Giordano Caini (Brescia, 28 marzo 1969) è un allenatore di calcio ed ex calciatore italiano, di ruolo difensore.
Giordano Caini | ||
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Nazionalità | ![]() | |
Altezza | 178 cm | |
Peso | 78 kg | |
Calcio ![]() | ||
Ruolo | Allenatore (ex difensore) | |
Termine carriera | 2007 - giocatore | |
Carriera | ||
Giovanili | ||
198?-1988 | ![]() | |
Squadre di club1 | ||
1988-1989 | → ![]() | 27 (1) |
1989 | ![]() | 0 (0) |
1989-1990 | ![]() | 32 (1) |
1990-1991 | ![]() | 31 (0) |
1991-1992 | ![]() | 28 (0) |
1992-1995 | ![]() | 76 (1) |
1995-1998 | ![]() | 71 (0) |
1998-2000 | ![]() | 7 (0) |
2000-2001 | ![]() | 17 (1) |
2001-2007 | ![]() | 124 (0) |
Carriera da allenatore | ||
2007-2009 | ![]() | Vice |
2009-2011 | ![]() | Vice |
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato. Il simbolo → indica un trasferimento in prestito. | ||
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Giocava come terzino sinistro[1][2]; in alcune occasioni è stato utilizzato anche come centrale di difesa[3][4]. Giocatore grintoso[5], eccedeva talvolta nel gioco falloso[6][7].
Cresciuto nel Brescia[8] (con cui disputa una sola gara di Coppa Italia, il 23 agosto 1989 contro la Cremonese[9]), gioca quattro campionati tra Serie C2 e Serie C1 con le maglie di Centese, Pro Sesto e Catania. Con i siciliani disputa il campionato di Serie C1 1991-1992, l'ultimo prima della radiazione degli etnei[10]. Nell'estate 1992 passa al Foggia per circa 800 milioni di lire[11][12], dopo l'intervento di Pasquale Casillo che lo dirotta dal Bologna ai pugliesi[13]. In quella stagione la formazione di Zdeněk Zeman viene rivoluzionata con l'acquisto di numerosi giovani dalle serie minori[1][11], e Caini disputa all'esordio 22 partite. Nelle due stagioni successive si ritaglia spazi sempre maggiori, con Zeman prima e Catuzzi poi, diventando stabilmente titolare nel ruolo di terzino sinistro nel campionato Serie A 1994-1995, concluso con la retrocessione; nella stessa annata raggiunge con il Foggia la semifinale di Coppa Italia, realizzando il gol decisivo ai quarti contro l'Inter[14].
Prima della fine del campionato viene acquistato dalla Reggiana, anch'essa retrocessa[15]. Con i granata disputa tre stagioni, conquistando la promozione in Serie A al termine del campionato 1995-1996, e retrocedendo nuovamente nella stagione successiva[5]. Nel 1998, dopo un ulteriore campionato cadetto, si trasferisce al Piacenza, con cui firma un contratto biennale[16]. Acquistato come riserva di Gian Paolo Manighetti, nel corso della stagione diventa la terza scelta per il ruolo di terzino, dopo lo stesso Manighetti e Gianluca Lamacchi, anche a causa di diversi infortuni[2], e disputa in tutto 6 partite di campionato. Nella stagione 1999-2000 gioca un'unica partita, nuovamente condizionato dagli infortuni e dalla situazione tecnica della squadra, che termina all'ultimo posto[2].
Svincolatosi dopo la retrocessione[17], sceglie di riavvicinarsi a casa e scende in Serie D al Rodengo Saiano[18][19]; conclude la carriera nel Salò, con cui disputa sei campionati consecutivi conquistando la promozione in Serie D e la Coppa Italia Dilettanti, entrambi nella stagione 2003-2004.
Al termine della carriera come giocatore, rimane al Salò come allenatore in seconda[20], ruolo che ricopre anche dopo la fusione con il Feralpi Lonato che dà origine al Feralpi Salò[21]. Abbandona l'incarico all'inizio della stagione 2011-2012, dopo la sostituzione di Claudio Rastelli con Gian Marco Remondina[18].
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