Antonio Bevilacqua (Santa Maria di Sala, 22 ottobre1918 – Mestre, 29 marzo1972) è stato un ciclista su strada e pistarditaliano.
Professionista dal 1940 al 1955, fu campione del mondo su pista nell'inseguimento individuale nel 1950 e 1951, vinse undici tappe al Giro d'Italia e la Parigi-Roubaix 1951.
Passista veloce ed anche velocista su strada, fu anche un inseguitore per quanto riguarda l'attività su pista.
Bevilacqua raccolse nel corso della sua carriera su strada una trentina di vittorie, su tutte la Parigi-Roubaix del 1951 oltre a undici tappe del Giro d'Italia, ininterrottamente dal 1946 al 1952, ed un Campionato italiano su strada nel 1950, giungendo terzo l'anno successivo, quando ottenne anche un bronzo mondiale dietro Kubler e Magni ed anche diverse classiche italiane, tra cui la Tre Valli Varesine nell'anno che era valida come Campionato Italiano, il Giro del Veneto e la Milano-Vignola.
Fece sua anche la cronocoppie del Trofeo Baracchi nel 1950 assieme a Fiorenzo Magni, mentre fu secondo l'anno precedente.
Martellago, l'Auditorium (ed ex chiesetta) del SS. Salvatore: alla sinistra dell'edificio si scorge il monumento commemorativo dedicato a Bevilacqua.
Per quello che concerne l'attività su pista ottenne circa quaranta successi nell'inseguimento, tra i quali spiccano quattro titoli italiani e due maglie iridate oltre ad altri quattro piazzamenti sul podio mondiale (due volte secondo, 1947 e 1952, e due terzo, 1948 e 1953).
È deceduto nel 1972 all'età di 53 anni a causa di un banale incidente: durante un allenamento su strada con due giovani ciclisti, di passaggio a Martellago, in provincia di Venezia, urtò accidentalmente una ragazza che stava a bordo strada, scivolò e batté violentemente la testa sull'asfalto.[1] Sul luogo dell'incidente gli è stata dedicata una lapide commemorativa. Gli è stato dedicato il museo della bicicletta a Cesiomaggiore, in provincia di Belluno[2].
Nella bacheca del Comune di Santa Maria di Sala, riservata ai campioni di ciclismo del "Salese", assieme ai tanti trofei è conservata la maglia iridata del "Campione del Mondo di Inseguimento". Una partitura della canzone a Lui dedicata Toni Bevilacqua (Labron), musica di Italo Salizzato, il testo in dialetto Veneto e in italiano di Carlo Zuccarato, racconta le gesta e la tragica sorte del campione di via Gaffarello nella sua Sant'Angelo.[senzafonte]
Palmarès
Strada
1941 (Dopolavoro Ferroviario, una vittoria)
Torino-Biella
1946 (Wilier, due vittorie)
2ª tappa Giro d'Italia (Torino > Genova)
4ª tappa Giro d'Italia (Montecatini Terme > Prato, cronometro)
In sua memoria gli è stata intitolata la Piazza di Sant'Angelo di Santa Maria di Sala, suo paese natale.
L'azienda veneta Wilier Triestina (produttrice di biciclette) ha inserito nella sua gamma prodotti 2012 una bici single speed con il nome "Toni Bevilacqua", un tributo al pistard veneto per i successi ottenuti con i colori della squadra Wilier, a cavallo tra gli anni '40 e '50.
Claudio Gregori, Labrón—La vita e le avventure di Toni Bevilacqua, Cassina de' Pecchi (MI), Edizioni Roberto Vallardi, 2002, ISBN978-88-95684-52-9, SBNIT\ICCU\MIL\0830945.
Toni Bevilacqua (Labron), partitura: musica di Italo Salizzato, testo di Carlo Zuccarato, Caselle di Altivole (TV), Physa Edizioni Musicali.
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