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Luciano Re Cecconi (Nerviano, 1º dicembre 1948Roma, 18 gennaio 1977) è stato un calciatore italiano, di ruolo centrocampista.

Luciano Re Cecconi
Nazionalità  Italia
Altezza 176 cm
Calcio
Ruolo Centrocampista
Carriera
Giovanili
Pro Patria
Squadre di club1
1967-1969Pro Patria36 (0)
1969-1972Foggia74 (2)
1972-1977Lazio109 (6)
Nazionale
1974 Italia2 (0)
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 

Biografia


Figlio di un muratore, cresciuto nell'hinterland milanese, Luciano Re Cecconi deve il suo cognome a un particolare episodio capitato ai suoi avi, come ebbe a ricordare in un'intervista a Franco Melli:

«Quel Re davanti al mio cognome, è un regalo del re. Vittorio Emanuele II passò per Busto Arsizio e per Nerviano e gradì la buona cucina, l’accoglienza ricevuta. Allora volle beneficiare la gente delle nostre campagne lombarde con un dono simbolico ma indelebile. Così, i Cecconi diventarono pomposamente Re Cecconi, i David Re David, in base al riconoscimento stampato. Il regalo di Vittorio Emanuele II, trasmesso di generazione in generazione, l’ho accolto con orgoglio. È una ricchezza che il mondo non potrà mai portarmi via. Ho il cognome ornato. E suona bene[1]

Ancora adolescente, iniziò a lavorare come carrozziere nell'officina del cugino, allenandosi nel tempo libero che gli rimaneva fino a quando lo stipendio da calciatore non gli permise di lasciare la sua occupazione per dedicarsi a tempo pieno allo sport.


Morte


La sera del 18 gennaio 1977 Re Cecconi si trovava con due amici, il compagno di squadra Pietro Ghedin e il profumiere romano Giorgio Fraticcioli, accompagnando quest'ultimo nella gioielleria di Bruno Tabocchini, situata in via Francesco Saverio Nitti 68, nella tranquilla e decentrata zona della Collina Fleming della capitale, per consegnare alcuni campioni di profumo. È da rimarcare il comportamento del Tabocchini che, interrogato dai magistrati, negò di conoscere Re Cecconi[senza fonte].

Dal momento in cui i tre entrarono nel negozio, la dinamica non è tuttora chiara. Si ipotizzò che Re Cecconi avesse simulato, per scherzo, un tentativo di rapina e che il gioielliere avesse reagito sparando. Re Cecconi, cui fu puntata l'arma dopo Ghedin[senza fonte], venne colpito in pieno petto da un proiettile sparato da una pistola Walther calibro 7,65 e morì in ospedale alle 20:04.[2][3] Tabocchini fu poi arrestato e accusato di "eccesso colposo di legittima difesa"; processato solo 18 giorni dopo, venne assolto per "aver sparato per legittima difesa putativa".[4]

Tuttavia, nella ricostruzione dei fatti riportata da Il Fatto Quotidiano, nel gennaio 2015, Re Cecconi non avrebbe fatto nulla che potesse essere interpretato come un tentativo di rapina. Nonostante il parere contrario del pubblico ministero Franco Marrone, la Procura di Roma non presentò ricorso in appello.[5] In un'intervista ad un telegiornale RAI, che precede di alcuni giorni la celebrazione del processo, alla versione ufficiale, Pietro Ghedin avrebbe aggiunto che il negoziante ebbe modo di vedere in volto gli avventori quasi sincerandosi dell'assenza della minaccia per poi misteriosamente esplodere il colpo fatale, versione poi non suffragata nel corso del dibattimento. Nel 2012 è uscito il libro inchiesta dello scrittore Maurizio Martucci, che attacca la versione ufficiale sulla morte del calciatore, contesta la tesi dello scherzo finito in tragedia e sostiene, con il suo esame della documentazione processuale[non chiaro], che Re Cecconi venne ucciso senza aver pronunciato una parola.

Morendo a soli 28 anni, Re Cecconi lasciava la moglie Cesarina, la figlia Francesca di pochi mesi e il figlio Stefano di due anni. Le sue spoglie furono tumulate nel cimitero della natia Nerviano. Poco dopo la morte, l'ingegnere Agostino D'Angelo, dirigente della Lazio e suo grande amico, inaugura la Fondazione Luciano Re Cecconi - Contro la violenza.


Carriera



Club


Muove i primi passi sul campo polveroso dell'oratorio di Sant'Ilario Milanese (Nerviano). Da agonista comincia a giocare a calcio nell'U.S.D. Aurora Cantalupo, passando poi alle giovanili della Pro Patria, con cui il 14 aprile 1968, esordisce in Serie C (Pro Patria-Messina 1-1). I capelli biondi gli valsero anche il soprannome di Cecconetzer, un gioco di parole sul nome del calciatore tedesco Günter Netzer, con cui c'era una spiccata somiglianza fisica.

