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Ercole Baldini (Forlì, 26 gennaio 1933Villanova di Forlì, 1º dicembre 2022) è stato un ciclista su strada e pistard italiano.

Ercole Baldini
Ercole Baldini nel 1958
Nazionalità  Italia
Altezza 180 cm
Peso 80 kg
Ciclismo
Specialità Strada, pista
Termine carriera 1964
Carriera
Squadre di club
1957-1958Legnano
1959-1962Ignis
1963Cynar
1964Salvarani
Nazionale
1956-1962 Italia
Carriera da allenatore
1965Ignis
1966-1967Salamini-Luxor TV
1968Kelvinator
1969-1972Scic
Palmarès
 Giochi olimpici
OroMelbourne 1956In linea
 Mondiali su strada
OroReims 1958In linea
 Mondiali su pista
OroCopenaghen 1956Ins. ind. Dil.
BronzoLipsia 1960Ins. ind.
BronzoParigi 1964Ins. ind.
Statistiche aggiornate al 20 marzo 2020

Professionista dal 1957 al 1964, nel triennio tra il 1956 e il 1958 si aggiudicò il record dell'ora, un Grand Prix des Nations (in quegli anni era l'equivalente del campionato mondiale a cronometro), un campionato italiano su pista, due campionati italiani su strada, un campionato del mondo su pista, un campionato mondiale su strada, un titolo olimpico in linea ed un Giro d'Italia. Corridore completo, dotato di caratteristiche di passista-scalatore e cronoman, era soprannominato "il Treno di Forlì".[1] Vanta il record di essere l'unico ciclista nella storia ad aver vinto una medaglia d'oro olimpica, un campionato mondiale ed un Grande Giro. Nel 2016 è stato inserito nella Hall of Fame del Giro d'Italia.

Ercole Baldini con Fausto Coppi nel 1958
Ercole Baldini con Fausto Coppi nel 1958

Carriera



Nelle categorie allievi e dilettanti


Quarto di sei fratelli, tutti maschi,[2] lasciò gli studi all'età di 17 anni: intrapresa l'attività ciclistica, nel 1951 si classificò terzo al Campionato italiano allievi, passando dilettante l'anno successivo.[3] Pur non cogliendo molte vittorie, si mise in luce nei tre anni successivi, arrivando a stabilire il record dell'ora di categoria verso la fine del 1954, percorrendo km 44,870. Dopo aver svolto il servizio militare nel 1955, nel 1956 diventò campione italiano dell'inseguimento[4] superando il già campione mondiale dilettanti Leandro Faggin e, nonostante non avesse grande confidenza con le discipline su pista, sfiorando – pur con un voluto rallentamento nel finale – di un solo decimo di secondo il record mondiale.[3] Due mesi dopo si laureò addirittura campione mondiale dell'inseguimento dilettanti,[4] sconfiggendo a Copenaghen, sul velodromo di Ordrup, di nuovo Faggin.[3]

Sempre in quell'annata straordinaria si preparò a battere nuovamente il record dell'ora. Dopo essersi allenato sui 10 e 20 chilometri (di cui divenne nuovo primatista), migliorò la prestazione assoluta mondiale, pur essendo un dilettante: nell'occasione strappò il primato a Jacques Anquetil dopo aver completato km 46,393 nell'affollatissimo e festante Vigorelli di Milano.[3][5]. Sempre di questi anni è il brano a lui dedicato dal maestro Secondo Casadei (autore di "Romagna mia"), "Il treno di Forlì". A coronamento della stagione arrivò il trionfo ai Giochi olimpici di Melbourne, nella prova su strada ai primi di dicembre, quando con grande sorpresa staccò tutti sulla salitella finale del tracciato.[4] Addirittura non si trovava il disco con la registrazione dell'inno di Mameli, tanto che l'inno nazionale fu cantato dai tanti emigrati italiani presenti in Australia.[1][3]


Professionismo


Nel 1957 passò professionista[2] con la Legnano, e oltre ad ottenere sei importanti vittorie, tra cui il Trofeo Baracchi in coppia con Fausto Coppi (ultimo prestigioso successo del Campionissimo)[4] e il Giro di Romagna, si laureò campione italiano su strada.[3] Al Giro d'Italia vinse quindi la prova a cronometro di Forte dei Marmi con una media così elevata che una sessantina di corridori, poi in parte riammessi, finirono fuori tempo massimo;[2] concluse la "corsa rosa" al terzo posto, a 5'59" dal vincitore Gastone Nencini.

