Rafael Nadal Parera, detto Rafa (Manacor, 3 giugno 1986), è un tennista spagnolo, numero 2 della classifica ATP[1].
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Rafael Nadal | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Rafael Nadal nel 2016 | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Nazionalità | Spagna | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Altezza | 185 cm | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Peso | 85 kg | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Tennis | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Carriera | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Palmarès | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Coppa Davis | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Oro | Coppa Davis 2004 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Oro | Coppa Davis 2008 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Oro | Coppa Davis 2009 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Oro | Coppa Davis 2011 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Oro | Coppa Davis 2019 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
ATP Cup | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Argento | ATP Cup 2020 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Laver Cup | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Oro | Laver Cup 2017 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Oro | Laver Cup 2019 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
1 Dati relativi al circuito maggiore professionistico. | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Statistiche aggiornate al 17 novembre 2022 | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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In virtù dei record, dei titoli conseguiti e del potente e completo repertorio di gioco, è riconosciuto come uno dei migliori tennisti di sempre, nonché uno dei più grandi atleti nella storia dello sport.[2][3][4][5][6][7][8][9][10][11][12][13][14]
Con 22 successi su 30 finali disputate, è il tennista più vincente nelle prove del Grande Slam in ambito singolare maschile: 14 Roland Garros (record), 4 US Open, 2 Wimbledon e 2 Australian Open. Assieme a Roy Emerson, Rod Laver e Novak Đoković, è uno dei soli quattro tennisti capaci di aggiudicarsi almeno due volte tutti i Major.
Con 59 successi in ambito singolare maschile è in seconda posizione nella classifica delle vittorie dei Big Titles, ovvero i tornei di tennis più importanti e prestigiosi al mondo. Oltre ai già citati 22 Slam, ha vinto 36 Masters 1000 e 1 Olimpiade nel singolare a Pechino 2008. Nel suo palmarès figurano inoltre 23 ATP 500 e 10 ATP 250, 5 Coppe Davis con la nazionale spagnola (2004, 2008, 2009, 2011 e 2019) e 2 Laver Cup, oltre ad un'altra medaglia d'oro olimpica, questa volta nel doppio a Rio 2016.
Le sue numerose vittorie sulla terra rossa (record di 63 titoli) gli sono valse il soprannome di "Re della terra rossa", superficie sulla quale è considerato il più forte giocatore nella storia del tennis.[15][16][17][18][19][20][21] È il solo giocatore di entrambi i sessi ad aver vinto per 14 volte uno stesso torneo (Roland Garros), con un bilancio di 112 vittorie e tre sole sconfitte.[22]
Soprannominato anche “Il mancino di Manacor”[23], è stato numero uno del mondo ATP per un totale di 209 settimane, terminando 5 stagioni al primo posto del ranking. È l'unico tennista della storia ad aver raggiunto la posizione nº 1 del ranking ATP nel corso di tre decenni diversi (2000-2009, 2010-2019, 2020-2029), record che gli è valso l'appellativo di "Re Sole del tennis".[24] Inoltre è il tennista che ha occupato più a lungo (370 settimane complessive) la seconda posizione della classifica, restandoci per 160 settimane consecutive (record assoluto) dietro a Roger Federer.[25] È l'unico giocatore della storia a non essere mai retrocesso dalla top 10 della classifica, nonché primatista assoluto per numero di settimane consecutive (887: dal 25 aprile 2005 a oggi).[26][27][28][29]
A 18 anni e 6 mesi è il più giovane vincitore nella storia della Coppa Davis. All'età di 19 anni, aggiudicandosi 11 tornei in un anno solare, si è affermato come il teenager (under 20) più vincente di ogni tempo,[30] mentre nel 2010, a soli 24 anni, si è consacrato come il più giovane giocatore dell'era Open a completare il Career Grand Slam e il Career Golden Slam, avendo vinto i quattro Major e l'oro olimpico.[31]
Con un montepremi di oltre 131 milioni di dollari, è il secondo tennista della storia nella graduatoria dei guadagni ottenuti in carriera,[32] preceduto da Novak Đoković.
Rafael Nadal Parera è nato a Manacor, sull'isola di Maiorca, da Sebastián Nadal e Ana María Parera. Ha una sorella minore di nome María Isabel. È nipote ex fratre dell'ex calciatore Miguel Ángel Nadal, difensore del Mallorca, del Barcellona e della nazionale spagnola.[33] Avendo compreso il talento naturale di Rafael per il tennis un altro zio paterno, Toni Nadal, ex-tennista professionista, iniziò a farlo giocare quando aveva appena tre anni e, sin da allora, è stato il suo allenatore fino al 2017.[34]
Lo spagnolo ha continuato a vivere a Manacor anche dopo essere diventato professionista e vi fa ritorno appena può per rilassarsi pescando e giocando a golf;[35] qui ha anche conosciuto María Francisca Perelló, detta Xisca, con cui si è fidanzato nel dicembre 2005, e che per la prima volta è andata con Rafael in Australia per assistere al primo torneo del Grand Slam l'Australian Open.[36]
Nel 2008 l'osservatorio astronomico di Maiorca ha dedicato al tennista un asteroide noto come 128036 Rafaelnadal,[37] e nello stesso anno Rafael ha fondato un'associazione benefica che porta il suo nome, la Rafa Nadal Foundation.[38]
Questa fondazione, la cui presidente è sua madre Ana María, ha come scopo lo sviluppo di azioni di assistenza sociale e di progetti cooperativi in Spagna e nei paesi in via di sviluppo.[39] Sempre nel 2008 è stato il primo tennista uomo ad aver vinto per i suoi meriti sportivi il Premio Principe delle Asturie, dopo le tenniste Arantxa Sánchez Vicario, Steffi Graf e Martina Navrátilová.[40] Nel 2010 la celebre cantante colombiana Shakira lo ha voluto come protagonista assieme a lei nel video del suo singolo Gypsy.[41] Nello stesso anno, in occasione della sua partecipazione al torneo di Bangkok, Nadal ha partecipato al progetto Un milione di alberi per il Re, piantando un albero in onore del monarca Bhumibol Adulyadej.[42]
Nella città natale, Manacor, ha fondato anche la propria accademia tennistica, la Rafa Nadal Academy by Movistar, diretta dallo storico coach e zio Toni Nadal.[43]
È socio onorario del Real Madrid.[44]
Il 19 ottobre 2019 si è sposato a Maiorca con la fidanzata storica Maria Francisca Perelló.[45]
Pochi giorni prima dell'edizione del Roland Garros 2021, gli organizzatori del torneo gli hanno dedicato un monumento all'interno dell'impianto.[46]
All'età di 8 anni Nadal praticava sia calcio che tennis, ma suo zio Toni intensificò gli allenamenti sul secondo[47] dopo la vittoria di un torneo regionale under-12.[33][48].
