Novak Đoković, noto con la traslitterazione Djokovic e detto Nole (in cirillico serbo Новак Ђоковић pronuncia[?·info] [ˈnɔvaːk ˈʥɔːkɔviʨ]; Belgrado, 22 maggio 1987), è un tennista serbo, numero 7 della classifica ATP.
Novak Đoković | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Nazionalità | ![]() | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Altezza | 188 cm | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Peso | 77 kg | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Tennis ![]() | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Carriera | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Palmarès | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Oro | Coppa Davis 2010 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Argento | Coppa Davis 2013 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Oro | ATP Cup 2020 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Argento | Hopman Cup 2008 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Argento | Hopman Cup 2013 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Oro | Laver Cup 2018 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
1 Dati relativi al circuito maggiore professionistico. | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Statistiche aggiornate all'8 ottobre 2022 | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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In virtù dei record, dei titoli conseguiti e dello stile di gioco efficace su ogni superficie, è considerato uno dei tennisti più forti di tutti i tempi, nonché uno dei più grandi sportivi di sempre.[2][3][4][5][6][7][8][9][10]
Con 21 successi in 32 finali (record), è il secondo tennista più vincente nelle prove del Grande Slam in ambito singolare maschile dietro solo a Rafael Nadal (22): 9 Australian Open (record), 7 Wimbledon, 3 US Open e 2 Roland Garros. È l'unico tennista dell'era Open, insieme a Rod Laver, ad aver vinto consecutivamente - anche se non nello stesso anno solare - tutte le quattro prove dello Slam, l'unico a realizzare l'impresa su tre superfici differenti. È uno dei quattro tennisti a essersi aggiudicato almeno due volte tutti i Major insieme a Roy Emerson, Rod Laver e Rafael Nadal.
Con 64 successi in ambito singolare maschile è in testa alla classifica delle vittorie dei "Big Titles", ovvero i tornei di tennis più importanti e prestigiosi al mondo. Oltre ai già citati 21 Slam, ha vinto 5 ATP Finals (quattro consecutive, record) e 38 Masters 1000 (record). L'unico ad aver vinto almeno una volta in carriera i nove tornei Masters 1000 (nel suo caso due volte), risultato che, a partire dal 2009, l'ATP denomina Career Golden Masters. Nei suddetti tornei ha un record di 11 finali consecutive, da Parigi 2014 a Miami 2016 (con 9 vittorie). Nel suo palmarès figurano inoltre 15 ATP 500 e 11 ATP 250, 1 Coppa Davis e 1 ATP Cup con la nazionale serba, 1 Laver Cup e la medaglia di bronzo ai Giochi olimpici di Pechino 2008.
Ha chiuso per 7 volte la stagione da numero 1 al mondo (2011, 2012, 2014, 2015, 2018, 2020 e 2021), anche questo record assoluto. Inoltre è il tennista che ha trascorso il maggior numero di settimane al vertice di tale classifica (373),[11] di cui ben 122 consecutive.
Con un montepremi di oltre 160 milioni di dollari, è l'atleta che ha ottenuto i maggiori guadagni nella storia del tennis.
Novak Đoković è nato il 22 maggio 1987 a Belgrado, allora parte della Jugoslavia. I suoi genitori sono Srđan Đoković e Dijana Žagar. Ha due fratelli più piccoli, anche loro tennisti: Marko Đoković,[12] diventato 581º al mondo; e Đorđe Đoković,[13] diventato 1463º al mondo.
Novak Đoković incomincia ad appassionarsi al tennis a sei anni quando vede costruire dei campi da tennis davanti alla pizzeria dei genitori nella località sciistica di Kopaonik. Dopo la costruzione dei campi, giunge a Kopaonik come allenatrice Jelena Genčić, un'ex tennista professionista e scopritrice del talento di Monica Seles. Novak si posiziona spesso davanti alla recinzione dei campi e osserva gli allenamenti. La Genčić gli chiede se vuole giocare, Novak accetta e si presenta sul campo con tutto l'equipaggiamento necessario. Dopo qualche allenamento, Genčić si rende conto che è un “bambino prodigio” e convince i genitori che diventerà un grande del tennis mondiale e ad assecondarne il talento. Sarà la sua coach nei primi 5 anni e contribuisce alla formazione del campione serbo, il quale in seguito dichiarerà con gratitudine di aver imparato molto da lei. È lei a convincerlo a colpire di rovescio a due mani, e Djokovic rinuncia al rovescio a una mano del suo idolo Pete Sampras. Donna di grande cultura, impartisce all'allievo anche lezioni su letteratura e musica classica.[14][15]
Anche durante il bombardamento di Belgrado dalla NATO durante la guerra in Jugoslavia, Novak non si rassegna e continua gli allenamenti con Jelena Genčić. Insieme coi suoi amici, si allena anche al tennis club del Partizan, considerato da tutti una “via di fuga”.
Il 27 gennaio 2010 Novak Đoković gioca i quarti di finale degli Australian Open contro il francese Jo-Wilfried Tsonga, ma perde al quinto set a causa di continui spasmi allo stomaco. Nel luglio 2010 scopre quindi di essere intollerante al glutine. La persona che gli fa scoprire l'intolleranza al glutine e che gli dà una dieta bilanciata è il dottor Igor Četojević. Un anno e mezzo dopo la sconfitta con Tsonga, ha i suoi primi grandi risultati: vince il Torneo di Wimbledon e diviene il numero uno al mondo.
Nel luglio 2014, Novak Đoković sposa Jelena Ristić, con cui aveva una relazione fin dall'infanzia.[16] Al matrimonio, Jelena era già incinta e qualche mese dopo dà alla luce Stefan.[17] Nel 2017 diventano genitori di una figlia, Tara.
Novak parla fluentemente serbo, inglese, francese, tedesco e italiano, oltre ad avere competenze di base di spagnolo e arabo.
Đoković è soprannominato “The Joker” (o talvolta “Djoker”), sia per un gioco di parole sulla pronuncia in inglese del suo cognome (joke-a-vitch[18]), sia per il suo carattere burlone (sono note le sue imitazioni degli atteggiamenti di Federer, Nadal, Šarapova, Roddick, Williams…) e per la canzone omonima dedicatagli dalla band blues-rock serba “Zona B”. Nel periodo di maggior successo era chiamato anche “The Serbinator”, un gioco di parole tra le sue origini e il film “Terminator”.[19]
All'età di 14 anni Novak gioca la Coppa Davis Junior per la Jugoslavia, vincendo il suo match di singolare; durante la sua carriera fra gli juniores, ottiene un bilancio di 40 vittorie e 11 sconfitte, raggiungendo un best ranking al n. 24 e arrivando alle semifinali degli Australian Open junior del 2004.
Diventato professionista già nel 2003, Novak fa il suo esordio nel circuito ITF a Monaco, e ottiene ben presto la prima vittoria in un torneo Futures in Serbia nel giugno dello stesso anno.[20] L'esordio in un torneo challenger è a Belgrado e si conclude con una sconfitta al primo turno, ma il riscatto arriva qualche tempo dopo con la vittoria a Budapest, dove sconfigge in finale l'italiano Daniele Bracciali. Nel mese di aprile fa il suo esordio in coppa Davis, in un match di singolare vinto per 6-2, 6-2 contro Janis Skroderis della Lettonia.[21] A luglio centra la sua prima qualificazione a un torneo ATP, a Umago, perdendo però l'esordio nel main draw contro Filippo Volandri per 7-65, 6-1. Ad agosto ottiene un'altra vittoria in un Futures, a Belgrado, battendo in finale Flavio Cipolla, mentre a settembre si qualifica al torneo ATP di Bucarest, dove ottiene la sua prima vittoria in un main draw battendo il n. 67 del ranking, Arnaud Clément per 2-6, 6-4, 6-4. Nel torneo tuttavia perde al secondo turno contro David Ferrer per 6-4, 4-6, 6-4. Grazie anche alla vittoria nel challenger di Aquisgrana, Nole ottiene abbastanza punti per entrare fra i primi 200 del mondo, e chiude l'anno come numero 184 della classifica mondiale.[21]
Il 2005 si apre con la prima partecipazione a un torneo dello Slam: agli Australian Open attraverso le qualificazioni si guadagna un posto nel tabellone principale,[21] ma al primo turno si trova davanti il n. 4 del mondo Marat Safin, che durante la partita gli concede solamente tre game (6-0, 6-2, 6-1). Partecipa poi a due challenger, ottenendo un quarto e una semifinale, prima di tornare a difendere per la seconda volta la sua nazione in coppa Davis, ottenendo due vittorie nei singolari nella sfida contro lo Zimbabwe.[22] Difenderà nuovamente i colori nazionali nel secondo round della coppa, contro il Belgio, ma verrà sconfitto sia da Olivier Rochus sia da Kristof Vliegen.[22]
Ottiene in seguito una vittoria al challenger di Sanremo,[21] battendo in finale Francesco Aldi, e si qualifica per la prima volta al Roland Garros, dove ottiene anche la prima vittoria in un torneo dello Slam,[21] dopo aver superato nel primo turno Robby Ginepri, n. 71 del ranking ATP. Al secondo turno affronta il n. 9 del ranking Guillermo Coria, e riesce a strappargli un set prima di ritirarsi al terzo set per problemi muscolari. All'esordio sull'erba dell'All England Club riesce a raggiungere non senza qualche difficoltà il terzo turno,[21] dove si arrende a Sébastien Grosjean, allora n. 27 del ranking. A seguito di questi risultati, Đoković fa il suo ingresso nella top 100 della classifica ATP.[21] Dopo una sconfitta al secondo turno a Umago, Nole centra la qualificazione al suo primo torneo Master Series, a Cincinnati, dove perde al primo turno lottando contro il n. 18 del mondo Fernando González (3-6, 7-67, 6-4). Esordisce infine anche allo US Open, riuscendo così a disputare per almeno una volta tutti i quattro tornei dello Slam, dove ben figura: al primo turno elimina in cinque set un'altra giovane promessa del tennis, Gaël Monfils, e nel match seguente supera in quattro set Mario Ančić, n. 18 del ranking. La sua corsa però si arresta al terzo turno, dove perde al quinto set contro lo spagnolo Fernando Verdasco (6-1, 4-6, 62-7, 6-4, 6-4).
Dopo un secondo turno a Lione, a ottobre si qualifica per il Master Series di Parigi, dove al secondo turno ottiene la prima vittoria contro un top-10, il n. 9 del ranking e finalista al Roland Garros Mariano Puerta, col punteggio di 6-3, 7-69.[21] Perde tuttavia al terzo turno contro Tommy Robredo. Con questi risultati Đoković chiude l'anno come n. 78 del mondo, più giovane giocatore fra i primi 100 della classifica ATP.[21]
L'inizio del 2006 non è dei migliori: rimedia un'eliminazione al primo turno dell'Australian Open da Paul Goldstein. Si rifà subito centrando le semifinali al torneo di Zagabria, dove però perde dal padrone di casa Ivan Ljubičić, e in seguito ottiene due vittorie nei singolari del match di Coppa Davis che vede la squadra serba opposta a Israele nel primo round.[22] Al torneo di Rotterdam centra i quarti di finale, dove esce per mano di Radek Štěpánek, mentre a Indian Wells viene eliminato al primo turno da Julien Benneteau, che ha la meglio in due set. A Miami esce al secondo turno contro Guillermo Coria, ma ancora una volta le soddisfazioni arrivano dai singolari di Davis. La Serbia affronta il Regno Unito, e Novak vince entrambi i match, incluso quello contro l'ex n. 4 del mondo Greg Rusedski.[22]
La stagione sulla terra prima di Parigi è sottotono: al Masters di Monte Carlo un sorteggio sfortunato lo vede subito opposto a Roger Federer, dal quale viene sconfitto per 6-3, 2-6, 6-3. A Barcellona arriva un'altra uscita al primo turno per mano dello spagnolo Gimeno-Traver, mentre al Masters di Amburgo, superato l'ostacolo Coria al primo turno, non riesce a imporsi su Verdasco al secondo, perdendo per 6-4, 6-3.
Al Roland Garros però il giovane serbo dimostra il suo potenziale sul rosso: al primo turno l'avversario Luis Horna abbandona in netto svantaggio, mentre al secondo Novak ottiene un'importante vittoria su Fernando González, n. 9 del ranking, sconfitto 6-1 al quinto set. Al terzo turno piega in tre set Tommy Haas, al quarto turno ha ragione dell'emergente Gaël Monfils, ma nei quarti nulla può contro il campione in carica Rafael Nadal: il serbo, sotto di due set, è costretto al ritiro per problemi alla schiena, ma nella conferenza stampa post-partita dichiara che senza i problemi fisici avrebbe potuto battere lo spagnolo.[23] Questo risultato consente al serbo di issarsi al n. 40 del ranking ATP.
Dopo una sconfitta al secondo turno sull'erba di s'Hertogenbosh, a Wimbledon disputa un buon torneo. Al primo turno sconfigge Goldstein, al secondo supera in tre set Robredo, mentre al terzo ottiene un'importante vittoria contro Michail Južnyj. Agli ottavi di finale va in scena una sfida molto interessante con uno dei giocatori col miglior servizio del circuito, il croato Mario Ančić, che grazie proprio al suo servizio riesce a vincere per 6-3 al quinto.
Sulla terra di Anersfoort giunge il primo titolo ATP per Novak,[24] che in finale affronta il cileno Nicolás Massú superato per 7-65, 6-4.[21] Raggiunge la finale anche nel torneo di Umago, in cui però si ritira a causa di problemi respiratori che lo costringeranno a un intervento chirurgico. Resterà lontano dai campi solo per poche settimane: si ripresenta infatti al Cincinnati Masters, dove esce al secondo turno per mano di Florent Serra. Allo US Open supera con fatica al secondo turno Mardy Fish, ma al terzo rimedia una sonora sconfitta in tre set da Lleyton Hewitt: 6-3, 6-1, 6-2.
