Portia Woodman (Kawakawa, 12 luglio1991) è una rugbista a 15neozelandese, campionessa mondiale sia nel XV alla Coppa del Mondo 2017 che nel VII a quella del 2013, nonché medaglia d’argento olimpica nel rugby a 7 a Rio de Janeiro.
Di origine mista europea-māori (appartiene alla iwi Ngāpuhi[1]) nonché figlia e nipote di due All Blacks (rispettivamente Kawhena e Fred Woodman), Portia Woodman è nata a Kawakawa nel Northland ma crebbe fin dall’età di 6 anni ad Auckland dove suo padre si era trasferito una volta conseguita l’abilitazione all'insegnamento[2].
Sostanzialmente dedita solo al netball, prima dei 21 anni Woodman vantava un’esperienza irrilevante nel rugby[3]: a 17 anni disputò un quarto d’ora di gioco a livello scolastico durante il quale marcò due mete, e tale fu tutta la sua frequentazione con la palla ovale per i successivi 4 anni[3].
Nel netball giunse fino alle giovanili neozelandesi, poi nel 2012 passò al rugby a 7, venendo subito chiamata nella nazionale di categoria con la quale vinse, nel giugno 2013, la Coppa del Mondo Seven che si tenne a Mosca (Russia), alla cui conquista partecipò con due mete nella gara di finale contro il Canada[4].
Quando fu convocata per la nazionale seniores a XV, di conseguenza, Woodman non vantava neppure un minuto di gioco ufficiale in tale codice[3].
Esordì quindi nelle Black Ferns — e nel gioco a quindici in assoluto — il 13 luglio 2013, un giorno dopo il suo ventiduesimo compleanno, all’Eden Park di Auckland contro l’Inghilterra[3].
Nel 2016 fu convocata nella squadra neozelandese che si era qualificata al torneo olimpico di Rio de Janeiro, che segnò il ritorno del rugby a cinque cerchi dopo 96 anni di assenza; nella gara di finale contro l’Australia Woodman fu espulsa per 2 minuti a causa di un in avanti giudicato volontario dall’arbitro che lei attribuì alla sua formamentesi nel netball, avendo avuto l’istinto di intercettare una palla lanciata al piede da un’australiana risultante in una perdita di possesso letta come tentativo di colpire intenzionalmente la palla in avanti per fermare l’azione avversaria[5]; nel periodo di superiorità numerica le australiane realizzarono due mete e portarono il distacco a 12 punti che permise loro di vincere la partita e aggiudicarsi la medaglia d’oro[5].
Alla fine della stagione fu candidata quale miglior giocatrice a sette dell’anno, ma fu battuta dall’olimpionica australiana Charlotte Caslick[6].
Alla Coppa del Mondo di rugby femminile 2017 in Irlanda Woodman si mise in luce per le 8 mete realizzate in un solo incontro nella fase a gironi, nel corso della vittoria per 121-0 su Hong Kong[7]; anche se non marcò punti nella finale che le Black Ferns vinsero 41-32 contro l’Inghilterra, le sue 13 mete totali marcate in corso di torneo le valsero sia il primato in tale classifica che in quello di punti di tale edizione della Coppa del Mondo, 65[8].
Al termine della stagione fu eletta miglior giocatrice World Rugby dell’anno[9].
Ad aprile 2018 Woodman fece parte della selezione neozelandese a 7 che si aggiudicò a Gold Coast (Australia) il primo torneo femminile della storia dei Giochi del Commonwealth, battendo in finale proprio l’Australia che aveva vinto la gara per l’oro olimpico due anni prima[10].
Vita privata
Portia Woodman è dichiaratamente lesbica e convive con la sua collega e compagna di squadra Renee Wickcliffe[11][12].
(EN) Women's Rugby World Cup 2017: By the numbers, su rwcwomens.com, World Rugby, 29 agosto 2017. URL consultato il 3 agosto 2018 (archiviato dall'url originale l'8 settembre 2017).
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