All'età di 12 anni, Nadal vinse i titoli spagnoli ed europei di tennis nella sua fascia di età, nonostante continuasse a giocare a calcio.[48] A quel punto suo padre gli fece scegliere quale dei due sport continuare, per evitare di danneggiare il suo rendimento scolastico:[48] Rafael scelse il tennis, ma nonostante l'abbandono del calcio giocato, continua tuttora a seguirlo.
Quando aveva 14 anni la federazione spagnola di tennis gli chiese di lasciare Maiorca per trasferirsi a Barcellona, in modo da continuare più efficacemente i suoi allenamenti. La famiglia di Rafael rifiutò la richiesta, in parte perché temevano che avrebbe influito sulla sua educazione,[48] ma anche perché Toni Nadal disse: "Non voglio credere che occorra andare in America, o in altri posti per essere un buon atleta. Puoi riuscirci anche stando a casa."[34] La decisione di rimanere a Maiorca fece sì che Nadal ricevesse un minore sostegno finanziario da parte della federazione, tuttavia suo padre coprì i costi. Nel maggio del 2001 riuscì a sconfiggere in un match di esibizione sulla terra rossa l'ex-vincitore di Wimbledon Pat Cash.[33] Sempre nel maggio di quell'anno partecipò a uno dei suoi primi tornei internazionali, i Giochi delle Isole, disputatisi proprio nelle "sue" Baleari, contribuendo alla vittoria della medaglia d'oro.[49] Nadal non ebbe una vera e propria carriera da juniores. Partecipò infatti a pochi degli eventi organizzati dall'ITF, raggiungendo le semifinali del torneo ragazzi di Wimbledon 2002[50] e vincendo tutte le partite disputate per la Coppa Davis Junior.[51][52] Prese parte invece a diversi tornei futures e alcuni Challenger, vincendo il suo primo match ATP il 29 aprile 2002 a Maiorca contro l'allora nº 81 del mondo Ramón Delgado. Divenne così il nono under-16 a vincere un match nell'era open[1]. A fine 2002 era al 200º posto nella classifica mondiale ATP.[53]
Nel 2003 conquistò il suo primo titolo challenger a Barletta, e poche settimane dopo giocò il suo primo torneo Master a Monte Carlo dove, partendo dalle qualificazioni, raggiunse il terzo turno, battendo fra gli altri Albert Costa, all'epoca detentore del Roland Garros. Questa performance gli permise di entrare a 16 anni e 10 mesi fra i primi 100 al mondo, secondo più giovane della storia a riuscirci dopo Aaron Krickstein.[51] Saltò il Roland Garros per un infortunio al gomito,[1] ma si riprese in tempo per debuttare a Wimbledon, dove divenne il primo under-18 a raggiungere il terzo turno dopo Boris Becker nel Torneo di Wimbledon 1984.[1] Dopo un mese era fra i top 50, e a fine anno si classificò in 49ª posizione, vincendo il premio per il miglior esordiente ATP.[54]
Nel gennaio 2004 raggiunse la sua prima finale ATP ad Auckland, e un mese dopo debuttò in Coppa Davis nel match di primo turno contro la Repubblica Ceca. Perse all'esordio con Jiří Novák, ma quella fu la sua ultima sconfitta in singolare nella competizione per nazioni: due giorni dopo ottenne il punto decisivo per la Spagna battendo Radek Štěpánek. Nel torneo Master Series di Miami, dove partiva come ultima testa di serie, ottenne al terzo turno un risultato prestigioso, affrontando e battendo con un doppio 6-3 il numero uno del mondo Roger Federer, e dando così inizio alla più interessante rivalità del tennis contemporaneo. Nei mesi successivi, a causa di una frattura da stress al piede sinistro,[51] fu costretto a saltare praticamente tutta la stagione sulla terra rossa, incluso il Roland Garros. Poco dopo il rientro dalla pausa forzata, in agosto, vinse a Sopot il suo primo titolo ATP, battendo in finale José Acasuso e senza perdere nemmeno un set durante il torneo.
L'anno si chiuse con la finale di Davis contro gli Stati Uniti; Nadal fu scelto al posto di Juan Carlos Ferrero per disputare il secondo match contro il nº 1 americano e nº 2 del mondo Andy Roddick, che pochi mesi prima l'aveva battuto con facilità al secondo turno degli US Open. Rafael perse il primo set al tie-break, ma si aggiudicò i successivi tre; grazie alla sua vittoria e agli altri due punti portati da Carlos Moyá la Spagna conquistò la sua seconda insalatiera e Nadal divenne, a 18 anni e 6 mesi, il più giovane vincitore nella storia del trofeo.[51][55][56] Terminò la stagione al 51º posto della classifica mondiale.
Il 2005 si aprì con la sconfitta al quarto turno all'Australian Open 2005, in cui perse contro Lleyton Hewitt, che avrebbe poi raggiunto la finale. Due mesi più tardi Nadal arrivò in finale al Masters di Miami dove fu sconfitto, nella rivincita dell'anno precedente, da Roger Federer in cinque set. Questi risultati sono considerati da molti osservatori come il punto di svolta della carriera di Nadal,[57] dato che nei mesi successivi cominciò la scalata alla classifica.