Impegnato a difendere i colori serbi nel match di Davis contro la squadra svizzera, ottiene una vittoria contro Stanislas Wawrinka al quinto set, ma è poi piegato in tre set da Federer.[22] Il riscatto arriva pochi giorni dopo: al torneo di Metz supera in finale Jürgen Melzer col punteggio di 4-6, 6-3, 6-2, e conquista il suo secondo torneo in carriera.[24] Al Master di Madrid Nole dà vita a interessanti sfide con altri giovani talentuosi: al secondo turno supera Richard Gasquet in tre set, al terzo piega Andy Murray, ma nei quarti è eliminato 7-5 al terzo set da Fernando González. La stagione si chiude con una sconfitta al secondo turno per mano di Paul-Henri Mathieu a Parigi-Bercy: i risultati ottenuti gli valgono il n. 16 nel ranking mondiale.[21]
Il 2007 si apre ad Adelaide, il primo torneo a sperimentare la formula dei round robin. Il serbo s'impone in finale contro il tennista di casa, Chris Guccione, per 6-3, 66-7, 6-4.[21] Agli Australian Open esce di scena agli ottavi ancora contro Federer, e nei due tornei successivi, Marsiglia e Rotterdam, viene sconfitto in due match tirati da Michail Južnyj. Un grande risultato lo ottiene a Indian Wells, dove è il primo teenager a raggiungere la finale dopo Andre Agassi,[23] ma contro Nadal perde nettamente per 6-2, 7-5. A Miami arriva però la rivincita: ai quarti di finale si trova ancora di fronte lo spagnolo e questa volta, sfruttando i suoi turni di battuta e gli errori dell'avversario, si aggiudica il match col netto punteggio di 6-3, 6-4. Dopo la semifinale vinta per 6-0, 6-1 contro Murray, in finale il serbo trova il sorprendente Guillermo Cañas, partito dalle qualificazioni e capace di eliminare Federer. La partita è sempre saldamente nelle mani di Novak, che sconfigge l'avversario 6-3, 6-2, 6-4.[25] Con questa vittoria Đoković diventa il più giovane vincitore di sempre a Key Biscayne, e arriva a occupare la 7ª posizione nella classifica mondiale.
Sulla terra la scalata prosegue: raggiunge i quarti a Monte Carlo (sconfitto da Ferrer), a Roma (sconfitto ancora da Nadal), e ad Amburgo (sconfitto da Moyá), e riesce a vincere il torneo di Estoril,[21] dove batte in finale Richard Gasquet con lo strano punteggio di 7-67, 0-6, 6-1. Al Roland Garros si issa fino alla semifinale,[21] faticando soprattutto al terzo turno contro il francese Oliver Patience che riesce a piegare solo al quinto set. Qui si trova di fronte per il secondo anno consecutivo Nadal: Novak regge il confronto per un set e mezzo, poi si arrende per 7-5, 6-4, 6-2.[23] Dopo la sconfitta agli ottavi del Queen's, a Wimbledon Novak paga il programma rivoluzionato dalla pioggia e due partite consecutive al quinto set contro Hewitt e Baghdatis. Raggiunge la semifinale, ma deve arrendersi ancora una volta a Nadal: si ritira sul punteggio di 6-3, 1-6, 1-4 per un problema al piede.[23]
Sulla terra di Umago si arrende al connazionale Viktor Troicki, ma il meglio di sé lo dà sul cemento americano. Alla Rogers Cup di Montréal batte in successione Roddick e Nadal, e in finale si trova di fronte a Federer. Per la prima volta in carriera riesce a batterlo (7-62, 2-6, 7-62), e si aggiudica così il secondo Masters Series della carriera.[21] A Cincinnati non si ripete, viene infatti sconfitto al secondo turno da Moya, ma agli US Open arriva la prima finale in un torneo dello Slam.[21] Qui incontra ancora Federer, ma non riesce a ripetere l'exploit di Montréal; lo svizzero infatti conquista il suo dodicesimo Slam battendolo per 7-64, 7-62, 6-4.
Dopo altre due vittorie nel play-off di Davis,[22] Novak si aggiudica il torneo di Vienna[21] battendo in finale Wawrinka per 6-4, 6-0; è l'ultimo torneo conquistato nella stagione. A Madrid perde la semifinale contro Nalbandian, a Parigi-Bercy si arrende al secondo turno contro Fabrice Santoro, e al Masters di fine anno di Shanghai non riesce a conquistare nemmeno un set, perdendo nettamente nel round-robin contro Ferrer, Gasquet e Nadal. Chiude così la stagione, posizionandosi al n. 3 della classifica mondiale dietro ai soli Federer e Nadal.
Nel 2008 Đoković fa il suo esordio direttamente all'Australian Open. Alla finale arriva senza aver perso un set e dopo aver sconfitto nell'ordine Benjamin Becker, Simone Bolelli, Sam Querrey, Lleyton Hewitt, David Ferrer e il campione uscente Roger Federer; suo avversario è la sorpresa del torneo il francese Jo-Wilfried Tsonga. Dopo un primo set sofferto, con un Đoković falloso e nervoso, il serbo innalza il suo livello di gioco e riesce a chiudere la partita, a suo favore, al tie-break del quarto set.
È il primo titolo del Grande Slam in carriera per il serbo.[21] Arriva in semifinale al torneo di Dubai, dove però viene sconfitto dall'americano Andy Roddick, col punteggio di 7-65, 6-3.
Nel mese di marzo vince il torneo ATP Master Series di Indian Wells,[21] sconfiggendo in finale l'americano Mardy Fish col punteggio di 6-2, 5-7, 6-3. Esce inaspettatamente sconfitto al primo turno al successivo Master series di Miami, contro il sudafricano Kevin Anderson. Successivamente, raggiunge la semifinale a Monte Carlo, nel quale però è costretto al ritiro, a causa di dolori addominali, sul punteggio di 6-3, 3-2, in favore del suo avversario, Roger Federer, nonostante stesse giocando un ottimo tennis.
Nel mese di maggio vince il Master series di Roma battendo in finale Stanislas Wawrinka col punteggio di 4-6, 6-3, 6-3.[21] Al torneo di Amburgo gioca un intenso match in semifinale contro Nadal, ma esce battuto 5-7, 6-2, 2-6. Il 6 giugno perde in semifinale al Roland Garros, ancora contro il rivale e campione in carica Rafael Nadal col punteggio di 6-4, 6-2, 7-63 dopo un match di oltre 2 ore e 45 minuti. A Wimbledon, Đoković viene eliminato al secondo turno, in seguito alla sconfitta per 6-4, 7-63, 6-2 da parte dell'ex numero 1 Marat Safin. Al Canada Masters, nel quale difendeva i punti della vittoria dell'anno precedente, viene eliminato ai quarti di finale da Andy Murray, per 3-6, 63-7. Fa meglio a Cincinnati, nel quale arriva in finale (dopo aver battuto, in semifinale, Rafael Nadal per 6-1, 7-5), nella quale viene battuto nuovamente da Andy Murray col punteggio di 7-64, 7-65.
Nel singolare maschile olimpico di Pechino, conquista il bronzo per la Serbia nel torneo di singolare[21] dopo aver battuto James Blake 6-3, 7-64 nella finale per il terzo e quarto posto (in semifinale era stato sconfitto da Rafael Nadal per 4-6, 6-1, 4-6).
Agli US Open, dopo aver vinto alcuni difficili incontri contro Robredo negli ottavi e Roddick nei quarti, esce alle semifinali, battuto, come l'anno precedente, da Roger Federer, per 3-6, 7-5, 5-7, 2-6. All'inizio della stagione autunnale indoor arriva in finale nel torneo di Bangkok contro Jo-Wilfried Tsonga, in un remake della finale degli Australian Open, ma deve arrendersi al francese, che vince 7-64, 6-4. Il 16 novembre vince la sua prima Masters Cup, battendo in finale il tennista Russo Nikolaj Davydenko, col punteggio di 6-1, 7-5. Chiude la stagione al terzo posto del ranking ATP per il secondo anno consecutivo.
L'anno non si apre bene per Novak, che viene sconfitto al primo turno del primo torneo stagionale a Brisbane dal lettone Ernests Gulbis col risultato di 6-4, 6-4. Al successivo torneo di Sydney viene sconfitto in semifinale da Jarkko Nieminen col punteggio di 6-4, 7-63.
Agli Australian Open non riesce a difendere il titolo conquistato l'anno precedente, uscendo sconfitto ai quarti di finale dall'americano Andy Roddick (il serbo si ritira sul punteggio di 63-7, 6-4, 6-2, 2-1 in favore dello statunitense, a causa di un malore, dovuto alle condizioni climatiche, di estremo caldo, avvertito fin dall'inizio del terzo set). Al torneo di Marsiglia perde in semifinale dal francese Jo-Wilfried Tsonga, col punteggio di 4-6, 61-7. Conquista il suo primo titolo stagionale a Dubai,[21] sconfiggendo in finale lo spagnolo David Ferrer col punteggio di 7-5, 6-3. In seguito giunge sino ai quarti di finale a Indian Wells, dove viene sconfitto col punteggio di 6-3, 6-2 da Andy Roddick. Arriva in finale al successivo Master 1000 di Miami,[21] dove viene sconfitto 6-2, 7-5 da Andy Murray. Ad aprile giunge in finale a Monte Carlo,[21] ma viene sconfitto, dopo una combattuta e appassionante finale, da Rafael Nadal, col punteggio di 6-3, 2-6, 6-1.
A maggio vince il Serbian Open,[21] battendo in finale il tennista polacco Łukasz Kubot, col punteggio di 6-3, 7-60. Nello stesso mese arriva in finale al Master 1000 di Roma[21] (dopo aver vinto una rocambolesca semifinale contro Roger Federer col punteggio di 4-6, 6-3, 6-3), nella quale viene sconfitto col punteggio di 7-62, 6-2, da Rafael Nadal. Nello stesso mese, raggiunge le semifinali torneo di Madrid, dove, al termine di un match giudicato tra i più belli dell'anno fino a quel punto, esce sconfitto, ancora per mano di Rafael Nadal al terzo set dopo poco più di quattro ore di gioco, col punteggio di 3-6, 7-65, 7-69 in favore dello spagnolo. Al Roland Garros perde inaspettatamente al terzo turno per poi raccogliere sull'erba una finale a Halle[21] e i quarti a Wimbledon, venendo sconfitto in entrambi i tornei da Tommy Haas, a Halle per 3-6, 7-64, 1-6 e a Wimbledon per 5-7, 66-7, 6-4, 3-6.
Intanto Andy Murray lo scavalca al terzo posto in classifica. Ad agosto, alla Rogers Cup esce al terzo turno, battuto 6-4, 7-64 da Andy Roddick, a Cincinnati giunge sino alla finale nella quale viene sconfitto da Roger Federer col punteggio di 6-1, 7-5. Agli US Open arriva in semifinale dove viene di nuovo sconfitto da Federer col punteggio di 7-63, 7-5, 7-5. Successivamente, vince il China Open[21] battendo in finale Marin Čilić col punteggio di 6-2, 7-64. In seguito, arriva in semifinale al Shanghai Masters, nel quale viene sconfitto, dopo una partita equilibratissima e incerta sino alla fine, al tie-break del set decisivo, dal futuro vincitore del torneo, Nikolaj Davydenko, col punteggio di 4-6, 6-4, 7-61. A novembre vince il torneo di Basilea,[21] battendo in finale il padrone di casa Federer, col risultato di 6-4, 4-6, 6-2. In seguito vince il Master 1000 di Parigi-Bercy[21] (ultimo della stagione), battendo in finale, al termine di una partita molto combattuta, Gaël Monfils, col punteggio di 6-2, 5-7, 7-63. Nella Masters Cup di fine anno viene eliminato nel round robin, nonostante abbia sconfitto Nadal e il futuro vincitore Davydenko. Chiude la stagione al terzo posto della classifica ATP per il terzo anno consecutivo.
L'anno non inizia nel migliore dei modi per Novak. Agli Australian Open deve arrendersi anche a causa di un problema allo stomaco ai quarti di finale contro il francese Jo-Wilfried Tsonga, al termine di un match chiuso in cinque set col punteggio di 7-6 (8), 6-7 (5), 1-6, 6-3, 6-1. Questi dolori allo stomaco risulteranno poi nella scoperta di essere intollerante al glutine.[26] Nonostante tutto il serbo riesce a conquistare la seconda posizione mondiale.[21] Il 2010 non procede diversamente: si aggiudica il torneo di Dubai[21] ma non brilla sulla terra (torna terzo dopo l'Open di Madrid, superato da Nadal) e al Roland Garros cede nei quarti in cinque set con l'austriaco Melzer col punteggio 3-6, 2-6, 6-2, 7-63, 6-4.
A Wimbledon raggiunge la semifinale,[21] persa contro il ceco Tomáš Berdych per 6-3, 7-69, 6-3. Ai Cincinnati Masters 2010 si arrende ad Andy Roddick ai quarti di finale.
Allo US Open Novak non comincia particolarmente bene; infatti impiega ben cinque set per piegare il connazionale Viktor Troicki, in più di tre ore di partita, col punteggio finale di 6-3, 3-6, 2-6, 7-5, 6-3. Nei turni successivi il suo rendimento migliora, e, senza mai perdere un set, approda alla semifinale, dove incontra per la quarta volta consecutiva lo svizzero Federer. Questa volta la partita ha un andamento ben diverso da quelle precedenti: Đoković infatti arriva al quinto set e, dopo aver annullato due match point, approda alla finale, vincendo per 5-7, 6-1, 5-7, 6-2, 7-5.[21] Nell'atto conclusivo del torneo il serbo affronta il n. 1 del mondo Rafael Nadal, perdendo in 4 set per 4-6, 7-5, 4-6, 2-6.
Dopo la vittoria contro Roger Federer, Đoković è avanzato nel ranking ATP proprio a discapito del tennista elvetico, sottraendogli la seconda posizione alle spalle di Rafael Nadal. Al primo torneo giocato dopo il torneo statunitense, conferma il buon periodo di forma riconfermandosi campione a Pechino[27] battendo lo spagnolo David Ferrer 6-2, 6-4. Successivamente Novak va a Shanghai dove Federer si vendica della sconfitta degli US Open eliminandolo in semifinale per 7-5, 6-4. Lo stesso svizzero lo sconfiggerà anche nella finale del Swiss Indoors Basel 2010 col punteggio di 6-4, 3-6, 6-1. Đoković partecipa alle ATP World Tour Finals in cui giunge fino in semifinale dove perde sempre contro l'elvetico in due set piuttosto nettamente (6-1, 6-4). Il 5 dicembre si aggiudica con la sua nazionale la Coppa Davis battendo in finale la nazionale francese vincendo i due singolari giocati per tre set a zero con Gilles Simon e Gael Monfils.[22] Chiude la stagione al terzo posto del ranking ATP sempre dietro a Federer e Nadal.
