Alfredo Martini (Calenzano, 18 febbraio1921 – Sesto Fiorentino, 25 agosto2014) è stato un ciclista su strada e dirigente sportivoitaliano.
Professionista dal 1941 al 1957, vinse un Giro del Piemonte e una tappa al Giro d'Italia 1950.
Divenne successivamente allenatore di vari club ciclistici e, nel 1975, gli fu affidato l'incarico di commissario tecnico della nazionale italiana di ciclismo su strada, che condusse, nei suoi 22 anni di tenuta, alla vittoria in 6 campionati del mondo[1][2].
Martini fu corridore professionista dal 1941 al 1957. Vinse il Giro dell'Appennino nel 1947, il Giro del Piemonte nel 1950, una tappa al Giro d'Italia 1950 (quella di Firenze) che concluse al terzo posto dietro Koblet e Bartali vestendo la maglia rosa per una tappa, e una tappa al Tour de Suisse 1951, concluso al terzo posto dietro Kübler e Koblet.
Come direttore sportivo fu alla Ferretti e alla Sammontana dal 1969 al 1974 e vinse il Giro d'Italia 1971 con lo svedese Gösta Pettersson.
Carriera da dirigente sportivo
Come commissario tecnico della nazionale, dal 1975 al 1997 guidò a conquistare la maglia iridata Francesco Moser nel 1977 a San Cristóbal (Venezuela), Giuseppe Saronni nel 1982 a Goodwood (Gran Bretagna), Moreno Argentin nel 1986 a Colorado Springs (Stati Uniti), Maurizio Fondriest nel 1988 a Renaix (Belgio), Gianni Bugno nel 1991 a Stoccarda (Germania) e nel 1992 a Benidorm (Spagna), ottenendo inoltre altri sette argenti e sette bronzi.
Dal 1998 fu supervisore di tutte le squadre nazionali di ciclismo e presidente onorario della Federazione Ciclistica Italiana; contemporaneamente abbandonò il suo pluridecennale incarico di CT della nazionale, lasciando il posto ad Antonio Fusi.
Nel 2007, con la collaborazione del giornalista sportivo Francesco Caremani, Martini raccontò la propria carriera di atleta e di commissario tecnico in un libro: "Ciclismo, brava gente. Un secolo di pedali e passioni raccontato in presa diretta".
Nel 2008 uscì un'altra opera, "Alfredo Martini, memorie di un grande saggio del ciclismo", di Franco Calamai, che ripercorre la vita, i ricordi e gli aneddoti di una vita passata nel mondo dei pedali. Ne "La vita è una ruota. Storia resistente di uomini, donne e biciclette", scritto con Marco Pastonesi e pubblicato nel 2014, si trovano i ritratti di corridori, campioni, gregari e amici, raccontati passando dalla passione della bici ai ricordi della guerra e all'abitudine alla lettura.
Dal marzo 2013 fu presidente onorario dell'"Associazione Fausto e Serse Coppi" di Castellania.
Morì il 25 agosto 2014 all'età di 93 anni[1][3] nella sua casa di via Giusti a Sesto Fiorentino. Oggi riposa nel cimitero di Sesto Fiorentino. Sposato con Elda, ha avuto due figlie, Milvia e Silvia.
Palmarès
1938 (dilettanti)
Coppa Cicogna
1947 (Welter, una vittoria)
Giro dell'Appennino
1950 (Taurea-Pirelli, due vittorie)
2ª tappa Giro d'Italia (Salsomaggiore > Firenze)
Giro del Piemonte
1951 (Welter, una vittoria)
1ª tappa Tour de Suisse (Zurigo > Aarau)
Piazzamenti
Grandi giri
Giro d'Italia
1946: 9º
1947: 6º
1948: 10º
1949: 6º
1950: 3º
1951: 20º
1952: 21º
1954: 46º
1955: 27º
Tour de France
1949: ritirato (15ª tappa)
1952: 56º
Vuelta a España
1955: 46º
Classiche monumento
Milano-Sanremo
1942: 24º
1943: 30º
1946: 44º
1948: 60º
1949: 30º
1950: 13º
1952: 37º
1953: 18º
1954: 13º
1955: 95º
1956: 47º
1957: 74º
Giro delle Fiandre
1954: 10º
Parigi-Roubaix
1952: 35º
Giro di Lombardia
1942: 41º
1945: 17º
1946: 15º
1948: 4º
1951: 14º
1952: 19º
1953: 39º
1955: 11º
1956: 51º
Onorificenze
Commendatore Ordine al merito della Repubblica Italiana
«Su proposta della presidenza del Consiglio dei ministri[4]» —2 giugno 1991
Collare d'oro al merito sportivo
«Alla memoria (brevetto 476)» —2014
Stella d'oro dirigenti al merito sportivo
«Insignito in base all'art. 13 del regolamento (brevetto 2151)» —2002
Piastrella del muretto di Alassio autografata da Martini
Premio Sport del comune di Camaiore nel 1977 e 1998
Premio Ciclismo Vita Mia nel 1989
Appennino d'oro nel 1998
Premio Nazionale R. Becheroni nel 1999
Premio Gino Bartali nel 2000
Premio Vincenzo Torriani nel 2000
Premio Grandi Ex dell'Associazione Nazionale Ex Corridori Ciclisti nel 2002
Memorial Bardelli-Una vita per lo sport nel 2002
Premio d'onore dell'Associazione Nazionale Ex Corridori Ciclisti nel 2011
Ambasciatore della sicurezza nel ciclismo del G.S. Progetti Scorta nel 2011
Collare d'oro dal CONI alla memoria 2014
Cittadinanza onoraria dei comuni di Imola, Pegognaga, Peccioli, Cortona, Arezzo, Montecatini Terme, Serravalle Pistoiese[6], Camaiore, Calenzano[7], Castagneto Carducci[5], Larciano, Barberino di Mugello[8] e Utsunomiya in Giappone.
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