Jens Voigt (Grevesmühlen, 17 settembre1971) è un dirigente sportivo ed ex ciclista su stradatedesco.
Nella sua carriera da professionista, iniziata nel 1997 e terminata nel 2014, ha colto 66 vittorie e partecipato per diciassette volte al Tour de France[2] Dal 2015 fa parte dello staff della Trek Factory Racing.
Sposato con Stephanie, è padre di sei figli; la coppia risiede a Berlino[2][3].
Il 18 settembre 2014 batte il Record dell'ora dopo aver completato la gara con 51,115km, battendo il precedente record del ceco Ondřej Sosenka di 49,700km[4][5]. Il record non veniva battuto da ben 9 anni; un mese dopo perde il primato ad opera di Matthias Brändle che diventa il nuovo primatista con 737 metri percorsi in più.[6]
Carriera
Nato nell'allora Repubblica Democratica Tedesca, Voigt comincia a gareggiare nel ciclismo all'età di dieci anni[2]. Passa professionista però abbastanza tardi, nel 1997, all'età di 26 anni, dopo alcuni anni passati nei reparti sportivi dell'esercito tedesco[2]. Corridore completo, è un passista, discreto in volata, ma non sufficientemente abile in salita da essere ciclista adatto a competere per le classifiche dei Grandi Giri[3]; con il tempo è divenuto soprattutto un ottimo gregario nonché specialista di fughe da lontano[1][2][3].
A partire dal 1998, e a tutto il 2013, ha partecipato a sedici Tour de France consecutivi, concludendone tredici: alla Grande Boucle ha vinto due tappe (una nel 2001 e una nel 2006) e una cronosquadre, indossato per due giorni la maglia gialla di leader della classifica generale[2] e per un giorno quella a pois di miglior scalatore. Per due volte è stato gregario del vincitore della corsa, nel 2008 con Carlos Sastre e nel 2010 con Andy Schleck.
Ha preso parte tre volte al Giro d'Italia, vincendo una tappa (nel 2008) e concludendo la corsa in tutte e tre le partecipazioni. Può vantare inoltre successi finali in diverse gare a tappe di buon livello: una vittoria al Giro di Polonia, una al Giro del Mediterraneo, cinque al Critérium International, due al Giro di Germania, tre al Giro di Baviera[2]. Si è inoltre aggiudicato il Grand Prix des Nations, la più prestigiosa corsa a cronometro del panorama ciclistico mondiale, nel 2001 e la Parigi-Bourges nel 2003.
In occasione della 19ª tappa del Giro d'Italia 2006, dopo una fuga di 200km, Voigt si rese protagonista di un gesto di grande sportività. Arrivato al traguardo in cima al Passo San Pellegrino in compagnia di Juan Manuel Gárate, rinunciò alla volata poiché durante l'intera tappa era sempre stato a ruota in seguito a ordini di squadra (il suo compagno Ivan Basso era infatti in maglia rosa). Sul traguardo Gárate, esultando, ringraziò il proprio compagno di fuga[7].
Tre anni dopo, durante la sedicesima tappa del Tour de France 2009, fu coinvolto in una drammatica caduta a oltre 80km/h[8]: scendendo dal Colle del Piccolo San Bernardo Voigt cadde, batté la testa sull'asfalto, perse conoscenza e dovette essere trasportato in ospedale in elicottero per il ricovero. Le conseguenze (frattura di un'orbita oculare[2]) risultarono comunque meno gravi del previsto, e non compromisero il prosieguo della sua carriera.
Nel luglio 2013, alla sua sedicesima partecipazione al Tour de France, è il decano del plotone con i suoi 41 anni. Nonostante l'età, Voigt va diverse volte all'attacco: nella penultima tappa rimane da solo al comando, venendo ripreso dagli uomini di classifica soltanto negli ultimi chilometri e vincendo il premio della combattività.
Si ritira alla fine dello USA pro challenge- Tour of Colorado 2014 ponendo la parola fine alla sua carriera da ciclista professionista.
Il 18 settembre 2014, dopo aver messo fine alla sua carriera su strada, stabilisce il nuovo record dell'ora percorrendo 51,115 km.[9] Successivamente sarà superato da altri ciclisti.
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