L'anno si apre direttamente con la partecipazione all'Australian Open dove Novak conquista il suo secondo Slam. Ha affrontato in ordine: Marcel Granollers, Ivan Dodig, Viktor Troicki, Nicolás Almagro. Poi ha battuto ai quarti Tomáš Berdych per 6-1, 7-65, 6-1, in semifinale batte Roger Federer in tre set 7-63 7-5, 6-4. In finale ha la meglio su Andy Murray in tre set col punteggio di 6-4, 6-2, 6-3.[28] Subito dopo il torneo australiano Novak si riafferma campione per la terza volta consecutiva a Dubai,[29] dove vince in finale contro Federer con un doppio 6-3 e così conferma il suo periodo di gran forma. Al BNP Paribas Open di Indian Wells il tennista di Belgrado, che non perde una partita dall'ATP World Tour Finals di Londra 2010 contro Roger Federer, continua a incassare vittorie. Infatti, in occasione del primo Masters 1000 della stagione Nole batte in semifinale e per la terza volta consecutiva Roger Federer e sconfigge per la prima volta in una finale Rafael Nadal col punteggio di 4-6, 6-3, 6-2, aggiudicandosi per la seconda volta il torneo[29] dopo il successo del 2008. Nel successivo torneo dello stesso livello a Miami giunge di nuovo in finale e anche qui vince per 4-6, 6-3, 7-6 contro lo spagnolo.[29]
Dopo aver preferito rinunciare al Monte-Carlo Rolex Masters, incomincia la stagione sulla terra trionfando in casa, al Serbian Open, battendo in finale Feliciano López[29] per 7-64, 6-2 e allungando l'incredibile striscia di imbattibilità. La settimana successiva, al Master 1000 di Madrid, batte in finale,[29] per la terza volta di fila, Rafael Nadal per 7-5, 6-4, rimanendo così imbattuto nella stagione 2011, nella quale ha concatenato una serie di 32 vittorie consecutive. Nole ha così battuto per la prima volta lo spagnolo sulla terra, interrompendo contemporaneamente una serie di 37 vittorie consecutive dello spagnolo su questa superficie. Il serbo a Roma arriva in finale perdendo solo un set contro Andy Murray dove ha rischiato di perdere al tie-break e batte nuovamente Nadal[29] con un doppio 6-4, vincendo la 39ª partita consecutiva (37 nel 2011), con questa vittoria Đoković è diventato il terzo giocatore ad aver battuto Nadal due volte sul campo di terra (dopo Gaudio e Federer) e il primo a riuscirci in due partite consecutive.
Al Roland Garros per la prima volta in carriera ha l'opportunità di diventare il nuovo numero uno del mondo, infatti arrivando in finale avrebbe la certezza matematica di superare Nadal in classifica. Durante il torneo estende a 43[21] la sua striscia di vittorie consecutive, venendo poi battuto da Federer in semifinale in 4 set in una partita dal livello tecnico altissimo e molto emozionante vinta dallo svizzero con il punteggio di 7-6 (5), 6-3, 3-6, 7-6(5) dopo tre ore e trentanove minuti di tennis straordinario.
A Wimbledon sconfigge in semifinale in quattro set il francese Jo-Wilfried Tsonga, diventando il venticinquesimo numero 1 della storia del tennis mondiale. Vince la finale battendo Nadal con il punteggio di 6-4, 6-1, 1-6, 6-3.[30]
Si presenta quindi alla Rogers Cup come testa di serie numero 1. Arriva in finale dopo aver battuto, nell'ordine, Nikolaj Davydenko, Marin Čilić, Gaël Monfils e Jo-Wilfried Tsonga. Gioca la finale contro Mardy Fish vincendo[29] al terzo set, col punteggio totale di 6-2, 3-6, 6-4 e diventando il primo giocatore della storia a vincere 5 titoli Masters 1000 nello stesso anno. Al Western and Southern Open a Cincinnati batte al primo turno il diciannovenne americano Ryan Harrison per 6-2, 6-3. Vince quindi per 6-3, 6-3 con Radek Štěpánek negli ottavi e per 3-6, 6-4, 6-3 con Gaël Monfils nel quarti in un incontro molto combattuto. In semifinale batte Tomáš Berdych per un ritiro dovuto a un suo infortunio alla spalla, subito dopo aver vinto il primo set sul punteggio di 7-5. In finale Đoković affronta un Murray in forma ma anche stavolta il giocatore serbo, sul punteggio di 6-4, 3-0 per lo scozzese, è costretto a ritirarsi per un problema alla spalla, facendo arrivare così la sua seconda sconfitta stagionale.
Agli US Open approda in semifinale dopo aver battuto per ritiro Janko Tipsarević al quarto set. In semifinale batte Roger Federer con il punteggio di 6-77, 4-6, 6-3, 6-2, 7-5 (dopo aver annullato due matchpoint allo svizzero sul 5-3) e anche Rafael Nadal in finale si arrende al serbo che, con il punteggio di 6-2, 6-4, 6-73, 6-1, conquista il titolo.[31] Novak diventa così il sesto giocatore dell'era Open ad aver vinto tre tornei del Grande Slam in un anno. La grande annata gli consente di battere il record annuo di guadagni con 12 619 803 dollari.[32][33] A seguito di un infortunio patito in Davis contro del Potro, arriva a fine stagione non al meglio della forma e perde da Nishikori a Basilea, si ritira a Parigi Bercy e viene eliminato nel round-robin al Masters di fine anno.
Inizia il 2012 vincendo per la terza volta gli Australian Open, dove elimina nel quarto turno Lleyton Hewitt, nei quarti il numero 5 del mondo David Ferrer e in semifinale la testa di serie numero 4 Andy Murray per 6-3, 3-6, 64-7, 6-1, 7-5 dopo 4 ore e 50 minuti. In finale si impone per la settima volta consecutiva contro Rafael Nadal per 5-7, 6-4, 6-2, 65-7, 7-5 dopo una battaglia durata 5 ore e 53 minuti, il più lungo incontro mai disputato fino ad allora agli Australian Open,[34] e più lunga finale della storia dei tornei del Grande Slam.[35]
Per i risultati ottenuti nella stagione 2011, il 6 febbraio riceve a Londra il Laureus Award.[21] È il terzo tennista della storia a riceverlo dopo Roger Federer (già vincitore quattro volte) e Rafa Nadal. In marzo trionfa nel Miami Masters battendo in finale Andy Murray. Il 19 aprile, al termine del match vinto con Dolgopolov al torneo di Monte Carlo, Đoković scoppia in lacrime per la morte del nonno Vladimir, al quale era molto legato.[36] Gli aveva precedentemente dedicato molti trofei vinti, ultimo dei quali quello di Key Biscayne.[37] Raggiunge la finale del torneo superando Tomáš Berdych e viene sconfitto da Rafael Nadal, col punteggio di 6-3, 6-1.
Agli Internazionali BNL d'Italia raggiunge la quarta finale in carriera, ma come a Monte Carlo si arrende a Rafael Nadal, che lo sconfigge per 7-5, 6-3. Al Roland Garros raggiunge per la prima volta la finale e perde di nuovo da Nadal, che si impone per 6-4, 6-3, 2-6, 7-5. Fa l'esordio stagionale sull'erba direttamente a Wimbledon e sconfigge nell'ordine Juan Carlos Ferrero, Ryan Harrison, Radek Štěpánek, Viktor Troicki e nei quarti il tedesco Florian Mayer. In semifinale viene eliminato in 4 set da Roger Federer che vince il torneo e lo scavalca in vetta alla classifica ATP. Ai Giochi Olimpici di Londra viene sconfitto in semifinale da Andy Murray e nella finale per il bronzo cede anche a Juan Martín del Potro. Vince la Rogers Cup battendo in finale Richard Gasquet col punteggio di 6-3, 6-2.[21] A Cincinnati raggiunge la finale e viene battuto in due set da Roger Federer.
Si presenta allo US Open come testa di serie n. 2 e viene sconfitto in finale da Andy Murray col punteggio di 610-7, 5-7, 6-2, 6-3, 2-6. Il 7 ottobre vince il China Open di Pechino superando in due set in finale Jo-Wilfried Tsonga e la settimana dopo vince a Shanghai il suo tredicesimo torneo Masters 1000 prendendosi la rivincita su Andy Murray. Il 5 novembre torna numero uno del mondo e una settimana più tardi vince le ATP World Tour Finals sconfiggendo in finale Roger Federer col punteggio di 7-66, 7-5.
Inizia il 2013 vincendo per la quarta volta (la terza consecutiva) gli Australian Open, battendo in finale Andy Murray col punteggio di 62-7, 7-63, 6-3, 6-2, ottenendo il 35º titolo in carriera e il sesto in una prova dello Slam.[38]
Il 2 marzo vince per la quarta volta il Torneo di Dubai battendo in finale Tomáš Berdych e nei due Masters 1000 successivi a Indian Wells e Miami esce di scena rispettivamente in semifinale battuto da Juan Martín del Potro e al quarto turno per mano di Tommy Haas. Una settimana dopo aver subito una distorsione alla caviglia nel match di Coppa Davis vinto contro Sam Querrey, si presenta al torneo di Monte Carlo come prima testa di serie e supera in sequenza Južnyj, Monaco, Nieminen e Fognini in semifinale. Nell'incontro decisivo ha la meglio in due set sul detentore del titolo Nadal (vincitore delle ultime 8 edizioni del torneo). Agli Internazionali d'Italia viene eliminato nei quarti di finale da Tomáš Berdych.
Al Roland Garros perde la semifinale da Nadal col punteggio di 4-6, 6-3, 1-6, 7-63, 7-9, dopo 4 ore e 37 minuti di gioco.[39]
Per il secondo anno di fila comincia la stagione sull'erba a Wimbledon, batte Tomáš Berdych nei quarti e in semifinale ha la meglio per 6-3 al quinto su del Potro dopo quasi cinque ore di gioco, nella semifinale più lunga in uno Slam nell'era Open.[40] Nella finale contro l'idolo di casa Andy Murray viene sconfitto per 4-6, 5-7, 4-6.
In preparazione agli US Open partecipa alla Rogers Cup e al torneo di Cincinnati, dove viene sconfitto rispettivamente in semifinale da Rafael Nadal e nei quarti da John Isner. Si presenta a New York come prima testa di serie e dopo aver battuto Stanislas Wawrinka in semifinale al quinto set si arrende in finale a Rafa Nadal per 6-2, 3-6, 6-4, 6-1.
Nella trasferta cinese, per il secondo anno consecutivo vince il titolo sia al China Open, battendo in finale Rafael Nadal per 6-3, 6-4, che allo Shanghai Masters, dove supera in tre set Juan Martín del Potro in finale, ottenendo il suo quindicesimo titolo Masters 1000 e stabilendo il record di 20 incontri consecutivi vinti nei tornei ATP in Cina, dove sono 7 i titoli ATP da lui vinti, più che in qualsiasi altro Paese.
Il 3 novembre conquista il Paris Masters battendo in finale il detentore del titolo dell'anno precedente David Ferrer col punteggio di 7-5, 7-5. L'11 novembre vince il suo terzo Master di fine anno battendo Rafael Nadal col punteggio di 6-3, 6-4 dopo aver eliminato Stanislas Wawrinka in semifinale e aver vinto tutti gli incontri di round-robin contro Roger Federer, Juan Martín Del Potro e Richard Gasquet. Chiude l'anno con 7 titoli vinti: uno Slam, tre Masters 1000, le ATP Finals e due ATP 500 (Dubai e Pechino).
Agli Australian Open (in cui è campione in carica), raggiunge i quarti di finale e viene sconfitto 9-7 al quinto set da Stanislas Wawrinka. Negli Emirati Arabi elimina in due set al secondo turno Denis Istomin e al terzo Bautista-Agut. Supera i quarti per il forfait dato da Michail Južnyj e in semifinale perde in tre set contro Roger Federer.
Il 17 marzo vince il primo titolo della stagione battendo in finale in tre parziali lo stesso svizzero a Indian Wells e due settimane dopo vince il Master 1000 di Miami superando in finale Rafael Nadal con un doppio 6-3, realizzando per la seconda volta in carriera la doppietta Indian Wells - Miami. Si presenta agli Internazionali d'Italia come seconda testa di serie e in finale ha la meglio in rimonta su Nadal, conquistando il terzo trofeo a Roma.[21]
Al secondo Slam della stagione, il Roland Garros, raggiunge i quarti di finale dopo aver ceduto solo un set in tutto il torneo (al tie-break contro Marin Čilić). Qui affronta il canadese Milos Raonic, che batte in tre set per 7-5, 7-65, 6-4. In semifinale trova l'amico lettone Ernests Gulbis, sorpresa del torneo, che però batte in quattro set per 6-3, 6-3, 3-6, 6-3. Nole giunge in finale cercando il primo successo parigino che gli consentirebbe di diventare l'ottavo giocatore del circuito ATP (il 18º in assoluto) a ottenere il Career Grand Slam, ovvero l'aver vinto almeno una volta tutti e quattro i tornei dello slam. Questa impresa però non gli riesce: il suo avversario è infatti il re del Roland Garros, Rafa Nadal. Dopo un buon primo set vinto per 6-3, il serbo subisce un calo di concentrazione che consente allo spagnolo di trionfare per la nona volta a Parigi, vincendo i successivi tre set per 7-5, 6-2, 6-4.[41]
Nel terzo Slam della stagione, il torneo di Wimbledon, è la prima testa di serie. Dopo aver perso un set contro Radek Štěpánek, due contro Marin Čilić e uno contro Grigor Dimitrov, giunge in finale dove trova il sette volte campione di Wimbledon, Roger Federer. Dopo aver perso il primo set al tie-break, Novak vince i successivi due set e, dopo aver sprecato un match point al quarto set, riesce a imporsi sullo svizzero al quinto col punteggio finale di 67-7, 6-4, 7-64, 5-7, 6-4.[42] Questa vittoria permette al serbo di riconquistare il primato del ranking ATP a discapito di Rafa Nadal.[21]
Dopo il successo a Wimbledon torna in campo, accreditato della testa di serie numero 1, per la Rogers Cup di Toronto dove viene eliminato al terzo turno dal futuro vincitore del torneo Jo Wilfried Tsonga.[43] La settimana successiva prende parte al Masters 1000 di Cincinnati e dopo aver battuto Gilles Simon in 3 set, cede agli ottavi di finale allo spagnolo Tommy Robredo col punteggio di 6-7, 5-7.[44]
Dopo le due precoci sconfitte sul cemento nordamericano si presenta all'ultimo slam stagionale, gli US Open. Giunge fino ai quarti di finale senza perdere neppure un set; qui incontra il trionfatore dell'edizione 2012 Andy Murray che però riesce a portare a casa solo un set con Đoković che accede così alla sua ottava semifinale newyorkese consecutiva col punteggio di 7-61, 61-7, 6-2, 6-4. In semifinale incontra il pericoloso outsider Kei Nishikori che nega la quinta finale consecutiva al serbo per 6-4, 1-6, 7-64, 6-3. Vince il suo 46º titolo in carriera al China Open[21] battendo in finale Tomáš Berdych con un netto 6-0, 6-2.