La primavera successiva infatti vide l'inizio del dominio di Rafael sulla terra rossa. Con 24 vittorie consecutive infranse il record di Andre Agassi di vittorie per un teenager,[58] conquistando nel giro di due mesi il suo primo Masters di Monte Carlo, il Masters Series di Roma, dove vinse contro Guillermo Coria dopo una sfida durata 5 ore e 14 minuti, e il Torneo Godó di Barcellona. Infine, alla sua prima partecipazione al Roland Garros, nel giorno del suo compleanno sconfisse Federer in semifinale e due giorni più tardi batté in finale Mariano Puerta, conquistando il suo primo torneo del Grande Slam. Nadal divenne così il terzo tennista a vincere uno Slam alla prima partecipazione dopo Mats Wilander nel 1982, e Andre Agassi nell'Australian Open 1995, e il primo teenager a farlo dopo la vittoria di Pete Sampras allo US Open 1990. Con questa serie di vittorie si issò fino al 3º posto della classifica ATP.[59]
Tre giorni dopo il trionfo parigino, al torneo di Halle sull'erba, arrivò una brusca battuta d'arresto contro il tedesco Alexander Waske,[60] mentre a Wimbledon fu eliminato al secondo turno per mano del lussemburghese Gilles Müller. Subito dopo il torneo Nadal infilò una nuova serie di 16 vittorie consecutive in tre tornei diventando, il 25 luglio, il nº 2 del mondo; non scenderà più sotto questa posizione fino al 17 agosto 2009.
La stagione sul cemento nordamericano iniziò con la vittoria in finale in Canada contro Andre Agassi, grazie alla quale conquistò il primo titolo ATP della sua carriera su questa superficie. Nel successivo Masters Series di Cincinnati fu però eliminato al primo turno per mano del ceco Thomas Berdych. Agli US Open, dove era testa di serie nº 2, dopo aver superato due wild-card statunitensi, Bobby Reynolds e Scoville Jenkins, si arrese in quattro set al nº 49 del mondo James Blake. In settembre sconfisse Guillermo Coria nella finale di Pechino, e vinse entrambe le partite in singolare contro l'Italia in Coppa Davis. Il mese successivo ottenne la quarta vittoria in un torneo della categoria Masters Series, a Madrid, contro Ivan Ljubičić, la prima sul cemento indoor. Durante la partita, tuttavia, Nadal si infortunò gravemente allo scafoide tarsale del piede sinistro, scoprendo così di avere una malformazione congenita dell'osso. Fu, pertanto, costretto a rinunciare all'esordio al Masters di fine anno di Shanghai, chiudendo la stagione al secondo posto del ranking mondiale.[61]
Il 2005 fu l'anno della consacrazione: con undici tornei conquistati (Salvador, Acapulco, Monte Carlo, Barcellona, Roma, Open di Francia, Bastad, Stoccarda, Montréal, Pechino, Madrid) su dodici finali disputate (solo Federer fece altrettanto quell'anno), si affermò come il teenager più vincente della storia[30], oltre a stabilire il record di tornei Masters Series vinti in un anno (4, record che ha condiviso con Federer fino ai 5 titoli di Đoković nel 2011). Otto dei tornei vinti si giocarono sulla terra rossa, gli altri sul cemento. Nel corso dell'anno Nadal ottenne 79 vittorie, secondo soltanto alle 81 di Federer; vinse inoltre il Golden Bagel Award per i ben 12 set vinti per 6-0.[62] Conquistò infine la più alta posizione in classifica a fine anno per uno spagnolo, e il premio ATP per il giocatore che è migliorato di più.[54]
Il 2006 si aprì con il forfait agli Australian Open ancora a causa dell'infortunio allo scafoide: secondo i medici la malformazione avrebbe potuto costringere Rafael al ritiro dal tennis, ma l'utilizzo di una soletta speciale per la scarpa sinistra lo aiutò a tenere il problema sotto controllo, accrescendo tuttavia il rischio di infortunio per altre parti del corpo, fra cui le ginocchia.[61] Tale accorgimento gli consentì di tornare in campo a Marsiglia, dove raggiunse la semifinale. Il ritorno alla vittoria arrivò poche settimane dopo a Dubai, dove sconfisse in finale Federer. L'inizio di stagione sul cemento si concluse con le eliminazioni in semifinale a Indian Wells (da James Blake) e al secondo turno a Miami (da Carlos Moyá).
Al ritorno del circuito sui campi di terra rossa europea, Nadal si aggiudicò nuovamente il Masters Series di Monte Carlo, il torneo casalingo di Barcellona, e gli Internazionali d'Italia, battendo nelle finali di entrambi i Masters Series Federer (al Torneo Godó batté Tommy Robredo). A Roma il torneo si concluse con un match deciso al tie-break del quinto set, dopo più di cinque ore di gioco, in cui Nadal annullò ben due match point allo svizzero. Con questi risultati eguagliò il record di 16 vittorie in tornei ATP di un teenager, appartenuto a Björn Borg.[1] L'11 giugno Nadal batté nuovamente il rivale svizzero nella finale del Roland Garros, conquistando il suo secondo torneo dello Slam: la partita cominciò con due set brevi, finiti 6-1 prima per Federer e poi per Nadal; nel terzo set, Nadal vinse con un break di vantaggio per 6-4, e nel quarto arrivò a servire per il match.
A questo punto però Roger recuperò il break di svantaggio, costringendo Rafael al tie-break, che vinse quest'ultimo per 7-4. Nadal divenne così il primo giocatore a sconfiggere Federer in una finale dello Slam.[63] Inoltre, con il passaggio del primo turno del Roland Garros contro lo svedese Robin Söderling, stabilì il nuovo record di vittorie consecutive sulla terra rossa, 54, superando la striscia dell'argentino Guillermo Vilas: la serie aveva avuto inizio nel 2005 a Monte Carlo. Commentando questo risultato lo stesso Vilas lo definì come meno impressionante del suo, in quanto le vittorie ottenute da Nadal erano distribuite in due anni, e includevano tornei di livello inferiore.[64]
Sull'erba Nadal si infortunò alla spalla nella partita contro Lleyton Hewitt al torneo del Queen's:[65] costretto a ritirarsi, pose fine a una serie di 26 vittorie consecutive. A Wimbledon Rafael rischiò l'eliminazione al secondo turno da parte dell'americano Robert Kendrick, passato dalle qualificazioni ma, dopo aver annullato due match point, riuscì a vincere al quinto set.[66] Al turno successivo, Nadal affrontò e sconfisse in tre set l'ex nº 1 del mondo Andre Agassi, in quella che fu l'ultima partita dell'americano al torneo londinese. Anche nei turni successivi Rafael vinse in tre set, raggiungendo in finale Federer, già detentore del trofeo dal 2003. L'ultimo spagnolo a giocare in finale a Londra era stato Manuel Santana nel 1966. Lo svizzero, nella prima sfida con il suo rivale sulla sua erba, si prese la rivincita della finale di Parigi, battendo il mancino di Manacor in quattro set (6-0, 7-65, 62-7, 6-3).
