João Evangelista Belfort Duarte, meglio noto come Belfort Duarte (São Luís, 27 novembre 1883 – Campo Belo, 27 novembre 1918), è stato un calciatore, allenatore di calcio e dirigente sportivo brasiliano, di ruolo difensore.
Belfort Duarte | ||
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Nazionalità | ![]() | |
Calcio ![]() | ||
Ruolo | Allenatore (ex difensore) | |
Termine carriera | 11 luglio 1915 - giocatore 1916 - allenatore | |
Carriera | ||
Squadre di club1 | ||
1902-1905 | ![]() | ? (?) |
1906-1915 | ![]() | ? (12) |
Carriera da allenatore | ||
1916 | ![]() | |
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato. Il simbolo → indica un trasferimento in prestito. | ||
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Pioniere del calcio in Brasile, fu tra i fondatori del Mackenzie e tra i principali dirigenti dell'América di Rio de Janeiro.[1] In suo onore è stato istituito, il 16 agosto 1945, il Premio Belfort Duarte, assegnato a un atleta al compimento di dieci anni di carriera senza ricevere un singolo cartellino rosso.[2]
Ingegnere civile, la sua conoscenza della lingua inglese gli permise di tradurre le regole del gioco del calcio in portoghese.[2] In seguito, al termine della sua carriera calcistica, entrò a far parte del settore dirigenziale dell'América, facendosi fautore di numerosi cambiamenti: dapprima, nel 1908, modificò i colori sociali, da nero e bianco a rosso e bianco,[2] iniziò la pratica delle tournée calcistiche delle società nei paesi esteri,[1] e in seguito ammise anche giocatori di colore tra le file della sua formazione.[1] Il 27 novembre 1918 fu assassinato a Campo Belo, in una favela, in cui si era recato per riprendersi dalla spagnola.[1]
Difensore, fu il primo, nel suo Paese, a giocare nella posizione successivamente definita "centrale difensivo".[3] Approdato ai ranghi calcistici del Mackenzie College di San Paolo del Brasile, ove studiava,[3] si fece notare per il gioco corretto.[1] A tale proposito, è da citare un episodio di fair play ante litteram: segnalò, durante un incontro, di aver commesso fallo all'interno dell'area di rigore, episodio sfuggito all'arbitro.[2] Trasferitosi all'América, ne divenne capitano, guidando la formazione al Campionato Carioca nel 1913.[2] Si ritirò dall'attività agonistica l'11 luglio 1915, giocando la sua ultima partita contro il Flamengo.[1]
Allenò per un solo anno l'América, portandola al titolo statale nel 1916.
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