Camillo Achilli detto Dino (Milano, 21 agosto 1921 – Milano, 14 giugno 1998) è stato un dirigente sportivo, allenatore di calcio e calciatore italiano, di ruolo centrocampista.
Camillo Achilli | ||
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Nazionalità | ![]() | |
Calcio ![]() | ||
Ruolo | Allenatore (ex centrocampista) | |
Termine carriera | 1957 - giocatore 1973 - allenatore | |
Carriera | ||
Giovanili | ||
19??-1941 | ![]() | |
Squadre di club1 | ||
1941-1942 | ![]() | 0 (0) |
1942-1943 | → ![]() | 20 (0) |
1945-1951 | ![]() | 198 (19) |
1951-1953 | ![]() | 25 (1) |
1954-1956 | ![]() | 24 (0) |
1956-1957 | ![]() | 4 (0) |
Carriera da allenatore | ||
1956-1959 | ![]() | |
1959-1960 | ![]() | |
1960-1961 | ![]() | |
1961-1963 | ![]() | |
1963 | ![]() | |
1964-1965 | ![]() | |
1966-1967 | ![]() | |
1968 | ![]() | |
1969-1970 | ![]() | giovanili |
1970-1971 | ![]() | Vice |
1972-1973 | ![]() | |
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato. Il simbolo → indica un trasferimento in prestito. | ||
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È morto a Milano nel 1998 all'età di 76 anni[1] a causa di un tumore.
Cresciuto nell'Inter, fu soprannominato gamba di sedano per il fisico esile[1][2]. Dopo una stagione in prestito alla Caproni di Milano, in Serie C[3], fu titolare in nerazzurro dall'anomalo campionato 1945-1946 (stagione in cui andò a segno in ben 11 occasioni) alla stagione 1950-51, arretrando progressivamente il raggio di azione fino a coprire il ruolo di mediano difensivo. In quegli anni indossò anche la fascia di capitano del club nerazzurro[1].
Nel 1951 una buona stagione con 34 presenze su 38 complessive conclusa ad un solo punto dal Milan scudettato non gli valse a sorpresa la conferma[4]; passò quindi al Genoa, appena retrocesso in Serie B. Debuttò in rossoblu sul campo del Venezia, andando a segno[5] e indossando anche in questo caso la fascia di capitano[5]; nell'annata successiva invece perse il posto da titolare, disputando due partite nel campionato vinto dai Grifoni[5]. Passò quindi al Verona in Serie B nel 1954 disputando due stagioni. Chiuse la carriera con la maglia del Lecco con cui centrò la promozione in B nella stagione 1956-1957.
In carriera ha totalizzato complessivamente 169 presenze e 8 reti nella Serie A a girone unico e 49 presenze e 1 rete in Serie B.
Intrapresa la carriera di allenatore, debuttò con il Lecco, nel 1957[6], sfiorando la promozione nella massima serie nel campionato 1958-1959[7]. Nella stagione successiva affiancò il coach dell'Inter Aldo Campatelli in qualità di allenatore in seconda dei nerazzurri, salvo poi prendere il posto di quest'ultimo nelle ultime undici giornate del campionato.[8][9] Dopo una stagione all'Alessandria, nel dicembre 1961 venne richiamato sulla panchina del Lecco, in Serie A[10]; non evitò la retrocessione dei blucelesti in Serie B, e nel successivo campionato cadetto fu esonerato a febbraio, a causa dei risultati negativi ottenuti[11].
Dopo una brevissima esperienza sulla panchina della rappresentativa di Serie B[12], guidò il Venezia (subentrando nel febbraio 1964 a Sandro Puppo[13]), il Palermo[14], il Novara e le giovanili del Piacenza[15], società nella quale ricoprì anche l'incarico di allenatore in seconda[16] e direttore sportivo, nella seconda parte del campionato 1970-1971[17]. Nel campionato di Serie B 1972-1973 tornò per un'ultima volta sulla panchina del Lecco, affiancando Longoni, nella stagione culminata con la retrocessione in terza serie[18].
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