L'anno dopo l'allenatore Carlo Regalia lo inserisce nella rosa dei titolari e coi lombardi disputa una stagione da leader, guidando il centrocampo e collezionando 33 presenze.

L'allenatore del Foggia Tommaso Maestrelli chiede e ottiene il giovane centrocampista, facendolo esordire all'11ª giornata del Campionato di Serie B 1969-70 contro il Perugia (gara vinta dai pugliesi per 2-0). La stagione è brillante e Re Cecconi colleziona 14 presenze e 1 goal, ma soprattutto il Foggia conquista la promozione in Serie A. La stagione 1970-71 non è però delle migliori e il Foggia torna subito in Serie B.

Per il campionato cadetto 1971-72 giunge sulla panchina foggiana Ettore Puricelli, che assegna a Re Cecconi il ruolo di regista di centrocampo. Gioca un campionato al termine del quale Maestrelli, divenuto allenatore della Lazio, lo porta a Roma. Con 29 presenze e 1 goal, Re Cecconi si proietta tra i protagonisti del campionato 1972-73 che vede la Lazio giungere terza, ad appena 2 punti dalla Juventus campione d'Italia.

L'anno seguente il team di Maestrelli conquista il primo scudetto della sua storia. Re Cecconi, rimasto assente per 7 giornate verso metà campionato a causa di un infortunio, si erge comunque a protagonista, collezionando 2 goal in 23 presenze.

Re Cecconi in azione con la maglia della Lazio scudettata
Re Cecconi in azione con la maglia della Lazio scudettata

Nella stagione 1974-75 la Lazio non può prendere parte alla Coppa dei Campioni: a causa di una rissa scoppiata negli spogliatoi dell'Olimpico, dopo il ritorno dei sedicesimi di finale della Coppa UEFA dell'anno precedente contro l'Ipswich Town, il club biancoceleste subisce dall'UEFA la squalifica per 3 anni (poi ridotti a 1) dalle competizioni europee. Il campionato non è inoltre all'altezza delle aspettative e la Lazio non riesce a difendere il tricolore.

Il campionato 1975-76 è più difficile e la Lazio, anche a causa dell'addio forzato di mister Maestrelli e alle cessioni di molti dei pezzi pregiati (primo fra tutti Giorgio Chinaglia), rischia addirittura la retrocessione, ma grazie al miracoloso ritorno, seppur temporaneo, di Tommaso Maestrelli (morirà il 2 dicembre 1976 per un tumore al fegato), si salva per un soffio a fine stagione grazie a una partita maestosa di Re Cecconi e a una differenza reti migliore rispetto all'Ascoli. Re Cecconi gioca 25 partite, segnando 1 goal, e la Lazio si affida a lui e a Bruno Giordano in vista della stagione successiva.

Per il campionato 1976-77 giunge sulla panchina laziale Luís Vinício. La Lazio debutta contro la Juventus (finita 2-3 per i bianconeri) all'Olimpico e Re Cecconi delizia i tifosi biancocelesti con un goal capolavoro, che sarà anche l'ultimo della sua carriera. Alla terza di campionato contro il Bologna, Re Cecconi subisce al 19' un grave infortunio al ginocchio sinistro dopo un intervento del bolognese Tazio Roversi, che lo costringe a uno stop di parecchi mesi: sarà la sua ultima partita.


Nazionale


Il responsabile della nazionale "under 23" Enzo Bearzot convoca Re Cecconi nella nazionale Under-23, con cui esordisce il 14 gennaio 1973 ad Ankara (Turchia-Italia 1-3). Nello stesso anno è convocato in nazionale A, rimanendo tra le riserve, per le amichevoli contro il Brasile a Roma e contro l'Inghilterra a Londra.

Re Cecconi in nazionale
Re Cecconi in nazionale

Viene convocato da Ferruccio Valcareggi per l'avventura italiana ai Mondiali di calcio Germania Ovest 1974. L'esperienza è però amara, dato che la nazionale non supera il primo turno, ma in tale contesto il giovane Re Cecconi riesce a farsi apprezzare da tutto il gruppo non solo per le doti calcistiche, ma anche per le sue qualità umane e caratteriali.[6]

Le presenze in nazionale maggiore giungeranno comunque nello stesso anno: il nuovo commissario unico Fulvio Bernardini lo convoca per l'amichevole contro la Jugoslavia il 28 settembre a Zagabria (persa dagli azzurri per 1-0), dove Re Cecconi gioca tutta la partita, e successivamente per la gara in programma il 29 dicembre a Genova contro la Bulgaria (finita 0-0), nella quale entra nel secondo tempo al posto di Causio.


