Leonardo David (Gressoney-Saint-Jean, 27 settembre 1960 – Gressoney-La-Trinité, 26 febbraio 1985) è stato uno sciatore alpino italiano.
Leonardo David | |||||||||||||||
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Nazionalità | ![]() | ||||||||||||||
Sci alpino ![]() | |||||||||||||||
Specialità | Slalom gigante, slalom speciale | ||||||||||||||
Termine carriera | 1979 | ||||||||||||||
Palmarès | |||||||||||||||
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Era figlio di Davide[1], a sua volta sciatore alpino di alto livello[2].
Grande promessa dello sci italiano della fine degli anni settanta, Leonardo David era da molti considerato il possibile antagonista del fuoriclasse svedese Ingemar Stenmark e l'erede sportivo di Gustav Thöni[3]. Ai Campionati italiani conquistò la medaglia d'argento nella combinata e quella di bronzo nella discesa libera nel 1977[4]; vinse quindi la Coppa Europa nel 1978[5].
Specialista delle gare tecniche, pur avendo disputato poche gare in Coppa del Mondo riuscì a farsi notare sin dall'inizio, ottenendo podi sia in slalom gigante (Schladming), sia in slalom speciale (Kranjska Gora e Jasná). Il 7 febbraio 1979 vinse la sua unica gara, lo slalom di Oslo, davanti a Ingemar Stenmark e allo statunitense Phil Mahre. In carriera non prese parte né a rassegne olimpiche né iridate.
Il 16 febbraio 1979, mentre stava disputando una prova di discesa libera a Cortina, David cadde battendo la testa sul ghiaccio. Subito sottoposto a visite mediche, avendo accusato disturbi di cefalea e vertigini, gli venne raccomandato di non disputare la seconda manche dello slalom speciale in programma l'indomani e di recarsi a Lecco per esami più approfonditi di natura neurologica. Sebbene le indagini mediche avessero poi dato esito negativo, nei giorni seguenti Leonardo continuò a sentirsi stordito e ad accusare disturbi vari: il Compagno di squadra Paolo De Chiesa riferì che egli non riusciva nemmeno ad allenarsi, poiché le vibrazioni prodotte dagli sci sul ghiaccio gli facevano venire mal di testa.
Ciononostante lo sciatore valdostano si presentò al via della discesa libera pre-olimpica di Lake Placid del 3 marzo 1979: durante la prova, giunto nei pressi del traguardo, spigolò e cadde, battendo nuovamente il capo sulla neve. Riuscito a rialzarsi, attraversò il traguardo per poi crollare tra le braccia di Piero Gros. Subito ricoverato in ospedale, fu poi sottoposto a lunghe cure a Innsbruck, le quali tuttavia non sortirono alcun effetto apprezzabile: David visse in stato puramente vegetativo e comatoso i sei anni successivi, fino alla morte.
Successivamente all'incidente seguirono polemiche circa l'opportunità di fargli disputare quella discesa libera; le contestazioni si fondavano sul fatto che David non fosse ancora pronto per affrontare la prova, vista la recente caduta dalla quale pareva non essersi ancora ripreso pienamente, episodio nei confronti del quale si ritenne che non venne prestata la dovuta attenzione. La vicenda ebbe anche strascichi giudiziari, senza che però risultasse possibile accertare alcuna responsabilità penale[6][7]
Data | Località | Paese | Specialità |
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7 febbraio 1979 | Oslo | ![]() | SL |
Legenda:
SL = slalom speciale
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