Giordano Cottur (Trieste, 24 maggio 1914 – Trieste, 8 marzo 2006) è stato un ciclista su strada e dirigente sportivo italiano. Professionista dal 1938 al 1950, concluse tre volte terzo al Giro d'Italia, corsa nella quale si aggiudicò anche cinque tappe
Giordano Cottur | ||
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Nazionalità | ![]() | |
Ciclismo ![]() | ||
Specialità | Strada | |
Termine carriera | 1950 | |
Carriera | ||
Squadre di club | ||
1938-1940 | Lygie | |
1941-1942 | ![]() | |
1943-1945 | individuale | |
1945-1949 | ![]() | |
1946 | Ray Dunlop | |
1949 | ![]() | |
1950 | individuale | |
Carriera da allenatore | ||
1950-1951 | ![]() | |
1953-1954 | ![]() | |
1955 | ![]() | |
1956-1957 | ![]() | |
Statistiche aggiornate al 12 febbraio 2020 | ||
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Ottimo corridore, entrò nella storia grazie ai piazzamenti conquistati al Giro d'Italia, manifestazione che corse sette volte; inoltre disputò anche tre Tour de France, ottenendo come miglior risultato un ottavo posto nel 1947.
Il suo nome è legato alla "tappa conquistata" nella sua città, Trieste, nel Giro d'Italia 1946; in quell'edizione la Corsa Rosa faceva tappa nella città giuliana, per riabbracciarla, dato che era oggetto di aspre contese con la Jugoslavia di Tito. I ciclisti vennero accolti a circa trenta chilometri dalla città (all'altezza di San Canzian d'Isonzo) da un folto gruppo di contestatori che lanciarono pietre sul gruppo. Gli organizzatori decisero per l'annullamento della tappa, ma alcune pressioni politiche spinsero a mantenere l'arrivo a Trieste. Si decise allora di far arrivare una delegazione di ciclisti con in testa proprio Cottur, che per primo tagliò il traguardo. [1]
Al Giro d'Italia indossò la maglia rosa per nove giorni nel 1948 e per cinque nel 1949.
Dal 1956 a Trieste è attiva una Società Ciclistica che porta il suo nome (S.C. Cottur A.S.D.), da lui fondata in quell'anno assieme ad un gruppo di appassionati ciclisti triestini e da lui retta fino al 2006, anno della morte.
Nel 2009, è stata pubblicata una biografia su di lui, avente titolo: "Giordano Cottur - Il padre il figlio e la bicicletta"
È a lui intitolata una pista ciclabile a Trieste, che parte dal quartiere di San Giacomo e conduce fino oltre al confine con la Slovenia, che ricalca in parte il percorso della ex-ferrovia Trieste-Erpelle utilizzata dai tempi del dominio asburgico fino ai primi anni 50 sul territorio.[2]
![]() | Commendatore dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana |
— Roma, 2 giugno 1999. Su richiesta della Presidenza del Consiglio dei Ministri[3] |
Cottur compare - insieme ad altri campioni dell'epoca - come cameo (nel ruolo di sé stesso) nel film Totò al giro d'Italia del 1948
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