Il dopo Wimbledon fu deludente: Nadal venne eliminato nei primi turni nei tornei nordamericani del Canada e di Cincinnati. Agli US Open raggiunse per la prima volta i quarti di finale dove fu sconfitto in 4 set dal russo Michail Youzhny. Nel resto dell'anno partecipò soltanto a tre tornei. All'Open di Stoccolma fu eliminato inaspettatamente dal nº 690 del mondo Joachim Johansson, mentre la settimana successiva, al torneo di Madrid in cui era campione uscente, fu sconfitto da Thomas Berdych ai quarti. Alla sua prima Masters Cup fu sconfitto da Blake nel Round Robin, ma vinse contro il russo Nikolaj Davydenko e Robredo, accedendo alla semifinale. Qui venne battuto in due set 6-4, 7-5 da Federer, concludendo anche questa stagione al secondo posto dietro lo svizzero. Dopo Agassi nel biennio 1994-1995 fu il primo tennista a restare nº 2 per due anni consecutivi.[1]
L'anno iniziò con la partecipazione a sei tornei sul cemento. Nei primi due venne sconfitto in semifinale (a Chennai) e al primo turno (a Sydney), per recarsi quindi agli Australian Open, dove uscì ai quarti di finale per mano del cileno Fernando González, futuro finalista. Dopo una nuova sconfitta ai quarti a Dubai, dove difendeva la vittoria dell'anno precedente, riuscì per la prima volta a conquistare il Masters di Indian Wells, battendo in finale Novak Đoković. Il serbo tuttavia si rifece eliminandolo pochi giorni dopo ai quarti del Masters di Miami.
Sulla terra rossa, come sempre, Nadal diede il meglio di sé: al Masters di Monte-Carlo vinse il suo terzo trofeo battendo ancora una volta in finale Roger Federer, e confermò poco dopo il suo dominio anche a Barcellona (finale con Guillermo Cañas) e al Masters di Roma, sconfiggendo in finale González. Nel corso di questo torneo, inoltre, superò il record di 75 vittorie consecutive su una singola superficie (nel suo caso sulla terra), detenuto in precedenza da John McEnroe sul sintetico. La striscia si interruppe a quota 81 al torneo di Amburgo dove, per la prima volta, Federer riuscì a batterlo sul rosso. Nel frattempo, fra i tornei di Barcellona e Roma, i due si erano affrontati ancora una volta in un match di esibizione a Maiorca, chiamato Battaglia delle Superfici, su un campo per metà in terra rossa e per metà in erba (la superficie preferita da Federer). Anche in questa occasione Nadal era riuscito a imporsi sul rivale svizzero.[67] Nonostante la sconfitta di Amburgo due settimane più tardi Nadal affrontò e sconfisse nuovamente Federer nella loro seconda finale del Roland Garros. Ottenne dunque per il terzo anno consecutivo il titolo nello Slam rosso (unico tennista dopo Borg nell'era Open), col punteggio di 6-3, 4-6, 6-3, 6-4, cedendo proprio nell'ultima partita l'unico set perso nel torneo, e allungando la sua serie positiva sulla terra parigina a 21 vittorie consecutive.
Sull'erba inglese ancora una volta Nadal fu eliminato dal torneo del Queen's ai quarti di finale e, esattamente come l'anno precedente, raggiunse la finale di Wimbledon, ancora una volta contro Federer. La partita però seguì un copione ben diverso da quello del 2006: per la prima volta in cinque anni infatti lo svizzero fu costretto a un match di cinque set.[68] Alla fine fu il campione elvetico a prevalere con il punteggio di 7-67, 4-6, 7-63, 2-6, 6-2, ma la partita mostrò gli enormi progressi fatti da Nadal su questa superficie.[69]
Nel prosieguo di stagione Nadal si aggiudicò il torneo di Stoccarda ma, come l'anno precedente, non brillò nella seconda parte dell'anno: fu eliminato in semifinale a Montréal e al secondo turno a Cincinnati, per poi fermarsi negli ottavi degli US Open per mano del connazionale David Ferrer in 4 set. Chiuse la stagione con la finale del torneo Masters Series di Parigi Bercy (sconfitto dall'argentino David Nalbandian per 6-4, 6-0), e con una nuova semifinale alla Masters Cup di Shanghai (ancora battuto da Federer per 6-4, 6-1), confermandosi al secondo posto del ranking.
Il 2008, assieme al 2005, al 2010, al 2013 e al 2017, è stato uno degli anni migliori nella carriera del maiorchino: cominciò con la finale a Chennai, dove riuscì a vincere soltanto un game contro il russo Michail Youzhny, e con la prima semifinale agli Australian Open, dove venne sconfitto dalla sorpresa del torneo Jo-Wilfried Tsonga. Arrivato al primo Masters Series di Indian Wells dopo le non brillanti prestazioni di Rotterdam (sconfitto al secondo turno da Seppi) e Dubai (eliminato ai quarti da Roddick), batté Tsonga e Blake prima di soccombere in semifinale a Đoković, che gli successe poi nell'albo d'oro del torneo, e la settimana successiva perse la finale di Miami contro Nikolaj Davydenko.
