Gianni Motta (Cassano d'Adda, 13 marzo1943) è un ex ciclista su strada e pistarditaliano.
Professionista dal 1964 al 1976, conta la vittoria di un Giro d'Italia, di un Giro di Lombardia, di tre Giri dell'Emilia.
Nasce a Cassano d'Adda durante la seconda guerra mondiale, primo dei due figli di Regina, casalinga, ed Enrico Motta, agricoltore. Lascia la scuola dopo la quinta elementare per aiutare i genitori in cascina,[1] mentre all'età di quattordici anni trova lavoro come pasticcere a Milano, nella storica industria dolciaria Motta.[2] È proprio in quel periodo che, dovendo percorrere ogni giorno 60 chilometri in bicicletta, viene notato e segnalato al patron della Faema Macchi, che con la sua azienda sponsorizza, nelle diverse categorie, numerose squadre giovanili.[2]
Motta prende la licenza di esordiente all'età di sedici anni, l'anno dopo passa invece tra gli allievi. È talentuoso, e ottiene, in tre anni tra gli allievi, ben 39 successi, tra cui il Giro della Provincia di Como e il campionato italiano di categoria.[2] Nel 1963 è tra i dilettanti, sempre con la Faema: vince tredici corse, sotto la supervisione del ds Vittorio Seghezzi.[3] Poi però rifiuta di partecipare alla Corsa della Pace e alla cronosquadre dei mondiali su strada di Ronse, entrambe da correre con la Nazionale dilettanti, e per penalità viene escluso anche dalla prova iridata individuale.[3]
Il passaggio al professionismo
Per il 1964, neanche ventunenne, compie il salto nel professionismo, vestendo la divisa della Molteni. Debutta in febbraio, e già in maggio, al Tour de Romandie, ottiene la prima vittoria da pro nella tappa di Le Locle.[4] Poi arrivano altri sei successi, quello nella tappa di Biella al Giro d'Italia (che chiuderà al quinto posto), la Coppa Bernocchi, il Gran Premio Besana e il Gran Premio Molteni, il Giro di Lombardia in solitaria davanti a Carmine Preziosi, e infine il Trofeo Baracchi in coppia con Giacomo Fornoni.[4]
Tra le sue vittorie più importanti delle stagioni seguenti c'è il Giro d'Italia 1966, nel quale batté Italo Zilioli aggiudicandosi anche due tappe, e il Giro di Svizzera 1967. Fu due volte primo al Tour de Romandie e vittorioso in numerose classiche italiane, mentre al Tour de France 1965, vinto da Gimondi, suo grande rivale, concluse terzo.
Nel Giro d'Italia 1968, fu squalificato per doping assieme ad altri 8 corridori, anche nel Giro d'Italia 1971 fu trovato positivo a un controllo, ma il regolamento prevedeva 10' di squalifica; Motta pertanto concluse quel Giro al 20º posto, mentre nel Giro d'Italia 1972 fu squalificato per essersi fatto trainare da un'ammiraglia.
Un carattere particolare e un malanno ad una gamba, operata nel 1970 quando forse i suoi anni migliori erano trascorsi, sono stati gli ostacoli maggiori alla realizzazione di una carriera ben più brillante di quella che è stata. Al termine della carriera, come molti altri corridori del tempo, ha avviato un'attività di produzione di telai, molto apprezzati fra gli amanti delle bici da corsa.
Palmarès
Strada
1963 (dilettanti)
Classifica generale Giro della Valle d'Aosta
Milano-Tortona
1964 (Molteni, sei vittorie)
3ª tappa, 2ª semitappa Tour de Romandie (Le Locle, cronometro)
Cesare Fiumi, Motta aveva tre nemici: una gamba, i Tir e Gimondi, in archiviostorico.corriere.it, 11 febbraio 1995. URL consultato il 20 agosto 2011 (archiviato dall'url originale il 31 ottobre 2015).
Gianni Motta - Gli inizi di Carriera, su giannimotta.it, www.giannimotta.it. URL consultato il 20 agosto 2011 (archiviato dall'url originale l'8 febbraio 2011).
Un perfezionista della bicicletta, su giannimotta.it, www.giannimotta.it. URL consultato il 20 agosto 2011 (archiviato dall'url originale il 9 febbraio 2011).
Il passaggio al professionismo, su giannimotta.it, www.giannimotta.it. URL consultato il 20 agosto 2011 (archiviato dall'url originale il 9 febbraio 2011).
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