Hakeem Abdul Olajuwon (Lagos, 21 gennaio 1963) è un ex cestista nigeriano naturalizzato statunitense.
Hakeem Olajuwon | ||
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Nazionalità | ![]() ![]() | |
Altezza | 213[1] cm | |
Peso | 116[1] kg | |
Pallacanestro ![]() | ||
Ruolo | Centro | |
Termine carriera | 2002 | |
Hall of fame | Naismith Hall of Fame (2008) FIBA Hall of Fame (2016) | |
Carriera | ||
Giovanili | ||
Muslim Teachers College | ||
1981-1984 | ![]() | |
Squadre di club | ||
1984-2001 | ![]() | 1177 (26.511) |
2001-2002 | ![]() | 61 (435) |
Nazionale | ||
1996 | ![]() | 7 |
Palmarès | ||
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Oro | Atlanta 1996 | |
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito. | ||
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Soprannominato The Dream,[1] è annoverato tra i massimi rappresentanti del ruolo del Centro, contribuendo anche alla formazione delle generazioni a venire. È considerato uno dei migliori cestisti di ogni epoca.[2] È uno dei quattro giocatori ad aver realizzato una quadrupla doppia in NBA.[2]
Alto 213 cm per 116 kg,[1] Hakeem è stato un centro molto versatile, eccellente in attacco e in difesa: il suo repertorio comprendeva movimenti di altissimo livello tecnico e stilistici in post (oltre a una celebre finta, la cosiddetta Dream Shake), una notevole abilità a rimbalzo e nelle stoppate nonché una spiccata propensione ai recuperi.[2] A detta di Michael Jordan, nessun altro pivot è stato in grado di eguagliare la sua completezza;[2] in termini simili si è espresso anche Robert Horry, suo compagno agli Houston Rockets, affermando che Olajuwon sia stato il miglior interprete dei ruoli di centro e ala grande nella storia del basket.[3]
Nato in Nigeria da una famiglia benestante di etnia Yoruba, Akeem (la "H" fu aggiunta solo dopo l'arrivo negli Stati Uniti, per adeguare la pronuncia) cominciò la sua carriera sportiva praticando sia il calcio sia la pallamano, sport molto diffusi in Nigeria.
Dopo pochi anni di gioco Hakeem, giovanissimo, si trasferì negli Stati Uniti e si iscrisse all'Università di Houston. Il suo primo impatto non fu dei migliori: ad aspettarlo all'aeroporto di Houston non c'era infatti nessuno, e il ragazzo dovette raggiungere il college con un taxi. Lo staff tecnico della Houston University non era perfettamente al corrente di quale fosse il suo effettivo potenziale, poiché il giocatore era stato visionato solo da un amico dell'allora allenatore dei Cougars Guy Lewis. A Houston fu compagno di squadra di Clyde Drexler, suo futuro compagno anche negli Houston Rockets. Insieme, grazie alle loro fantastiche schiacciate ed alle spettacolari azioni in contropiede, fecero attribuire ai Cougars (nome della squadra collegiale della Houston University) l'appellativo Phi slama jama (in italiano si può tradurre come La confraternita della schiacciata). Olajuwon riuscì a portare la sua squadra a tre Final Four NCAA consecutive (1982-1984); i Cougars raggiunsero due volte la finale, ma furono sconfitti sia nel 1983 sia l'anno successivo. Nonostante la sconfitta patita in finale, nel 1983 Hakeem fu eletto miglior giocatore del torneo NCAA, ultimo giocatore (al 2022) ad aver vinto il premio pur militando nella squadra perdente.
Dopo una carriera universitaria tra le migliori di sempre, Olajuwon venne scelto proprio dagli Houston Rockets come prima scelta del draft NBA del 1984, uno dei draft più ricchi di sempre, dato che vennero scelti anche altre stelle come Michael Jordan, Charles Barkley e John Stockton, tra gli altri.