Dopo aver giocato e vinto a Brema in Davis contro Nicolas Kiefer, in aprile si aggiudicò per la quarta volta di fila il Masters Series di Monte Carlo, battendo ancora Federer in finale, nonostante lo svizzero fosse avanti per 4-0 nel secondo set.[70] Il giorno dopo divenne il primo giocatore ad aggiudicarsi nella stessa edizione del torneo singolare e doppio, sconfiggendo insieme a Tommy Robredo la coppia formata da Mahesh Bhupathi e Mark Knowles con il punteggio di 6-3, 6-3. A Barcellona confermò il poker di Monte Carlo, battendo David Ferrer con il punteggio di 6-1, 4-6, 6-1.
A Roma Nadal uscì al secondo turno, sconfitto dal connazionale Ferrero per 7-5, 6-1, anche a causa di un problema di vesciche al piede.[71] Si riprese però in tempo per vincere per la prima volta ad Amburgo, eliminando in semifinale Đoković e sbarrando la strada al campione uscente Federer in finale. Al Roland Garros vinse per la quarta volta consecutiva, la prima senza perdere un set, battendo in finale il solito Federer. Quello fu il match più a senso unico fra quelli disputati fra i due negli Slam; Rafael concesse soltanto quattro game all'avversario, chiudendo 6-1, 6-3, 6-0: Federer non subiva un bagel (set finito 6-0) dal 1999.[70] Fu eguagliato così il primato di Borg, che si impose consecutivamente dal 1978 al 1981 nel torneo francese, e Nadal divenne il quarto giocatore, dopo lo stesso Borg, Sampras e Federer a vincere uno Slam quattro volte di fila.
Al torneo del Queen's Nadal si dimostrò competitivo anche sull'erba battendo per 7-66, 7-5 Đoković, e diventando il secondo spagnolo a conquistare un torneo su questa superficie dopo la vittoria a Eastbourne di Andrés Gimeno nel 1972.[72] A Wimbledon arrivò ancora in finale dopo aver perso un solo set nel match contro Gulbis, e come nelle ultime tre edizioni si trovò di fronte Federer, che non aveva ancora perso un set nel torneo. Questa partita è considerata da molti la più bella della storia.[73][74][75][76] Per due volte il match fu interrotto dalla pioggia, dapprima nel terzo set sul 5-4 per Federer ma con lo spagnolo avanti due set a zero, poi sul 2-2 e 40 pari nel quinto set, e terminò alle 21:15 GMT, quand'era sul punto di essere sospeso per oscurità. Vinse Nadal per 6–4, 6–4, 65–7, 68–7, 9–7, dopo 4 ore e 48 minuti di gioco ed essersi visto annullare tre match point, di cui due nel tie-break del quarto set. Con questo primo Slam lontano dalla terra rossa del Roland Garros Nadal divenne il terzo giocatore dell'era open dopo Rod Laver e Borg a vincere nello stesso anno i tornei Parigi e Londra (impresa poi eguagliata da Federer nel 2009 e ripetuta dallo spagnolo nel 2010), e interruppe la serie di 65 vittorie consecutive di Federer sull'erba. Il 27 luglio lo spagnolo conquistò anche il Toronto Master Series, battendo in finale il tedesco Nicolas Kiefer con il punteggio di 6-3, 6-2, e avvicinandosi ulteriormente alla vetta del ranking mondiale.
Nel successivo torneo Masters Series di Cincinnati arrivò in semifinale, ma venne sconfitto nettamente da Novak Đoković 6-1, 7-5, fermando a 32 la sua serie di vittorie consecutive. Tuttavia, grazie a questo risultato e alla concomitante e inaspettata sconfitta di Federer al terzo turno, Nadal si assicurò l'aritmetica certezza di diventare, dopo 160 settimane consecutive da nº 2, il ventiquattresimo numero uno del mondo della classifica ATP, terzo spagnolo dopo Juan Carlos Ferrero e Carlos Moyá. A causa dell'inserimento in calendario del torneo olimpico e del conseguente anticipo di quindici giorni dei due Masters Series nordamericani (novità che provocò un disallineamento nella scadenza dei punteggi), il sorpasso ai danni di Federer avvenne solamente due settimane più tardi, il 18 agosto. La consacrazione come nº 1 arrivò però il giorno precedente, al torneo olimpico di Pechino dove, sconfitto il cileno Fernando González (6-3, 7-6, 6-3), si aggiudicò la medaglia d'oro.[77] Nadal divenne quindi il primo giocatore spagnolo ad aver vinto l'oro olimpico nell'era Open.
Sui campi in cemento di Flushing Meadows si presentò come grande favorito. Per la prima volta in carriera si spinse fino alla semifinale dove fu eliminato dallo scozzese Andy Murray, che in finale fu poi sconfitto da Roger Federer. Nelle settimane successive Rafael contribuì alla vittoria della Spagna in semifinale di Coppa Davis contro gli Stati Uniti. Con il raggiungimento della semifinale al Masters di Madrid, sconfitto dal francese Gilles Simon, Nadal ebbe la matematica certezza di chiudere l'anno in prima posizione nel ranking mondiale, primo spagnolo a riuscirci.[78] Nel torneo Masters Series di Bercy arrivò ai quarti di finale, ma dopo aver perso 6-1 il primo set contro Nikolaj Davydenko si ritirò per un problema al ginocchio.[79] Il 3 novembre annunciò, dal suo sito internet, che non avrebbe preso parte alla Masters Cup di Shanghai, per evitare un peggioramento delle sue condizioni fisiche in vista della finale di Coppa Davis contro l'Argentina, programmata fra il 21 e il 22 novembre. Una settimana più tardi tuttavia Rafael comunicò che non avrebbe potuto partecipare nemmeno a questo torneo, a causa di una tendinite:[80] la squadra spagnola riuscì comunque a imporsi, facendo conquistare il trofeo al nº 1 del mondo per la seconda volta nonostante la sua assenza.
