Derrick Martell Rose (Chicago, 4 ottobre 1988) è un cestista statunitense, professionista nella NBA con i New York Knicks.
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Derrick Rose | ||
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Derrick Rose con la maglia dei Chicago Bulls | ||
Nazionalità | Stati Uniti | |
Altezza | 188 cm | |
Peso | 91 kg | |
Pallacanestro | ||
Ruolo | Playmaker / Guardia tiratrice | |
Squadra | N.Y. Knicks | |
Carriera | ||
Giovanili | ||
2003-2007 | Simeon Career Academy | |
2007-2008 | Memphis Tigers | |
Squadre di club | ||
2008-2016 | Chicago Bulls | 406 (8.001) |
2016-2017 | N.Y. Knicks | 64 (1.154) |
2017-2018 | Cleveland Cavaliers | 16 (157) |
2018-2019 | Minnesota T'wolves | 60 (1.124) |
2019-2021 | Detroit Pistons | 65 (1.117) |
2021- | N.Y. Knicks | 61 (832) |
Nazionale | ||
2010-2014 | Stati Uniti | 21 (124) |
Palmarès | ||
Mondiali | ||
Oro | Turchia 2010 | |
Oro | Spagna 2014 | |
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito. | ||
Statistiche aggiornate al 3 giugno 2021 | ||
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Nella sua stagione d'esordio ha vinto il premio di matricola dell'anno e nel 2011, a 22 anni, ha ricevuto il titolo di MVP, che lo rende il più giovane detentore del titolo della storia.[1] Considerato in giovane età un astro nascente del basket mondiale, nel prosieguo della sua carriera è stato limitato da gravi infortuni.
Derrick Martell Rose nasce il 4 ottobre 1988 nel sud di Chicago, Illinois. Fin dalla tenera età si appassiona al basket e comincia a tifare per i Chicago Bulls di Michael Jordan. È il più piccolo di quattro fratelli (Dwayne, Reggie e Allan), con i quali, sin da bambino, gioca continuamente a basket affinando così le proprie abilità nel palleggio e divenendo sostanzialmente ambidestro. Da piccolo, la nonna gli diede un soprannome, Pooh, che lo accompagnerà per parte della sua carriera giovanile.
All'apice della sua carriera, le caratteristiche principali di Rose erano la grande velocità di movimento e l'esplosività, che lo rendevano particolarmente pericoloso nelle penetrazioni; inoltre, erano sorprendenti la sua elevazione e potenza fisica (le quali lo stimolavano sempre ad arrivare al canestro, certe volte concludendo con schiacciate poderose), oltre che l'incredibile rapidità e lucidità.[2] Nella parte più recente della sua carriera, a seguito dei tragici infortuni, si è concentrato molto sull'affinamento dei fondamentali al tiro: ha costruito uno stabile tiro dalla media (con ricorrente utilizzo del floater) ed un affidabile tiro da tre punti.
Derrick si iscrive nel 2004 alla Simeon Career Academy. In onore di Ben "Benji" Wilson, un ex giocatore molto promettente che fu assassinato da una banda nel 1984, decide di indossare la casacca numero 25. Nella sua stagione da matricola fece registrare una media di 18,5 punti, 6,6 assist, 4,7 rimbalzi e 2,1 rubate a partita. Nella sua seconda stagione guidò il Wolverines a un record di 30 vittorie e 5 sconfitte, incrementando la sua medie a 19,8 punti, 5,1 rimbalzi, 8,3 assist e 2,4 rubate. Nei due anni successivi vinse due campionati "Chicago Public League". La Simeon è diventata la prima squadra a conquistare due titoli consecutivi. Durante il suo ultimo anno guida i suoi alla vittoria per 78-75 contro la Oak Hill Academy, che allora era considerata la squadra numero uno della nazione. La partita fu trasmessa in diretta dalla TV nazionale e per Oak Hill fu l'unica sconfitta della stagione. Rose concluse la gara con 28 punti, 9 assist e 8 rimbalzi.
Ha anche giocato per il Team USA durante il Nike Hoop Summit.