Arrivato a Houston, formò uno dei primi esperimenti delle cosiddette Twin Towers (l'utilizzo, cioè, di due pivot) insieme a Ralph Sampson. Nel campionato 1985-86 i Rockets arrivarono in finale contro i Boston Celtics di Larry Bird ed Olajuwon dimostrò la sua inesperienza del mondo NBA dichiarando, senza malizia, che lui della tradizione dei Celtics non sapeva niente. Gli rispose per le rime Larry Bird, il quale disse che se non sapeva niente allora avrebbe subito un corso di storia del basket. I Rockets si comportarono molto bene ma la front line dei Celtics (formata da Larry Bird, Robert Parish, Kevin McHale e Bill Walton) era decisamente troppo forte per le due torri di Houston. La finale si chiuse così 4-2 per i Celtics.
Fallito l'esperimento delle Twin Towers, Houston entrò in un periodo di magri successi. All'inizio degli anni novanta, Hakeem fu addirittura sul punto di essere ceduto, data la sua frustrazione per le scarse prospettive per i Rockets. Tra il 1987 e il 1991 la squadra texana, pur giocando sempre i playoff, non arrivò mai oltre il secondo turno, nonostante Olajuwon si rivelasse tra le stelle della Lega: il 29 marzo 1990, mettendo a referto 18 punti, 16 rimbalzi, 10 assist e 11 stoppate contro i Milwaukee Bucks, divenne il terzo giocatore nella storia dell'NBA a realizzare una quadrupla doppia (impresa peraltro già sfiorata meno di un mese prima, quando realizzò 29 punti, 18 rimbalzi, 11 stoppate e 9 assist contro i Golden State Warriors).[2]
Nel 1992 i Rockets, pur con una stagione vincente, mancarono l'accesso alla postseason: l'arrivo di Rudy Tomjanovich in panchina (al posto di Don Cheney) e il formarsi di un nucleo di buoni giocatori attorno ad Hakeem (Kenny Smith, Vernon Maxwell, Otis Thorpe; dal draft Sam Cassell e Robert Horry) portarono a una svolta. La stagione successiva la squadra fece registrare il suo miglior record di vittorie di sempre di allora, Olajuwon vinse il titolo di migliore difensore, e trascinò i suoi compagni al secondo turno dei playoff, dove però furono battuti dai SuperSonics per la terza volta nelle ultime 6 postseason.
Houston si ripresentò in finale nel primo dei due anni dell'NBA senza Michael Jordan ed i suoi Chicago Bulls, che avevano vinto il titolo per tre volte consecutive nei tre anni precedenti. Olajuwon fu nominato MVP della lega e in finale si trovò di fronte uno dei centri più forti del momento, Patrick Ewing dei New York Knicks, ma nonostante ciò il pivot di Houston si dimostrò superiore. Tutte le partite disputate contro i Knicks furono combattutissime, e Hakeem dovette esprimersi al meglio sotto tutti gli aspetti del suo gioco per tenere testa alla rude e sporca difesa di New York. La serie fu vinta dai Rockets in gara sette al Summit, ma Hakeem aveva salvato la sua squadra nella precedente partita, grazie ad una fantastica stoppata all'ultimo secondo sul tiro di John Starks. Quello vinto contro i Knicks fu il primo titolo per Olajuwon e i Rockets; Hakeem riuscì a coronare la sua fantastica stagione: infatti dopo aver vinto l'MVP della stagione regolare ed il premio di miglior giocatore difensivo dell'anno, fu anche eletto MVP delle finali. Resta l'unico giocatore della storia ad avere conquistato questi tre riconoscimenti nella stessa stagione.
La stagione successiva si aprì nel migliore dei modi. Houston inanellò una serie di ottime prestazioni a inizio stagione, ma successivamente qualcosa nel meccanismo della squadra texana si ruppe. Gli equilibri interni saltarono e Houston vide una decisa involuzione del suo gioco. Si optò così per apportare una modifica, acquistando Clyde Drexler, dai Portland Trail Blazers, in cambio di Otis Thorpe e Vernon Maxwell. Hakeem in questo modo si ricongiunse con il suo vecchio compagno di college ed insieme riuscirono a raggiungere i play-off, in forte dubbio prima dello scambio (invero criticato da più parti).