Raggiunge il traguardo delle 600 vittorie in carriera battendo Milos Raonic 6-2, 6-3 nella finale del Masters 1000 di Parigi, dov'era peraltro campione in carica. Per Nole si tratta del 20º Masters 1000 e del 47º titolo in totale e, grazie a questo risultato, è sicuro di chiudere la stagione da n. 1 del mondo.
A novembre arriva alle ATP World Tour Finals di Londra da campione in carica e senza cedere un set fino alla semifinale (poi vinta) contro Kei Nishikori. In finale non scende neanche in campo a causa del ritiro di Roger Federer, aggiudicandosi così il titolo per la quarta volta in carriera.[45]
Finisce l'anno da numero uno al mondo per la terza volta in carriera vincendo sette titoli: uno slam (Wimbledon), quattro master 1000 (Indian Wells, Miami, Roma e Parigi) l'ATP finals e un master 500 (Pechino).
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Il serbo apre la stagione 2015 partecipando al Qatar ExxonMobil Open: dopo aver battuto Dušan Lajović e Serhij Stachovs'kyj, perde nel terzo turno dal croato Ivo Karlović per 7-62, 66-7, 4-6 nel singolare. Per quanto riguarda il doppio, gioca col connazionale Filip Krajinović e, arrivati alle semifinali, vengono sconfitti dalla coppia vincitrice del torneo, composta da Rafael Nadal e Juan Mónaco.[46]
Agli Australian Open 2015 arriva facilmente in semifinale, dove supera Stanislas Wawrinka al 5º set, prendendosi così la rivincita dell'anno precedente; in finale batte Andy Murray col punteggio di 7-6, 6-7, 6-3, 6-0, aggiudicandosi così il torneo per la quinta volta, nonché l'ottavo torneo del Grande Slam in carriera alla pari con Andre Agassi.[47]
Partecipa al torneo di Dubai come testa di serie n. 1 arrivando in finale, dove ritrova per la 37ª volta uno dei suoi storici rivali, Roger Federer, uscendo però sconfitto per 6-3, 7-5. A Indian Wells, dove arriva da campione in carica, rivince il titolo per la quarta volta (la seconda consecutiva) prendendosi la rivincita in finale su Roger Federer per 6-3, 6-7, 6-2; per Nole si tratta del titolo n. 50 in carriera.
Partecipa al torneo di Miami, dove è campione in carica. Qui, dopo essere arrivato senza troppi problemi in finale, batte Andy Murray col punteggio di 7-6 4-6 6-0. Con questa vittoria, il serbo si aggiudica il suo 22º titolo del Master 1000. Partecipa al Monte-Carlo Rolex Masters dove sfida in semifinale Rafael Nadal per la 43ª volta; ha la meglio il serbo che ottiene la sua 20ª vittoria sul maiorchino con un doppio e netto 6-3. Vince la finale col risultato 7-5 4-6 6-3 contro il ceco Berdych, diventando il primo tennista della storia a vincere i primi tre Masters 1000 della stagione consecutivamente (Indian Wells, Miami e Monte Carlo). Continua la serie positiva di vittorie trionfando per la quarta volta in carriera agli Internazionali BNL d'Italia di Roma battendo in finale Roger Federer per 6-4 6-3. Durante il suo percorso per la finale ha battuto Nicolás Almagro, Thomaz Bellucci, Kei Nishikori e David Ferrer.
Arriva poi al Roland Garros, per la prima volta da favorito del torneo, grazie alle recenti brutte prestazioni di Rafael Nadal, anche sulla terra rossa, batte così al primo turno Nieminen 6-2 7-5 6-2, al secondo turno e al terzo turno vince ancora in 3 set, rispettivamente contro Gilles Müller e Thanasi Kokkinakis, al quarto turno elimina invece Richard Gasquet 6-1 6-2 6-3, ai quarti batte poi per la prima volta al Roland Garros Rafael Nadal 7-5 6-3 6-1 (diventando il secondo giocatore a battere Nadal in questo torneo, il primo a batterlo in tre set) e approdando in semifinale, dove batte per l'8ª volta consecutiva Andy Murray (la diciannovesima), in una partita lunga e faticosa chiusa col punteggio di 6-3 6-3 5-7 5-7 6-1 e approdando per la terza volta in carriera in finale. Nell'atto conclusivo dello slam parigino, incontra Stan Wawrinka, che dopo una splendida partita, nega al serbo l'opportunità del Career Slam battendolo in 4 set col punteggio di 4-6, 6-4, 6-3, 6-4.
Il grande 2015 continua col successo a Wimbledon, dove vince il torneo battendo in semifinale Richard Gasquet col punteggio di 7-6 6-4 6-4 e poi in finale, come nel 2014, batte Roger Federer col punteggio di 7-61 6-710 6-4 6-3.
Dopo un mese di pausa torna in campo alla Rogers Cup dove arriva in finale, ma viene battuto da Andy Murray con il punteggio di 6-4 4-6 6-3. La settimana successiva partecipa al Cincinnati Masters venendo sconfitto in finale da Roger Federer per 7-6 6-3.
Partecipa così al torneo degli US Open dove, dopo aver superato agevolmente i primi turni, supera nei quarti Feliciano López in quattro set e in semifinale il croato Marin Čilić col punteggio di 6-0, 6-1, 6-2. In finale affronta per la 42ª volta lo svizzero Roger Federer, lo batte col punteggio di 6-4, 5-7, 6-4, 6-4, conquistando il 10º titolo del Grande Slam (il terzo stagionale) confermando di essere in una delle sue migliori annate.[48] Diventa così il secondo giocatore nell'era Open a vincere tre dei quattro slam in due occasioni, dopo Federer che fece lo stesso nel 2004, 2006 e nel 2007.
Nel successivo torneo di Pechino, dopo la vittoria contro il cinese Ze Zhang negli ottavi di finale, il serbo ottiene la seconda striscia più lunga di vittorie consecutive in un torneo, raggiungendo quota 26 ed eguagliando la striscia di vittorie di Jimmy Connors nel torneo di Birmingham (dove non perse mai in carriera) fra il 1974 e il 1980. Giunge in finale dove batte Rafael Nadal con un doppio 6-2. Al Shanghai Rolex Masters, penultimo Masters 1000 della stagione, il serbo batte in finale il francese Jo-Wilfried Tsonga col punteggio di 6-2 6-4, conquistando il quinto Masters 1000 del 2015, il 25º della carriera e il 5º in stagione (eguagliando sé stesso che vinse 5 titoli master 1000 nella stessa stagione nel 2011, e Nadal che fece altrettanto nel 2013).
Al torneo di Parigi Bercy, l'ultimo Master 1000 dell'anno, vince il 10º titolo, il 26º master 1000 in carriera stagionale battendo in finale lo scozzese Andy Murray per 6-2, 6-4, diventando così il primo giocatore nella storia a vincere sei Masters 1000 nella stessa stagione, avvicinandosi sempre di più al record di Rafael Nadal (fermo a 27).[49]
Alle ATP World Tour Finals il serbo trionfa per la quinta volta, la quarta consecutiva considerando i successi nel 2012, 2013, 2014 e 2015 (primo nella storia a compiere questa impresa) in finale battendo Roger Federer per 6-3, 6-4, dopo che aveva battuto in semi-finale Nadal col punteggio di 6-3 6-3. Si conclude così la stagione migliore della sua carriera, e una delle stagioni più a senso unico della storia di questo sport, con un totale di 11 titoli vinti, divisi in: 3 slam, 6 masters 1000 (record), l'ATP World Tour Finals e l'ATP 500 di Pechino, il tutto con un record di 82 vittorie e solo 6 sconfitte stagionali. Chiudendo inoltre la stagione con lo score di 16 585 punti ATP, ottiene il record assoluto di punti in un singolo anno solare, completando così quella che può essere considerata la miglior stagione nella storia di questo sport.
La stagione 2016 comincia nel migliore dei modi vincendo per la prima volta il torneo di Doha, senza perdere nemmeno un set, sconfiggendo in finale il suo storico rivale Rafael Nadal col netto punteggio di 6-1 6-2. Con questa vittoria conquista il 60º titolo in carriera e supera lo spagnolo nei confronti diretti (24-23). Partecipa all'Australian Open e, dopo aver faticato agli ottavi contro Gilles Simon arriva in semifinale dove si incontra con Roger Federer per la 45ª volta. Ha la meglio Đoković col punteggio di 6-1 6-2 3-6 6-3 e sorpassa anche lo svizzero negli scontri diretti (23-22). Vince il suo sesto Australian Open battendo in finale Andy Murray in tre set col punteggio di 6-1 7-5 7-6(3) arrivando a quota 11 Slam conquistati in carriera, al pari di Rod Laver e Björn Borg.
Al torneo ATP 500 di Dubai il serbo raggiunge il traguardo della vittoria numero 700 in carriera. Tuttavia si ferma ai quarti di finale ritirandosi a partita in corso contro Feliciano López a causa di una congiuntivite. Si interrompe così la striscia di 17 vittorie consecutive.
Al primo Masters 1000 dell'anno sconfigge Rafael Nadal in semifinale e in seguito Milos Raonic in finale col punteggio di 6-2 6-0, diventando il primo giocatore della storia ad aggiudicarsi cinque Indian Wells. A Miami trionfa nuovamente, stavolta contro il giapponese Kei Nishikori con un doppio 6-3. Grazie a questa vittoria il serbo arriva a quota 28 Masters 1000 vinti, superando il record di 27 tornei vinti di Nadal.
La stagione sulla terra rossa parte male per il serbo, che perde clamorosamente al secondo turno nel torneo 1000 di Monte Carlo contro Jiří Veselý per 4-6, 6-2, 4-6. Era dal torneo di Madrid del 2013 che il serbo non perdeva al match d'esordio. Vince il torneo di Mutua Madrid Open battendo in tre set Andy Murray col punteggio 6-2 3-6 6-3. Arriva in finale agli Internazionali BNL d'Italia, ma perde contro Andy Murray in due set con un doppio 3-6, dove è apparso stanco e affaticato dai precedenti match-maratona con Rafael Nadal 7-5 7-6(4) (2h 26') nel quarto di finale e Kei Nishikori 2-6 6-4 7-6(5) (3h 4') in semifinale.
Al Roland Garros raggiunge la sua quarta finale in carriera concedendo un solo set (negli ottavi contro Roberto Bautista Agut). Nell'atto conclusivo sconfigge Andy Murray col punteggio di 3-6, 6-1, 6-2, 6-4. Si aggiudica così l'unico titolo del Grande Slam ancora assente dal suo palmarès e conquista il Career Grand Slam. L'ultimo tennista a vincere 4 tornei Major consecutivamente fu Rod Laver nel 1969.
Partecipa al Torneo di Wimbledon alla ricerca della terza vittoria consecutiva nello slam londinese, terza tappa per lui verso la conquista del Grande Slam. Nei primi due turni batte in sequenza James Ward e Adrian Mannarino. Nei sedicesimi di finale viene sconfitto in quattro set da Sam Querrey,[50] che interrompe una serie di 30 incontri Slam vinti consecutivamente, record nell'era Open e terza serie più lunga della storia, dopo le 37 vittorie ottenute da Don Budge tra il 1937 e il 1938 e i 31 successi di Rod Laver tra il 1962 e il 1968.
Partecipa al torneo di Toronto vincendo in finale contro Nishikori in due set. È il suo quarto titolo a Toronto.
Esordisce ai Giochi Olimpici di Rio, ma viene battuto a sorpresa al primo turno da Juan Martin Del Potro per 6-7, 6-7. Sfuma così il sogno di completare il Career Golden Slam.
A causa di un infortunio al polso dà forfait al Master 1000 di Cincinnati.
Partecipa agli US Open, e riesce ad arrivare in maniera agevole sino alla finale, nella quale viene tuttavia sconfitto, in rimonta, dal tennista svizzero Stan Wawrinka, col punteggio di 6-7, 6-4, 7-5, 6-3.
A causa di un infortunio al gomito non prende parte all'ATP 500 di Pechino, di cui era il detentore del titolo.
Torna al Masters 1000 di Shanghai dove era campione uscente, e si ferma in semifinale contro Roberto Bautista Agut col punteggio di 4-6, 4-6. La crisi continua anche all'ultimo Masters 1000 dell'anno, Parigi-Bercy, dove viene battuto da Marin Čilić per 4-6, 6-7. In seguito alla sconfitta cede il trono del ranking dopo oltre due anni consecutivi ad Andy Murray e torna numero 2 del mondo. Perde in finale alle ATP World Tour Finals di Londra contro il numero 1 Andy Murray per 3-6, 4-6.[51] Sfuma così la possibilità di ritornare al primo posto nel ranking e di eguagliare il record di 6 titoli vinti alle Finals detenuto da Roger Federer.