Rose accettò una borsa di studio da parte dell'Università di Memphis allenata da John Calipari. Derrick scelse i Tigers per via della loro grande storia e la prospettiva di essere allenato da Rod Strickland, ex giocatore con 17 anni di esperienza nella NBA. Approdato a Memphis decise di cambiare il suo numero da 25 a 23 in onore del suo idolo Michael Jordan.
I Tigers, con l'arrivo di Rose, in supporto ai veterani Joey Dorsey e Chris Douglas-Roberts, iniziano la stagione con 26 vittorie e 0 sconfitte. Alla fine conclusero la regular season con 33 vittorie e 1 sola sconfitta. Derrick viaggiò con medie di 14,9 punti a partita, 4,7 assist e 4,5 rimbalzi. Nei play-off Memphis era la testa di serie a sud e approdò facilmente alle "final four". Rose venne molto elogiato per la sua maggiore attitudine difensiva. Nelle semifinali Memphis incontrò UCLA e Derrick realizzò 25 punti e catturò 9 rimbalzi. Nella finale per il titolo NCAA i Tigers si scontrarono con i Kansas Jayhawks, Rose segnò 17 punti con 6 rimbalzi e 6 assist ma la sua squadra perse l'incontro dopo un tempo supplementare per 75 a 68[3]. Rose chiuse il torneo con una media di 20,8 punti, 6,5 rimbalzi e 6 assist e venne inserito nella miglior squadra delle "final four".
Il 15 aprile, si è dichiarato eleggibile per il draft NBA 2008.
Il 26 giugno 2008 nel Draft NBA 2008 viene chiamato dai Chicago Bulls come prima scelta assoluta. A Chicago, nel ruolo di playmaker titolare, inizia subito nel migliore dei modi e diventa il primo rookie dei Bulls a segnare 10 punti o più nelle prime 10 partite. Successivamente viene selezionato per far parte della squadra dei rookie all Rookie Challenge. Poco dopo la conclusione della stagione regolare, il 23 aprile, vince il premio di "Rookie of the year" della regular season. Inoltre, in gara-1 dei play-off, Rose trascina i Bulls alla vittoria contro i Boston Celtics (105-103, solo dopo un tempo supplementare), con un'incredibile prestazione da 36 punti, 11 assist e 4 rimbalzi, eguagliando così il record, stabilito da Kareem Abdul-Jabbar, di punti segnati da un rookie al debutto nei play-off.
Nei play-off incrementa quasi tutte le categorie statistiche, mantenendo per tutte e sette le partite giocate contro i Boston Celtics una media di 19,7 punti, 6,4 assist e 6,3 rimbalzi, non riuscendo però ad aiutare la squadra a qualificarsi per il secondo turno, finendo per perdere la decisiva gara-7, 99 a 109 a favore dei Celtics.
La sua stagione da sophomore inizia in salita a causa di un infortunio ad una caviglia che influisce negativamente sulle sue prestazioni, rallentando sensibilmente i suoi movimenti in entrambe le metà campo. Il suo carattere combattivo lo porta a stringere i denti e a giocare pur dolorante, il che lo rende sempre più amato dai tifosi. Durante la stagione salterà solo 4 partite per via di un infortunio al polso causato da uno scontro aereo con il centro degli Orlando Magic Dwight Howard. Difficoltà iniziali a parte, Rose mostra un deciso miglioramento nel gioco dalla media distanza, si rivela un autentico trascinatore e partecipa per la sua prima volta all'All-Star Game. Successivamente riesce a portare per la seconda volta consecutiva i Bulls ai play-off con un record di 41-41. Nei play-off si dimostra ancora una volta l'anima della squadra mandando a referto nelle 5 gare giocate contro i Cleveland Cavaliers rispettivamente 28, 23, 31, 21 e 31 punti. Prestazioni che, tuttavia, non eviteranno il severo 4-1 imposto da LeBron James e compagni.
Nella stagione 2010-11 continua la sua leadership nei Bulls migliorando tutte le sue statistiche rispetto alla stagione precedente: da 20,8 a 24,6 i punti, dal 26 al 38% la percentuale da tre punti, da 6 a 8 gli assist, da 3,8 a 4,6 i rimbalzi, dal 76% all'83% la percentuale nei tiri liberi. Batte anche il suo record punti portando i Bulls alla vittoria contro i San Antonio Spurs, segnando 42 punti e distribuendo 8 assist. Il 27 gennaio 2011 viene scelto come playmaker titolare nel quintetto base per l'All-Star Game 2011 di Los Angeles. È la prima volta dal 1998, dai tempi di Michael Jordan, che un giocatore dei Bulls parte titolare in un All-Star Game.