Hakeem durante la postseason raggiunse l'apice del suo rendimento, esprimendo livelli di gioco altissimi.[1] Pur partendo solo con il sesto record di Conference, Houston eliminò al primo turno i Jazz e al secondo i Phoenix Suns (in questa serie Houston riuscì a rimontare da uno svantaggio di 3 a 1 per i Suns, vincendo la serie in sette partite). In finale di Conference i Rockets si scontrarono con la migliore squadra dell'ovest, i San Antonio Spurs. Una volta approdato alle finali di conference, Olajuwon diede il meglio di sé, primeggiando sull'allora MVP della lega David Robinson: realizzò 35 punti di media contro i 25 del pivot rivale.[1] Gli Spurs furono battuti in sei gare.
In finale contro gli Orlando Magic Olajuwon si scontrò con quello che da lì a poco tempo sarebbe diventato uno dei più forti centri della lega, Shaquille O'Neal, all'epoca giovanissimo. Ancora una volta però "The Dream" riuscì a sconfiggere la strapotenza fisica di "Shaq", utilizzando le sue fantastiche doti tecniche. Per i Rockets fu il secondo titolo consecutivo, questa volta vinto per 4-0, che si aggiunse al secondo premio di MVP delle finali per Olajuwon.
Negli anni successivi Olajuwon continuò ad essere uno dei migliori centri della lega, ma anche a causa di infortuni perse parte di quella mobilità che lo aveva contraddistinto. Nella stagione 1996-97 arrivò ad un passo da un'altra finale: i suoi Rockets, che schieravano oltre a Drexler anche Charles Barkley, dovettero arrendersi in Finale di Conference agli Utah Jazz di Karl Malone e John Stockton. Olajuwon concluse la sua carriera nei Toronto Raptors durante la stagione 2001-02.
Fu convocato dal coach Lenny Wilkens per partecipare alle Olimpiadi di Atlanta nell'estate del 1996, con una squadra di grandi giocatori composta tra gli altri da: David Robinson, Shaquille O'Neal, John Stockton e Gary Payton. Proprio per la caratura dei suoi componenti, il gruppo fu chiamato come Dream Team 2 (la squadra dei sogni), in onore della storica Nazionale del 1992.[4] La Nazionale statunitense vinse agevolmente la medaglia d'oro in finale sulla Jugoslavia.
In carriera ha segnato 21,8 punti, catturato 11,1 rimbalzi, distribuito 2,5 assist e 3,1 stoppate in media a partita.
Legenda | |||||
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PG | Partite giocate | PT | Partite da titolare | MP | Minuti a partita |
TC% | Percentuale tiri dal campo a segno | 3P% | Percentuale tiri da tre punti a segno | TL% | Percentuale tiri liberi a segno |
RP | Rimbalzi a partita | AP | Assist a partita | PRP | Palle rubate a partita |
SP | Stoppate a partita | PP | Punti a partita | Grassetto | Career high |
† | Denota le stagioni in cui ha vinto il titolo |
* | Primo nella lega |
* | Record |
Anno | Squadra | PG | PT | MP | TC% | 3P% | TL% | RP | AP | PRP | SP | PP |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1981-1982 | ![]() |
