Questa voce raccoglie le informazioni riguardanti il Football Club de Sion, squadra di calcio svizzera, nelle competizioni ufficiali della stagione 2011-2012.
Voce principale: Football Club de Sion.
Football Club de Sion | |||
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Stagione 2011-2012 | |||
Allenatore | ![]() ![]() ![]() | ||
Presidente | ![]() | ||
Super League | 9º posto. | ||
Coppa Svizzera | Semifinale. | ||
Europa League | Play-off. | ||
Miglior marcatore | Campionato: Vilmos Vanczák (9) Totale: Vilmos Vanczák (10) | ||
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Il Sion chiude il campionato al nono posto con 17 punti rischiando la retrocessione dopo aver subito 36 punti di penalizzazione per aver schierato in UEFA Europa League dei giocatori non schierabili[1], che sarebbe arrivata se il Neuchâtel Xamax non fosse stato espulso dal torneo a gennaio per inadempienze economiche. Vilmos Vanczák è il capocannoniere in campionato con 9 reti.
Nella coppa nazionale i biancorossi eliminano Colombier (0-5), Stade Nyonnais (1-2), Tuggen (1-2) e Bienne (1-3) arrivando alla semifinale ma perdendo il confronto contro il Lucerna 0-1.
In Europa il Sion viene escluso dal Celtic: il 2 settembre 2011 l'UEFA accoglie il ricorso della società scozzese sull'impiego anomalo di alcuni calciatori del Sion, assegnando la vittoria a tavolino per entrambe le partite dei play-off al Celtic, che accede così alla fase a gironi (doppio 3-0). Sul campo gli scozzesi avevano perso il doppio confronto (andata 0-0, ritorno 1-3).[2]
Il 23 aprile Laurent Roussey si dimette venendo subentrato dal presidente Christian Constantin che tiene l'incarico di allenatore fino al 15 maggio del 2012, quando il bosniaco naturalizzato svizzero Vladimir Petković subentra a Constantin alla guida del Sion[3].
Petković perde 3 delle 4 partite rimanenti vincendo l'unica fondamentale: l'andata dello spareggio salvezza giocatasi a Sion contro l'Aarau per 3-0 (il ritorno verrà perso due giorni dopo per 1-0) che consente al Sion di rimanere per un altro anno nella massima divisione svizzera. A giugno il tecnico elvetico lascia l'incarico per rispondere alla chiamata della Lazio.
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