Le sue prestazioni durante la stagione porteranno Chicago ad un record di 62-20, il migliore dell'intera lega, che gli varranno successivamente il titolo di MVP della stagione, diventando, a 23 anni non ancora compiuti, il più giovane della storia della NBA. Inizia i playoff segnando 39 punti agli Indiana Pacers in gara-1 e in gara-2 ne segna 36 portando i suoi Bulls al secondo turno sul punteggio di 4-1. La nuova avversaria di Chicago e quindi di Derrick sarà Atlanta, che nonostante la vittoria in gara-1 subirà prima il pareggio con i 25 punti di Rose e poi il sorpasso dei Bulls con un Rose autore di 44 punti e 10 assist, record personale ai play-off. La serie, vinta per 4-2, manda i Bulls in finale di Conference contro i Miami Heat.
Dopo un avvio notevole, in cui vince la prima partita con un 103-82, Chicago dovrà arrendersi agli Heat in tutte le successive gare, anche grazie ad un'eccellente difesa su Rose da parte di LeBron James, finendo la serie con una sconfitta 4-1.[4]
Nella stagione 2011-12 viene inserito nel quintetto base della NBA Eastern Conference per l'edizione 2012 dell'NBA All-Star Game. Durante gara-1 dei play-off contro i Philadelphia 76ers, si infortuna al legamento crociato anteriore sinistro durante una penetrazione a canestro, terminando così anticipatamente la post-season.
Dopo le delusioni dell'anno precedente (i Bulls avevano terminato il proprio cammino contro Philadelphia al primo turno dei play-off), Derrick Rose lancia degli spot pubblicitari con l'Adidas che mostrano le fasi di quello che sarà il più atteso rientro dell'anno. Tuttavia Rose non dà conferme sul suo ritorno, e a lungo andare la stagione regolare volge al termine senza che il playmaker di Chicago abbia giocato neanche una delle ottantadue partite previste.
La stagione 2013-14 lo vede tornare in campo ma dopo sole 10 partite giocate, il 22 novembre 2013, durante la gara contro Portland, riporta una lesione al menisco mediale del ginocchio destro, infortunio che lo terrà fuori per tutto il resto della stagione.
Nella stagione 2014-15 torna a giocare ai Playoffs NBA, tre anni dopo la gara contro i Philadelphia 76ers: segna 23 punti conditi da 7 assist nella gara casalinga contro i Milwaukee Bucks, vinta dai suoi per 103-91. I suoi Bulls verranno comunque eliminati la serie seguente dai Cavaliers. In questa serie Rose realizza, in gara 3, il buzzer-beater della vittoria, portando i suoi sul 2-1. La squadra perderà le successive tre partite.
La stagione 2015-16 si apre con un nuovo infortunio per Rose, costretto ad indossare una maschera protettiva per un mese. Anche a causa della scarsa vista, causata dall'infortunio, Rose disputa partite non esaltanti, a parte qualche raro sprazzo. Chiude la stagione tenendo le medie di 16,4 punti, 4,7 assist e 3,4 rimbalzi a partita, tirando con il 42,7% dal campo e migliorando rispetto all'inizio dell'anno.
Il 22 giugno 2016 viene ceduto insieme a Justin Holiday ai New York Knicks[5] in cambio di Robin Lopez, Jerian Grant e José Calderón. Rose registra le medie più alte dal 2011-2012 (18 punti, 3,8 rimbalzi e 4,4 assist con il 47,1% al tiro), ma i New York Knicks non riescono a raggiungere i Playoff. Scaduto il contratto diventa free-agent, ricevendo offerte da Clippers, Bucks, Cavs e Lakers.[6][7][8]
Dopo essersi incontrato prima con la dirigenza dei Lakers e poi con la dirigenza dei Cavs, Rose sceglie i secondi, firmando un contratto annuale al minimo salariale (2,1 milioni di dollari). Viene scambiato assieme a Jae Crowder agli Utah Jazz in una trade che vede arrivare Rodney Hood dalla stessa Utah e George Hill dai Sacramento Kings, Rose viene in seguito tagliato dai Jazz.[9]
Il 7 marzo 2018 firma un contratto sino al termine della stagione coi Minnesota Timberwolves di Tom Thibodeau.[10] Il 31 ottobre, nella sua prima partita da titolare della stagione, segna un massimo in carriera di 50 punti contro gli Utah Jazz (vincendo 128 a 125).[11]
Il 1º luglio 2019 firma con i Detroit Pistons, vestendo prevalentemente il ruolo di sesto uomo.