29 | - | 18,2 | 60,7 | — | 56,3 | 6,2 | 0,4 | 0,9 | 2,5 | 8,3 |
1982-1983 | ![]() |
34 | - | 27,4 | 61,1 | — | 59,5 | 11,4 | 0,9 | 1,4 | 5,1 | 13,9 |
1983-1984 | ![]() |
37 | - | 34,1 | 67,5 | — | 52,6 | 13,5 | 1,3 | 1,6 | 5,6 | 16,8 |
Carriera | 100 | - | 27,2 | 63,9 | - | 55,5 | 10,7 | 0,9 | 1,3 | 4,5 | 13,3 |
Anno | Squadra | PG | PT | MP | TC% | 3P% | TL% | RP | AP | PRP | SP | PP |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1984-1985 | ![]() |
82 | 82 | 35,5 | 53,8 | — | 61,3 | 11,9 | 1,4 | 1,2 | 2,7 | 20,6 |
1985-1986 | ![]() |
68 | 68 | 36,3 | 52,6 | — | 64,5 | 11,5 | 2,0 | 2,0 | 3,4 | 23,5 |
1986-1987 | ![]() |
75 | 75 | 36,8 | 50,8 | 20,0 | 70,2 | 11,4 | 2,9 | 1,9 | 3,4 | 23,4 |
1987-1988 | ![]() |
79 | 79 | 35,8 | 51,4 | 0,0 | 69,5 | 12,1 | 2,1 | 2,1 | 2,7 | 22,8 |
1988-1989 | ![]() |
82 | 82 | 36,9 | 50,8 | 0,0 | 69,6 | 13,5* | 1,8 | 2,6 | 3,4 | 24,8 |
1989-1990 | ![]() |
82 | 82 | 38,1 | 50,1 | 16,7 | 71,3 | 14,0* | 2,9 | 2,1 | 4,6* | 24,3 |
1990-1991 | ![]() |
56 | 50 | 36,8 | 50,8 | 0,0 | 76,9 | 13,8 | 2,3 | 2,2 | 3,9* | 21,2 |
1991-1992 | ![]() |
70 | 69 | 37,7 | 50,2 | 0,0 | 76,6 | 12,1 | 2,2 | 1,8 | 4,3 | 21,6 |
1992-1993 | ![]() |
82 | 82 | 39,5 | 52,9 | 0,0 | 77,9 | 13,0 | 3,5 | 1,8 | 4,2* | 26,1 |
1993-1994† | ![]() |
80 | 80 | 41,0 | 52,8 | 42,1 | 71,6 | 11,9 | 3,6 | 1,6 | 3,7 | 27,3 |
1994-1995† | ![]() |
72 | 72 | 39,6 | 51,7 | 18,8 | 75,6 | 10,8 | 3,5 | 1,8 | 3,4 | 27,8 |
1995-1996 | ![]() |
72 | 72 | 38,8 | 51,4 | 21,4 | 72,4 | 10,9 | 3,6 | 1,6 | 2,9 | 26,9 |
1996-1997 | ![]() |
78 | 78 | 36,6 | 51,0 | 31,3 | 78,7 | 9,2 | 3,0 | 1,5 | 2,2 | 23,2 |
1997-1998 | ![]() |
47 | 45 | 34,7 | 48,3 | 0,0 | 75,5 | 9,8 | 3,0 | 1,8 | 2,0 | 16,4 |
1998-1999 | ![]() |
50 | 50 | 35,7 | 51,4 | 30,8 | 71,7 | 9,6 | 1,8 | 1,6 | 2,5 | 18,9 |
1999-2000 | ![]() |
44 | 28 | 23,8 | 45,8 | 0,0 | 61,6 | 6,2 | 1,4 | 0,9 | 1,6 | 10,3 |
2000-2001 | ![]() |
58 | 55 | 26,6 | 49,8 | 0,0 | 62,1 | 7,4 | 1,2 | 1,2 | 1,5 | 11,9 |
2001-2002 | ![]() |
61 | 37 | 22,6 | 46,4 | 0,0 | 56,0 | 6,0 | 1,1 | 1,2 | 1,5 | 7,1 |
Carriera | 1238 | 1186 | 35,7 | 51,2 | 20,2 | 71,2 | 11,1 | 2,5 | 1,7 | 3,1 | 21,8 | |
All-Star | 12 | 8 | 23,2 | 40,9 | 100,0 | 52,0 | 7,8 | 1,4 | 1,3 | 1,9 | 9,8 |
Anno | Squadra | PG | PT | MP | TC% | 3P% | TL% | RP | AP | PRP | SP | PP |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1985 | ![]() |
5 | 5 | 37,4 | 47,7 | - | 100,0 | 13,0 | 1,4 | 1,4 | 2,6 | 21,2 |
1986 | ![]() |
20 | 20 | 38,3 | 53,0 | 0,0 | 63,8 | 11,8 | 2,0 | 2,0 | 3,5 | 26,9 |
1987 | ![]() |
10 | 10 | 38,9 | 61,5 | 0,0 | 74,2 | 11,3 | 2,5 | 1,3 | 4,3* | 29,2 |
1988 | ![]() |
4 | 4 | 40,5 | 57,1 | 0,0 | 88,4 | 16,8* | 1,8 | 2,3 | 2,8 | 37,5* |
1989 | ![]() |
4 | 4 | 40,5 | 51,9 | - | 68,0 | 13,0* | 3,0 | 2,5 | 2,8 | 25,3 |
1990 | ![]() |
4 | 4 | 40,3 | 44,3 | - | 70,6 | 11,5 | 2,0 | 2,5 | 5,8* | 18,5 |
1991 | ![]() |
3 | 3 | 43,0 | 57,8 | 0,0 | 82,4 | 14,7 | 2,0 | 1,3 | 2,7 | 22,0 |
