Nato in Argentina ma di origini italiane (il nonno paterno era originario di Sirolo in provincia di Ancona), Ruggeri cominciò la sua carriera al Boca Juniors, giocando insieme a Diego Armando Maradona e vincendo un titolo nazionale nel 1981. Nel 1985 si trasferì ai rivali del River Plate, squadra con cui vinse la Coppa Libertadores, la Coppa Intercontinentale e un altro campionato argentino (1986).
Ruggeri al Boca Juniors nel 1981
Nel 1988 lasciò il continente per trasferirsi in Europa, precisamente in Spagna, prima nel Logroñes e poi nel Real Madrid. Con le Merengues conquistò un titolo di Primera División.
In seguito giocò per il Vélez Sársfield, per l'Ancona (in Serie A), per l'América di Città del Messico, per il San Lorenzo e per il Lanús, terminando la sua carriera proprio al Lanús.
Nazionale
Ruggeri rappresentò il proprio paese in tre Mondiali, capitanando l'Argentina nelle ultime due gare del campionato del mondo 1994 (dopo che Maradona era stato allontanato a causa della positività all'efedrina). Ruggeri fu inoltre un punto chiave della Nazionale argentina che vinse la coppa nel 1986 e di quella che perse la finale contro la Germania Ovest nel 1990.
Dopo la sconfitta con la Romania ai Mondiali 1994, Ruggeri si ritirò dal calcio internazionale. Mise a referto 97 gare con la nazionale, record argentino fino a quando non fu sorpassato da Diego Simeone. Prese parte tra l'altro a 21 partite di Copa América, un record nazionale condiviso con José Salomón e che venne superato da Javier Zanetti nel 2011.
Allenatore
Il 21 dicembre 1998 viene nominato tecnico del San Lorenzo.[2] Chiude il torneo di Clausura al terzo posto ad un punto dalla seconda. L’anno seguente arriva quarto posto al torneo di Apertura e al torneo di Clausura arriva secondo posto a pari merito con Independiente e Colón. Il terzo anno alla guida dei Ciclón arriva al quinto posto al torneo di Apertura. Il 4 febbraio 2001 decide di rassegnare le dimissioni dopo i dissapori con il presidente Fernando Miele e la cattiva prestazione della squadra al Toreno del Verano.[3]
Il 5 marzo viene nominato tecnico del Chivas, prendendo la squadra all’ultimo posto nel proprio girone con 8 punti.[4] Chiude il torneo Verano all’undicesimo posto, al torneo Invierno arriva al settimo posto e riesce a qualificarsi ai quarti di finale della Liguilla, dove viene eliminato dal Toluca.
Il 12 febbraio 2003 viene nominato tecnico del Tecos, prendendo la squadra all’ultimo posto nel proprio girone con 2 punti.[5] Il 17 marzo dopo 5 sconfitte consecutive viene esonerato.[6]
Il 28 maggio viene nominato tecnico dell’Independiente in sostituzione del dimissionario Américo Gallego, facendo così ritorno in patria.[7]
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