Vere Thomas St. Leger Goold (Clonmel, 2 ottobre 1853 – Isola del Diavolo, 8 settembre 1909) è stato un tennista e assassino irlandese.
Vere St. Leger Goold | ||||||||||||||||||||||
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Prima pagina di Le Petit Journal del 25 agosto 1907 (n. 875); Vere Goold è l'uomo raffigurato nel cerchio in alto a destra | ||||||||||||||||||||||
Nazionalità | Regno Unito | |||||||||||||||||||||
Tennis | ||||||||||||||||||||||
Termine carriera | 1883 | |||||||||||||||||||||
Carriera | ||||||||||||||||||||||
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1 Dati relativi al circuito maggiore professionistico. | ||||||||||||||||||||||
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Sportivo dalle ottime prospettive, gareggiò nel torneo di Wimbledon del 1879 arrivando nella finale del singolare maschile. In seguito tuttavia abbandonò il tennis e si diede all'alcol, al gioco d'azzardo e infine al crimine; venne quindi incarcerato per omicidio sull'isola del Diavolo, dove infine si tolse la vita.
Vere Goold nacque in una famiglia agiata.[1] Si diede molto presto all'attività sportiva, eccellendo nella boxe e soprattutto nel tennis. Nel giugno 1879 vinse la prima edizione dell'Irish Open, massimo torneo tennistico irlandese, sconfiggendo in finale Charles David Barry per due set a zero (8-6, 8-6). Più tardi, in quella stessa estate, Vere Goold tentò la fortuna al torneo di Wimbledon, arrivando in finale nel singolare maschile, in cui fu tuttavia sconfitto da John Hartley (2-6, 4-6, 2-6).[2] Apparentemente Goold aveva passato la notte precedente a far baldoria, e giocò la partita del tutto deconcentrato.
Qualche mese più tardi gareggiò nel primo torneo tennistico tenutosi a Cheltenham, raggiungendo anche qui la finale del singolare maschile; tuttavia perse ancora, in un combattutissimo incontro con William Renshaw (più tardi pluricampione di Wimbledon). La partita terminò per tre set a due (4-6, 3-6, 6-5, 6-5, 4-6), dopo che nel set decisivo Goold aveva raggiunto un vantaggio di 4-1 per poi crollare e concedere cinque punti all'avversario.
Vere Goold non si riprese più da queste sconfitte, e non riuscì nemmeno a difendere l'unico titolo vinto all'Irish Open 1880, perdendo nuovamente in finale contro Renshaw (1-6, 4-6, 3-6). Da qui in poi le sue prestazioni furono sempre peggiori, finché nel 1883 decise di ritirarsi dalle competizioni.
Dopo il ritiro Vere Goold si diede al bere e agli stupefacenti.[3]
Un giorno un parente gli chiese di pagare un proprio conto in una sartoria nella zona di Bayswater, a Londra, la cui proprietaria era una certa Marie Giraudin. La donna, di origine francese (ma non è certo), sebbene non particolarmente bella aveva una personalità molto forte e un grande carisma, per questo non le fu difficile sedurre il già provato Goold. I due si sposarono infine nel 1891; sembra che madame Giraudin fosse stata sposata già due volte, e pare che fosse una donna dai gusti costosi.
A lungo andare la sartoria di madame Giraudin si rivelò un insuccesso, soprattutto perché la proprietaria aveva il vizio di chiedere frequenti prestiti ai propri clienti. Presto i Goold furono sommersi dai debiti, e per evitare guai nel 1897 emigrarono in Canada, a Montréal, dove aprirono un'altra sartoria.
Si trasferirono poi nuovamente in Inghilterra nel 1903 aprendo una lavanderia a Liverpool, ma nemmeno questa ebbe successo.[4][5][6]
Nel 1907 la signora Goold persuase il marito ad andare al Casinò di Monte Carlo, convincendolo di aver escogitato un metodo vincente per la roulette. Portarono con loro anche una nipote di lei, Isabelle Giraudin, e per meglio integrarsi usarono i titoli nobiliari di sir e lady Goold. Il loro sistema dapprima parve funzionare, ma già dopo pochi giorni i Goold si ritrovarono senza fondi.