Conclude così un'annata che lo ha visto vincitore di cinque tornei nella prima parte di stagione (Doha, Australian Open, Indian Wells, Miami e Roland Garros) e che ha visto una crisi incominciare dopo la vittoria al Master 1000 di Toronto. Nole inoltre conclude una serie di 122 settimane consecutive al primo posto del ranking, la quarta più lunga di tutti i tempi dopo quella di Federer (237 settimane) Connors (160) e Lendl (157).
Comincia la stagione 2017 come detentore del titolo a Doha. Lo vince per la seconda volta battendo in finale il numero 1 del mondo Andy Murray in un match durato quasi 3 ore per 6-3, 5-7, 6-4.[52]
Agli Australian Open si presenta come uno dei favoriti alla vittoria finale. Al primo turno batte abbastanza agevolmente Fernando Verdasco per 6-1, 7-6, 6-2. Al secondo turno viene sconfitto a sorpresa in cinque set dall'uzbeko Denis Istomin per 6-7, 7-5, 6-2, 6-7, 4-6 non riuscendo quindi a difendere il titolo conquistato 12 mesi prima.[53] Si tratta della prima sconfitta in carriera contro un giocatore fuori dalla Top-100 affrontato in un torneo dello Slam, ed è la prima volta, dopo il 2007, in cui il serbo non riesce a raggiungere i quarti di finale agli Australian Open. Il serbo non perdeva così presto in un torneo del Grande Slam dal 2008, quando perse a Wimbledon per mano di Marat Safin; non veniva sconfitto da un giocatore fuori dai primi 100 del mondo dal maggio del 2010 quando si ritirò contro Filip Krajinović.
Esordisce per la prima volta in carriera al torneo ATP 500 di Acapulco dopo aver avuto una wild card venendo estromesso ai quarti di finale dal giovane australiano Nick Kyrgios col punteggio di 7-6 7-5.
Partecipa al Masters 1000 di Indian Wells come detentore del titolo. Alla prima apparizione sconfigge il britannico Kyle Edmund col punteggio di 6-4 7-6. Al terzo turno esce vincitore col punteggio di 7-5 4-6 6-1 dal confronto con Juan Martín del Potro, numero 34 del ranking. Viene però sconfitto agli ottavi di finale dall'australiano Nick Kyrgios col punteggio di 6-4 7-6, confermando un inizio di anno non molto proficuo. I dolori al gomito destro che lo affliggono da oltre un anno[54] lo costringono a saltare il Masters 1000 di Miami per la prima volta dal 2005.
La stagione su terra rossa non parte bene: il serbo arriva, faticando molto, fino ai quarti di finale del Master 1000 di Monte Carlo dove viene sconfitto dal belga David Goffin per 2-6, 6-3, 5-7. Al Master 1000 di Madrid perde nettamente in semifinale dal suo eterno rivale Rafael Nadal: 2-6, 4-6 il risultato della 50ª sfida fra i due; era dalla finale del Roland Garros 2014 che il serbo non perdeva un match e un set contro il tennista spagnolo.
A Roma sconfigge in ordine Aljaž Bedene per 7-6, 6-2, lo spagnolo Roberto Bautista Agut con un doppio 6-4, ai quarti ha la meglio di Juan Martín del Potro col punteggio di 6-1, 6-4 e infine travolge in semifinale Dominic Thiem col risultato di 6-1, 6-0. Raggiunge così un'altra finale al Foro Italico ma viene sconfitto nell'ultimo atto del torneo dal tedesco Alexander Zverev per 6-4, 6-3.
Senza aver vinto nessun titolo sulla terra rossa, torna da detentore del titolo all'Open di Francia per provare a difenderlo, ma la sua corsa finisce ai quarti di finale, dove subisce un'umiliante sconfitta in tre set dall'austriaco Dominic Thiem per 6-7, 3-6, 0-6.[55] Dopo questa sconfitta scende al quarto posto nella classifica ATP: era da ottobre 2008 che il serbo non scendeva dalle prime 3 posizioni del ranking.
Dopo una prima parte di stagione molto deludente, Đoković comincia la stagione sull'erba debuttando per la prima volta al 250 di Eastbourne. Vince il torneo (il quarto sull'erba e il 68º in carriera) battendo in finale il francese Gael Monfils per 6-3, 6-4. Torna a Wimbledon come seconda testa di serie e arriva ai quarti di finale, dove si ritira durante il secondo set contro Tomáš Berdych per il riacutizzarsi dei dolori al gomito destro. Il 26 luglio annuncia il ritiro dalle competizioni per tutta la seconda parte del 2017 per recuperare al meglio dall'infortunio, fissando il rientro per il 2018. Chiude così in anticipo la stagione peggiore della carriera, con in bacheca solo 2 titoli ATP 250. Per la prima volta dal 2007 non prende parte alle ATP World Tour Finals di Londra e il 6 novembre esce dalla Top 10, nella quale si trovava ininterrottamente da 10 anni.
Il 2018 è l'anno della rinascita tennistica per il serbo.
Comincia la stagione all'Australian open arrivando fino al quarto turno dove viene sconfitto dal coreano Hyeon Chung per 7-6, 7-5, 7-6. Ai primi di febbraio si sottopone finalmente a un piccolo intervento al gomito, che gli faceva male da due anni e che aveva curato fino ad allora con la sola medicina alternativa non credendo per motivi ideologici alla chirurgia.[54][56] Il tema di come trattare il gomito malato durante i due anni precedenti, viene presentato da Andre Agassi (che spingeva verso la chirurgia fin da subito) come il principale motivo della rottura della collaborazione col tennista serbo di cui era allenatore.[57] All'inizio di marzo rientra per i primi due Masters 1000 dell'anno, Indian Wells e Miami, ed esce sconfitto al primo incontro di entrambi i tornei rispettivamente da Taro Daniel e dal francese Paire. A seguito di questi deludenti risultati pone fine alla collaborazione anche col coach Radek Štěpánek.
Apre la stagione sulla terra rossa perdendo agli ottavi di finale del Master 1000 di Monte Carlo contro il giovane austriaco Dominic Thiem per 6-7, 6-3, 6-4. Partecipa al torneo di Barcellona per la prima volta dal 2006, ma viene sconfitto al secondo turno (dopo il bye del primo turno) dallo slovacco Martin Kližan per 6-2, 1-6, 6-3. A Barcellona perfeziona gli accordi con Vajda, che torna a essere il suo capo allenatore.[58]
Dopo l'uscita al secondo turno nel Madrid Masters, arriva in semifinale al Masters 1000 di Roma giocando un buon tennis, ma perde per la 25ª volta su 51 incontri contro Rafael Nadal, che si impone per 7-6, 6-3. Perde quindi i punti della finale dell'anno prima e si ritrova al 22º posto del ranking, il più basso dall'ottobre 2006. Al Roland Garros si ferma ai quarti di finale perdendo inaspettatamente dalla rivelazione del torneo Marco Cecchinato col risultato di 3-6, 64-7, 6-1, 611-7.
La stagione su erba segna il ritorno ai grandi livelli del tennista serbo: arriva in finale al torneo del Queen's, dove viene sconfitto da Marin Cilic. Partecipa al torneo di Wimbledon come testa di serie numero 12; sconfigge in serie Tennys Sandgren, Horacio Zeballos, Kyle Edmund, Karen Chačanov, Kei Nishikori e in semifinale sconfigge il rivale di lunga data Rafael Nadal col punteggio di 10-8 nel quinto set in un match di 5 ore e 17 minuti, distribuito su due giorni. Questa partita è diventata la seconda semifinale più lunga nella storia di Wimbledon, seconda solo alla partita tra Kevin Anderson e John Isner tenutasi quello stesso giorno. Con questa vittoria, Đoković raggiunge la sua prima finale importante dagli US Open 2016. Conquista il suo quarto titolo a Wimbledon e complessivamente il tredicesimo dello slam sconfiggendo Anderson in tre set dopo 2 ore e 18 minuti. Con questa vittoria guadagna 11 posizioni in classifica e rientra nella top 10 per la prima volta da ottobre 2017.
Dopo una stagione trionfale su erba, Đoković inizia lo swing nordamericano con un terzo turno alla Rogers Cup, perdendo contro il futuro finalista Stefanos Tsitsipas. Dopo tre anni di assenza, torna poi a giocare il Masters di Cincinnati. In un evento tormentato dalle sospensioni per pioggia, Đoković sconfigge: Steve Johnson e Adrian Mannarino, il campione in carica Grigor Dimitrov, e Milos Raonic nei quarti; elimina poi Marin Čilić in semifinale, raggiungendo la sua sesta finale del torneo, la quarta contro il sette volte campione Roger Federer. Sconfigge il campione elvetico con un doppio 6-4, diventando l'unico giocatore nella storia del tennis a vincere tutti i tornei ATP Masters 1000 e a conquistare il cosiddetto Golden Masters.
Il 10 settembre sconfigge in finale del Potro col risultato di 6-3 7-6 6-3 conquistando per la terza volta in carriera gli US Open, il 14º Slam in carriera (eguagliato Pete Sampras). Nel corso dello Slam cede solamente due sets ed estromette nell'ordine Márton Fucsovics (6-3 3-6 6-4 6-0), Tennys Sandgren (6-1 6-3 6-7 6-2), Richard Gasquet (6-2 6-3 6-3), João Sousa (6-3 6-4 6-3), John Millman (6-3 6-4 6-4) e Kei Nishikori (6-3 6-4 6-2). Successivamente prende parte alla Laver Cup, contribuendo alla vittoria dell'Europa sul Resto del Mondo. Partecipa al penultimo Masters 1000 della stagione, il Shanghai Masters, eliminando in due sets Jérémy Chardy, Marco Cecchinato, Kevin Anderson e in semifinale Alexander Zverev. In finale è opposto a Borna Ćorić, reduce della vittoria su Roger Federer in semifinale. Đoković batte 6-3 6-4 il croato, vincendo così il suo 4º Shanghai e issandosi alla 2ª posizione della race dietro Nadal. Prende parte al Master di Parigi dove, dopo aver sconfitto João Sousa per 7-5 6-1, esattamente a due anni di distanza, ritorna a essere il numero uno del ranking grazie al ritiro di Nadal dal torneo. Dopo aver battuto ai quarti di finale il croato Čilić per 4-6, 6-3, 6-2 e in semifinale uno dei suoi storici rivali, Roger Federer, per 7-66, 5-7, 7-63, arriva in finale ma perde con il giovane russo Karen Chačanov per 7-5 6-4. Arriva da favorito all'ultimo torneo della stagione, le ATP Finals, dove supera nel girone: John Isner (6-4 6-3), Alexander Zverev (6-4 6-1)[59] e Marin Čilić (7-67 6-2), mentre in semifinale si sbarazza di Kevin Anderson (6-2 6-2). Tuttavia, in finale viene sconfitto da Zverev per 6-4, 6-3, mancando la possibilità di eguagliare il record di titoli (6) di Roger Federer.
Chiude il 2018 da numero 1 del mondo per la quinta volta in carriera e con quattro titoli vinti (2 Slam e due Masters 1000). Inoltre, Nole è il fautore di uno dei più grandiosi come back della storia del tennis, in quanto sceso alla posizione numero ventidue dopo il Roland Garros, è stato in grado di ritornare al numero uno.
Comincia la stagione 2019 a Doha, cogliendo vittorie su Damir Džumhur, ritiratosi sul 6-1 2-1 a favore del serbo, Márton Fucsovics e Nikoloz Basilashvili, ma perdendo nella semifinale contro Roberto Bautista Agut per 6-3 66-7 4-6.
Agli Australian Open si presenta come prima testa di serie. Arriva facilmente al terzo turno, dove incontra il canadese Denis Shapovalov che sconfigge perdendo un set. Agli ottavi di finale affronta il russo Daniil Medvedev che sconfigge per 6-4, 65-7, 6-2, 6-3. Ai quarti di finale incontra Kei Nishikori che sconfigge con il punteggio di 6-1, 4-1, col ritiro del giapponese. In semifinale batte il francese Lucas Pouille cui concede soltanto 4 giochi (6-0, 6-2, 6-2). In finale incontra per la 53ª volta Rafael Nadal, sconfiggendolo con lo score di 6-3, 6-2, 6-3, dopo una partita impeccabile, conquistando il suo quindicesimo torneo del Grande Slam e diventando il primo tennista uomo della storia a vincere per 7 volte gli Australian Open, superando Roger Federer e Roy Emerson, fermi a 6 titoli.[60]
Nel Masters 1000 di Indian Wells, esce al terzo turno per mano di Philipp Kohlschreiber, dopo aver sconfitto all'esordio il qualificato statunitense Bjorn Fratangelo.[61] A Miami, invece, esce nel terzo turno, venendo sconfitto in rimonta da Roberto Bautista Agut. Nel primo torneo sulla terra rossa, a Monte Carlo, si rifà su Philipp Kohlschreiber ed estromette agevolmente Taylor Fritz, prima di cedere nei quarti di finale a Daniil Medvedev. Nonostante i risultati deludenti, riesce ad aggiudicarsi Madrid per la terza volta in carriera, raggiungendo quota trentatré titoli nei Masters 1000 ed eguagliando Nadal. Nel corso del torneo elimina, senza cedere nemmeno un set: Taylor Fritz (6-4 6-2), Jérémy Chardy (6-1 7-62), Marin Čilić (ritiro), Dominic Thiem (7-62 7-64) e, in finale, Stefanos Tsitsipas (6-3 6-4). Si presenta a Roma, dove viene sconfitto in finale da Nadal col punteggio di 6-0 4-6 6-1. Precedentemente, aveva estromesso: Denis Shapovalov per 6-1 6-3, Philipp Kohlschreiber per 6-0 6-3, Juan Martín del Potro per 4-6 7-6(6) 6-4 e Diego Schwartzman per 6-3 6(2)-7 6-3.
