Stefano Pellegrini (Roma, 5 agosto 1953 – Roma, 18 marzo 2018) è stato un calciatore italiano, di ruolo attaccante.
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Stefano Pellegrini | ||
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Nazionalità | ![]() | |
Altezza | 181 cm | |
Peso | 71 kg | |
Calcio ![]() | ||
Ruolo | Attaccante | |
Termine carriera | 1984 | |
Carriera | ||
Giovanili | ||
1968-1972 | ![]() | |
Squadre di club1 | ||
1970-1973 | ![]() | 8 (1) |
1973-1974 | → ![]() | 12 (2) |
1974-1975 | → ![]() | 29 (10) |
1975-1977 | ![]() | 33 (5) |
1977-1979 | ![]() | 53 (16) |
1979-1980 | ![]() | 12 (3) |
1984 | ![]() | 5 (0) |
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato. Il simbolo → indica un trasferimento in prestito. | ||
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Era fratello di Romolo e Claudio, anche loro calciatori.
Cresciuto nella Roma, debuttò in prima squadra nel 1970, a soli 18 anni, in un derby terminato 2-2, mettendo subito in mostra doti non comuni per un giocatore così giovane. Ottima tecnica, grande tiro dalla media distanza, nel corso di una partita contro l'Atalanta mette a segno una rete strepitosa in sforbiciata che sembra l'inizio di una folgorante ascesa.
Nel novembre del 1973 lo Roma lo spedisce ad Avellino per fargli fare esperienza, poi ancora un anno a Barletta, con un discreto bottino personale, e poi il ritorno a Roma per un campionato, quello 1975-76, nel quale la squadra di Liedholm è attesa alla conferma dopo l'ottimo terzo posto dell'anno precedente. Pellegrini viene coinvolto nel marasma che caratterizza quella annata, anche se riesce a far vedere qualche sprazzo della classe di cui è accreditato. Purtroppo per lui, nell'ultima giornata di campionato, una sua rete condanna alla retrocessione l'Ascoli salvando al contempo la Lazio. La tifoseria romanista non gli perdonerà mai quella rete, circondandolo di una freddezza che non merita e che probabilmente lo smonta.[1]
Ancora una stagione, molto deludente, e poi la partenza verso Bari, dove rimase per due stagioni in Serie B, prima di tornare ad Avellino in Serie A, e dove rimane coinvolto nello scandalo del calcioscommesse, beccandosi cinque anni di squalifica, la più pesante comminata dalla giustizia sportiva. È la pietra tombale della sua carriera.[2]
In carriera ha totalizzato complessivamente 53 presenze e 9 reti in Serie A, e 65 presenze e 18 reti in Serie B.
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