Ambrogio Luigi Pelagalli (Pieve Porto Morone, 15 febbraio 1940) è un allenatore di calcio, ex calciatore e dirigente sportivo italiano.
Ambrogio Pelagalli | ||
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Nazionalità | ![]() | |
Altezza | 172 cm | |
Peso | 71 kg | |
Calcio ![]() | ||
Ruolo | Allenatore (ex centrocampista, difensore) | |
Termine carriera | 1975 - giocatore 1996 - allenatore | |
Carriera | ||
Giovanili | ||
1954 | ![]() | |
1955-1960 | ![]() | |
Squadre di club1 | ||
1959-1960 | ![]() | 1 (0) |
1960-1961 | → ![]() | 33 (0) |
1961-1966 | ![]() | 117 (1) |
1966-1967 | ![]() | 31 (4) |
1967-1968 | ![]() | 27 (0) |
1968-1970 | ![]() | 58 (0) |
1970-1973 | ![]() | 107 (0) |
1973-1974 | ![]() | 16 (0) |
1974-1975 | ![]() | ? (?) |
Nazionale | ||
1959-1960 | ![]() | 8 (0) |
Carriera da allenatore | ||
1971 | ![]() | |
1974-1975 | ![]() | |
1975 | ![]() | |
1975-1976 | ![]() | |
1979-1980 | ![]() | |
1980-1981 | ![]() | |
1981-1983 | ![]() | |
1983-1984 | ![]() | |
1985-1987 | ![]() | |
1987-1990 | ![]() | |
1990-1991 | ![]() | |
1991-1992 | ![]() | |
1992-1993 | ![]() | |
1994 | ![]() | |
1996 | ![]() | |
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato. Il simbolo → indica un trasferimento in prestito. | ||
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Terzino ad inizio carriera, negli anni della maturità si converte in centrocampista abile nell'interdizione[1] e dotato di buon senso tattico[2], schierato abitualmente a supporto di un regista[2]. Nelle ultime stagioni arretra il proprio raggio d'azione trasformandosi in libero[3].
Dopo gli inizi nel Dagrada Manzoni[4], approda al settore giovanile del Milan con cui vince due edizioni consecutive del Torneo di Viareggio (1959 e 1960)[1]. Debutta in Serie A a 20 anni, il 29 maggio 1960 nel successo interno sulla SPAL[4], e dopo una stagione in prestito all'Atalanta rientra al Milan, dove diventa un titolare inamovibile per cinque stagioni, in cui vince uno scudetto e una Coppa dei Campioni. A causa di un infortunio muscolare, tuttavia, non scende in campo nella finale vinta contro il Benfica, sostituito da Gino Pivatelli[4]
Torna quindi all'Atalanta, per poi disputare un campionato con la maglia della Roma, richiesto dall'allenatore Oronzo Pugliese[2]. Nella capitale disputa una sola stagione, offrendo un rendimento inferiore alle attese[2], e segnalandosi per un episodio accaduto nella partita contro il Milan: schierato in porta dopo l'espulsione di Alberto Ginulfi, evita la goleada milanista con una serie di parate che gli valgono le ovazioni dello Stadio Olimpico[2]. A fine stagione ritorna all'Atalanta, con cui disputa altri due campionati.
Seguono poi tre anni al Taranto in Serie B: in maglia rossoblu gioca 107 partite, ricoprendo anche il ruolo di allenatore-giocatore nel 1971, dopo l'esonero di Corrado Viciani[5]. Nel 1973, per riavvicinarsi a casa, scende in Serie C al Piacenza[3], e quindi conclude la carriera nella Polisportiva Medese tra i dilettanti, con il doppio ruolo di allenatore e capitano[6].
In carriera ha collezionato complessivamente 235 presenze e 6 reti in Serie A e 139 presenze in Serie B.
Tra il 1959 e il 1960 ha disputato 8 partite (con zero gol) nella Nazionale Under 21[7], con cui ha vinto i Giochi del Mediterraneo nel 1959[8] e ha ottenuto il quarto posto ai Giochi Olimpici di Roma l'anno successivo.
Cessata l'attività agonistica, ha intrapreso quella di allenatore. Nel campionato di Promozione Lombardia 1975-1976 si divide tra Sannazzarese (fino a dicembre) e Pavia, dove subentra dopo Natale all'esonerato Dordoni[9]; in seguito guida il Derthona, subentrando a Giuseppe Trinchero[10]. Nella stagione 1983-1984 allenò il Brindisi, venendo sostituito a campionato in corso da Lucio Vinci[11].
Tra il 1985 e il 1987 ha allenato il Martina, con cui ha ottenuto la promozione in Serie C1 nel campionato 1985-1986[12] e l'anno seguente è tornato alla guida del Derthona, dove è rimasto fin al 1990[10]. Nel successivo campionato di Serie C1 si alterna con Enrico Catuzzi e Sergio Carpanesi sulla panchina del Mantova[13] (senza evitarne la retrocessione), e nel 1991 ha allenato la Vastese in Serie C2, esperienza conclusa con un esonero. Prosegue la carriera di allenatore sulla panchina dell'Oltrepò, nel campionato di Serie C2 1992-1993[12], alla Vogherese nelle battute finali del campionato di Serie C2 1993-1994[14], e al Cremapergo, nel finale della stagione 1995-1996[15].
Dopo aver svolto le mansioni di osservatore per il Milan, tra il 1997 e il 2009[12], tra il 2010 e il 2012 è stato presidente del Derthona[10]. Nell'ottobre 2015 assume il ruolo di direttore generale dell'area tecnica del Nibbiano, società piacentina militante nel girone emiliano di Promozione[16].
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