Luís Sílvio Danuello (Júlio Mesquita, 28 gennaio 1960) è un ex calciatore brasiliano, di ruolo centrocampista.
Luís Sílvio | ||
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Nazionalità | ![]() | |
Altezza | 165 cm | |
Peso | 62 kg | |
Calcio ![]() | ||
Ruolo | Centrocampista | |
Termine carriera | 1987 | |
Carriera | ||
Giovanili | ||
1974-1979 | ![]() | |
Squadre di club1 | ||
1979 | ![]() | 1 (0) |
1979-1980 | ![]() | 15 (2) |
1980 | ![]() | 9 (0) |
1980-1981 | ![]() | 6 (0) |
1981-1983 | ![]() | ? (?) |
1983 | ![]() | 8 (1) |
1986 | ![]() | 8 (1) |
1987 | ![]() | 34 (8) |
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato. Il simbolo → indica un trasferimento in prestito. | ||
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Ha avuto due figli dalla moglie Jane (laureata in scienze delle comunicazioni), Amanda e Lucas.[1]
Ala destra, abile nel cross e dotato di buona velocità,[1] all'epoca della Pistoiese, complice un fraintendimento linguistico con la dirigenza,[1] venne schierato da centravanti, ruolo nel quale non si dimostrò adeguato.[1]
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Dopo aver militato in diverse squadre del campionato brasiliano - tra cui Palmeiras e Botafogo - venne eletto come "rivelazione" del 1979.[1] L'anno successivo, approfittando della riapertura delle frontiere in Serie A[2], fu tesserato dalla neopromossa Pistoiese per 170 milioni di lire.[1]
Con la formazione toscana Luís Sílvio fu però impiegato da centravanti, posizione in cui si rivelò ben presto inadatto[1]: pur possedendo un discreto bagaglio tecnico, non era infatti abituato a compiti di finalizzazione.[1] Raccolse quindi soltanto 6 presenze, con la squadra che, dopo un buon girone di andata, naufragò nel ritorno retrocedendo immediatamente in B.[3] Tornò successivamente a giocare in Brasile, chiudendo la carriera a soli 27 anni.[1]
Lo scarso impatto con il calcio italiano fece dubitare molti tifosi circa l'effettiva professione agonistica del brasiliano[4], benché il mediocre rendimento in maglia arancione fosse stato causato, in realtà, da un errore tecnico.[1] In seguito Luís Sílvio finì al centro di numerose voci, che lo vedevano impiegato nel settore della ristorazione o, secondo altre, nel cinema pornografico.[1][4]
Nel gennaio 2007 lo stesso calciatore (contattato dalla Gazzetta dello Sport) chiarì la vicenda, attribuendo i motivi del flop con la Pistoiese a un'incomprensione linguistica: nel primo incontro con i dirigenti del club, intese infatti «punta» (sinonimo di attaccante) come «ponta» (termine lusitano che indica l'ala) dando quindi a intendere di essere un centravanti.[1] Dichiarò poi di aver investito i guadagni sportivi nella Maripeças, rivendita di ricambi per mezzi industriali.[1]
A Luís Sílvio è inoltre ispirato il personaggio di Aristoteles nel film L'allenatore nel pallone.[1]
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