Giuseppe Olmo (Celle Ligure, 22 novembre1911 – Milano, 5 marzo1992) è stato un ciclista su strada, pistard e imprenditoreitaliano.
Soprannominato Gepin, tra i dilettanti vinse la medaglia d'oro olimpica nel 1932 nella prova a squadre e la medaglia d'argento in linea ai mondiali del 1931; professionista dal 1933 al 1942, vinse due Milano-Sanremo, nel 1935 e 1938, e venti tappe al Giro d'Italia.[1] Fu poi fondatore dell'omonima azienda di produzione di biciclette.
Nato a Celle Ligure, secondo di sei fratelli, venne scoperto nel 1924 dal campione ligure Giuseppe Olivieri, professionista dal 1910 al 1928, che ne diventò presto allenatore e consigliere.[1]
Da dilettante vinse, nel 1931, il campionato italiano su strada e la Coppa Italia con la maglia della Ercole Piaggio di Genova.[1] Nello stesso anno fece parte della squadra azzurra per la prova individuale dei campionati del mondo in Danimarca, disputata a cronometro e nella quale arrivò secondo dietro il danese Henry Hansen. Ai Giochi olimpici del 1932 a Los Angeles, grazie al quarto posto ottenuto nella prova individuale (cronometro di cento chilometri), vinse la medaglia d'oro nella classifica a squadre: condivise l'oro con Attilio Pavesi (primo individuale) e Guglielmo Segato (secondo).[1] Passò professionista alla fine del 1932, a neanche ventuno anni, con la maglia della torinese Fréjus, e si fece subito notare vincendo la Milano-Torino, la più antica classica italiana, lasciandosi alle spalle i principali campioni italiani dell'epoca.[1]
Dal 1933 al 1940 corse con la milanese Bianchi.[1] In maglia celeste si affermò come passista-velocista.[1] Al Giro d'Italia vinse venti tappe:[1] due al suo primo Giro, nel 1933, tre nel 1934, quattro nel 1935, ben dieci nel 1936 (inclusa la cronoscalata del Terminillo, nonostante le doti di non brillante scalatore) e una nel 1937.[1] Fu anche secondo nella classifica generale della corsa nel 1936, dietro Gino Bartali, dopo aver vestito per quattro giorni la maglia rosa, terzo nel 1935, preceduto da Vasco Bergamaschi e Giuseppe Martano (vestendo di rosa per sette giorni), e quarto nel 1934 con un giorno in rosa.[1] Vinse la Milano-Sanremo nel 1935 e nel 1938, e il Giro dell'Emilia nel 1936; nello stesso 1936 fu anche campione italiano su strada, avendo la meglio su Giovanni Cazzulani nella classifica a punti della competizione multi-prova.[1] Non ottenne invece risultati nelle tre partecipazioni (1934, 1935, 1936) con la Nazionale professionisti ai campionati del mondo su strada: nel 1934 fu squalificato per irregolarità, l'anno dopo cadde e concluse nelle retrovie, mentre nel 1936 fu attardato da diverse forature.[1]
Nel 1935 gli fu offerta l'opportunità di correre per il record dell'ora. Olmo ci pensò e decise di gareggiare appena ventiquattr'ore dopo, il 31 ottobre 1935. Per questo motivo, quando scese in pista, il Velodromo Vigorelli era completamente deserto, poiché non c'era stato abbastanza tempo per pubblicizzare l'evento; aveva peraltro piovuto fino a poche ore prima.[1] Montando una Bianchi da 8,5kg e rapporto 24×7, Olmo conquistò il record: fu il primo a infrangere il muro dei 45 chilometri orari, con 45,090km.[1] Il record gli sarebbe stato strappato un anno dopo, il 14 ottobre 1936 sempre a Milano, dal francese Maurice Richard.[1]
Nel 1941, ultima stagione da professionista, gareggiò con la milanese Dei;[1] concluse la carriera nel marzo 1942, in concomitanza con l'incedere della Seconda guerra mondiale.
Dopo il ritiro
Nel 1939 cominciò l'attività di costruzione artigianale di telai in una bottega a Celle Ligure, dedicandovisi dopo il ritiro dalle corse. L'attività, ampliata a livello industriale e spostata nel dopoguerra prima a Milano e poi nuovamente a Celle Ligure, si affermò nel campo dei cicli (sportivi e non) e motocicli leggeri con il marchio "Olmo", espandendosi poi alla produzione di prodotti come pneumatici, tubolari e materie plastiche.[1] Su telai Olmo gareggiarono tra fine anni 1970 e inizio anni 2000 ciclisti professionisti come Pierino Gavazzi, Marino Lejarreta, Óscar Freire e Danilo Di Luca.[1]
Sposatosi nel 1940 con Dina Dapelo, ebbe tre figlie.[1] È morto a Milano il 5 marzo 1992.[1]
Palmarès
1931 (dilettanti)
Campionati italiani, Prova in linea dilettanti
1932 (Fréjus, quattro vittorie)
Milano-Torino
Giro del Sestriere
4ª tappa Giro del Piemonte (Cuneo > Torino)
Giochi olimpici, Cronometro a squadre
1933 (Bianchi, tre vittorie)
Coppa Val Maira
4ª tappa Giro d'Italia (Pisa > Firenze)
12ª tappa Giro d'Italia (Riccione > Bologna)
1934 (Bianchi, tre vittorie)
13ª tappa Giro d'Italia (Firenze > Bologna)
16ª tappa Giro d'Italia (Trieste > Bassano del Grappa)
17ª tappa Giro d'Italia (Bassano del Grappa > Milano)
18ª tappa Giro d'Italia (Legnago > Riva del Garda)
19ª tappa Giro d'Italia (Salsomaggiore Terme > Milano)
Coppa Mater
Campionati italiani, Prova a punti
1937 (Bianchi, una vittoria)
6ª tappa Giro d'Italia (Livorno > Arezzo)
1938 (Bianchi, quattro vittorie)
Milano-Sanremo
Torino-Ceriale
1ª tappa Giro di Campania (Napoli > Salerno)
Classifica generale Giro di Campania
Altri successi
1935 (Bianchi)
Record dell'ora (45,090 km)
Piazzamenti
Grandi Giri
Giro d'Italia
1933: 18º
1934: 4º
1935: 3º
1936: 2º
1937: ritirato
Classiche monumento
Milano-Sanremo
1935: vincitore
1936: 6º
1938: vincitore
1940: 25º
Giro di Lombardia
1933: 14º
1934: 27º
1935: 4º
Competizioni mondiali
Campionati del mondo
Copenaghen 1931 - In linea Dilettanti: 2º
Lipsia 1934 - In linea: ritirato
Floreffe 1935 - In linea: ritirato
Berna 1936 - In linea: ritirato
Giochi olimpici
Los Angeles 1932 - In linea: 4º
Los Angeles 1932 - Cronosquadre: vincitore
Note
Giuseppe Olmo, in Dizionario biografico degli italiani, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
Bibliografia
Achille Mezzadri, Il fascino delle Olimpiadi, pag. 47, Forte Editore, 1974
Carlo Delfino e Michele Olmo, Mio fratello Gepin: l'avventura sportiva di Giuseppe Olmo nei ricordi del fratello Michele, Genova, Nuova Ed. Genovese, 1997.
Другой контент может иметь иную лицензию. Перед использованием материалов сайта WikiSort.org внимательно изучите правила лицензирования конкретных элементов наполнения сайта.
2019-2024 WikiSort.org - проект по пересортировке и дополнению контента Википедии