Nel 1958 vinse il Giro d'Italia prevalendo su Charly Gaul, poi terzo, sia in salita – nella tappa dolomitica e in quella di Bosco Chiesanuova – che a cronometro (a Comerio e a Viareggio);[4] si aggiudicò inoltre per la seconda volta la maglia tricolore di campione italiano su strada. Rinunciò quindi a correre il Tour de France per essere competitivo al campionato del mondo su strada di Reims.[3][4] In quella gara fu subito protagonista uscendo dal gruppo a 250 km dal traguardo per andare a riprendere i tre fuggitivi, Louis Bobet, Gastone Nencini e Gerrit Voorting, a loro volta partiti approfittando del disaccordo tra i due favoriti, i belgi Rik Van Steenbergen e Rik Van Looy; li staccò poi uno per uno – l'ultimo a cedere fu Bobet – e andò a vincere per distacco la corsa iridata.[4]

Elogiato per l'eleganza in bicicletta, venne presto etichettato come un "nuovo Coppi": altrettanto presto, però, la sua carriera entrò in fase discendente.[6] Negli anni successivi al 1958, infatti, Baldini non riuscì a ripetere le imprese delle stagioni precedenti, soprattutto per problemi di peso[6] causati da alcune disfunzioni fisiche mai chiarite, forse derivanti dalle complicazioni di un intervento chirurgico per appendicite cui si era sottoposto nella primavera del 1959.[1][4] Arrivarono per lui pochi ulteriori risultati di livello, nel luglio del 1959 la tappa alpina di Saint-Vincent al Tour de France,[3] nel 1962, al Giro di Lombardia, il record di scalata assoluto nel durissimo Muro di Sormano, con il tempo di 9'24". Il 4 novembre 1964, dopo essersi classificato secondo al Trofeo Baracchi in coppia con Vittorio Adorni, annunciò l'addio all'attività agonistica.[3]

Dopo essere stato direttore sportivo per alcune formazioni professionistiche (tra cui, per quattro anni, la Scic), è stato scelto come Presidente dell'Associazione Ciclisti e infine Presidente della Lega. È stato poi anche collaboratore del presidente dell'Unione Ciclistica Internazionale Hein Verbruggen.[3]

Muore il 1° dicembre 2022 a Villanova di Forlì, dove viveva, all'età di 89 anni.[7][8]


Palmarès



Strada


  • 1954 (dilettanti)
Targa d'Oro Città di Legnano
  • 1956 (dilettanti)
Milano-Bologna
Manx International
Giochi olimpici, Prova in linea
  • 1957 (Legnano, sei vittorie)
12ª tappa Giro d'Italia (Montecatini Terme > Forte dei Marmi, cronometro)
Giro di Romagna
Campionati italiani, Prova in linea
Giro del Lazio
Gran Premio di Lugano (cronometro)
Trofeo Baracchi (cronocoppie, con Fausto Coppi)
  • 1958 (Legnano, quattordici vittorie)
3ª tappa, 2ª semitappa Gran Premio Ciclomotoristico (Lecce > Taranto, cronometro)
6ª tappa, 1ª semitappa Gran Premio Ciclomotoristico (Potenza > Castellamare Adriatico)
Trofeo Tendicollo Universal
2ª tappa Giro d'Italia (Varese > Comerio, cronometro)
8ª tappa Giro d'Italia (Viareggio > Viareggio, cronometro)
15ª tappa Giro d'Italia (Cesena > Verona)
17ª tappa Giro d'Italia (Levico Terme > Bolzano)
Classifica generale Giro d'Italia
Trofeo Matteotti
Campionati del mondo, Prova in linea
Coppa Collecchio
Gran Premio Industria e Commercio di Prato
Campionati italiani, Prova in linea
Trofeo Baracchi (cronocoppie, con Aldo Moser)
  • 1959 (Ignis, cinque vittorie)
Gran Premio Faema - Chignolo Po
Trofeo Tendicollo Universal
18ª tappa Tour de France (Le Lautaret > Saint-Vincent)
Giro dell'Emilia
Trofeo Baracchi (cronocoppie, con Aldo Moser)
  • 1960 (Ignis, una vittoria)
Grand Prix des Nations
  • 1961 (Ignis, due vittorie)
Milano-Mantova
Trofeo Baracchi (cronocoppie, con Joseph Velly)
  • 1962 (Ignis, una vittoria)
Trofeo Tendicollo Universal
  • 1963 (Cynar, quattro vittorie)
Coppa Placci
Giro della Provincia di Reggio Calabria
Trofeo Tendicollo Universal
Gran Premio di Meda

Altri successi

Ercole Baldini nel 1958
Ercole Baldini nel 1958
Brescia (circuito)
Pescara (circuito)
Riccione (circuito)
Ravenna (circuito)
Ponte Piave (circuito)
San Costanzo (circuito)
Classifica generale Trofeo Cougnet

Pista


Record dell'ora, 44,870 km (Milano)
Campionati del mondo, Inseguimento individuale Dilettanti
Campionati italiani, Inseguimento individuale
Record dell'ora, 46,394 km (Milano)

Piazzamenti



Grandi Giri


  • Giro d'Italia
1957: 3º
1958: vincitore
1959: 17º
1960: 41º
1961: ritirato
1962: 7º
1963: 26º
1964: ritirato
  • Tour de France
1959: 6º
1960: 33º
1962: 8º
1964: ritirato (7ª tappa)

