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Ezio Vendrame (Casarsa della Delizia, 21 novembre 1947San Fior, 4 aprile 2020) è stato un calciatore, allenatore di calcio e scrittore italiano.

Ezio Vendrame
Ezio Vendrame con la maglia del L.R. Vicenza (1973).
Nazionalità  Italia
Altezza 181 cm
Peso 72 kg
Calcio
Ruolo Allenatore (ex mezzala)
Termine carriera 1981 - giocatore
Carriera
Giovanili
1960-1967Udinese
Squadre di club1
1967-1968SPAL0 (0)
1968-1969Torres11 (1)
1969-1970Siena31 (1)
1970-1971Rovereto9 (0)
1971-1974Lanerossi Vicenza46 (1)
1974-1975Napoli3 (0)
1975-1977Padova57 (8)
1977-1978Audace SME34 (5)
1978-1979Pordenone7 (1)
1979-1981 Juniors Casarsa? (?)
Carriera da allenatore
198?-198?PordenoneGiovanili
199?-199?VeneziaGiovanili
199?-200?SanviteseGiovanili
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 

Biografia


Nato a Casarsa della Delizia, a sei anni fu mandato in un orfanotrofio, esperienza difficile che lo segnò per tutta la vita.[1]

Diventò presto un idolo per i tifosi delle squadre in cui giocava, sebbene non avesse sfondato nel calcio. In verità Vendrame rappresenta uno dei più grandi talenti inespressi che il calcio italiano abbia prodotto negli anni settanta, alla stregua di un George Best italiano.

L'allora presidente della Juventus, Boniperti, lo paragonò all'argentino Kempes. Con il suo modo di fare scanzonato, l'aria da hippy, i capelli lunghi, il suo spiccato anticonformismo, si accattivò subito le simpatie dei tifosi del LR Vicenza, per i quali sarà idolo indimenticato.

Muore a 72 anni a Treviso, il 4 aprile 2020, per un tumore; da tempo si era ritirato dalla vita pubblica, dopo essere stato anche allenatore e scrittore.[2]


Caratteristiche tecniche


Si distinse presto indifferentemente nei ruoli di ala o mezzala, e grazie alla sua abilità con la palla iniziò una trafila tra le giovanili in squadre minori friulane.


Carriera



Giocatore


A 13 anni approdò all'Udinese. Passò successivamente alla SPAL, ma per la sua irrequietudine non legò con Paolo Mazza che lo cedette prima alla Torres e poi nel 1969 al Siena.

Nell'estate 1971 esordì in Serie A 1971-1972 con il Lanerossi Vicenza, proveniente dal Rovereto. Dopo tre anni al Lanerossi Vicenza, per la stagione 1974-1975 passò al Napoli disputando tuttavia solo tre partite in campionato, prima voluto poi osteggiato dall'allenatore Luis Vinício.

Successivamente nel 1975 passò al Padova in Serie C dove rimase due stagioni con 57 presenze. Debuttò il 5 ottobre 1975 in Trento-Padova (1-1). Giocò la sua ultima partita in maglia biancoscudata il 6 giugno 1977 in Padova-Alessandria (0-0).

Passò poi all'Audace San Michele, squadra veronese, in Serie C 1977-1978 e poi tra i dilettanti nel Pordenone contribuendo alla vittoria nel campionato di Serie D 1978-1979 con la promozione in serie C2 e nello Juniors Casarsa dove fu squalificato a vita per aver strappato cartellino e fischietto ad un arbitro nel 1981. La squalifica a vita fu prima commutata, in sede regionale, in squalifica di 5 anni e poi amnistiata per la vittoria dell'Italia al mondiale del 1982. A squalifica annullata giocò, nella stagione 1982-83, per i colori dell'Opitergina, la squadra di Oderzo (TV), con compagni di squadra Renato Faloppa e Gianfranco Zigoni, sfiorando la promozione in serie C2, e quindi, dopo essere tornato nelle fila della S.a.S. Juniors, dove terminò la carriera di calciatore nella stagione 1985-86, iniziò quella di allenatore.


Allenatore


Dopo aver appeso le scarpette al chiodo, allenò i ragazzi del settore giovanile del Casarsa (gli allievi), per tre anni del Pordenone, per uno quelli del Venezia e successivamente quelli della Sanvitese per undici anni (principalmente i pulcini, di cui aveva una vera venerazione perché, diceva, non avevano ancora avuto il tempo di trovare qualcuno che gli mettesse "i paletti nell'anima"[3]). Allenò pure la prima squadra della Tilaventina, squadra di una frazione di San Vito al Tagliamento, in Terza Categoria.


Scrittore


Ritiratosi a vita privata nella campagna friulana, dedicandosi ai suoi hobby (tra cui suonare la chitarra e scrivere poesie), ha pubblicato alcuni libri nell'ultimo decennio in cui raccoglie le sue esperienze di vita e di calciatore (fra i quali "Se mi mandi in tribuna godo"), nel quale ricorda fra i suoi pochi rammarichi, il tunnel fatto al suo idolo, Gianni Rivera, quasi come una mancanza di rispetto verso il grande campione del Milan.


Aneddoti



Palmarès



Giocatore



Competizioni nazionali

Pordenone: 1978-1979

Opere



Note


  1. Vendrame, Ezio., Se mi mandi in tribuna, godo, Biblioteca dell'immagine, 2002, ISBN 88-87881-75-8, OCLC 801319346. URL consultato il 16 aprile 2020.
  2. Lutto nel mondo del calcio, è morto Ezio Vendrame: il genio friulano del pallone messaggeroveneto.gelocal.it
  3. Fabio Bianchi, Intervista ad Ezio Vendrame, in Sport Week gazzetta dello sport, 2004/11/06.
  4. Figurine Panini, l’inedita gaffe Vendrame-Rizzato sull’album di 50 anni fa FIRSTonline.info

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Collegamenti esterni


Controllo di autoritàVIAF (EN) 48830215 · ISNI (EN) 0000 0000 5328 1994 · LCCN (EN) no97023165 · CONOR.SI (SL) 44704867 · WorldCat Identities (EN) lccn-no97023165
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[en] Ezio Vendrame

Ezio Vendrame (21 November 1947 – 4 April 2020) was an Italian writer, manager, and footballer, who played as a midfielder.[1][2][3]
- [it] Ezio Vendrame



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