Il 2009 cominciò con il torneo di Doha; al termine del primo incontro (6-0, 6-1 a Fabrice Santoro), Rafael ricevette il premio per la vittoria nell'ATP Tour 2008.[81] Eliminato ai quarti dal francese Gaël Monfils si rifece nel doppio dove, assieme a Marc López, sconfisse il team nº 1 del mondo formato da Daniel Nestor e Nenad Zimonjić, nel primo incontro in una finale fra il nº 1 del singolare e il nº 1 del doppio dal 1990.[82]
Nel primo Slam stagionale Nadal riuscì a centrare l'obiettivo mai raggiunto prima della finale, dopo aver sconfitto al quinto set il connazionale Fernando Verdasco in un incontro durato 5 ore e 14 minuti.[83] In finale, dopo un'altra maratona di 4 ore e 23 minuti, e con i parziali di 7-5, 3-6, 7-63, 3-6, 6-2, sconfisse Federer, conquistando il suo primo Slam sul cemento. Con questa vittoria, Nadal fu il primo spagnolo a trionfare in Australia, e il quarto tennista a vincere uno Slam su ogni superficie.
Sconfitto in finale al torneo di Rotterdam dallo scozzese Andy Murray,[84] Nadal saltò l'impegno successivo nel torneo di Dubai,[85] rientrando solo a marzo per il primo turno di Coppa Davis, dove sulla terra rossa di Benidorm batté la Serbia di Tipsarević e Đoković. Nei tornei del World Tour tornò al successo conquistando il Masters di Indian Wells dove, dopo essere stato costretto ad annullare cinque match point al terzo turno contro David Nalbandian, sconfisse Murray in finale con un netto 6-1, 6-2 senza concedere palle break, in una partita condizionata dal forte vento.[86] Nel secondo Masters 1000 di Miami venne eliminato nei quarti di finale dall'argentino Juan Martín del Potro con il punteggio di 6-4, 3-6, 7-63, dopo aver insolitamente sprecato un vantaggio di 3-0 nel terzo set. Durante il torneo Nadal iniziò ad avvertire le prime fitte di dolore alle ginocchia, causate da una tendinite che condizionerà fortemente la parte centrale della sua stagione.[87]
Al rientro in Europa vinse ancora sulla terra rossa di Monte Carlo, battendo in finale Đoković (6-3, 2-6, 6-1)[88] e diventando il primo tennista capace di vincere lo stesso torneo Masters 1000 per cinque volte consecutive. La settimana successiva ottenne il quinto successo di fila anche al Torneo Godó dove, nella replica della finale 2008, sconfisse David Ferrer per 6-2, 7-5.[89] Agli Internazionali di Roma lo spagnolo si riprese lo scettro perduto l'anno precedente, affrontando con successo il campione uscente Đoković per la seconda volta in un mese (7-62, 6-2) e diventando il primo tennista a vincere per quattro volte il torneo italiano.[90] Conquistò così il 15º Masters della carriera, staccando Federer, allora fermo a 14 titoli. Lo svizzero tuttavia lo riagguantò nel giro di una settimana, battendolo in finale a Madrid per 6-4, 6-4, e interrompendo la striscia di 33 vittorie sul rosso dello spagnolo. La semifinale di quello stesso torneo, vinta al tie-break del terzo set contro Đoković e durata 4 ore e 3 minuti, divenne il match sui 3 set più lungo della storia.[91] Allo slam parigino Nadal partecipò partendo da grande favorito.[92] Al terzo turno, con la vittoria sull'australiano Lleyton Hewitt, stabilì il record assoluto di vittorie consecutive nel torneo (30, superando Chris Evert fermatasi a quota 29, e Borg a 28). Al quarto turno, tuttavia, venne sconfitto a sorpresa dallo svedese Robin Söderling (6-2, 62-7, 6-4, 7-62), fermandosi a 31 partite vinte di fila nello Slam sul rosso; si trattò della prima sconfitta in carriera di Nadal in un match a 5 set sul campo di terra rossa, dopo 48 vittorie in 48 partite. Si spezzò così il sogno di vincere il torneo parigino per la quinta volta consecutiva, superando Borg (e se stesso), fermo a quota 4. Il torneo lo vinse Federer, che con il Roland Garros chiuse il suo Career Grand Slam.
Dopo la dura sconfitta di Parigi Nadal annunciò la sua assenza al torneo del Queen's a causa della tendinite alle ginocchia.[93] A Londra per allenarsi sull'erba, fu sconfitto dall'australiano Lleyton Hewitt e dallo svizzero Stanislas Wawrinka in due match di esibizione all'Hurlingham Club[94], e il 19 giugno, a causa del persistere della tendinite, arrivò la sofferta decisione di ritirarsi da Wimbledon, rinunciando alla difesa del titolo.[87][95] Il 5 luglio, con la vittoria di Federer nel torneo londinese, Nadal perse la prima posizione nel ranking a favore dello svizzero, tornando al nº 2.
Il rientro arrivò soltanto 70 giorni dopo alla Rogers Cup di Montréal,[96] dove Nadal tentò senza successo di ripetere la vittoria dell'anno precedente, fermandosi ai quarti contro del Potro.[97] Il giorno seguente, con la vittoria di Andy Murray in semifinale, venne scalzato proprio dallo scozzese dalla seconda posizione nella classifica ATP, sotto la quale non scendeva dal 2005. Al successivo Masters di Cincinnati venne eliminato in semifinale da Novak Đoković col punteggio di 6-1, 6-4, ma subì uno strappo a un muscolo addominale, che influì sulla sua resa al servizio.[87] Allo US Open arrivò in semifinale bissando il risultato dell'anno precedente ma ancora una volta fu sconfitto dal futuro vincitore del torneo, che in quell'edizione fu Juan Martin del Potro, col punteggio di 6-2, 6-2, 6-2. Tuttavia, grazie alla battuta d'arresto di Murray al quarto turno, riuscì ugualmente a riprendere la seconda posizione nel ranking. Al Masters di Shanghai giunse senza troppi problemi in finale, dove però venne sconfitto da Nikolaj Davydenko, mentre a Bercy si arrese in semifinale a Novak Đoković. Dopo aver disputato la Masters Cup, nella quale perse tutti e tre gli incontri del round robin senza vincere nemmeno un set, chiuse la stagione aiutando la Spagna a conquistare la sua quarta insalatiera sulla terra rossa di Barcellona, battendo nel primo incontro di singolare Tomas Berdych per 7-5, 6-0, 6-2. Terminò l'anno in seconda posizione del ranking, ancora una volta dietro a Roger Federer.
