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Nino La Rocca, vero nome Cheid Tijani Sidibe (Port-Étienne, 5 aprile 1959), è un ex pugile maliano naturalizzato italiano attivo negli anni 1980. Fu campione europeo della categoria dei pesi welter nel 1989 e sfidante alla corona mondiale.

Nino La Rocca
La Rocca, 1984 circa
Nazionalità  Mali (fino al 1983)
 Italia (dal 1983)
Pugilato
Categoria Pesi welter
Carriera
Incontri disputati
Totali 80
Vinti (KO) 74 (59)
Persi (KO) 6
Palmarès
1989Titolo Europeo EBU
 

Biografia


Nato a Port-Étienne nell'Africa Occidentale Francese, odierna Nouadhibou in Mauritania, da padre del Mali (Moussa Sidibe, paracadutista dell'Esercito coloniale francese) e madre siciliana (Nunzia La Rocca, nata a Resuttano), ottenne la nazionalità italiana nel 1983, nel corso della carriera.

L'acquisizione della nazionalità italiana per La Rocca passò attraverso ostacoli e lentezze burocratiche, risolti infine anche grazie all'interessamento dell'allora presidente della Repubblica Italiana, Sandro Pertini.


Carriera sportiva


«La boxe per me è tutto. Mi ha salvato dalla povertà, mi ha salvato dal dover diventare un delinquente.»

(Nino La Rocca)

La Rocca, sotto la guida del suo manager Rocco Agostino, dopo essersi costruito un record immacolato (oltre 50 vittorie, quasi tutte per KO, KOT o ritiro dell'avversario; nessuna sconfitta), subì la sua prima battuta d'arresto in circostanze del tutto fortuite e molto sfortunate. Fu in occasione del suo primo attacco al titolo europeo di categoria, che doveva essere, nelle aspettative, una pura formalità contro il tutt'altro che irresistibile pugile francese Gilles Elbilia. Quest'ultimo, invece, nell'incontro che si disputò il 18 febbraio 1984, conservò il titolo. Una sua testata causò a La Rocca una ferita che lo costrinse all'abbandono del match e che fu suturata con venti punti[1].

La Rocca nel vittorioso match di Sanremo contro lo statunitense Bobby Joe Young, 10 aprile 1983.
La Rocca nel vittorioso match di Sanremo contro lo statunitense Bobby Joe Young, 10 aprile 1983.

La Rocca ben impressionò anche nell'incontro considerato di qualificazione per l'assalto al titolo mondiale, battendo il più temibile fra gli avversari fino a quel momento incontrati, lo statunitense dell'Ohio Bobby Joe Young[2]. I sogni di La Rocca si infransero contro i pesanti pugni del texano Donald Curry, soprannominato il "Cobra", a Fontvielle il 22 settembre 1984, nel lungamente agognato e meticolosamente preparato assalto alla corona mondiale dei Pesi welter WBA-IBF: al 6º round l'italiano è al tappeto[3].

Successivamente, La Rocca riuscì, finalmente, a conquistare il titolo europeo di categoria, battendo ai punti il britannico Kirkland Laing[4]. Lo detenne dal 15 aprile al 30 dicembre 1989, quando si arrese, sempre ai punti, al francese Antoine Fernandez.

La carriera di La Rocca si chiuse dopo 80 incontri, con 74 vittorie (54 per KO) e 6 sconfitte. L'ultimo incontro lo disputò contro il solido pugile venezuelano Luis Gabriel Garcia con in palio di fatto una corona mondiale trattandosi di un titolo internazionale per la sigla WBC che valeva come semifinale per un successivo confronto valevole per un titolo iridato. In una sua successiva intervista il pugile italiano disse di essersi preparato per una sfida sulle 8 riprese e non sulle 12 come in quel caso essendoci in palio un titolo. Ammise di essere stato impressionato e disorientato fin da subito dalla potenza del rivale sudamericano e preferì limitare i danni abbracciandolo per subire meno colpi possibili pur sapendo di rischiare una squalifica che si concretizzò all'ottava ripresa. Dopo di allora non tornò più sul ring. (il record) dei suoi incontri da professionista è consultabile al seguente collegamento esterno[5]. Si stima che, tra "borse" e sponsorizzazioni, La Rocca abbia guadagnato circa un miliardo di lire.

Cinque anni dopo il ritiro, il trentaseienne La Rocca tentò il ritorno sul ring. Per aggirare la legge italiana che vietava la pratica del pugilato professionistico a chi ha superato l'età di 35 anni, si iscrisse alla federazione francese, che consente di combattere fino a 40 anni. Il 4 marzo 1995, a Saint-Quentin (Francia), avrebbe dovuto affrontare l'ex campione francese ed ex sfidante al titolo europeo Pascal Lustenberg, ma all'ultimo momento gli venne negato il nullaosta.

La Rocca vive oggi nei pressi di Roma.


Caratteristiche tecniche


Portò sul ring un pugilato innovativo e rivoluzionario.[senza fonte] I suoi incontri erano spettacolari e divertenti, con frequenti trovate e numeri tuttora inimitati. L'avversario di turno si ritrovava a fare da bersaglio e veniva surclassato, prima di subire il quasi inevitabile KO. Colpi improvvisi e pugni che partivano dalla mano diversa da quella che sembrava preparare il colpo, sorprendevano l'avversario cogliendolo impreparato e risultando, perciò, di straordinaria efficacia. Tutto ciò si univa a straordinarie doti di mobilità e rapidità.[6]

Gli americani (presso cui è d'uso la grafia «LaRocca») gli attribuirono il soprannome "The Italian Ali". Però, i limiti di La Rocca lo hanno penalizzato in modo determinante: infatti, nonostante le straordinarie doti di mobilità e di velocità che possedeva, la sua scarsa potenza gli impedì di eccellere ai più alti livelli.


Riferimenti nella cultura di massa



Note


  1. Gilles Elbilia vs. Nino La Rocca
  2. Nino La Rocca vs. Bobby Joe Young
  3. Donald Curry vs. Nino La Rocca
  4. Nino La Rocca vs. Kirkland Laing
  5. Nino La Rocca su Sport & Note
  6. Intervista a Nino La Rocca. Ex pugile, su stampacritica.it.

Collegamenti esterni


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