1993 | ![]() |
12 | 12 | 43,2 | 51,7 | 0,0 | 82,7 | 14,0 | 4,8 | 1,8 | 4,9* | 25,7 |
1994† | ![]() |
23 | 23 | 43,0 | 51,9 | 50,0 | 79,5 | 11,0 | 4,3 | 1,7 | 4,0 | 28,9* |
1995† | ![]() |
22 | 22 | 42,2 | 53,1 | 50,0 | 68,1 | 10,3 | 4,5 | 1,2 | 2,8 | 33,0* |
1996 | ![]() |
8 | 8 | 41,1 | 51,0 | 0,0 | 72,5 | 9,1 | 3,9 | 1,9 | 2,1 | 22,4 |
1997 | ![]() |
16 | 16 | 39,3 | 59,0 | 0,0 | 73,1 | 10,9 | 3,4 | 2,1 | 2,6 | 23,1 |
1998 | ![]() |
5 | 5 | 38,0 | 39,4 | 0,0 | 72,7 | 10,8 | 2,4 | 1,0 | 3,2 | 20,4 |
1999 | ![]() |
4 | 4 | 30,8 | 42,6 | - | 87,5 | 7,3 | 0,5 | 1,3 | 0,8 | 13,3 |
2002 | ![]() |
5 | 0 | 17,2 | 54,5 | - | 66,7 | 3,8 | 0,4 | 1,4 | 0,8 | 5,6 |
Carriera | 145 | 140 | 39,6 | 52,8 | 22,2 | 71,9 | 11,2 | 3,2 | 1,7 | 3,3* | 25,9 |
Olajuwon è impegnato in maniera costante in azioni di beneficenza e di aiuto in favore di alcuni paesi africani in difficoltà; attualmente, inoltre, svolge il ruolo di ambasciatore ufficiale della NBA nel continente africano.
Possiede tuttora una casa nell'area di Houston ed è attivo nel settore immobiliare. Con la collaborazione dell'autore Peter Knobles ha inoltre pubblicato la sua biografia, dal titolo Living the dream, my life and basketball.
La sua attività cestistica non è finita: The Dream infatti svolge numerosi corsi di perfezionamento tecnico, attraverso i quali cerca di trasmettere la sua esperienza e la sua innata tecnica alle giovani leve NBA. Tra i suoi allievi più illustri ci sono stati Yao Ming e Emeka Okafor; nell'estate 2009 anche Kobe Bryant si è rivolto a lui: pur essendo una guardia e non un centro, Kobe voleva imparare alcuni movimenti spalle a canestro per ampliare ulteriormente il suo gioco. Nell'estate 2011 LeBron James ha effettuato sessioni di allenamento con Olajuwon. Altri allievi sono stati Carmelo Anthony, Amar'e Stoudemire, JaVale McGee e Kenneth Faried. Il centro Dwight Howard, già seguito da Hakeem ai tempi della militanza con gli Orlando Magic, dopo una prima infelice esperienza ai Los Angeles Lakers si trasferì proprio agli Houston Rockets, potendo quindi lavorare più frequentemente con Olajuwon.
Viene citato (insieme ad un altro grande cestista, Allen Iverson) nella canzone I love college di Asher Roth.
In occasione nel Draft 2014 è stato chiamato sul palco dal neo-commissioner NBA Adam Silver, per celebrare l'ex-commissioner David Stern: Olajuwon fu infatti la prima chiamata assoluta in un Draft nella carriera trentennale di Stern.
Olajuwon ha sposato la sua attuale moglie Dalia Asafi l'8 agosto 1996 a Houston. Insieme hanno avuto due figlie, Rahmah e Aisha Olajuwon. Hakeem ha anche un'altra figlia, Abisola Olajuwon, nata nel 1988 dalla sua prima moglie Lita Spencer. Abi, alta 1,93 per 107 kg di peso, è stata una cestista come il padre: ha giocato infatti come centro per le Chicago Sky nella WNBA.
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