Edi Bivi (Lignano Sabbiadoro, 11 gennaio 1960) è un allenatore di calcio ed ex calciatore italiano, di ruolo attaccante.
Edi Bivi | ||
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Nazionalità | ![]() | |
Altezza | 178 cm | |
Peso | 66 kg | |
Calcio ![]() | ||
Ruolo | Allenatore (ex attaccante) | |
Termine carriera | 1998 - giocatore | |
Carriera | ||
Giovanili | ||
1974-1978 | ![]() | |
Squadre di club1 | ||
1978-1981 | ![]() | 81 (29) |
1981-1984 | ![]() | 83 (29) |
1984-1987 | ![]() | 78 (24) |
1987-1988 | ![]() | 32 (10) |
1988-1989 | ![]() | 34 (14)[1] |
1989-1990 | ![]() | 35 (10) |
1990-1994 | ![]() | 105 (25) |
1994-1995 | ![]() | 31 (18) |
1995 | ![]() | 4 (2) |
1995-1996 | ![]() | 8 (1) |
1996-1997 | ![]() | 22 (10) |
1997-1998 | ![]() | ? (?) |
Nazionale | ||
1981-1982 | ![]() | 3 (0) |
Carriera da allenatore | ||
2002-2003 | ![]() | |
2004 | ![]() | |
2007 | ![]() | |
2007 | ![]() | |
2011 | ![]() | |
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato. Il simbolo → indica un trasferimento in prestito. | ||
Statistiche aggiornate all'8 novembre 2012 | ||
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Centravanti mancino e fisicamente minuto[2], era considerato un opportunista sottorete[3] oltreché un abile rigorista[2].
Cresciuto nelle giovanili della Fiorentina[4], nel 1978 viene ceduto alla Mestrina, con cui disputa tre campionati di Serie C2 nei quali realizza globalmente 29 reti. Nell'estate 1981 viene acquistato dal Catanzaro, dove è chiamato a sostituire Massimo Palanca ceduto al Napoli[5]: esordisce nella massima serie sul campo dei partenopei, trasformando all'ultimo minuto il rigore del definitivo 1-1[5]. Nella sua prima stagione nella massima serie realizza 12 reti (tra cui quella della vittoria a San Siro contro il Milan[5]), ed è il secondo miglior marcatore del campionato dietro Roberto Pruzzo[5]; la formazione calabrese conclude la stagione al settimo posto e raggiunge la semifinale di Coppa Italia[6].
Nella stagione successiva rimane coinvolto nell'annata negativa del Catanzaro, che termina all'ultimo posto in classifica retrocedendo in Serie B, e le reti scendono a 3[7]. Riconfermato per il campionato 1983-1984, segna 14 gol (uno in meno del capocannoniere Marco Pacione); la squadra finisce ancora all'ultimo posto e retrocede Serie C1[8].
Nel 1984 passa al Bari, neopromosso in Serie B, per 4 miliardi di lire[9]: affiancato da Alberto Bergossi nel ruolo di seconda punta[10], vince con 20 reti la classifica cannonieri grazie anche a 11 calci di rigore (su 12 tentativi)[11] e contribuisce alla promozione in Serie A dei baresi. Nelle due successive stagioni (una nella massima serie e una in Serie B) lo spazio in prima squadra si riduce, anche a causa dell'acquisto dell'attaccante Paul Rideout[12], e realizza complessivamente 4 reti.
In scadenza di contratto con il Bari[13], nel 1987 si trasferisce alla Triestina in cambio di un indennizzo di 800 milioni di lire[14]. Con gli alabardati segna 10 gol, e la squadra retrocede in Serie C, anche a causa di una penalizzazione di 5 punti; l'anno successivo passa alla Cremonese[15]. Con i grigiorossi realizza 14 reti e ottiene la sua seconda promozione in Serie A, dopo lo spareggio vinto ai rigori contro la Reggina; non viene riconfermato dalla società nella massima serie, e viene ceduto al Monza. Nella formazione brianzola mette a segno 14 reti, tra cui la doppietta che consente di battere il Torino all'ultima giornata raggiungendo lo spareggio-salvezza contro il Messina[16], perso poi per 1-0 con conseguente retrocessione in Serie C.
Nell'estate 1990 passa al Pescara[4], dove resterà quattro anni. Rivitalizzato da Giovanni Galeone[4][17], ottiene nella stagione 1991-1992 la sua terza promozione nella massima serie con 12 reti all'attivo, come attaccante centrale nel tridente con Rocco Pagano e Frederic Massara[18]. Dopo un'ultima stagione nella massima serie finita con una retrocessione (campionato 1992-1993, concluso con 3 reti realizzate e l'ultimo posto in classifica), lascia il Pescara nel 1994 per concludere la carriera agonistica nelle serie inferiori, con Giorgione, Livorno[19], Ospitaletto, Ortona[20] e Imolese.
Ha totalizzato complessivamente 93 presenze con 20 reti in Serie A e 274 presenze con 92 reti in B.
Nella sua prima stagione al Catanzaro viene convocato da Azeglio Vicini nella nazionale Under-21[21], nella quale disputa 3 partite. Alla vigilia del campionato del mondo 1982 fa parte del gruppo dei 40 azzurrabili selezionati da Enzo Bearzot[5]; in fase di compilazione della lista definitiva, tuttavia, gli viene preferito il cagliaritano Franco Selvaggi[21].
Stabilitosi definitivamente a Pescara[4], intraprende la carriera di allenatore guidando diverse formazioni dilettantistiche abruzzesi. Dopo l'esordio alla guida del Castelnuovo Vomano (retrocesso nel campionato di Eccellenza Abruzzo 2002-2003)[22], nel maggio 2004 viene chiamato sulla panchina del Termoli, in Serie D[22], retrocedendo dopo i play-out persi contro il Monterotondo.
Nel gennaio 2007 è subentrato alla guida dell'Hatria, squadra di Eccellenza abruzzese[23], con la quale ha ottenuto un quinto posto finale e poi raggiunto e perso la finale regionale dei play-off promozione contro il Notaresco. Nella stagione 2007-2008 ha allenato la Pro Vasto, squadra di Serie D[24], venendo esonerato dopo 6 giornate nelle quali aveva raccolto 6 punti[25].
Nella stagione 2011-2012 viene chiamato alla guida dell'Atletico Boville[26]; anche in questo caso viene esonerato dopo poche giornate[27].
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