Johan Museeuw (Varsenare, 13 ottobre1965) è un ex ciclista su strada e ciclocrossistabelga, professionista dal 1988 al 2004.
Fu campione del mondo su strada nel 1996 a Lugano; ottenne anche due vittorie finali in Coppa del mondo su strada, unitamente ad undici successi, record assoluto, nelle prove di calendario.[1] Risaltano, nel computo dei trionfi di Coppa, le vittorie nelle classiche del nord: si impose infatti in tre Parigi-Roubaix e in tre Giri delle Fiandre, tanto da guadagnarsi il soprannome di "Leone delle Fiandre" [2], appellativo dato in precedenza anche a Fiorenzo Magni.
Passa professionista nel 1988 con la ADR. Nel 1990, trasferitosi alla Lotto, vince due tappe al Tour de France, quella di Mont Saint-Michel e quella finale sugli Champs-Élysées, e conclude secondo nella classifica a punti della Grande Boucle. L'anno dopo, oltre a salire per la prima volta sul podio del Giro delle Fiandre, secondo, conquista il primo successo in una prova di Coppa del mondo, il Meisterschaft von Zürich. Nel 1992 è terzo alla Milano-Sanremo e, per la prima volta, campione nazionale belga (si ripeterà nel 1996).
Dal 1993 al 1994 è nelle file della GB di Patrick Lefevere: si aggiudica il Giro delle Fiandre, prima affermazione in una classica "monumento", e la Parigi-Tours nel 1993, l'Amstel Gold Race nel 1994. All'inizio del 1995 si trasferisce alla Mapei insieme a Lefevere: è nelle sei stagioni seguenti che ottiene i risultati più importanti. Arrivano infatti i trionfi in due Parigi-Roubaix (1996 e 2000), in due Giri delle Fiandre (1995 e 1998, più due terzi posti), nonché il titolo di campione del mondo in linea ottenuto a Lugano nel 1996 e le due Coppe del mondo nel biennio 1995-1996.
Nell'agosto 2000 è vittima di un incidente stradale in moto, si procura la frattura del perone, della clavicola sinistra e di diverse costole, oltre ad un'emorragia cerebrale[3][4][5] ma riesce comunque a rimettersi in tempi relativamente brevi. L'anno dopo segue Lefevere alla nuova Domo-Farm Frites; in quella stagione si piazza secondo alla Parigi-Roubaix, mentre nel 2002 vince per la terza volta la "Regina delle classiche", oltre ad imporsi nella HEW Cyclassics ad Amburgo e classificarsi secondo al Giro delle Fiandre. Nell'aprile 2004 tenta l'impresa, la quarta vittoria alla Roubaix, ma questa volta è costretto alla resa per una foratura: chiuderà in quinta posizione, insieme ad un altro grande deluso del giorno, il connazionale e rivale Peter Van Petegem anch'egli bloccato da problemi meccanici.[senzafonte] Il mese dopo dà l'addio alle corse con una kermesse a Gistel, settanta colleghi e cinquantamila tifosi a festeggiarlo.[6]
Sempre nel 2004 viene squalificato per quattro anni (due effettivi) dalla Federciclismo belga a causa del coinvolgimento nell'indagine sul traffico di sostanze dopanti legata alla figura del veterinario belga José Landuyt.[7] Nel marzo 2006 viene rinviato a giudizio dalla Procura di Courtrai, con l'accusa di aver detenuto EPO, aranesp e desametasone, sostanze proibite dalla WADA:[8] due anni e mezzo dopo viene condannato a dieci mesi di detenzione con la condizionale.[9] Nel 2007 aveva intanto ammesso di aver fatto uso di sostanze dopanti nel corso della stagione 2003.[10]
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