Angelo Gremo (Torino, 3 dicembre 1887 – Torino, 5 agosto 1940) è stato un ciclista su strada italiano, professionista dal 1911 al 1927. Conta la vittoria di una Milano-Sanremo e di altri semi-classiche italiane e diverse partecipazioni a Giro d'Italia e Tour de France. Aveva un fratello minore, Felice Gremo, anch'egli ciclista di buon livello.
Angelo Gremo | ||
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Nazionalità | ![]() | |
Ciclismo ![]() | ||
Specialità | Strada | |
Termine carriera | 1927 | |
Carriera | ||
Squadre di club | ||
1911 | ![]() | |
1912 | ![]() | |
1913 | ![]() Griffon-Continental | |
1914 | ![]() ![]() ![]() | |
1915 | ![]() | |
1916 | ![]() | |
1917 | ![]() | |
1918 | Dei | |
1919 | ![]() | |
1920-1922 | ![]() | |
1923-1924 | Maino | |
1925-1926 | Météore-Wolber | |
1927 | Individuale | |
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Passato professionista nel 1911, fece del Giro d'Italia la corsa in cui recitò maggiormente il ruolo di protagonista (prese parte a nove edizioni portandone a termine sei): la prima partecipazione risale al 1912, l'unica corsa con la formula a squadre. Gremo si piazzò terzo nella penultima tappa e, assieme alla sua squadra, la Peugeot, si classificò secondo alla fine dietro la vincitrice Atala.
Due anni più tardi, nel 1914, iniziò con una vittoria nella prima tappa da Milano a Cuneo, corsa in una giornata da tregenda e che prevedeva anche la scalata al Sestriere. La leadership durò per lui solamente quella giornata, visto che nella tappa successiva perse il primato a favore del futuro vincitore Alfonso Calzolari e fu costretto al ritiro. Dopo lo stop forzato dovuto allo scoppio della prima guerra mondiale, si ripresentò al via del Giro nel 1919: corse nella Stucchi, la squadra di Costante Girardengo, il quale dominò quell'edizione mentre Gremo si accontentò di un secondo posto nell'ottava frazione e del sesto nella classifica finale.
La miglior annata al Giro d'Italia fu nel 1920: passato nelle file della Bianchi, finì ancora una volta alle spalle del suo capitano, non più Girardengo ma l'eterno piazzato Gaetano Belloni, ma questa volta finì secondo in due tappe, conquistò la testa della classifica nella quinta tappa mantenendola anche in quella successiva e nella classifica finale terminò al secondo posto. Nel 1921 si classificò terzo in una tappa e quinto in classifica finale, nel 1923 fu decimo mentre nel 1926, alla sua ultima partecipazione e alla soglia dei 40 anni, riuscì a terminare ottavo.
Oltre alle buone prestazioni al Giro d'Italia, Gremo fu competitivo anche in brevi corse a tappe e corse di un giorno, cogliendo alcuni successi importanti: la Milano-Sanremo (1919), il Giro di Romagna (1913 e 1925), il Giro dell'Emilia (1917), il Giro di Campania (1921), il Giro del Piemonte (1921), la Milano-La Spezia (1917), il Giro della Provincia di Milano (1919 e 1921), la Milano-Piano dei Giovi (1913) oltre ad altri buoni piazzamenti.
Dopo aver concluso l'attività agonistica nel 1927, attraversò un periodo molto difficile della propria vita: a causa di un incidente perse la vista e dovette far fronte ad una condizione di estrema povertà. Tutto ciò fino alla morte, che sopraggiunse a 52 anni nell'agosto del 1940.
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