Classiche monumento


  • Milano-Sanremo
1957: 14º
1958: 10º
1961: ritirato
1963: 62º
1964: 67º
  • Parigi-Roubaix
1961: 70º
  • Liegi-Bastogne-Liegi
1958: 28º
  • Giro di Lombardia
1958: 8º
1959: 21º
1961: ritirato
1962: 7º
1963: ritirato

Competizioni mondiali


  • Campionati del mondo su strada
Waregem 1957 - In linea: 17º
Reims 1958 - In linea: vincitore
Zandvoort 1959 - In linea: 25º
Berna 1961 - In linea: 18º
Salò 1962 - In linea: ritirato
  • Campionati del mondo su pista
Copenaghen 1956 - Inseguimento ind. Dilettanti: vincitore
Lipsia 1960 - Inseguimento individuale: 3º
Parigi 1964 - Inseguimento individuale: 3º
  • Giochi olimpici
Melbourne 1956 - In linea: vincitore
Melbourne 1956 - A squadre: 4º

Onorificenze


Collare d'oro al merito sportivo
«Campione olimpico del 1956 - Corsa su strada in linea»
 Roma, 2015.[9]

Riconoscimenti


La targa di Ercole Baldini sulla Walk of Fame dello sport italiano, presso il Foro Italico di Roma.
La targa di Ercole Baldini sulla Walk of Fame dello sport italiano, presso il Foro Italico di Roma.

Note


  1. Carlo Donati, Ercole ricorda l'oro di Melbourne, in qn.quotidiano.net, 12 luglio 2001. URL consultato il 30 dicembre 2020 (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2013).
  2. Marco Pastonesi, Gli angeli di Coppi - il Campionissimo raccontato da chi ci correva insieme, contro, e soprattutto dietro, Portogruaro, Ediciclo, 1999, pp. 34-37, ISBN 88-85318-35-5.
  3. Ercole Baldini - La carriera, su ercolebaldini.com, www.ercolebaldini.com. URL consultato il 6 maggio 2011 (archiviato dall'url originale il 28 aprile 2009).
  4. Beppe Conti, Ciclismo - Storie segrete, Milano, Gruppo Editoriale Armenia, 2003, pp. 40-43, ISBN 88-8113-226-5.
  5. Massimo Ciuchi, Un treno chiamato Baldini, in archiviostorico.gazzetta.it, 30 marzo 2000. URL consultato il 6 maggio 2011.
  6. (EN) John Foot, Pedalare! Pedalare! A History of Italian Cycling, Bloomsbury, 2011, p. 129, ISBN 978-0-7475-9521-2.
  7. Pietro Pisaneschi, CICLISMO - È MORTO ERCOLE BALDINI, VINCITORE DI GIRO D'ITALIA E MONDIALE NEL '58. SUO L'ORO A MELBOURNE NEL 1956, su eurosport.it, 1° dicembre 2022.
  8. Cosimo Cito, È morto Ercole Baldini, leggenda del ciclismo azzurro, su repubblica.it, 1° dicembre 2022.
  9. Benemerenze sportive di Ercole Baldini, su coni.it, Comitato olimpico nazionale italiano. URL consultato il 12 gennaio 2018.
  10. Firenze, premio Filo d'argento: ovazione per il cardinale Piovanelli e l'ex campione Baldini, su irenzepost.it, Firenze, 6 giugno 2014. URL consultato il 16 marzo 2019 (archiviato il 9 settembre 2014).
  11. Inaugurata la Walk of Fame: 100 targhe per celebrare le leggende dello sport italiano, su coni.it. URL consultato il 20 dicembre 2017.
  12. 100 leggende Coni (PDF), su coni.it. URL consultato il 20 dicembre 2017.

Bibliografia



Altri progetti



Collegamenti esterni


Portale Biografie
Portale Ciclismo

На других языках


[en] Ercole Baldini

Ercole Baldini (born 26 January 1933) is a retired Italian cyclist. As an amateur he won an Olympic gold medal in the road race and the world title in the individual pursuit on track, both in 1956.[1] Next year he turned professional, and in 1958 won the world title in the road race and the Giro d'Italia. He continued competing on track and won bronze medals in the individual pursuit at the world championships of 1960 and 1964.[2]

[es] Ercole Baldini

Ercole Baldini (Villanova di Forlì, 26 de enero de 1933) es un deportista italiano que compitió en ciclismo en las modalidades de ruta y pista.[1]

[fr] Ercole Baldini

Ercole Baldini (né le 26 janvier 1933 à Villanova de Forlì, en Émilie-Romagne) est un ancien coureur cycliste italien, professionnel de 1957 à 1964.
- [it] Ercole Baldini

[ru] Бальдини, Эрколе

Эрколе Бальдини (итал. Ercole Baldini, род. 26 января 1933 (1933-01-26) в Форли, Италия) — бывший итальянский профессиональный шоссейный велогонщик. Основным успехом в карьере является победа на Джиро д’Италия в 1958 году.



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