Cipriano Chemello (Crespano, 19 luglio 1945 – 14 febbraio 2017[1]) è stato un pistard e ciclista su strada italiano.
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Cipriano Chemello | ||
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Nazionalità | ![]() | |
Altezza | 174 cm | |
Peso | 74 kg | |
Ciclismo ![]() | ||
Specialità | Pista | |
Termine carriera | 1973 | |
Carriera | ||
Squadre di club | ||
1969-1970 | ![]() | |
1971 | ![]() | |
1972 | Individuale![]() | |
1973 | Supermercato Calzature | |
Nazionale | ||
1968 | ![]() | |
Palmarès | ||
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Bronzo | Città del Messico 1968 | Ins. sq. |
Statistiche aggiornate al aprile 2011 | ||
Modifica dati su Wikidata · Manuale |
Professionista dal 1969 al 1973, fu medaglia di bronzo ai Giochi olimpici di Città del Messico 1968 nell'inseguimento a squadre, specialità di cui fu due volte campione del mondo.
Esordiente nel 1961 con la società U.S. Angarano con la guida del tecnico Danilo Mocellin, passa poi al V.C. Bassano 1892 a partire dal 1963.
Nel 1965 vince l'argento iridato nella specialità dell'inseguimento a squadre. Inseguitore e passista tra i dilettanti ottiene grandi risultati. Nel 1966 con l'assistenza del tecnico Guido Costa, a Francoforte diventa per la prima volta campione del mondo nella specialità dell'inseguimento a squadre con Castello, Pancino e Roncaglia, tempo di 4'30"51. Sbaglia con il quartetto azzurro, per un errore tecnico, la medaglia olimpica ai mondiali di Città del Messico, in cui trionfano i tedeschi, ma con la vittoria al mondiale a Montevideo nel 1968 si riscattano battendo i tedeschi stessi; la squadra vincente è composta da Chemello, Bosisio, Morbiato e Roncaglia. Negli stessi campionati è 5º nell'inseguimento individuale.
Nel 1967 è campione italiano inseguimento individuale. Lo stesso anno conquista l'argento nell'inseguimento a squadre ed è primatista mondiale con il tempo di 4'48"89.
Passa professionista nel 1969 con la Salvarani di Gimondi, Motta, Balmamion, Altig; nell'anno di esordio ottiene due vittorie alla Settimana Catalana e l'anno seguente vince una tappa della Parigi-Nizza.
Negli anni successivi inizia a lamentare dei disturbi fisici che lo costringono a sottoporsi a vari interventi chirurgici e ad abbandonare il ciclismo professionistico, ma non lo allontanano dal ciclismo.
Per anni ha ricoperto la carica di tecnico della pista di Bassano del Grappa fino ad accettare la carica di tecnico regionale con la quale ha portato la delegazione pista veneta a numerosi successi a livello italiano.
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