Durante la trade window del 2021 è ritornato al Madison Square Garden ai Knicks, tornando così ad essere allenato per la terza volta dal coach col quale ha un legame speciale, in quanto sotto la sua guida vinse il premio di MVP nel 2011 a Chicago e ha rilanciato la sua carriera nel 2017 ai Minnesota Timberwolves.[12] Nell’estate del 2021, firma un contratto triennale da 43 milioni di dollari con i New York Knicks, legandosi alla franchigia della “Grande Mela”.
Con la maglia della nazionale degli Stati Uniti, Rose partecipa ai campionati del mondo del 2010 in Turchia e nel 2014 in Spagna, vincendo in entrambe le manifestazioni il titolo di campione del mondo.
Legenda | |||||
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PG | Partite giocate | PT | Partite da titolare | MP | Minuti a partita |
TC% | Percentuale tiri dal campo a segno | 3P% | Percentuale tiri da tre punti a segno | TL% | Percentuale tiri liberi a segno |
RP | Rimbalzi a partita | AP | Assist a partita | PRP | Palle rubate a partita |
SP | Stoppate a partita | PP | Punti a partita | Grassetto | Career high |
Stagione | Squadra | PG | PI | MPG | FG% | 3P% | FT% | RPG | APG | SPG | BPG | PPG |
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2003-04* | Simeon | 25 | 25 | 2,1 | 4,7 | 6,6 | 18,5 | — | ||||
2004-05 | Simeon | 35 | 35 | 2,4 | 5,1 | 8,3 | 19,8 | 50,0 | ||||
2005-06 | Simeon | 37 | 37 | 2,6 | 5,4 | 8,7 | 20,1 | 57,0 | ||||
2006-07 | Simeon | 35 | 35 | 3,4 | 9,1 | 8,8 | 25,2 | 59,0 | ||||
Carriera | 132 | 132 | 2,7 | 6,2 | 8,2 | 21,1 | — |
Anno | Squadra | PG | PT | MP | TC% | 3P% | TL% | RP | AP | PRP | SP | PP |
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2007-2008 | Memphis Tigers | 40 | 40 | 29,2 | 47,7 | 33,7 | 71,2 | 4,5 | 4,7 | 1,2 | 0,4 | 14,9 |
Carriera | 40 | 40 | 29,2 | 47,7 | 33,7 | 71,2 | 4,5 | 4,7 | 1,2 | 0,4 | 14,9 |
Anno | Squadra | PG | PT | MP | TC% | 3P% | TL% | RP | AP | PRP | SP | PP |
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2008-2009 | Chicago Bulls | 81 | 80 | 37,0 | 47,5 | 22,2 | 78,8 | 3,9 | 6,3 | 0,8 | 0,2 | 16,8 |
2009-2010 | Chicago Bulls | 78 | 78 | 36,8 | 48,9 | 26,7 | 76,6 | 3,8 | 6,0 | 0,7 | 0,3 | 20,8 |
2010-2011 | Chicago Bulls | 81 | 81 | 37,4 | 44,5 | 33,2 | 85,8 | 4,1 | 7,7 | 1,0 | 0,6 | 25,0 |
2011-2012 | Chicago Bulls | 39 | 39 | 35,3 | 43,5 | 31,2 | 81,2 | 3,4 | 7,9 | 0,9 | 0,7 | 21,8 |