Al casinò incontrarono una ricca donna svedese, Emma Levin, vedova di un agente finanziario di Stoccolma. La signora Levin aveva già un'amica del posto di nome madame Castellazi, e madame Goold si aggiunse alla compagnia. Le due però finirono presto per litigare in pubblico, causando un grosso scandalo a Monte Carlo. Madame Levin decise allora di andarsene dal principato per evitare ulteriore cattiva pubblicità.
I Goold avevano in precedenza preso in prestito 40 sterline da madame Levin, la quale, prima di andarsene, il 4 agosto 1907 si recò al loro hotel per riscuotere il debito. Madame Castellazi l'aspettava al suo hotel, ma a mezzanotte l'amica non era ancora tornata; temendo allora per la sua incolumità, andò alla polizia. Gli agenti visitarono allora l'albergo dei Goold, solo per scoprire che erano partiti poco prima per Marsiglia. Si erano lasciati dietro Isabelle, la nipote di Marie, che dichiarò che Vere Goold era andato ad una visita medica. Nella suite vennero ritrovate delle macchie di sangue, poi alcuni oggetti (una sega e un martello) anch'essi macchiati di sangue, e infine un parasole che madame Castellazi identificò come quello di madame Levin.
I Goold vennero presto rintracciati in un albergo di Marsiglia, in procinto di fuggire a Londra. Avevano lasciato un grosso bagaglio alla stazione ferroviaria, e uno degli impiegati, tale messier Pons, aveva notato che puzzava e che c'era del sangue che ne colava dal fondo.[7] Pons allora rintracciò i Goold chiedendo loro spiegazioni (e, forse, per ottenere una tangente per chiudere un occhio); la coppia si giustificò dicendo che il bagaglio era pieno di carne appena macellata. L'impiegato lasciò andare i Goold, ma o raccontò l'accaduto ai suoi superiori e alla polizia, oppure si confidò con i colleghi, che cominciarono a mettere in giro la voce. In ogni caso, prima che i Goold potessero lasciare Marsiglia, vennero fermati dagli agenti francesi. Il bagaglio allora fu aperto, e vi furono trovati dentro i resti smembrati di madame Levin.
Vere Goold amava profondamente sua moglie, e per questo confessò di essere l'assassino.[8] Tuttavia il suo carattere debole e quello invece fortissimo di Marie Goold emersero durante il processo,[9] che si rivelò un grande evento mediatico.[10] Marie Goold, riconosciuta mente ed esecutrice materiale dell'omicidio di Emma Levin, venne condannata a morte; Vere Goold invece, riconosciuto complice, venne condannato all'ergastolo sulla remotissima isola del Diavolo, nella Guyana francese.[7]
In seguito la condanna di Marie Goold venne commutata in ergastolo[11] per la riluttanza ad applicare la pena di morte ad una donna, ma comunque nessuno dei due sopravvisse per molti anni. Vere Goold, stremato dalla durezza della prigionia, morì suicida l'8 settembre 1909, meno di un anno dopo il suo arrivo sull'Isola del Diavolo.[12] Marie Goold invece morì di febbre tifoide in una prigione di Montpellier nel 1914.[5][13]
La vita e i crimini di Vere St. Leger Goold furono oggetto di diverse rappresentazioni, tra cui uno spettacolo teatrale intitolato Love All e un docu-drama del 2012 del canale TV irlandese TG4 intitolato Dhá Chúirt ("Due corti", giocando sul doppio senso di court, che significa sia "campo da gioco" che "aula di tribunale").
Anno | Torneo | Avversario nella finale | Punteggio |
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1879 | Wimbledon | John Hartley | 2-6, 4-6, 4-6 |
Controllo di autorità | VIAF (EN) 208122697 · ISNI (EN) 0000 0003 5855 6573 · WorldCat Identities (EN) viaf-208122697 |
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