Víctor Emilio Galíndez (Vedia, 2 novembre 1948 – Veinticinco de Mayo, 25 ottobre 1980) è stato un pugile argentino Campione del mondo dei pesi mediomassimi dal 1974 al 1978, e nel 1979. Di lui sono rimasti nella memoria gli incontri per il titolo mondiale con Mike Rossman e Marvin Johnson.
Víctor Galíndez | ||
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Nazionalità | ![]() | |
Altezza | 177 cm | |
Pugilato ![]() | ||
Categoria | Pesi mediomassimi | |
Termine carriera | 14 giugno 1980 | |
Carriera | ||
Incontri disputati | ||
Totali | 70 | |
Vinti (KO) | 55 (34) | |
Persi (KO) | 9 (3) | |
Pareggiati | 4 | |
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Selezionato a rappresentare l'Argentina nei pesi superwelter alle Olimpiadi di Città del Messico del 1968, fu eliminato al primo turno dall'italiano Aldo Bentini[1].
Passò al professionismo nel 1969 e dopo numerosi incontri di rodaggio, conquistò il titolo argentino dei mediomassimi. Il 7 dicembre 1974, dopo il ritiro di Bob Foster, fu designato a combattere per il titolo mondiale WBA vacante dei pesi mediomassimi. Conquistò la cintura battendo a Buenos Aires per knock-out tecnico alla tredicesima ripresa lo statunitense Len Hutchins[2].
Galíndez difese vittoriosamente il titolo per ben dieci volte, combattendo anche in Italia per l'organizzazione di Rodolfo Sabbatini. Nel 1977, a Torino, raccolse la sfida dello statunitense Eddie Gregory vincendo con decisione unanime ma di solo 1-2 punti[3].
Il 15 settembre 1978, al Superdome di New Orleans, dopo quattro anni di vittorie, perse per la prima volta il titolo di fronte ai pugni dello statunitense Mike Rossman per knock-out tecnico alla tredicesima ripresa[4]. Si riprese la cintura mondiale nella rivincita disputatasi nello stesso ring il 14 aprile 1979, per abbandono alla nona ripresa[5]. La cedette definitivamente il 30 novembre successivo sotto i colpi di Marvin Johnson che lo mise KO all'undicesima ripresa[6].
Successivamente combatté un unico incontro, perdendo ai punti da Jesse Burnett, prima di morire tragicamente a soli 31 anni a causa di un incidente occorso durante una corsa automobilistica, sport al quale si era dedicato dopo il ritiro dalle competizioni pugilistiche[7].
La International Boxing Hall of Fame lo ha riconosciuto fra i più grandi pugili di ogni tempo. Nel 2002 la rivista The Ring lo ha collocato all'11º posto in una propria classifica dei migliori pesi mediomassimi della storia del pugilato[8].
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