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Arturo Gatti (Cassino, 15 aprile 1972Porto de Galinhas, 11 luglio 2009) è stato un pugile italiano naturalizzato canadese.

Arturo Gatti
Nazionalità  Italia
 Canada
Altezza 171 cm
Pugilato
Categoria Pesi superpiuma
Pesi superleggeri
Pesi welter
Carriera
Incontri disputati
Totali 49
Vinti (KO) 40 (31)
Persi (KO) 9 (5)
Pareggiati 0
Palmarès
1995Titolo mondiale IBFsuperpiuma
2004Titolo mondiale WBCsuperleggeri
2006Titolo mondiale IBAwelter
 

Soprannominato "Thunder", "The Real Blood And Guts Warrior" e "The Ultimate Blood and Guts Warrior", fu campione mondiale in tre differenti categorie di peso. La International Boxing Hall of Fame lo ha riconosciuto fra i più grandi pugili di ogni tempo.


Biografia


Arturo Gatti nacque in Italia, precisamente a Cassino, da genitori di San Pietro Infine (CE), ma crebbe in Canada, a Montréal, e nel 1991 si trasferì negli Stati Uniti d'America, nello Stato del New Jersey[1].

Avrebbe dovuto rappresentare il Canada ai Giochi olimpici di Barcellona del 1992, ma nel 1991 decise di diventare professionista e di rinunciare quindi all'appuntamento olimpico.


Carriera



Mondiale pesi superpiuma


Da professionista diventa prima campione nazionale (USBA) e nel 1995 si laurea campione del mondo per l'IBF sempre nella categoria dei superpiuma, battendo Tracy Patterson[1] ai punti.

Dopo aver difeso il titolo con successo per cinque volte, Gatti abbandona lo stesso salendo di categoria.

L'esordio però non è dei migliori, Arturo subirà tre pesanti sconfitte altrettanto spettacolari per via della determinazione e dello stile di combattimento, propenso a non indietreggiare e ad attaccare in ogni parte del match.

Durante la sua carriera, ricevette per via della spettacolarità che caratterizzava i suoi combattimenti, ben quattro nomination come "Combattimento dell'anno" da parte della rivista Ring Magazine (1997 vittoria su Gabriel Ruelas, 1998 sconfitta da Ivan Robinson, 2002 sconfitta da Micky Ward, 2003 vittoria su Micky Ward).

In un incontro contro il malcapitato Joey Gamache, quest'ultimo dopo il KO subito dopo due riprese, entra inizialmente in coma, riportando in seguito danni cerebrali permanenti, tanto da chiedere a Gatti il risarcimento dei danni subiti.


Trilogia con Micky Ward


Dal 2002 al 2003 diede vita, contro Micky Ward, ad una storica quanto "epica trilogia".

Tre sfide passate alla storia della boxe, dove i due pugili incuranti di ossa incrinate o mani fratturate, diedero tutto in ordine di spettacolo, determinazione e coraggio, senza risparmiarsi. Match alla fine dei quali Gatti e Ward si ritrovavano ricoverati entrambi in ospedale per curare le numerose lesioni. Il primo di questi incontri fu vinto da Micky Ward, mentre gli altri due furono di Gatti.

Ben due di questi tre match (il primo ed il terzo) furono eletti "Combattimento dell'anno" dalla rivista Ring Magazine.

Al termine dei loro incontri i due pugili diventano amici e si frequentano anche fuori dalle quattro corde, tanto che Micky Ward entra di fatto nell'entourage del pugile di origini italiane.


Mondiale pesi super leggeri e pesi welter


Nel gennaio del 2004 Gatti batte Gianluca Branco in un derby tutto italiano, conquistando il Titolo mondiale WBC dei superleggeri rimasto vacante, poi perso nel 2005 contro Floyd Mayweather junior.

Dopo aver perso il Mondiale dei superleggeri, Gatti sale ancora una volta di categoria e riesce a conquistare il vacante Mondiale dei pesi Welter IBA nel 2006 contro Thomas Damgaard per KOT all'11ª ripresa, diventando così Campione del Mondo in tre diverse categorie di peso.


Fine carriera e ritiro


Il 14 luglio del 2006, perde l'opportunità mondiale per la versione WBC sempre nei pesi welter contro il campione argentino Carlos Manuel Baldomir.