Partecipa al Roland Garros puntando a conquistare l'ultimo titolo necessario a completare il suo secondo Grande Slam virtuale in carriera. Sconfigge Hubert Hurkacz al primo turno per 6-4, 6-2, 6-2, Henri Laaksonen al secondo per 6-1, 6-4, 6-3 e Salvatore Caruso al terzo per 6-3, 6-3, 6-2.[62] Negli ottavi di finale dispone di Jan-Lennard Struff col punteggio di 6-3, 6-2, 6-2. Nei quarti si impone sul nº 5 del mondo Alexander Zverev per 7-5, 6-2, 6-2.[63] In semifinale, dopo 26 incontri vinti consecutivamente a livello di Grande Slam, si arrende a Dominic Thiem, nº 4 del mondo e finalista dell'edizione precedente del torneo, per 2-6, 6-3, 5-7, 7-5, 5-7 dopo oltre quattro ore di gioco in un incontro disputato in due giorni e sospeso più volte per via delle condizioni climatiche.[64]
A Wimbledon è la prima testa di serie e al primo turno batte Philipp Kohlschreiber per 6-3, 7-5, 6-3. Al secondo sconfigge Denis Kudla col punteggio di 6-3, 6-2, 6-2.[65] Nei sedicesimi cede il primo set del torneo a Hubert Hurkacz che supera in quattro partite con lo score di 7-5, 65-7, 6-1, 6-4.[66] Negli ottavi di finale si impone su Ugo Humbert per 6-3, 6-2, 6-3, mentre nei quarti concede soltanto sei giochi a David Goffin (6-4, 6-0, 6-2). In semifinale supera Roberto Bautista Agut col punteggio di 6-2, 4-6, 6-3, 6-2, in un incontro in cui Đoković si aggiudica uno scambio di 45 tiri (record nella storia di Wimbledon).[67] In finale trionfa su Roger Federer, n. 3 del mondo, in cinque set, dopo aver salvato due match-point, con il punteggio di 7-65, 1-6, 7-64, 4-6, 13-123, nella finale più lunga della storia del torneo (la seconda in assoluto in un torneo del Grande Slam) durata 4 ore e 57 minuti[68][69][70][71] e considerata una delle migliori della storia.[72] La quinta affermazione ai Championships permette al tennista serbo di raggiungere Björn Borg e Lawrence Doherty.
La stagione sul cemento americano comincia a Cincinnati dove non riesce a difendere il titolo dell'anno precedente, venendo sconfitto in semifinale dal futuro campione del torneo Daniil Medvedev mentre agli US Open è costretto a ritirarsi al quarto turno a causa di un infortunio alla spalla sinistra, perdendo il match contro Stan Wawrinka.
La stagione asiatica lo vede trionfante per la prima volta al torneo ATP 500 di Tokyo, torneo nella quale non perde neanche un set. A Shanghai, non riesce a difendere il titolo, uscendo nei quarti di finale per mano di Stefanos Tsitsipas, dopo aver battuto Shapovalov e Isner nei turni precedenti. Torna in campo a Parigi, dove conquista il suo quinto titolo stagionale senza perdere nemmeno un set, superando in sequenza Moutet, Edmund, Tsitsipas, Dimitrov e Shapovalov. Nonostante la vittoria del titolo, perde la prima posizione del ranking in favore di Rafael Nadal.[73] Alle Finals viene inserito nel Gruppo Björn Borg insieme a Roger Federer, Dominic Thiem e Matteo Berrettini. Nella prima partita batte nettamente il tennista italiano col punteggio di 6-2, 6-1 ma nel secondo incontro viene sconfitto da Thiem col punteggio di 7-6(5), 3-6, 6(5)-7. Nel terzo e decisivo match del girone viene, però, sconfitto da Federer, per la prima volta dal 2015, col punteggio di 6-4, 6-3, relegandolo al terzo posto della graduatoria e quindi all'eliminazione.
La stagione 2020 si apre in Australia, con la prima edizione dell'ATP Cup, alla quale partecipa con la sua nazionale, disputando sia gli incontri di singolare, sia alcuni di doppio. Si distingue per la capacità di non perdere nemmeno un incontro di singolare, battendo i top-10 Gaël Monfils e Daniil Medvedev e il suo rivale e numero 1 del mondo Rafael Nadal. Inoltre sconfigge anche l'ex top 5 Kevin Anderson, i giovani Cristian Garín e Denis Shapovalov. In particolare in finale trascina la Serbia alla vittoria, prima pareggiando i conti con la Spagna vincendo in singolare su Nadal e infine ribaltando la serie trionfando anche nella prova di doppio, in coppia con Viktor Troicki.[74]
A Melbourne si aggiudica per l'ottava volta gli Australian Open e consolida il record assoluto di vittorie del primo Major stagionale. All'esordio supera Jan-Lennard Struff, in quattro set. Nei due turni successivi sconfigge, nell'ordine, Tatsuma Itō e Yoshihito Nishioka, entrambi in tre set, approdando agli ottavi di finale, dove si impone su Diego Schwartzman in tre partite. Nei quarti di finale batte Milos Raonic in tre frazioni e in semifinale ha la meglio sul numero 3 del mondo Roger Federer, in tre set, portando a 27 il numero di vittorie contro il campione svizzero.[75] Nell'ultimo atto, trionfa sul numero 5 del mondo Dominic Thiem, rimontando uno svantaggio di due set a uno (6-4, 4-6, 2-6, 6-3, 6-4).[76]
Esce vittorioso anche dal torneo di Dubai. Nella manifestazione emiratina sconfigge in serie Jaziri, Kohlschreiber e Khachanov (tutti in due set) e, dopo aver annullato tre match point in semifinale al francese Gaël Monfils, approda all'atto decisivo. In finale batte anche il greco Stefanos Tsitsipas per 6-3, 6-4, affermandosi per la quinta volta in carriera nel torneo.[77]
Dopo la pausa forzata in seguito alla pandemia di COVID-19, gioca il Master 1000 di Cincinnati dove sconfigge senza perdere alcun set Berankis, Sandgren e Struff. Accede così alla semifinale dove sconfigge, in una partita tiratissima, lo spagnolo Bautista Agut in tre set. In finale sconfigge il canadese Milos Raonic col punteggio di 1-6, 6-3, 6-4. Grazie a questo successo diviene il primo tennista di sempre per numero di successi nei Master (35, assieme a Rafael Nadal) e l'unico a completare il Golden Master due volte.[78] Partecipa quindi agli US Open come testa di serie numero uno battendo, in ordine, Damir Džumhur, Kyle Edmund e Jan-Lennard Struff. Negli ottavi di finale si scontra contro Pablo Carreño Busta: a causa di un punto perduto, il serbo scaglia una pallina come gesto di stizza, andando a colpire una giudice di linea. Il fatto gli costa quindi la squalifica dal torneo.[79]
Successivamente vola a Roma, dove si aggiudica il quinto titolo superando nell'atto decisivo Diego Schwartzman, il quale aveva estromesso a sorpresa Rafael Nadal nei quarti di finale, con il punteggio di 7-5 6-3.[80] In seguito a questo trionfo, diventa ufficialmente il tennista con più Masters vinti in carriera (36). Nella corsa al titolo sconfigge rispettivamente: Salvatore Caruso, Filip Krajinović, Dominik Koepfer (unico capace di strappargli un set) e Casper Ruud.
Nell'ultimo Slam della stagione 2020 cerca nuovamente l'assalto al 18º Major in carriera. Al Roland Garros, disputato a inizio ottobre per il diffondersi della pandemia, si libera in successione di Ymer, Berankis, Galàn, Chacanov, Carreno Busta e di Tsitsipas dopo una lunga maratona risolta al quinto set dopo aver subito il ritorno del greco che aveva perso i primi due giochi. Cede poi nettamente in finale al cospetto di uno strepitoso Rafael Nadal con il punteggio di 0-6 2-6 5-7.
Decide di saltare l'ultimo Master 1000 della stagione, a Bercy, per partecipare al Master 500 di Vienna, dove l'ultima partecipazione risale al 2007. Si ferma ai quarti, dopo aver battuto Krajinović (7-66 6-3) e Coric (7-611 6-3), viene estromesso dal futuro finalista del torneo Sonego (2-6 1-6) che rende la sconfitta del serbo la peggiore per un numero 1. Ma grazie al risultato ottenuto nel torneo, e la successiva sconfitta di Nadal a Parigi, gli permette di concludere la stagione come n.1 del mondo per la sesta volta in carriera (le altre volte furono nel 2011, 2012, 2014, 2015 e 2018). Pareggia così il record di Sampras, che dal 1993 al 1998 chiuse la stagione come numero 1 (unico nella storia a chiudere la stagione da numero 1 per sei anni consecutivi), e scavalca Nadal, Federer e Connors, che hanno chiuso la stagione da numeri 1 per cinque volte. Alle ATP Finals viene inserito nel Gruppo Tokyo 1970 con Daniil Medvedev, Alexander Zverev e Diego Schwartzman. Nel primo incontro supera l'argentino col punteggio di 6-3, 6-2. Nella seconda giornata viene invece sconfitto con un doppio 6-3, dal russo Medvedev. Nell'ultimo incontro del girone, vince lo spareggio contro Zverev in due set, e accede così alle semifinali per la nona volta in carriera. Nella prima delle due semifinali che si disputano per l'ultima volta alla 02 Arena di Londra prima del trasferimento al Pala Alpitour di Torino, il serbo cede dopo un match tiratissimo e appassionante a Dominic Thiem 5-7 7-6 (12-10) 6-7 (5-7), dopo aver annullato nel secondo set quattro matchpoint all'austriaco e nel tie-break decisivo del terzo aver dilapidato un vantaggio di 4-0 e subito la rimonta del n. 3 al mondo. Il serbo chiude così con una sconfitta una stagione double face, con un netto predominio fino alla squalifica nel major newyorkese e una evidente flessione nella parte conclusiva di un'anomala stagione.
Conclude l'anno raggiungendo, il 21 dicembre, le 300 settimane al numero 1 diventando così il secondo giocatore, dopo Federer, a raggiungere tale traguardo.
Nel giugno 2020 Djokovic ha organizzato a Zara un evento benefico, l'Adria Tour, invitando a esibirsi in match di tennis alcuni colleghi, tra cui Thiem, Dimitrov, Rublëv e Zverev.[81] Non rispettando i protocolli di protezione individuale e di distanziamento sociale, alcuni tennisti, tra cui Djokovic stesso, sono risultati positivi al COVID-19.[82] Il tennista, per tale accaduto, ha ricevuto dure critiche, anche dal mondo del tennis.[83][84][85]
Il 2021 per il serbo inizia con l'ATP Cup, dove non riesce con la nazionale serba a confermare il titolo vinto l'anno precedente. Il suo primo torneo ufficiale è l'Australian Open, dove con qualche difficoltà riesce ad arrivare in semifinale, complice una scivolata durante la partita di terzo turno che gli provoca un infortunio al muscolo obliquo addominale.[86] Elimina in sequenza il francese Chardy, gli americani Tiafoe e Fritz, il canadese Raonic nell'ottavo. Incrocia con successo nel quarto di finale il tedesco Zverev e supera in tre set, in semifinale, la sorpresa del torneo, il russo Karacev, partito dalle qualificazioni.[87] Nell'atto conclusivo batte il russo Daniil Medvedev per 7-5, 6-2, 6-2, interrompendo la sua striscia di 20 vittorie consecutive e vincendo così per la nona volta l'Australian Open e per la diciottesima un Major.[88][89]
L'8 marzo seguente comincia la personale 311ª settimana in vetta al ranking mondiale, superando il precedente primato detenuto da Roger Federer.[90] Torna in campo nel Monte-Carlo Rolex Masters: dopo aver sconfitto all'esordio l'italiano Jannik Sinner con il punteggio di 6-4, 6-2 perde a sorpresa negli ottavi di finale contro l'inglese Daniel Evans in due set (6-4, 7-5) in un match caratterizzato da un elevato e inusuale numero di errori non forzati da parte del serbo (ben 45). Dopo aver saltato il Mutua Madrid Open, partecipa agli Internazionali BNL d'Italia, dove supera Taylor Fritz e Alejandro Davidovich Fokina nei primi due turni. Successivamente gioca opposto a Stefanos Tsitsipas e col punteggio di 4-6, 1-2, il match viene interrotto per l'eccessiva pioggia. Il 15 maggio, torna in campo e supera il greco con il punteggio di 4-6, 7-5, 7-5, dopodiché batte il giocatore di casa Lorenzo Sonego in semifinale 6-3, 6-7(5), 6-2. In finale viene poi sconfitto 7-5, 1-6, 6-3 nel 57º confronto con Rafael Nadal.
