Ambrogio Enrico Morelli (Nerviano, 4 dicembre 1905 – Nerviano, 10 ottobre 2000) è stato un ciclista su strada e pistard italiano. Professionista dal 1929 al 1938.
Ambrogio Morelli | ||
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Nazionalità | ![]() | |
Ciclismo ![]() | ||
Specialità | Strada, pista | |
Termine carriera | 1938 | |
Carriera | ||
Squadre di club | ||
1929-1930 | ![]() | |
1931-1933 | ![]() | |
1934 | Individuale | |
1935-1936 | Ganna | |
1937 | ![]() U.S. Italia Tolone | |
1938 | La Voce di Mantova | |
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Avviato al ciclismo dal campione parabiaghese Libero Ferrario che gli fece avere la sua prima bici da corsa, era dotato di determinazione e resistenza, in grado di affrontare quindi percorsi diversificati e gare sia in linea che a tappe. Fu professionista dal 1929 al 1938 correndo per la Gloria (1929-1930), la Bianchi (1931-1933), la Ganna (1935-1936), la Tendil (1937) e la Voce di Mantova (1938).
All'esordio tra i professionisti juniores, nel 1929, vinse quattro gare in linea, fra cui la Tre Valli Varesine, e fu secondo alla Coppa Bernocchi, alla Targa Ferrario e al Gran Premio Cervini. Vinse poi i campionati italiani professionisti juniores, il Giro del Piemonte e il Giro dell'Umbria nel 1930.
Passato nella categoria superiore, partecipò a dieci edizioni del Giro d'Italia classificandosi quarto nel 1930 e ottavo nel 1931 con la vittoria nella tappa finale di Milano e vincendo la classifica isolati nel 1935. Nel 1933 si piazzò al secondo posto, alle spalle di un altro italiano, Alfredo Bovet, nel Giro della Catalogna. Fu terzo al Giro del Lazio del 1934 e partecipò a quattro edizioni del Tour de France tra il 1932 e il 1937, classificandosi al sesto posto nel 1934 e ottenendo un eccezionale secondo posto nel 1935, edizione in cui si aggiudicò due vittorie di tappa a Pau[1] e a Caen e che gli diede particolare notorietà.
Ottenne diversi successi anche nelle corse su pista, le cosiddette sei giorni, molto seguite dal pubblico dell'epoca per la presenza in gara dei popolari campioni del ciclismo su strada. Dopo il ritiro dall'attività professionistica, fu grande amico e sostenitore sia di Fausto Coppi che di Gino Bartali e rimase molto vicino all'ambiente della bicicletta partecipando a competizioni e manifestazioni ciclistiche fino all'età di ottant'anni.
Morelli è stato sepolto nella tomba di famiglia del cimitero del suo paese natale, Nerviano.
Ambrogio Morelli trasmise la passione per lo sport anche alla sua famiglia: il figlio Remo è stato infatti un calciatore di serie A e il nipote Stefano Ambrogio un velista (detentore di otto titoli italiani, un argento el 1997 in Florida e due bronzi mondiali 2002, 2006 nella classe Flying Dutchman).[2]
Proprio il nipote Stefano è stato fra i principali organizzatori del "Morelli Day", una maratona ciclistica non competitiva di 500 km in 24H (dal 2008 portata a 600 km) che, ripetuta ogni anno, è diventata oggi un appuntamento irrinunciabile delle randonnées cicloturistiche. Il primo "Morelli Day" si svolse il 10 giugno 2000 a Nerviano in onore del novantaquattrenne Ambrogio, che sarebbe scomparso quattro mesi dopo.
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