Elena Sergheevna Baltacha (in russo: Елена Сергеевна Балтача?, traslitterazione scientificaElena Sergeevna Baltača; Kiev, 14 agosto1983 – Ipswich, 4 maggio2014) è stata una tennistabritannica di origine ucraina.
Elena Baltacha
Elena Baltacha al Torneo di Wimbledon 2013, Londra
Nel gennaio 2014 le fu diagnosticato un tumore al fegato, solo poche settimane dopo il suo matrimonio con il coach di tennis Nino Severino e il ritiro dall'agonismo. Morì il 4 maggio 2014, all'età di trent'anni, nella sua casa di Ipswich, circondata da amici e familiari.[1][2]
Biografia
Carriera
Quattro volte vincitrice dell'AEGON Award, fu anche a lungo la nº1 del tennis britannico, posizione che occupò a intermittenza tra il 2002 e il 2012. Raggiunse il suo best ranking in singolare il 13 settembre 2010, conquistando la 49ª posizione della classifica mondiale; in doppio, invece, raggiunse al massimo la 211ª posizione, occupata il 17 gennaio 2011.
Durante la sua carriera la tennista vinse 15 titoli ITF: 11 in singolare e 4 in doppio. Fu anche finalista in tre occasioni in singolare e quattro in doppio.
Nel 2010, la Baltacha riportò importanti vittorie su tenniste presenti nella top ten della classifica mondiale: due contro la cinese Li Na e una contro l'italiana Francesca Schiavone, all'epoca detentrice dell'Open di Francia.
Nel 2012 prese parte alle Olimpiadi di Londra, in singolare; uscì al secondo turno.
Rappresentò regolarmente per anni il Regno Unito in Fed Cup, a partire dal 2002.
Vita personale e morte
Nata a Kiev in Ucraina, Elena Baltacha seguì la sua famiglia in Regno Unito a causa del trasferimento del padre Serhij, calciatore professionista. Titolare dell'Unione Sovietica, il padre giocò nel Regno Unito per l'Ipswich Town, il St. Johnstone e l'Inverness Caledonian Thistle. La madre Olga, invece, rappresentò l'Unione Sovietica nel pentathlon e nell'eptathlon ai Giochi olimpici. Suo fratello Sergei Jr. giocò a calcio nel St. Mirren e nel Millwall.
Dopo essere atterrata all'aeroporto di Heathrow il 13 gennaio 1989, la Baltacha si trasferì dapprima a Ipswich, dove il padre doveva giocare a calcio l'anno successivo, ed in seguito a Perth, sempre in Scozia, dove crebbe e trascorse alcuni anni della sua adolescenza. A Paisley frequentò la Castlehead High School.[3]
Residente a Ipswich, l'8 dicembre 2013, un mese dopo il suo ritiro dall'attività agonistica, sposò il suo coach Nino Severino.[4]
Nel 2010, i due avevano fondato la Elena Baltacha Academy of Tennis, basata sulle strutture della Culford School, vicino a Bury St Edmunds, e dell'Ipswich Sports Club, dove Elena si allenò durante la sua carriera.[5] Sempre nel 2010, la giocatrice era diventata ambasciatrice della Children's Liver Disease Foundation, fondazione per malattie infantili del fegato, operativa in Gran Bretagna dal 1980.[5][6]
All'età di diciannove anni le era stata diagnosticata la colangite sclerosante primitiva, una sindrome attualmente senza cura, che produce un'occlusione dei dotti biliari a causa di un'infiammazione che provoca cicatrici (il restringimento ostacola il deflusso della bile che si accumula nel fegato, danneggiando irreversibilmente le sue cellule).[5][6] Nel gennaio 2014, dopo il ritiro, arrivò invece la notizia di una diagnosi di tumore al fegato.[5][7]
Morì il 4 maggio 2014 all'età di trent'anni.[1][2][8] Molti furono i messaggi di cordoglio, tra cui quelli di Martina Navrátilová, Serena Williams, Billie Jean King, Marija Šarapova.[1] Inoltre, il giorno successivo, durante la serata inaugurale del Mutua Madrid Open 2014, molti giocatori, sia delle associazioni dell'ATP che della WTA, entrarono sul campo centrale per ricordare "Bally", abituale soprannome della tennista.[9] L'intervista più significativa è stata rilasciata dalla tennista australiana Samantha Stosur, amica della Baltacha, ed è stata postata sul sito ufficiale della WTA.[9]
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