Dopo aver conquistato l'83° successo in carriera al Belgrade Open, si presenta al Roland Garros in buona forma sconfiggendo Sandgren, Cuevas e Berankis senza cedere un set. Al quarto turno, contro l'italiano Lorenzo Musetti, al suo debutto in uno slam, riesce a recuperare due set di svantaggio e arriva ai quarti dove incontra un altro italiano, Matteo Berrettini, che piega in quattro combattuti set. In semifinale incontra per la 58ª volta Rafa Nadal e lo riesce a sconfiggere, in quattro set, per la seconda volta sulla terra di Parigi. Nell'atto conclusivo trova il greco Stefanos Tsitsipas, numero cinque al mondo, che si impone nei primi due parziali ma è superato nel punteggio dal tennista serbo, che lo rimonta trionfando al quinto set (6-7, 2-6, 6-3, 6-2, 6-4). Đoković diventa così il primo giocatore in Era Open a vincere almeno due volte ognuno dei quattro tornei degli slam, trionfando nella prima finale al Roland Garros conclusasi in cinque set dal 2004.[91][92]
Partecipa al torneo di doppio al Maiorca open, dove gioca insieme al suo amico Gomez Herrera. Dopo dieci anni dall'ultima volta arriva in finale giocando in doppio ma non scende in campo nell'atto conclusivo a causa di un infortunio al piede di Gomez Herrera. Si presenta a Wimbledon da difensore del titolo e arriva in finale perdendo un solo set (il primo contro Draper) battendo in sequenza lo stesso Draper, Anderson, Kudla, Garin, Fucsovic e Shapovalov. Nell'atto conclusivo concede un solo set a Berrettini, primo italiano ad essere arrivato in finale ai championships, vincendo per 6-7, 6-4, 6-4, 6-3. Conquista così il sesto trofeo a Wimbledon ed il ventesimo slam, nonché il terzo slam della stagione: i Big Three sono per la prima volta in carriera pari nel numero Slam vinti, 20.[93]
Dopo aver partecipato alle Olimpiadi di Tokyo venendo sconfitto in semifinale da Alexander Zverev e nella finale per la medaglia di bronzo da Pablo Carreño Busta, avendo vinto i precedenti tre Major in stagione, si presenta all'ultimo appuntamento annuale, gli US Open, in ottica di completare il Grande Slam, impresa riuscita, in era Open, al solo Rod Laver nel 1969. Supera Rune, Griekspoor, Nishikori, Brooksby, Berrettini e, in cinque set in semifinale, Alexander Zverev. In finale, però, a prevalere è il russo Daniil Medvedev, che lo batte 6-4, 6-4, 6-4 e conquista il suo primo trionfo in uno Slam in carriera.[94]
Il 7 novembre si impone 4-6, 6-3, 6-3 contro lo stesso Daniil Medvedev nella finale del Master 1000 di Parigi-Bercy, centrando così il sesto successo nel torneo ed il trentasettesimo nella categoria, un nuovo record.[95]
Alla fine del 2021 il serbo, per cause ignote, rinuncia a partecipare all'ATP Cup.[96]
Il 5 gennaio 2022 Đoković viene fermato dalla polizia di frontiera a Melbourne, dove si era recato per partecipare agli Australian Open, causa irregolarità sul suo visto d'ingresso relative al fatto che non era vaccinato contro il COVID.[97][98][99][100] Viene posto in isolamento in un hotel per immigrati e il suo visto viene annullato. Il suo primo ricorso alla Federal Circuit and Family Court of Australia viene accolto, ma il ministro per l'Immigrazione australiano Alex Hawke, constatata la presenza di false dichiarazioni nella domanda per il visto d’ingresso, ne conferma l'annullamento.[101][102][103] Il provvedimento viene motivato con la considerazione che la sua permanenza in Australia avrebbe comportato un pericolo per la sicurezza del paese a causa delle sue posizioni antivacciniste che avrebbero potuto provocare emulazioni essendo il campione serbo una grande star e un mito del tennis i cui comportamenti sono di esempio per i più suggestionabili.[104][105] Il suo secondo ricorso alla Federal Court viene rigettato ed il tennista è costretto a lasciare il Paese.[106][107][108] Gli Australian Open vengono vinti da Rafael Nadal con la conseguenza che Đoković perde il primato del numero di Slam vinti (20), condiviso con Federer e Nadal, con quest'ultimo che va in solitaria a condurre con 21 titoli.[109]
Al suo ritorno alle competizioni, nel torneo di Dubai, categoria ATP Tour 500, viene sconfitto nei quarti dal ceco Jiří Veselý e perde così la posizione di numero 1 del ranking del tennis mondiale per scivolare al secondo posto salvo ritornarci, senza dover giocare, a causa della sconfitta di Medvedev al terzo turno del Miami Open.[110][111] Pochi giorni dopo questa sconfitta, il suo storico coach Marian Vajda lascia l'incarico di allenatore e la Peugeot interrompe la sponsorizzazione del tennista serbo. La causa, secondo le indiscrezioni non confermate dei giornali, sarebbero le sue posizioni no-vax.[112][113][114] Esordisce contro Alejandro Davidovich Fokina al Torneo di Monte-Carlo, venendo sconfitto a sorpresa in tre set: lo spagnolo si rivelerà essere il futuro finalista del torneo. Cercando di ritrovare la forma, prende parte al torneo ATP 250 di Belgrado dove arriva in finale nella quale viene sconfitto da Andrej Rublëv con il punteggio di 2-6 7-6(4) 0-6.[115] In seguito, disputa il Masters 1000 madrileno venendo eliminato in semifinale, da Carlos Alcaraz.[116] Raggiunge la prima importante vittoria della stagione agli Internazionali d'Italia dove batte in finale Stefanos Tsitsipas con il punteggio di 6-0 7-6,[117] ma viene eliminato nel secondo Slam della stagione, gli Open di Francia, nei quarti di finale da Rafael Nadal.[118]
Đoković torna in campo a Wimbledon, dove raggiunge la finale grazie ai successi su Kwon, Kokkinakis, Kekmanović, van Rijthoven, Sinner e il britannico Norrie. Per il serbo è la 32° finale in un torneo dello slam, l'ottava nel major londinese e la quarta consecutiva qui dal 2018. Nell'ultimo atto sconfigge Kyrgios in quattro set, conquistando il settimo Champhionships, nonché il 21° Slam.[119]
Si ripresenta in campo all'Arena O2 di Londra per la Laver Cup, dopo non aver potuto prender parte agli US Open per via del suo status di non vaccinato; tuttavia non riesce a vincere il trofeo con il Team Europe. Poco tempo dopo ritrova il successo, vincendo l'ATP 250 di Tel Aviv (89° titolo in carriera) e, nella settimana seguente, il 500 di Astana, sconfiggendo Tsitsipas in finale.[120]
![]() | Lo stesso argomento in dettaglio: Big Three (tennis). |
![]() | Lo stesso argomento in dettaglio: Rivalità Đoković-Nadal. |
Đoković e Nadal si sono affrontati per la prima volta nel 2006 e al momento hanno disputato 59 incontri, con un bilancio favorevole al serbo che conduce per 30-29.[121]
![]() | Lo stesso argomento in dettaglio: Rivalità Đoković-Federer. |
Đoković ha una rivalità degna di nota anche con Roger Federer, i due si sono affrontati ben 50 volte. Il bilancio è di 27-23 in favore del serbo. Il primo incontro si è tenuto nel 2006.
![]() | Lo stesso argomento in dettaglio: Rivalità Đoković-Murray. |
Đoković ha anche una rivalità col britannico Andy Murray. I due si sono affrontati 36 volte, con un bilancio di 25-11 in favore del tennista serbo. Il primo incontro si è tenuto nel 2006.
Đoković è un giocatore capace di adattarsi a ogni superficie (ha vinto numerosi tornei sia sull'erba, sia sulla terra rossa, sia sul sintetico) e basa il proprio gioco su una condotta particolarmente atletica e aggressiva.[126] I suoi maggiori punti di forza derivano dalle grandi doti atletiche, che gli permettono di affrontare partite anche molto lunghe mantenendo un livello di gioco costante (sua è infatti la vittoria nella finale slam più lunga di sempre contro Rafael Nadal agli Australian Open 2012, durata ben 5 ore e 53 minuti), e dalla grande precisione in risposta al servizio dell'avversario, che gli permette di ottenere punti diretti in risposta. I suoi colpi da fondo campo, rovescio e diritto, sono potenti, profondi e incisivi. La sua prestanza fisica gli permette di uscire indenne anche dalle partite più lunghe e dispendiose dal punto di vista energetico, mentre la sua visione di gioco, e le sue capacità difensive gli garantiscono un'eccellente copertura del campo di gioco e recuperi da situazioni di difficoltà, che paiono talvolta notevoli. Straordinaria e univocamente riconosciuta è la sua capacità di mantenere l'equilibrio anche in situazioni precarie, di allungo o spaccata, riuscendo a gestire i suoi movimenti al fine di ottenere l'ideale impatto con la pallina. Proverbiale la sua posizione in campo, attaccato alla linea di fondo campo e rapidissimo coi piedi, caratteristica che gli consente di avere la corretta distanza dalla palla in ogni situazione. Il serbo, oltre alle sue doti fisiche, è anche molto forte mentalmente: spesso annulla più di un matchpoint ai suoi avversari e, sfruttando il tracollo psicologico subito da questi ultimi, vince gli incontri.[127]
Una dimostrazione di questa forza mentale si è vista, per esempio, nella finale del Shanghai Rolex Masters 2012, dove in finale Novak ha annullato ben cinque matchpoint al rivale Andy Murray e ha poi vinto la partita. Altro celeberrimo esempio è la finale di Wimbledon del 2019, in cui Nole annullò due match point nel tie break del quinto set a Roger Federer, con la quasi totalità del pubblico a favore dello svizzero, per poi vincere la finale più lunga della storia del torneo.[128]
Il dritto è uno dei suoi colpi più efficaci: viene eseguito con una presa western a 3/4, partendo da una posizione semi-aperta e con una grande rotazione dei fianchi, delle spalle e del busto, necessarie per compensare l'impugnatura estrema. Durante il movimento, Novak tiene la testa ferma e gli occhi fissi sulla palla, colpisce normalmente dal basso verso l'alto, imprimendo una buona rotazione in top alla palla, per poi chiudere avvolgendo il braccio attorno al busto.[129]
Il rovescio bimane di Novak, annoverato tra i più efficaci del tour, incomincia con una solida presa di entrambe le mani. Quando la pallina si avvicina, il movimento del busto è molto fluido, permettendogli di far fare abilmente alla racchetta il movimento tipico del rovescio bimane. Al contatto con la palla la testa rimane ferma, poi si alza seguendo il movimento del corpo, sfruttando così una buona parte dell'energia cinetica disponibile.[130][131]
Il rovescio in back viene usato dal serbo quasi sempre come difesa nei colpi a palla bassa. Novak ha però il problema di esporre troppo la faccia della racchetta quando colpisce la pallina: questo comporta un innalzamento della stessa dovuto al modo in cui viene colpita, cioè troppo sotto alla racchetta.[132]
All'inizio il servizio di Nole era molto buono, teso e potente. Nelle stagioni 2009 e 2010, Đoković ha avuto notevoli difficoltà nella battuta, probabilmente a causa di Todd Martin, che era entrato nel team di allenamento di Novak, che insisteva nel farlo battere con un movimento scattante e veloce, rendendo però la battuta abbreviata e fin troppo meccanica. Dopo queste difficoltà, il serbo è tornato a battere come prima e il suo servizio (indifferentemente pericoloso, tanto che la palla sia colpita di piatto, flat, o di taglio, slice) è divenuto una delle sue armi più importanti: mentre la palla viene lanciata, non troppo in alto, le gambe effettuano un moderato piegamento, successivamente la palla viene colpita, quando il giocatore si è elevato da terra, nella metà superiore della racchetta.[133]
La volée di dritto è eseguita facendo fare alla racchetta un movimento avanti-indietro-avanti, impugnandola tenendo la nocca dell'indice circa a metà manico. Nella volée di rovescio Đoković usa la stessa impugnatura della volée di dritto, e questo comporta uno svantaggio, dato che la racchetta è esposta un po' troppo.[132]
Per universale riconoscimento di tecnici, giocatori e commentatori (per esempio John McEnroe, Gaël Monfils e Andy Murray), il suo colpo migliore resta tuttavia la risposta al servizio, fondamentale nel quale è probabilmente il miglior interprete della storia e in cui Đoković abbina mirabilmente prontezza di riflessi, potenza e precisione.[134][135] Il serbo ha chiuso la stagione 2012 col 60% di risposte alla seconda di servizio degli avversari.[136] Grazie a questa abilità, Đoković riesce spesso a mettere in difficoltà gli avversarsi facendogli perdere il turno di servizio, e grazie a questi break Novak vince poi la partita.[137]
Dall'autunno del 2005 fino a giugno 2006, Đoković è stato allenato da Riccardo Piatti, che divideva il suo tempo tra il serbo e Ivan Ljubičić. I rapporti tra Novak e Piatti si ruppero dopo che quest'ultimo rifiutò di dedicare tutto il suo tempo al serbo.[138]
Dal giugno del 2006, Đoković è stato allenato dall'ex tennista professionista slovacco Marián Vajda. I due si incontrarono la prima volta al Roland Garros di quell'anno, dopo il quale Vajda era stato assunto per essere il coach del serbo. Novak ha poi assunto altri allenatori part-time: nel 2007, durante la stagione primaverile sul cemento, ha lavorato con l'ex specialista di doppio Mark Woodforde, con cui si è dedicato alle volée e al gioco a rete mentre l'americano Todd Martin ha fatto parte del team di Đoković da agosto 2009 fino ad aprile 2010, un periodo caratterizzato dal suo tentativo di cambiare la dinamica del servizio del serbo con risultati disastrosi soprattutto per il rendimento assai incostante e i numerosi doppi falli.[139]
Dagli inizi del 2007, Đoković ha lavorato col fisioterapista Miljan Amanović che era stato precedentemente assunto dal cestista Vladimir Radmanović.[140]
Dall'autunno del 2006 Đoković ha avuto l'israeliano Ronen Bega come preparatore atletico, ma i due si separarono dato che Novak decise di fare un cambiamento dopo aver constatato una debolezza nel suo gioco a seguito di continue sconfitte con Nadal.[141] Nell'aprile 2009, in vista del Masters di Roma, Đoković ingaggiò l'austriaco Gebhard Phil-Gritsch (che aveva già lavorato con Thomas Muster) come preparatore atletico.[142]
Nel luglio 2010, prima dello scontro in Coppa Davis con la Croazia, Đoković ha fatto un'altra aggiunta al suo team, il nutrizionista Igor Četojević, che si è in aggiunta occupato delle medicine cinesi e delle agopunture.[143] Ha inoltre scoperto l'intolleranza al glutine di Novak. Col suo lavoro Đoković si sentì più forte, più veloce e molto più in forma. Tuttavia dopo la vittoria di Nole a Wimbledon nel 2011 Četojević ha lasciato il team.[144]
Dopo essersi ritirato dal tennis professionistico nell'agosto 2011, il serbo Dušan Vemić ha fatto parte della squadra di Đoković dall'inizio del 2012 ad agosto 2013 come compagno di allenamenti.[145]
A fine 2013 Đoković ha scelto l'ex campione Slam ed ex numero 1 Boris Becker come suo principale allenatore, collaborando con lui fino al dicembre del 2016.[146] A seguito di risultati non buoni ottenuti a inizio anno, nel maggio del 2017 decide di separarsi dal proprio staff, con cui aveva lavorato sin dai primi anni della sua carriera.[147]
A fine Internazionali BNL d'Italia 2017 annuncia l'inizio della sua collaborazione con Andre Agassi a partire dall'Open di Francia 2017.[148] In occasione del rinnovamento dello staff inizia la collaborazione con il fisioterapeuta italo-argentino Ulises Badio, che lo affiancherà durante i duri mesi di recupero dall’infortunio di Wimbledon.[149] A fine marzo 2018 annuncia la fine della collaborazione con Agassi e il ritorno in squadra dello slovacco Marián Vajda. Nel giugno 2019 anche Goran Ivanišević entra a far parte dello staff tecnico di Đoković.[150]
Đoković sostiene la Telekom Serbia[151] e la marca nutrizionale FitLine.[152] Ha fatto alcuni spot pubblicitari per la catena di supermercati Idea, branca serba della croata Konzum.[153]
Nell'agosto del 2011, la Audemars Piguet ha nominato il serbo ambasciatore del marchio.[154] Meno di un mese dopo ha firmato un contratto con la Mercedes-Benz.[155] A marzo, nel 2012, la Bombardier Learjet ha nominato Novak ambasciatore del marchio.[156]
Dal 2008 il serbo è stato rappresentato dalla Creative Artists Agency (CCA). Nel 2012 il contratto è scaduto e Nole ha firmato un contratto con la IMG.[157][158] Nel 2013, Novak Đoković è diventato il nuovo ambasciatore della compagnia aerea Air Serbia.[153]
Dal 2014 Nole è testimonial della Peugeot.[159] Per il marchio automobilistico, è apparso in uno spot televisivo per pubblicizzare la Peugeot 208.[160]
Nel 2005, dopo che aveva incominciato a scalare diverse posizioni in classifica, Novak Đoković ha cominciato ad avventurarsi negli affari. Ha, infatti, insieme con la famiglia, fondato un'impresa in Serbia chiamata Family Sport. Registrata come società a responsabilità limitata, l'impresa era inizialmente rivolta alla ristorazione. Gestita principalmente dal padre di Novak (Srđan) e dallo zio Goran, negli anni l'impresa si è ampliata anche nel settore immobiliare, nell'organizzazione di eventi sportivi o di intrattenimento e nella distribuzione di abbigliamento sportivo. L'azienda ha aperto anche diversi bar tematici denominati Novak Café, ma anche alcuni Novak Café & Restaurant a Belgrado.[161]
Nel 2008, la società ha vinto una gara d'appalto nella Nuova Belgrado presentando un'offerta di 11 milioni di euro per 3,8 ettari di terreno, con l'intenzione di costruire un grande centro tennis.[162] Al 2013, la costruzione doveva ancora incominciare.
