Ron Lyle (Dayton, 12 febbraio 1941 – Denver, 25 novembre 2011) è stato un pugile statunitense appartenente alla categoria dei pesi massimi.
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Ron Lyle | ||
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Nazionalità | ![]() | |
Altezza | 191 cm | |
Pugilato ![]() | ||
Categoria | Pesi massimi | |
Carriera | ||
Incontri disputati | ||
Totali | 51 | |
Vinti (KO) | 43 (31) | |
Persi (KO) | 7 (2) | |
Pareggiati | 1 | |
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È nato il 12 febbraio 1941 a Dayton. Ebbe una giovinezza difficile, caratterizzata dalla prigione. Fu arrestato infatti con l'accusa di aver ucciso a colpi di pistola Douglas Byrd, suo coetaneo, in una rissa tra gangs. Rischiò da 15 a 25 anni di reclusione, e in carcere fu anche accoltellato per vendetta, rischiando seriamente la vita.
Cliff Mattax, direttore del carcere, lo introdusse nel mondo pugilistico, finché nel 1969 uscì dal carcere, dopo oltre 7 anni. La sua attività amatoriale vide 29 incontri con 25 vittorie (17 prima del limite) e 4 sconfitte. Molto tardi, a quasi 30 anni, entrò nel professionismo.
Ha combattuto negli anni dell'età d'oro della boxe, vivendo i suoi anni migliori tra il '73 e il '76.
Stilisticamente Lyle era un picchiatore, molto potente e temuto, oltre che molto coraggioso. Egli affrontava gli avversari nel corpo a corpo ravvicinato senza paura e curandosi poco della difesa, cercando di scatenare su di loro tutta la sua potenza. Queste sue caratteristiche hanno spesso dato vita a incontri spettacolari e violenti, rimasti pietre miliari della boxe di quegli anni, ma al contempo lo hanno reso però vulnerabile a subire sconfitte contro avversari più resistenti o più agili.
Esempio di ciò sono le 2 sconfitte subite nel '75 e nel '76 contro Jimmy Young, pugile stilista che, facendo leva sulla velocità e sull'agilità riuscì a tenere alla distanza il potente Lyle, avvantaggiandosi sui cartellini e vincendo ai punti per decisione unanime in entrambe le occasioni (stessa impresa che riuscirà a ripetere l'anno dopo contro Foreman).
Stesso discorso nel match, sempre del '75, contro Muhammad Ali, unica occasione che ebbe Lyle di combattere per il titolo mondiale.
Da ricordare il match entrato nella storia perso contro George Foreman nel 1976, il primo disputato da Foreman dopo la grave crisi depressiva seguita alla sconfitta di Kinshasa.
Fino a quel momento Foreman aveva incontrato avversari che, intimoriti dalla sua potenza, avevano cercato di contrastarlo opponendogli altre qualità (tecnica, esperienza, velocità, maggiore mobilità, ecc.) e comunque affrontandolo sempre con grande cautela; Lyle fu il primo e unico pugile disposto a misurarsi con Foreman sul terreno a questo più congeniale, quello della potenza. Ne risultò un match tanto violento e spettacolare da sembrare quasi una finzione cinematografica. Foreman terminò la prima ripresa barcollando, dopo essere stato colpito da un diretto destro. Nelle due riprese successive i due contendenti continuarono a scambiarsi colpi violentissimi, tanto che arrivarono entrambi stremati alla fine del terzo round. Nella quarta ripresa una combinazione di Lyle mandò Foreman al tappeto. Foreman riuscì a rialzarsi e venne nuovamente investito da una serie di pugni al volto ma, proprio mentre sembrava sul punto di crollare di nuovo, centrò Lyle con un diretto destro mandandolo a terra. Anche Lyle riuscì a rimettersi in piedi e a trovare le forze per un'altra serie di colpi violentissimi che abbatterono Foreman per la seconda volta. Foreman si rialzò di nuovo e riuscì a terminare la ripresa. Nel quinto round i due, abbandonata ogni cautela difensiva ed ormai esausti, continuarono a colpirsi con violenza fin quando Foreman chiuse l'avversario all'angolo e portò una successione di colpi al volto di Lyle che crollò per il definitivo KO. All'incontro fu assegnato il titolo di Match dell'anno.
Altro incontro altamente spettacolare fu la sua vittoria, ottenuta l'anno prima, contro un altro picchiatore eccezionale, Earnie Shavers, da cui fu mandato al tappeto al secondo round, prima di capovolgere l'incontro e vincere per KO al sesto round.
Dopo la rivincita persa con Young, affrontò avversarsi di levatura e prestigio minori rispetto al passato, subendo anche una sconfitta per ko tecnico contro Lynn Ball, un pugile mediocre la cui unica vittoria di rilievo in carriera fu proprio contro di lui.
Combatté sino al 1980, quando si ritirò dopo la sconfitta alla prima ripresa rimediata contro l'astro nascente Gerry Cooney, da cui fu buttato fuori dal ring.
Intrapresa l'attività di guardia giurata nella città di Las Vegas, fu nuovamente implicato in un misterioso caso di omicidio. Lyle, dentro il proprio appartamento, sparò ed uccise un uomo, risultato poi essere un ex detenuto con cui aveva condiviso il carcere al Colorado State Penitentiary. Dichiaratosi innocente e di aver agito per legittima difesa, fu in seguito scagionato.
Dopo tale evento tentò di nuovo la via del ring: tornò a combattere nel 1995 alla veneranda età (sportivamente parlando) di 54 anni.
Tra aprile e agosto 1995 affrontò ben 4 incontri e, sebbene si trattasse di avversari poco quotati, li vinse tutti e sempre prima del limite per KO. A quel punto cercò di organizzare una storica rivincita contro Foreman, ma l'età dei due (54 Lyle, 48 Foreman) non permise il match, e così Lyle chiuse definitivamente con la boxe.
Negli ultimi tempi svolse l'attività di allenatore pugilistico nella palestra Denver Red Shield, nella città di Denver. Tra i boxer da lui scoperti e instradati verso la "nobile arte" figura il puglie americano Victor Ortiz, ex campione del mondo dei pesi welter.
In tutto, la sua carriera professionistica conta 51 incontri, 43 vinti (31 per ko), 7 persi e 1 pareggiato.
È scomparso a Denver nel 2011 all'età di 70 anni a seguito di una malattia allo stomaco[1].
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