Il 2010 per Nadal fu la stagione migliore:[98] ebbe inizio con una finale persa al torneo di Doha, dove venne battuto in 3 set da Nikolaj Davydenko dopo aver sprecato due match point nel secondo set della partita. Due settimane dopo partecipò agli Australian Open, dove la sua corsa si interruppe al cospetto di Andy Murray nei quarti di finale, impedendo di difendere il titolo conquistato l'anno precedente.[99] A causa di questa sconfitta, Nadal perse la seconda posizione nel ranking ATP.
A causa di un riacutizzarsi del problema ai tendini delle ginocchia fu costretto a prendersi una pausa di un mese,[100] e si ripresentò al tennis giocato nei due Masters 1000 primaverili americani. Sia a Indian Wells che a Miami dovette però fermarsi alle semifinali, dopo aver ceduto rispettivamente ad Ivan Ljubičić e ad Andy Roddick. Si aggiudicò però in coppia con Marc López il torneo di doppio di Indian Wells.
La stagione su terra rossa si aprì con la sesta vittoria consecutiva nel torneo di Monte Carlo, che rappresentò per Nadal il punto di svolta della stagione.[87] Nel corso del torneo monegasco Nadal lasciò ai suoi avversari appena 14 game e nessun set in cinque incontri; in finale sconfisse Fernando Verdasco con il secco punteggio 6-0, 6-1. Grazie a questa vittoria Nadal divenne il primo giocatore dell'era open ad aggiudicarsi un torneo per sei volte consecutive. La settimana seguente rinunciò a partecipare al torneo di Barcellona, dove deteneva il titolo dal 2005, per recarsi a Vitoria e sottoporsi a una terapia mirata a eliminare la tendinite alle ginocchia. L'intervento ebbe successo, e il dolore scomparve completamente.[87]
Agli Internazionali d'Italia raggiunse la quinta finale, lasciando per strada un solo set nella semifinale contro Gulbis: in un match interrotto per due volte dalla pioggia si impose 7-5, 6-2 su David Ferrer, conquistando il suo quinto titolo nella capitale italiana. Al successivo torneo di Madrid ancora una volta perse soltanto un set in semifinale contro il connazionale Nicolas Almagro. In finale superò in due set Federer (6-4, 7-65): con questa terza vittoria consecutiva, dopo quelle di Monte Carlo e Roma, divenne il primo giocatore nella storia ad aggiudicarsi i tre Masters sulla terra rossa nello stesso anno. Inoltre superò il record di Agassi di 17 Masters 1000 vinti in carriera, e riguadagnò la seconda posizione nel ranking mondiale.[101]
Al Roland Garros riuscì per la quinta volta in carriera a conquistare la finale, dove incontrò Söderling, unico giocatore capace di batterlo nello Slam parigino. Nadal vendicò la sconfitta dell'anno precedente, imponendosi per 6-4, 6-2, 6-4 e conquistando il quinto titolo, avvicinando ancora il record di 6 vittorie di Borg. Per la seconda volta dopo il 2008 fu inoltre capace di aggiudicarsi il torneo senza perdere nemmeno un set. Grazie alla contemporanea sconfitta di Federer, uscito di scena ai quarti proprio contro Söderling, Nadal riconquistò il vertice della classifica mondiale, e si qualificò per primo al Master di fine anno. Infine, con il trionfo di Parigi, Nadal divenne il primo giocatore della storia a realizzare il cosiddetto Clay Slam o Slam rosso, avendo vinto nello stesso anno tutti i tornei maggiori sulla terra rossa (Monte Carlo, Roma, Madrid, Roland Garros)[1].[102]
Nel suo primo torneo sull'erba dal 2008, il Queen's, venne eliminato ai quarti dal connazionale Feliciano López, mentre a Wimbledon si presentò come testa di serie nº 2. Non senza qualche difficoltà Nadal riuscì a raggiungere la sua quarta finale dei Championships, dove si trovò di fronte Tomáš Berdych, giustiziere ai quarti di Federer e in semifinale di Đoković. Il ceco, alla sua prima finale Slam, non riuscì a opporre resistenza: con il punteggio di 6-3, 7-5, 6-4 Nadal conquistò per la seconda volta il torneo più prestigioso.
Dopo la pausa estiva, al torneo di Toronto Nadal disputò sia il singolare che il doppio. In quest'ultimo partecipò in coppia con il numero 2 del mondo Đoković: non accadeva da 34 anni (dai tempi di Connors/Ashe) che i primi due giocatori della classifica di singolare disputassero insieme un torneo di doppio. La coppia viene tuttavia eliminata al primo turno dalle wild card canadesi Vasek Pospisil e Milos Raonic. Nel singolare invece raggiunse la semifinale, ma venne nettamente sconfitto da Murray in due set. Anche a Cincinnati Nadal uscì prematuramente di scena, battuto ai quarti da Baghdatis. Allo US Open però lo spagnolo dettò legge: raggiunta la sua prima finale a New York, affrontò e sconfisse Novak Đoković con il punteggio di 6-4, 5-7, 6-4, 6-2, perdendo l'unico set del torneo nell'atto conclusivo, subendo appena 5 break in 7 incontri.[103] Con questa vittoria Nadal divenne il primo della storia a vincere nello stesso anno solare 3 prove dello Slam su 3 superfici diverse (terra rossa, erba e cemento)[104], il più giovane giocatore dell'era open a completare il Career Grand Slam e allo stesso tempo il Career Golden Slam, avendo vinto in carriera i quattro Major e l'oro olimpico, il terzo dopo Andre Agassi e Steffi Graf.
Dopo una breve pausa per lo spagnolo iniziarono tre settimane di intensa trasferta asiatica. Al torneo di Bangkok, cui partecipò per la prima volta, venne eliminato in semifinale da Guillermo García López per 2-6, 7-63, 6-3 dopo non aver sfruttato 24 palle break.[105] Lo spagnolo fece quindi il suo esordio al torneo di Tokyo, conquistando il settimo titolo della stagione dopo aver sconfitto in finale Gaël Monfils per 6-1, 7-5. A Shanghai, dove difendeva la finale raggiunta nel 2009, venne eliminato al terzo turno da Jürgen Melzer. Si interruppe quindi con questa centesima sconfitta in carriera (su 568 partite) la striscia di 21 quarti di finale consecutivi nei Masters 1000 iniziata ad Amburgo nel 2008.
