sport.wikisort.org - Atleta

Search / Calendar

Trebisonda Valla, detta Ondina (Bologna, 20 maggio 1916L'Aquila, 16 ottobre 2006), è stata un'ostacolista e velocista italiana, campionessa olimpica degli 80 metri ostacoli ai Giochi di Berlino 1936, nonché prima donna italiana a vincere una medaglia d'oro ai Giochi olimpici.

Ondina Valla
Nazionalità  Italia
Atletica leggera
Specialità Ostacoli alti, velocità
Record
80 hs 11"6 m (1936)
100 m 12"5 m (1935)
Carriera
Società
Virtus Atletica Bologna
Nazionale
1930-1936 Italia18
Palmarès
Giochi olimpici 1 0 0
Per maggiori dettagli vedi qui
 

Biografia


L'originale nome Trebisonda fu scelto dal padre come omaggio all'omonima città turca (in turco Trabzon), da lui ritenuta una delle più belle del mondo. Nata dopo quattro fratelli maschi, cominciò ad essere chiamata "Ondina" in seguito ad un errore di un giornalista che scrisse Trebitonda invece di Trebisonda. Da allora qualcuno iniziò a chiamarla Trebit-ondina e quindi semplicemente Ondina. Ma i genitori iniziarono a chiamarla così solo dopo i Giochi olimpici di Berlino.[1]

Ondina Valla si fece notare sin da giovanissima per la sua grinta e le sue doti atletiche. Ai campionati studenteschi bolognesi rivaleggiò con la concittadina e compagna di scuola Claudia Testoni, che sarebbe stata la sua antagonista per tutta la carriera sportiva, e amica per tutta la vita. A tredici anni Ondina Valla era già considerata una delle grandi protagoniste dell'atletica leggera italiana. L'anno dopo divenne campionessa italiana assoluta e fu convocata in nazionale, quando indossava già i colori della Virtus Atletica Bologna. Convocata per i Giochi olimpici di Los Angeles 1932, fu invece esclusa su pressione del Vaticano che giudicava sconveniente che una sedicenne affrontasse, unica donna in una spedizione totalmente maschile, il viaggio transoceanico.[2]

Ondina Valla (la prima a sinistra) prima della finale degli 80 metri ostacoli ai Giochi olimpici di Berlino 1936
Ondina Valla (la prima a sinistra) prima della finale degli 80 metri ostacoli ai Giochi olimpici di Berlino 1936

Era un'atleta versatile, che otteneva eccellenti risultati nelle gare di velocità, negli ostacoli e nei salti. Divenne presto una delle beniamine del pubblico italiano. Il governo fascista la elesse ad esempio della sana e robusta gioventù nazionale. La stampa la definì Il sole in un sorriso.

Il più importante risultato della sua carriera fu l'oro ai Giochi olimpici del 1936 a Berlino negli 80 metri ostacoli. Il 5 agosto vinse la semifinale con il tempo di 11"6, che le valse anche il record mondiale. Il giorno dopo si disputò la finale; l'arrivo fu serrato, con ben quattro atlete piombate assieme sul traguardo. Non ci furono dubbi sulla vittoria della Valla, prima con 11"7, ma fu necessario ricorrere al fotofinish per stabilire l'ordine di arrivo per le inseguitrici. La sua rivale di sempre, Claudia Testoni, si ritrovò quarta, fuori dal giro medaglie. Qualche giorno dopo le due, insieme alla Bongiovanni e alla Bullano, conquistano anche il quarto posto nella staffetta 4×100 metri.[3]

L'oro olimpico le diede immensa popolarità nell'Italia fascista, divenendo un simbolo per le ragazze italiane. La gara di Berlino, inoltre, fece sì che nel regime si ammorbidisse, pur senza venire meno del tutto, l'ostilità alla partecipazione delle donne alle attività sportive. Il governo iniziò a servirsi delle competizioni femminili per ragioni di propaganda e per esaltare la forza della "razza italiana", come già faceva per i successi degli atleti di sesso maschile.[4]

Inoltre, con quella vittoria la Valla divenne, all'età di 20 anni e 78 giorni, la più giovane atleta italiana a vincere un oro olimpico, record rimasto imbattuto fino al 2004.[5]

Nel 1937 stabilì con la misura di 1,56 m il primato nazionale nel salto in alto, che mantenne fino al 1955, quando fu superato per un centimetro da Paola Paternoster. Dopo le Olimpiadi Valla fu costretta a rallentare l'attività agonistica per un problema alla schiena, rivelatosi in seguito una spondilosi vertebrale. Continuò a gareggiare fino ai primi anni quaranta, ottenendo tre vittorie ai Giochi mondiali dello sport universitario di Tokyo e 15 titoli nazionali. Nel 1952 partecipò ai campionati abruzzesi nel getto del peso, classificandosi seconda, e nel lancio del disco, ottenendo il primo posto.

