteca del CONI e la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze.
Gazzetta dello Sport, stagione 1928-1929, consultabile presso le Biblioteche:
Luigi Saverio Bertazzoni (a cura di), Annuario Italiano del Giuoco del Calcio - Volume 2º 1928-29, Modena, F.I.G.C., 1929. Il libro è consultabile presso l'Emeroteca del C.O.N.I. di Roma, la Biblioteca Universitaria Estense di Modena e la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze.
Carlo Fontanelli, Annogol 1928-29, Empoli (FI), Geo Edizioni S.r.l..
Portale Calcio: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di calcio
Другой контент может иметь иную лицензию. Перед использованием материалов сайта WikiSort.org внимательно изучите правила лицензирования конкретных элементов наполнения сайта.
2019-2025 WikiSort.org - проект по пересортировке и дополнению контента Википедии