Tiziano Ascagni (Voghera, 8 giugno 1954) è un allenatore di calcio ed ex calciatore italiano, di ruolo attaccante.
Tiziano Ascagni | ||
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Nazionalità | ![]() | |
Altezza | 182 cm | |
Peso | 79 kg | |
Calcio ![]() | ||
Ruolo | Allenatore (ex attaccante) | |
Termine carriera | 1989 - giocatore | |
Carriera | ||
Giovanili | ||
19??-19?? | ![]() | |
Squadre di club1 | ||
1970-1972 | ![]() | ? (20) |
1972-1973 | ![]() | 0 (0) |
1973 | ![]() | 5 (0) |
1973-1974 | ![]() | 8 (1) |
1974-1975 | ![]() | 13 (2) |
1975-1976 | ![]() | 28 (13) |
1976-1978 | ![]() | 62 (20) |
1978-1979 | ![]() | 19 (1) |
1979-1980 | ![]() | 32 (10) |
1980-1981 | ![]() | 29 (5) |
1981-1983 | ![]() | 68 (18) |
1983-1984 | ![]() | 21 (2) |
1984-1986 | ![]() | 51 (5) |
1986-1987 | ![]() | 29 (4) |
1987-1988 | ![]() | ? (?) |
1988-1989 | ![]() | ? (?) |
Carriera da allenatore | ||
1988-1992 | ![]() | |
1992-2014 | ![]() | Giovanili[1] |
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato. Il simbolo → indica un trasferimento in prestito. | ||
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Giocatore tecnico e fantasioso[2], giocava come trequartista o seconda punta[3].
Cresce nella Vogherese, con cui debutta nel campionato di Promozione a 16 anni, nel 1970[4], realizzando 20 reti in due stagioni[5]. Due anni dopo è nelle giovanili della Juventus[6], con cui non riesce a esordire in Serie A, scendendo in campo solo in Coppa Italia contro la Reggiana[7][8]. A partire dal 1973 inizia a peregrinare in numerose squadre delle serie inferiori, guadagnandosi per questo il soprannome di Zingaro del gol[9].
Dopo alcune annate con poche presenze con Latina, Legnano e Udinese, si mette in luce nel campionato di Serie D 1975-1976 con la maglia del Carpi, nel quale realizza 13 reti. Acquistato dal Juniorcasale, gioca stabilmente per due campionati di Serie C, realizzando 6 reti nel primo e 14 nel secondo, chiuso dai piemontesi al secondo posto. Le sue prestazioni in maglia nerostellata gli valgono il trasferimento in Serie B, alla Ternana: esordisce tra i cadetti il 24 settembre 1978, nel 2-2 interno contro il Palermo[6]. In rossoverde non ripete le prestazioni degli anni precedenti, realizzando un solo gol in 19 partite, contro il Taranto[10].
A fine stagione ridiscende in Serie C1, categoria nella quale diventa uno specialista in promozioni[4] pur frenato da discontinuità caratteriali[2]. Nella stagione 1979-1980 realizza 10 reti nel Varese che vince il campionato, mentre l'anno successivo contribuisce con 5 gol alla promozione della Cremonese[4]. Anche in questo caso non segue la sua squadra tra i cadetti, accasandosi alla Triestina: vi rimane per due stagioni, formando la coppia d'attacco titolare con Franco De Falco e ottenendo una nuova promozione, nel 1983[11][12]. In quell'anno realizza 6 reti, giocando come spalla e uomo-assist per Franco De Falco che va a segno 25 volte[2].
Nell'ottobre 1983 lascia i giuliani dopo un avvio di stagione negativo tra i cadetti[13], e viene acquistato dal Parma: qui ottiene la sua quarta promozione in Serie B[3]. Passa quindi al Brescia, dove colleziona 51 presenze in due annate che coincidono con altrettanti salti di categoria: dalla Serie C1 alla B (1985) e dalla B alla A (1986).
Dopo un'annata allo Spezia, in Serie C1, su consiglio del dirigente della Cremonese Erminio Favalli va a chiudere la carriera nel Fiorenzuola[4], nel Campionato Interregionale, dove fa coppia in attacco con Hubert Pircher[9]. In Valdarda Pircher e Ascagni non riescono a condurre la squadra alla promozione, e l'attaccante vogherese viene sospeso per motivi disciplinari dalla dirigenza[9]. Chiude la carriera in Terza Categoria, nel Castelverde, come allenatore-giocatore[14].
Ha totalizzato 49 presenze e 2 reti in Serie B, con Ternana, Triestina e Brescia; ha inoltre ottenuto cinque promozioni nella serie cadetta, record per la Serie C[15].
Terminata l'attività agonistica, resta al Castelverde come allenatore[14], prima di occuparsi del settore giovanile della Cremonese a partire dal 1992[4].
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