Omaggi


Nel novembre 2003, il Comune di Roma gli dedicò una strada nel quartiere Tuscolano. Gli è stato inoltre intitolato il centro sportivo di Nerviano. Il figlio Stefano ha scritto un libro sulla vita del padre dal titolo "Lui era mio papà", con la collaborazione di Sandro Di Loreto.


Nella cultura di massa


"Re Cecconi" è il titolo di una canzone dell'Orchestra Casadei, facente parte dell'album "Ciao mare" del 1973. Il romanzo "Ho visto un re" di Carlo D'Amicis, è ispirato alla vita sportiva e personale di Cecco. Nel 2009 il cantautore Toni Malco gli ha dedicato la canzone "Un riflesso biondo".


Statistiche



Presenze e reti nei club


Stagione Squadra Campionato Coppe nazionali Coppe continentali Altre coppe Totale
Comp Pres Reti Comp Pres Reti Comp Pres Reti Comp Pres Reti Pres Reti
1967-1968 Pro PatriaC30---------30
1968-1969C330---------330
Totale Pro Patria360------360
1969-1970 FoggiaB140CI10------150
1970-1971A261CI20------281
1971-1972B341CI40------381
Totale Foggia74270----812
1972-1973 LazioA291CI40---CAI00331
1973-1974A232CI70CU40---342
1974-1975A291CI40------331
1975-1976A251CI82CU20---353
1976-1977A31CI11------42
Totale Lazio109624360--1399
Totale carriera219831360--25611

Cronologia presenze e reti in nazionale


Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Italia
Data Città In casa Risultato Ospiti Competizione Reti Note
28-9-1974ZagabriaJugoslavia 1 – 0 ItaliaAmichevole-
29-12-1974GenovaItalia 0 – 0 BulgariaAmichevole- 46’
Totale Presenze 2 Reti 0

Palmarès



Competizioni nazionali


Lazio: 1973-1974

Altre competizioni


Lazio: 1973-1974

Note


  1. 18 gennaio 1977: hanno ucciso il "Re".... URL consultato il 19 gennaio 2018.
  2. Biografia di Luciano Re Cecconi, Cinquantamila giorni, Corriere della Sera, 3 novembre 2011
  3. Gianni Palma, Quando ha sentito «rapina» ha subito sparato (PDF), in l'Unità, 19 gennaio 1977, p. 11 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  4. Calcio. 1898-2007 Storia dello sport che ha fatto l'Italia, di J. Foot, Rizzoli Storica, 2007
  5. Re Cecconi, il mistero continua?, Il Fatto Quotidiano, 18 gennaio 2015
  6. Vincenzo Di Michele, "Pino Wilson Vero capitano d'altri tempi", Fernandel editore

Bibliografia



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Collegamenti esterni


Controllo di autoritàVIAF (EN) 21505401 · ISNI (EN) 0000 0000 3773 2927 · LCCN (EN) n2002095244 · WorldCat Identities (EN) lccn-n2002095244
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[de] Luciano Re Cecconi

Luciano Re Cecconi (* 1. Dezember 1948 in Nerviano; † 18. Januar 1977 in Rom) war ein italienischer Fußballspieler.

[en] Luciano Re Cecconi

Luciano Re Cecconi (Italian pronunciation: [luˈtʃaːno ˈre ttʃekˈkoːni];[1] 1 December 1948 – 18 January 1977) was an Italian footballer, who played as a midfielder; a fast, strong, athletic, and hardworking player, known for his speed, tenacity, and stamina, he functioned as a box-to-box midfielder or as a defensive or central midfielder for his teams. He was also known for his sense of humour throughout his career; and was nicknamed l'Angelo Biondo (Italian pronunciation: [ˈlandʒelo ˈbjondo]; Italian for The Blond Angel), for the colour of his hair.[2]

[es] Luciano Re Cecconi

Luciano Re Cecconi (Nerviano, Provincia de Milán, Italia, 1 de diciembre de 1948 - Roma, Provincia de Roma, Italia, 18 de enero de 1977) fue un futbolista italiano. Se desempeñaba en la posición de centrocampista.[1]

[fr] Luciano Re Cecconi

Luciano Re Cecconi, né le 1er décembre 1948 à Nerviano et décédé le 18 janvier 1977 à Rome, est un footballeur international italien des années 1960 et 1970. Il évoluait au poste de milieu de terrain.
- [it] Luciano Re Cecconi

[ru] Ре Чеккони, Лучано

Лучано Ре Чеккони (итал. Luciano Re Cecconi; 1 декабря 1948 года, Нервьяно, Италия — 18 января 1977 года, Рим, Италия) — итальянский футболист, защитник. Был известен по прозвищу «белокурый ангел» (итал. l’Angelo Biondo) из-за довольно редкого для итальянцев цвета волос. Известен по выступлениям за клубы «Фоджа» и «Лацио». Чемпион Италии.



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