Nel 2009, Family Sport ha comprato un torneo ATP chiamato Dutch Open portandolo in Serbia, dove ha assunto il nome di Serbia Open. Dopo quattro anni, però, l'impresa ha smesso di finanziare il torneo, costringendolo così al fallimento.[163]
È stato annunciato nel 2012 che l'impresa della famiglia Đoković aveva acquistato l'intera produzione dell'anno successivo del formaggio di asina della Serbia (prodotto da una sola azienda nel Paese). L'azione è stata intrapresa per garantire un approvvigionamento sicuro per la loro catena di ristoranti in Serbia.[164]
Quando Đoković è diventato professionista utilizzava Adidas come sponsor tecnico, sia per l'abbigliamento sia per le scarpe. Alla fine del 2009 ha firmato un accordo di 10 anni con la Sergio Tacchini[165] dopo che Adidas ha rifiutato di prolungare il suo contratto, firmando invece con Andy Murray. Tuttavia Novak ha continuato a indossare calzature del marchio tedesco, poiché la Sergio Tacchini non produce scarpe. Il 23 maggio 2012 è passato a UNIQLO, che ha nominato Nole come ambasciatore del marchio nel mondo.[166][167] Il 22 maggio 2017 annuncia il passaggio a Lacoste, con cui firma un contratto quinquennale.[168]
Per quanto riguarda la racchetta, appena entrato nel circuito professionistico Novak utilizzava una "Liquidmetal Radical" della Head. Nel 2005, ha cambiato sponsor, passando a Wilson; tuttavia, non riuscendo a trovare una racchetta simile a quelle prodotte dalla precedente azienda, nel 2009 ritornò a utilizzare racchette Head, in particolare una "Head YouTek Speed Pro". Dal 2011 al 2013, invece, ha utilizzato una "Head's YouTek IG Speed Pro [18x20]". A partire dal 2013, ha cominciato a promuovere le "Graphene Speed Pro".[169]
Novak Đoković, dopo essere riuscito a vincere i suoi primi tornei nel circuito ATP, è diventato immediatamente una persona presente in molti talk show in ogni parte del mondo, grazie soprattutto al suo carattere estroverso, la capacità di parlare molte lingue e la sua comicità. La sua prima apparizione in un programma statunitense è avvenuta dopo la conquista degli Australian Open nel 2008, nel programma The Tonight Show with Jay Leno.[170] Sempre nel 2008 è ospite nella prima semifinale dell'Eurovision Song Contest ospitato a Belgrado, in tale occasione si esibisce in un duetto col conduttore Željko Joksimović e dà il via al televoto lanciando un'enorme pallina da tennis verso il pubblico.[171]
È apparso nel video di Martin Solveig Hello, girato nel 2010 sul campo centrale del tennis di Parigi del Roland Garros. Nella breve apparizione, scende in campo durante il match point in favore di Bob Sinclar. Dopo un dritto di Martin Solveig, la pallina rimbalza nei pressi della linea e viene chiamata fuori dal giudice di linea. Il serbo, però, si reca dal giudice per esortarlo a controllare il segno. La palla si rivela, così, dentro al campo.[172]
È apparso in due trasmissioni del comico italiano Fiorello (Fiorello Show di SKY nel 2009 e Il più grande spettacolo dopo il weekend di Rai 1 nel 2011).[173][174]
Nel 2011, eccellente stagione per il serbo, è apparso in diverse reti televisive statunitensi, specialmente dopo la vittoria agli US Open. Tra i vari programmi, si possono ricordare Live With Regis and Kelly, The Early Show, Today e Late Night with Jimmy Fallon. Il 30 novembre 2011 viene ufficializzata la presenza del tennista nel film d'azione I mercenari 2 in uscita nelle sale americane il 17 agosto 2012; è il suo esordio cinematografico. Tuttavia, in fase di montaggio del film, le scene in cui compare Novak sono state tagliate.[175]
Nel 2012, è apparso sulla copertina delle rivista italiana GQ,[176] è stato analizzato nello show della CBS 60 Minutes, è apparso nel programma francese Le Grand Journal ed è stato eletto come uno degli uomini più influenti dell'anno dalla rivista Time.[177] È, inoltre, apparso in uno spot televisivo con Marija Šarapova per promuovere le racchette Head. Nella pubblicità, utilizzano la racchetta per diverse attività, come il golf e il bowling. Provano, infine, un colpo con cui Roger Federer è diventato popolare su YouTube, con scarsi risultati.[178]
Il 6 aprile 2014 è stato ospite del programma Che tempo che fa di Fabio Fazio.[179]
È noto su Internet per aver imitato gli atteggiamenti in campo di molti tennisti, tra i quali Marija Šarapova, Rafael Nadal, Andy Roddick, Serena Williams, Roger Federer e Ana Ivanović.[180]
Il 5 febbraio 2020 alla seconda serata del 70º Festival di Sanremo, presente in sala tra il pubblico, invitato da Fiorello che sfoggia una sua racchetta, sale sul palco e dichiaratosi fan di Eros Ramazzotti, insieme allo stesso Fiorello e Amadeus, canta Terra promessa.
![]() | Lo stesso argomento in dettaglio: Statistiche e record di Novak Đoković. |
V | F | SF | QF | #T | RR | Q# | A | ND |
(V) Torneo vinto; raggiunto (F) finale, (SF) semifinale, (QF) quarti di finale, (#T) turni 4, 3, 2, 1; (RR) round - robin; (Q#) Turno di qualificazione; (A) assente dal torneo; (ND) torneo non disputato.
Torneo | 2005 | 2006 | 2007 | 2008 | 2009 | 2010 | 2011 | 2012 | 2013 | 2014 | 2015 | 2016 | 2017 | 2018 | 2019 | 2020 | 2021 | 2022 | Titoli | V-S | |||
Grande Slam | |||||||||||||||||||||||
![]() |
1T | 1T | 4T | V | QF | QF | V | V | V | QF | V | V | 2T | 4T | V | V | V | A | 9 / 17 | 82–8 | |||
![]() |
2T | QF | SF | SF | 3T | QF | SF | F | SF | F | F | V | QF | QF | SF | F | V | QF | 2 / 18 | 85–16 | |||
![]() |
3T | 4T | SF | 2T | QF | SF | V | SF | F | V | V | 3T | QF | V | V | ND | V | V | 7 / 17 | 86–10 | |||
![]() |
3T | 3T | F | SF | SF | F | V | F | F | SF | V | F | A | V | 4T | 4T | F | A | 3 / 16 | 81–13 | |||
Titoli | 0 | 0 | 0 | 1 | 0 | 0 | 3 | 1 | 1 | 1 | 3 | 2 | 0 | 2 | 2 | 1 | 3 | 1 | 21 / 68 | N/A | |||
Vittorie-Sconfitte | 5–4 | 9–4 | 19–4 | 18–3 | 15–4 | 19–4 | 25–1 | 24–3 | 24–3 | 22–3 | 27–1 | 21–2 | 9–3 | 21–2 | 22–2 | 16–2 | 27–1 | 11–1 | N/A | 334–47 | |||
N. | Data | Torneo | Superficie | Avversari in finale | Punteggio |
1. | 27 gennaio 2008 | ![]() |
Cemento | ![]() |
4-6, 6-4, 6-3, 7-6(2) |
2. | 30 gennaio 2011 | ![]() |
Cemento | ![]() |
6-4, 6-2, 6-3 |
3. | 3 luglio 2011 | ![]() |
Erba | ![]() |
6-4, 6-1, 1-6, 6-3 |
4. | 12 settembre 2011 | ![]() |
Cemento | ![]() |
6-2, 6-4, 6(3)-7, 6-1 |
5. | 29 gennaio 2012 | ![]() |
Cemento | ![]() |
5-7, 6-4, 6-2, 6(5)-7, 7-5 |
6. | 27 gennaio 2013 | ![]() |
Cemento | ![]() |
6(2)-7, 7-6(3), 6-3, 6-2 |
7. | 6 luglio 2014 | ![]() |
Erba | ![]() |
6(7)-7, 6-4, 7-6(4), 5-7, 6-4 |
8. | 1º febbraio 2015 | ![]() |
Cemento | ![]() |
7-6(5), 6(4)-7, 6-3, 6-0 |
9. | 12 luglio 2015 | ![]() |
Erba | ![]() |
7-6(1), 6(10)-7, 6-4, 6-3 |
10. | 13 settembre 2015 | ![]() |
Cemento | ![]() |
6-4, 5-7, 6-4, 6-4 |
11. | 31 gennaio 2016 | ![]() |
Cemento | ![]() |
6-1, 7-5, 7-6(3) |
12. | 5 giugno 2016 | ![]() |
Terra rossa | ![]() |
3-6, 6-1, 6-2, 6-4 |
13. | 15 luglio 2018 | ![]() |
Erba | ![]() |
6-2, 6-2, 7-6(3) |
14. | 9 settembre 2018 | ![]() |
Cemento | ![]() |
6-3, 7-6(4), 6-3 |
15. | 27 gennaio 2019 | ![]() |
Cemento | ![]() |
6-3, 6-2, 6-3 |
16. | 14 luglio 2019 | ![]() |
Erba | ![]() |
7-6(5), 1-6, 7-6(4), 4-6, 13-12(3) |
17. | 2 febbraio 2020 | ![]() |
Cemento | ![]() |
6-4, 4-6, 2-6, 6-3, 6-4 |
18. | 21 febbraio 2021 | ![]() |
Cemento | ![]() |
7-5, 6-2, 6-2 |
19. | 13 giugno 2021 | ![]() |
Terra rossa | ![]() |
6(6)-7, 2-6, 6-3, 6-2, 6-4 |
20. | 11 luglio 2021 | ![]() |
Erba | ![]() |
6(4)-7, 6-4, 6-4, 6-3 |
21. | 10 luglio 2022 | ![]() |
Erba | ![]() |
4-6, 6-3, 6-4, 7-6(3) |
N. | Data | Torneo | Superficie | Avversari in finale | Punteggio |
1. | 9 settembre 2007 | ![]() |
Cemento | ![]() |
6(4)-7, 6(2)-7, 4-6 |
2. | 13 settembre 2010 | ![]() |
Cemento | ![]() |
4-6, 7-5, 4-6, 2-6 |
3. | 11 giugno 2012 | ![]() |
Terra rossa | ![]() |
4-6, 3-6, 6-2, 5-7 |
4. | 10 settembre 2012 | ![]() |
Cemento | ![]() |
6(10)-7, 5-7, 6-2, 6-3, 2-6 |
5. | 7 luglio 2013 | ![]() |
Erba | ![]() |
4-6, 5-7, 4-6 |
6. | 9 settembre 2013 | ![]() |
Cemento | ![]() |
2-6, 6-3, 4-6, 1-6 |
7. | 8 giugno 2014 | ![]() |
Terra rossa | ![]() |
6-3, 5-7, 2-6, 4-6 |
8. | 7 giugno 2015 | ![]() |
Terra rossa | ![]() |
6-4, 4-6, 3-6, 4-6 |
9. | 11 settembre 2016 | ![]() |
Cemento | ![]() |
7-6(1), 4-6, 5-7, 3-6 |
10. | 11 ottobre 2020 | ![]() |
Terra rossa (i) | ![]() |
0-6, 2-6, 5-7 |
11. | 12 settembre 2021 | ![]() |
Cemento | ![]() |
4-6, 4-6, 4-6 |
Novak Đoković è certamente il tennista serbo più popolare in patria: a testimonianza di ciò, il tennista ha vinto quattro DSL Sport Golden Badge (premio di un quotidiano sportivo serbo) nel 2007, 2010, 2011 e 2015 e otto volte il titolo di miglior sportivo dato dal Comitato Olimpico serbo (2007, 2010, 2011, 2013, 2014, 2015, 2018 e 2019).[181][182]
A livello internazionale, il tennista serbo ha guadagnato una volta il titolo della personalità sportiva dell'anno secondo la BBC nel 2011[183] e tre volte di miglior atleta maschile dell'anno secondo AIPS (2011, 2012 e 2015).[184]
A livello tennistico, i premi più importanti che ha ricevuto il tennista serbo sono:
![]() | Ordine di San Sava |
— 2011[185] |
![]() | Ordine della Stella dei Karađorđević |
— 2012[186] |
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