Andrés Escobar Saldarriaga (Medellín, 13 marzo1967 – Medellín, 2 luglio1994) è stato un calciatorecolombiano, difensore della Colombia assassinato mentre il campionato del mondo 1994 era ancora in corso.
Disambiguazione – Se stai cercando l'omonimo calciatore colombiano nato nel 1991, vedi Andrés Ramiro Escobar Díaz.
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Andrés Escobar
Nazionalità
Colombia
Altezza
184 cm
Calcio
Ruolo
Difensore
Carriera
Squadre di club1
1986-1989
Atlético Nacional
78 (0)
1989-1990
Young Boys
8 (0)
1990-1994
Atlético Nacional
144 (0)
Nazionale
1988-1994
Colombia
50 (2)
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato. Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
Si formò nella squadra giovanile del Colegio Calasanz e successivamente passò, nel 1989, all'Atlético Nacional, il team più blasonato,con cui vinse vari campionati. Con esso riuscì anche a conquistare la convocazione in Nazionale, di cui fu titolare ai Mondiali di Italia 1990.
Selezionato anche per il campionato del mondo 1994, realizzò un'autorete contro gli Stati Uniti che permise ai nordamericani di battere i colombiani per 2-1, estromettendoli dal prosieguo del campionato.[1]
Vita privata
Suo padre Darío era un banchiere che fondò un'organizzazione dedita a insegnare a giocare a calcio a bambini poveri. Anche suo fratello maggiore Santiago era calciatore.
Morte
Ritenuto in qualche modo "colpevole" dell'eliminazione della sua Nazionale a causa dell'autogol segnato nel match contro gli statunitensi,[1] Escobar andò incontro alla morte al ritorno in patria: fu ucciso nel parcheggio del bar Padua di Medellín con 6 colpi di mitragliatrice da un'ex guardia del corpo, Humberto Muñoz Castro, nella notte del 2 luglio 1994 dopo una lite con i fratelli a capo dei Pepes.
Moventi possibili dell'omicidio le grandi perdite subite dal giro di scommesse clandestine a causa di quell'autorete.[1]
Il numero 2, usato in campo da Escobar, fu per qualche tempo ritirato e solo successivamente Iván Córdoba ha potuto utilizzarlo.[1] L'assassino di Escobar fu inizialmente condannato a 43 anni di carcere. Con la riforma del codice penale del 2001 la pena fu ridotta a 26 anni.[2] Nel 2005, con una sentenza giudicata controversa, fu rimesso in libertà dopo 11 anni di carcere.[2]
Andrés Escobar è stato sepolto nel cimitero di San Pietro, nella sua città natale di Medellín.
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