Gabriela Schiess coniugata Andersen (Zurigo, 20 marzo 1945) è un'ex maratoneta svizzera, nota in particolare per il malore che ebbe durante la maratona femminile delle Olimpiadi di Los Angeles 1984.
Gabriela Andersen-Schiess | ||
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Nazionalità | ![]() | |
Atletica leggera ![]() | ||
Specialità | Maratona | |
Record | ||
Maratona | 2h 33'25" (Sacramento 1983) | |
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Sposata a uno statunitense, Andersen-Schiess vive dal 1963 a Sun Valley, località dell'Idaho, dove si trasferì per svolgere il lavoro di istruttrice di sci, pur continuando a rappresentare la Svizzera a livello internazionale. Fu campionessa nazionale svizzera sui 3000 metri nel 1972, e seconda nei 1500 e 3000 campestri del 1973.
Vittima di un colpo di calore e disidratazione, la maratoneta entrò barcollante nello stadio ed impiegò oltre 5 minuti a compiere l'ultimo giro di pista. Medici e paramedici la seguirono da vicino e stavano per intervenire, ma lei li allontanò con un gesto per evitare la squalifica.[1] L'episodio fu simile a quello accaduto ad inizio secolo all'italiano Dorando Pietri. Quando l'atleta crollò subito dopo l'arrivo, i soccorsi furono immediati. Fortunatamente la donna si riprese velocemente, e venne dimessa dopo due ore.[1]
Gabriela Andersen-Schiess, che aveva allora 39 anni e faceva l'istruttrice di sci, non era in lotta per una medaglia. Aveva già un distacco di venti minuti sulla vincitrice della gara, Joan Benoit, quando entrò nello stadio, e alla fine si classificò al 37º posto. Le immagini del suo drammatico ultimo giro vennero trasmesse in tutto il mondo, e commossero molte persone[2]. Fu uno dei momenti che vennero maggiormente ricordati di quell'edizione dei Giochi olimpici.[1]
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