Angiolo Bonistalli, noto anche con il nome Angelo (San Miniato, 8 febbraio 1918 – Firenze, 3 settembre 1986), è stato un calciatore italiano, di ruolo attaccante.
Angiolo Bonistalli | ||
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Nazionalità | Italia | |
Altezza | 187[1] cm | |
Calcio | ||
Ruolo | Attaccante | |
Carriera | ||
Squadre di club1 | ||
1937-1938 | Montelupo | ? (?) |
1938-1939 | Lucchese | 17 (5) |
1939-1940 | → Arezzo | 23 (24) |
1940-1941 | Lucchese | 14 (2) |
1941-1944 | Liguria | 32 (12) |
1944 | Novara | 0 (0) |
1945-1946 | Como | 2 (?) |
1946-1947 | Genoa | 16 (4) |
1947-1951 | Piacenza | 115 (52) |
1951-1954 | Rivergarese | ? (?) |
Carriera da allenatore | ||
1952-1953 | Rivergarese | |
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato. Il simbolo → indica un trasferimento in prestito. | ||
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Era soprannominato Chilometro per la sua altezza[1].
Centravanti alto e forte fisicamente, era particolarmente abile nel gioco aereo ma si faceva valere anche come attaccante votato al gioco di manovra[2].
Cresciuto nel Montelupo Fiorentino[3], esordisce in Serie A nella stagione 1938-1939 tra le file della Lucchese nel pareggio esterno per 2-2 il 18 dicembre 1938 con il Bologna. Con rossoneri toscani al termine della stagione retrocede in cadetteria, dopo 17 presenze e 5 reti.
Nella stagione 1939-1940 si trasferisce in prestito militare all'Arezzo, in Serie C[4], ottenendo il quarto posto del Girone F e il secondo posto nella classifica marcatori dietro Giuseppe Ostromann del Borzacchini Terni[senza fonte]. L'anno successivo torna alla Lucchese, in Serie B[5], dove chiude la stagione al decimo posto.
Nel 1941 torna a giocare in Serie A, con il Liguria[6], club con cui esordisce il 14 dicembre nel pareggio esterno per 2-2 con il Bologna[7]. Con i liguri retrocede in cadetteria al termine della Serie A 1942-1943.
A causa dell'occupazione Alleata del meridione il normale svolgimento del campionato di calcio italiano viene stravolto; al suo posto viene istituito nel nord Italia il Campionato Alta Italia 1944 che vede scontrarsi società che militavano in serie diverse e Bonistalli con il Liguria si trova disputare il Campionato della Zona Piemonte-Liguria, chiuso al quarto posto. Nel 1944 disputa con il Novara la Coppa Meneghetti Marucco.
Nel 1945 è ingaggiato dal Como, con cui ottiene il quinto posto del Girone B della Serie B-C Alta Italia 1945-1946. Nel 1946 torna giocare in Serie A, al Genoa, club con cui esordisce il 6 ottobre nel pareggio casalingo a reti bianche contro l'Inter[8]. In rossoblu ottiene il decimo posto finale in coabitazione con altre tre squadre.
Nel 1947, rientrato al Como, viene ceduto al Piacenza[9], in cadetteria. In biancorosso ottiene il nono posto del Girone B della Serie B 1947-1948, piazzamento che comporterà la retrocessione in terza serie. Nelle tre stagioni giocate in Serie C con gli emiliani il massimo risultato ottenuto è il sesto posto del Girone B della Serie C 1949-1950. Bonistalli è l'ottavo marcatore di sempre del Piacenza con 52 reti totali[10].
Nel 1951, svincolatosi dal Piacenza[11], si trasferisce alla Rivergarese, formazione dilettantistica della provincia di Piacenza con cui conclude la carriera agonistica nel 1954[12] ricoprendo il doppio ruolo di allenatore e giocatore nella stagione 1952-1953[4][13].
Già a partire dagli ultimi anni della carriera calcistica si impiega come cancelliere, prima a Genova, poi alla Pretura di Rivergaro e infine alla Corte d'Appello di Firenze[4], fino al 1973. In quello stesso anno diventa primo segretario della neonata Associazione Italiana Allenatori Calcio[14].
Dopo la sua scomparsa, il comune di Rivergaro gli ha intitolato una via[15].
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