Massimiliano Cappellini (Bollate, 2 gennaio 1971) è un dirigente sportivo ed ex calciatore italiano, di ruolo attaccante.
Massimiliano Cappellini | ||
---|---|---|
![]() | ||
Nazionalità | ![]() | |
Altezza | 174 cm | |
Peso | 72 kg | |
Calcio ![]() | ||
Ruolo | Attaccante | |
Termine carriera | 2005 | |
Carriera | ||
Giovanili | ||
1981-1987 | ![]() | |
Squadre di club1 | ||
1987-1989 | ![]() | 5 (0) |
1989 | → ![]() | 5 (0) |
1989-1992 | → ![]() | 74 (14) |
1992 | → ![]() | 0 (0) |
1992-1993 | → ![]() | 15 (14) |
1993-1995 | ![]() | 49 (13) |
1995-1996 | ![]() | 28 (2) |
1996-2005 | ![]() | 231 (39) |
Nazionale | ||
1988 | ![]() | 5 (4) |
1993 | ![]() | 0 (0) |
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato. Il simbolo → indica un trasferimento in prestito. | ||
Modifica dati su Wikidata · Manuale |
Promettente prodotto del vivaio del Milan, nel quale entra all'età di 10 anni. Compie tutta la trafila delle giovanili e il 28 febbraio 1988 a 17 anni esordisce in Serie A in prima squadra, contro la Sampdoria[1]. Nella stagione successiva esordisce anche in Coppa dei Campioni, subentrando nei tempi supplementari nella gara di ritorno degli ottavi di finale giocata a Belgrado, contro la Stella Rossa, e vinta ai calci di rigore.[2]
Nel 1989 passa al Monza, in Serie B, ma già a novembre viene girato al Piacenza[3], dove rimane per tre stagioni conquistando la promozione in Serie B nel campionato 1990-1991, nel quale realizza 7 reti[4].
Rientrato al Milan, passa nuovamente in prestito all'Atalanta[5], dove non gioca mai chiuso da Ganz e Rambaudi, e da settembre al Como[6], dove mette a segno 14 reti in 15 partite nel campionato di Serie C1 1992-1993, anche se a fine dicembre '92 si rompre il perone, infortunio che lo tiene lontano dal campo per due mesi e mezzo.[2]
La buona stagione lariana gli vale il trasferimento in comproprietà al Foggia in Serie A[7]. Rimane in Puglia per due stagioni nella massima serie, conquistando la salvezza con Zdeněk Zeman e senza poter evitare la retrocessione nella stagione successiva con Enrico Catuzzi. Nel 1995 lo preleva il Parma, per girarlo al Piacenza nell'ambito del trasferimento di Filippo Inzaghi ai ducali[8][9], dove è la seconda scelta dell'attacco emiliano dietro Nicola Caccia e Gianpietro Piovani; contribuisce comunque con due reti in 28 partite alla prima salvezza della squadra piacentina in Serie A.
A fine stagione viene ceduto all'Empoli[10], dove realizza 16 reti contribuendo alla promozione dei toscani in Serie A; nella stagione successiva le reti nella massima serie sono 9, record personale. All'inizio della stagione 1998-1999 subisce un grave infortunio al ginocchio, che ne pregiudica la stagione[11] e ne modifica il gioco, arretrando la posizione negli anni successivi nel ruolo di mezzapunta[12]. Rimane in forza agli azzurri fino alla stagione 2004-2005, diventandone una bandiera e disputando in totale quattro stagioni in Serie A e cinque in Serie B.
Appena uscito dalla primavera del Milan, nel 1988, giocò 5 partite con la nazionale Under-16, realizzando 4 reti[1].
Nel 1993 con la nazionale olimpica partecipò ai Giochi del Mediterraneo in Francia, venendo convocato per 5 partite ma senza mai scendere in campo.
Dopo aver appeso le scarpette al chiodo ha svolto il ruolo di team manager dell'Empoli[13]. Nel dicembre 2010 diviene direttore generale dello Spezia[13], incarico che mantiene fino al 15 marzo 2011[14].
Nel luglio 2011 fa nuovamente ritorno all'Empoli, come direttore generale del settore giovanile[15].
![]() | ![]() |