2012-2013 | Chicago Bulls | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
2013-2014 | Chicago Bulls | 10 | 10 | 31,1 | 35,4 | 34,0 | 84,4 | 3,2 | 4,3 | 0,5 | 0,1 | 15,9 |
2014-2015 | Chicago Bulls | 51 | 51 | 30,0 | 40,5 | 28,0 | 81,3 | 3,2 | 4,9 | 0,7 | 0,3 | 17,7 |
2015-2016 | Chicago Bulls | 66 | 66 | 31,8 | 42,7 | 29,3 | 79,3 | 3,4 | 4,7 | 0,7 | 0,2 | 16,4 |
2016-2017 | N.Y. Knicks | 64 | 64 | 32,5 | 47,1 | 21,7 | 87,4 | 3,8 | 4,4 | 0,7 | 0,3 | 18,0 |
2017-2018 | Cleveland Cavaliers | 16 | 7 | 19,3 | 43,9 | 25,0 | 85,4 | 1,8 | 1,6 | 0,2 | 0,3 | 9,8 |
Minnesota T'wolves | 9 | 0 | 12,4 | 42,6 | 16,7 | 100 | 0,7 | 1,2 | 0,4 | 0,0 | 5,8 | |
2018-2019 | Minnesota T'wolves | 51 | 13 | 27,3 | 48,2 | 37,0 | 85,6 | 2,7 | 4,3 | 0,6 | 0,2 | 18,0 |
2019-2020 | Detroit Pistons | 50 | 15 | 26,0 | 49,0 | 30,6 | 87,1 | 2,4 | 5,6 | 0,8 | 0,3 | 18,1 |
2020-2021 | Detroit Pistons | 15 | 0 | 22,8 | 42,9 | 33,3 | 84,0 | 1,9 | 4,2 | 1,2 | 0,3 | 14,2 |
N.Y. Knicks | 35 | 3 | 26,8 | 48,7 | 41,1 | 88,3 | 2,9 | 4,2 | 0,9 | 0,4 | 14,9 | |
2021-2022 | N.Y. Knicks | 26 | 4 | 24,5 | 44,5 | 40,2 | 96,8 | 3,0 | 4,0 | 0,8 | 0,5 | 12,0 |
2022-2023 | N.Y. Knicks | 21 | 0 | 13,6 | 40,0 | 34,7 | 100 | 1,8 | 2,0 | 0,3 | 0,2 | 6,4 |
Carriera | 693 | 511 | 31,2 | 45,6 | 31,6 | 83,1 | 3,3 | 5,3 | 0,8 | 0,3 | 17,8 | |
All-Star | 3 | 2 | 21,0 | 51,7 | 66,7 | 50,0 | 1,3 | 4,0 | 1,3 | 0,0 | 11,0 |
Anno | Squadra | PG | PT | MP | TC% | 3P% | TL% | RP | AP | PRP | SP | PP |
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2009 | Chicago Bulls | 7 | 7 | 44,7 | 49,2 | 0,0 | 80,0 | 6,3 | 6,4 | 0,6 | 0,7 | 19,7 |
2010 | Chicago Bulls | 5 | 5 | 42,4 | 45,6 | 33,3 | 81,8 | 3,4 | 7,2 | 0,8 | 0,0 | 26,8 |
2011 | Chicago Bulls | 16 | 16 | 40,6 | 39,6 | 24,8 | 82,8 | 4,3 | 7,7 | 1,4 | 0,7 | 27,1 |
2012 | Chicago Bulls | 1 | 1 | 37,0 | 39,1 | 50,0 | 100 | 9,0 | 9,0 | 1,0 | 1,0 | 23,0 |
2015 | Chicago Bulls | 12 | 12 | 37,8 | 39,6 | 34,8 | 89,7 | 4,8 | 6,5 | 1,2 | 0,5 | 20,3 |
2018 | Minnesota T'wolves | 5 | 0 | 23,8 | 50,9 | 70,0 | 85,7 | 1,8 | 2,6 | 0,4 | 0,0 | 14,2 |
2021 | N.Y. Knicks | 5 | 3 | 35,0 | 47,6 | 47,1 | 100,0 | 4,0 | 5,0 | 0,4 | 0,2 | 19,4 |
Carriera | 51 | 44 | 38,4 | 42,7 | 32,4 | 84,5 | 4,4 | 6,5 | 1,0 | 0,5 | 22,4 |
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