Dopo aver abbandonato l'attività agonistica, sposò Guglielmo De Lucchi con il quale, negli anni cinquanta, si trasferì nel capoluogo abruzzese. Nel 1978 subì il furto della medaglia d'oro di Berlino. Nel 1984 Primo Nebiolo, allora presidente della Federazione Italiana di Atletica Leggera, le donò una riproduzione della medaglia rubata.


Palmarès


Claudia Testoni e Ondina Valla
Claudia Testoni e Ondina Valla
AnnoManifestazioneSedeEventoRisultatoPrestazioneNote
1936 Giochi olimpici Berlino 80 m hs  Oro 11"7 m
4×100 m 48"7 m

Campionati nazionali



Riconoscimenti



Onorificenze


Medaglia d'oro al valore atletico
 1965
Cavaliere Ordine al merito della Repubblica italiana
 1970

Note


  1. (EN) Gigliola Gori, Physical Education and Sporting Activity for Women During the Fascisct Era (PDF), su gwdg.de.
  2. Ondina Valla, su enciclopediadelledonne.it. URL consultato il 29 novembre 2017.
  3. (EN) Ondina Valla, su olympedia.org. URL consultato l'11 maggio 2021.
  4. Giuseppe D'Angelo e Erminio Fonzo, «Arrivederci a Tokyo». Ondina Valla e lo sport femminile durante il fascismo, in La Camera Blu. Rivista di studi di genere. URL consultato il 6 gennaio 2018.
  5. In quella data il record fu superato dalla pallanuotista Elena Gigli.
  6. Hall of Fame, su fidal.it. URL consultato il 20 giugno 2012.
  7. Inaugurata la Walk of Fame: 100 targhe per celebrare le leggende dello sport italiano, su coni.it, 7 maggio 2015. URL consultato il 20 dicembre 2017.
  8. 100 leggende Coni (PDF), su coni.it. URL consultato il 20 dicembre 2017.
  9. Una via per Ondina Valla, prima italiana Medaglia d'oro alle olimpiadi, su comune.milano.it, 26 marzo 2018. URL consultato il 30 marzo 2018.
  10. Il Coni intitola ad Ondina Valla l'ex Ostello del Foro Italico, su repubblica.it, 16 luglio 2019. URL consultato il 16 luglio 2019.
  11. Centenario della nascita di Ondina Valla, il sorriso che ha fatto la storia dello sport, su news-town.it, 20 maggio 2016. URL consultato il 9 novembre 2020.

Bibliografia



Voci correlate



Altri progetti



Collegamenti esterni


Portale Atletica leggera
Portale Biografie

На других языках


[en] Ondina Valla

Trebisonda "Ondina" Valla (20 May 1916 – 16 October 2006) was an Italian female athlete, and the first Italian woman to ever win an Olympic gold medal. She won it in the 80 m hurdles event at the 1936 Summer Olympics in Berlin, after establishing the new world record during the semi-final.

[fr] Trebisonda Valla

Trebisonda Valla également appelée Ondina Valla, née le 20 mai 1916 à Bologne et décédée le 16 octobre 2006 à son domicile de L'Aquila, a été la première athlète italienne à gagner l'or olympique. Elle le remporta sur le 80 haies aux Jeux olympiques d'été de 1936 à Berlin après avoir établi un nouveau record du monde lors de la demi-finale.
- [it] Ondina Valla

[ru] Валла, Требизонда

Требисонда (Ондина) Валла (итал. Trebisonda (Ondina) Valla; 20 мая 1916, Болонья — 16 октября 2006, Л’Акуила) — итальянская легкоатлетка, первая итальянка, завоевавшей золотую олимпийскую награду. Добилась победы в финальном забеге на 80 метров с барьерами на летних Олимпийских играх 1936 года в Берлине.



Текст в блоке "Читать" взят с сайта "Википедия" и доступен по лицензии Creative Commons Attribution-ShareAlike; в отдельных случаях могут действовать дополнительные условия.

Другой контент может иметь иную лицензию. Перед использованием материалов сайта WikiSort.org внимательно изучите правила лицензирования конкретных элементов наполнения сайта.

2019-2025
WikiSort.org - проект по пересортировке и дополнению контента Википедии