L'anno dopo Gatti annuncerà il ritiro dopo un'altra pesante sconfitta subita per KO alla 7ª ripresa, questa volta da parte dell'astro nascente Alfonso Gomez, pugile semiprofessionista (17-3-2) di origini messicane, catapultato sul ring della Board Walk Hall Arena di Atlantic City direttamente da "The Contender", il reality show di Espn sul mondo del pugilato.

In quell'occasione Gatti esordirà in diretta ai microfoni con un beffardo quanto doloroso "Hasta la vista baby" - dichiarando: "Non posso più subire questo genere di punizioni. Non posso combattere ad armi pari nella categoria dei welter e alla mia età non posso più scendere sotto i 147 pounds. Perciò vi saluto". "Ringrazio tutti -ha detto Gatti-, tutta la gente che mi ha seguito e ha tifato per me con grande calore e affetto per tutti questi anni. Tornerò ancora alla Board Walk Hall, ma questa volta come spettatore".

Per lui 49 incontri di cui 9 persi e 40 vinti (31 di questi per KO).[1]


Morte


L'11 luglio 2009, mentre si trovava con la famiglia in vacanza in Brasile, fu ritrovato morto nella sua stanza d'albergo con una profonda ferita alla testa.[1] In seguito, sua moglie venne arrestata perché si credette l'artefice dell'omicidio, ma venne successivamente rilasciata per via delle poche prove ritrovate. Il caso verrà poi archiviato come suicidio nel 2013.[2]

Ancora oggi, in molti sostengono che a togliere la vita a Gatti non fu lui stesso ma qualcun altro; uno degli esempi più nobili è di sicuro quello di Micky Ward, che in passato dichiarò che non ha mai creduto che Arturo si sia tolto la vita.[3]


Curiosità


Arturo Gatti è stato sposato due volte, la prima con Erika Rivera dalla quale ha avuto una figlia di nome Sofia. [senza fonte]

Una seconda volta con Amanda Rodrigues dalla quale ha avuto il piccolo Arturo Jr. [senza fonte]

Lo scrittore Gabriele Tinti ha composto un lungo poema che è stato letto dall'attore Michael Imperioli al Queens Museum of Arts nel 2011. [senza fonte].


Note


  1. la Gazzetta dello Sport
  2. Il Redpillatore, Arturo Gatti: omicidio o suicidio?, su Il Redpillatore, 17 agosto 2017. URL consultato l'11 agosto 2022.
  3. Micky Ward on Arturo Gatti I will never believe that he took his own life. URL consultato l'11 agosto 2022.

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Collegamenti esterni


Controllo di autoritàVIAF (EN) 283974235 · ISNI (EN) 0000 0003 9038 6762 · LCCN (EN) no2012151198 · BNF (FR) cb16527087v (data) · WorldCat Identities (EN) lccn-no2012151198
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[de] Arturo Gatti

Arturo „Thunder“ Gatti (* 15. April 1972 in Cassino, Italien; † 11. Juli 2009 in Porto de Galinhas, Brasilien) war ein kanadischer Profiboxer italienischer Abstammung. Er wurde IBF-Weltmeister im Superfedergewicht und WBC-Weltmeister im Halbweltergewicht.

[en] Arturo Gatti

Arturo Gatti (April 15, 1972 – July 11, 2009) was an Italian-Canadian professional boxer who competed from 1991 to 2007.[2][3][4] A world champion in two weight classes, Gatti held the IBF junior lightweight title from 1995 to 1998, and the WBC super lightweight title from 2004 to 2005. He also participated in The Ring magazine's Fight of the Year a total of four times (1997, 1998, 2002, and 2003). He announced his retirement on July 14, 2007.[5][6] After his death in 2009, Gatti was inducted into the International Boxing Hall of Fame on December 10, 2012, in his first year of eligibility, becoming the tenth Canadian boxer to be so inducted.[7]
- [it] Arturo Gatti (pugile)

[ru] Гатти, Артуро

Артуро Гатти (итал. Arturo Gatti; 15 апреля 1972, Кассино, Италия — 11 июля 2009, Ипожука, Бразилия) — канадский боксёр-профессионал итальянского происхождения, выступавший во 2-й полулегкой, легкой, 1-й полусредней и полусредней весовых категориях.



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