All'ultimo Masters di Parigi-Bercy lo spagnolo non si presentò per una lieve tendinite alla spalla sinistra,[106] e tornò in campo dopo un mese di inattività all'ATP World Tour Finals di Londra. Qui per la prima volta in carriera raggiunse la finale, dopo aver vinto tutte le partite del suo round robin e aver eliminato in semifinale Murray in un match fra i più belli dell'anno.[107] Nell'atto conclusivo però si arrese a Federer, che lo batté per 6-3, 3-6, 6-1, impedendogli di conquistare l'unico titolo di alto livello ancora assente dal suo palmarès.[108] Durante il torneo gli venne anche assegnato lo Stefan Edberg Sportsmanship Award, premio per la sportività conferito grazie al voto degli altri tennisti e degli addetti ai lavori, insieme a quello per la prima posizione nel ranking ATP.[109] Qualche settimana dopo divenne il nuovo campione del mondo ITF,[110] il giornale L'Équipe lo nominò Campione dei campioni 2010[111] e il giornale Marca sportivo dell'anno e del decennio.[112]
Inizia la stagione vincendo il doppio di Doha in coppia con Marc López, battendo il duo italiano Bracciali/Seppi e conquistando il titolo per la terza volta in carriera. Agli Australian Open la sua corsa si ferma ancora una volta ai quarti di finale, causa infortunio.[113] Durante la pausa, si reca ad Abu Dhabi per ritirare il Laureus Sportsman of the Year Award 2011, assegnatogli per i successi nella stagione 2010.[114] Il ritorno alle gare arriva con il primo turno di Coppa Davis, in cui contribuisce alla vittoriosa trasferta della Spagna per 4-1 contro il Belgio sul cemento di Charleroi, sconfiggendo Ruben Bemelmans e, a punteggio acquisito, Olivier Rochus.[115]
Nella prima parte della stagione Nadal si scontra più volte con Đoković in finale, uscendone sempre sconfitto (Indian Wells, Miami,[116] Madrid, Roma e gli Slam di Londra e New York[117]). In compenso si aggiudica Monte Carlo,[118] Barcellona e Roland Garros: a Parigi batte Federer in finale ed eguaglia il record di successi di Björn Borg nel torneo parigino (6).
Nella semifinale di Coppa Davis contro la Francia, Nadal vince entrambi i suoi singolari contro Richard Gasquet e Jo-Wifired Tsonga regalando la finale alla Spagna. Tenta quindi di difendere il titolo a Tokyo ma deve arrendersi a Andy Murray che lo batte per 3-6, 6-2, 6-0 infliggendogli la settima sconfitta stagionale in finale. Durante le Finals subisce la più severa sconfitta in carriera (6-3, 6-0) da Roger Federer.[119] La successiva battuta d'arresto contro Jo-Wilfried Tsonga ne decreta l'eliminazione dal torneo.[120] L'ultima apparizione della stagione è sulla terra rossa dello Stadio Olimpico de la Cartuja di Siviglia per la finale di Coppa Davis contro l'Argentina. Nadal, dopo aver sconfitto Juan Mónaco nella partita d'esordio (6-1, 6-1, 6-2), ottiene il punto decisivo battendo del Potro in un match durato 4 ore e 7 minuti e terminato col punteggio di 1-6, 6-4, 6-1, 7-60, regalando alla Spagna la quinta insalatiera della sua storia.[121]
Chiude una stagione da lui definita molto complicata[122] al secondo posto del ranking ATP alle spalle di Novak Đoković.
Dopo la sconfitta in semifinale contro Gaël Monfils a Doha, Nadal è a Melbourne per gli Australian Open dove, perdendo un solo set, contro Tomas Berdych, giunge in semifinale in cui va in scena la 27ª sfida con Roger Federer, la prima dal 2005 a non disputarsi in una finale. Battendo lo svizzero con il punteggio di 65-7, 6-2, 7-65, 6-4, Nadal raggiunge la sua quarta finale consecutiva in tornei dello Slam (impresa riuscita soltanto a quattro giocatori nella storia del tennis), la seconda in carriera in Australia. A impedirgli un nuovo trionfo a Melbourne è Novak Đoković che, nella terza finale slam consecutiva tra i due giocatori, si impone con il punteggio di 5-7, 6-4, 6-2, 65-7, 7-5 in 5 ore e 53 minuti di gioco, l'incontro più lungo nella storia degli Australian Open e la finale di maggior durata nei tornei del Grande Slam.[123]
Il 16 febbraio viene ufficialmente nominato portabandiera per la Spagna alle Olimpiadi di Londra 2012, come già preannunciato da re Juan Carlos.[124][125]
A marzo torna a Indian Wells, dove si arrende in semifinale a Roger Federer, con il punteggio di 6-3, 6-4. Nello stesso torneo si aggiudica la prova di doppio insieme all'amico Marc López, battendo in finale gli americani John Isner e Sam Querrey. A Miami giunge nuovamente in semifinale ma un nuovo problema al ginocchio, che lo penalizzerà pesantemente nel finale di stagione, lo costringe al forfait dall'incontro con Andy Murray.[126][127]
Le soddisfazioni arrivano sulla terra rossa. Nel torneo di Monte Carlo, torna a battere Novak Đoković, dopo sette sconfitte consecutive subite contro il serbo, che supera in finale col punteggio di 6-3, 6-1. Per Nadal è l'ottavo titolo consecutivo nel Principato. Diventa così il primo giocatore nella storia del tennis ad aver vinto lo stesso torneo per otto anni consecutivi.[128] Nuovo successo anche al torneo Godó di Barcellona, dove in finale supera David Ferrer (7-61, 7-5), sollevando il trofeo per la settima volta. Sorprendente è invece la sua uscita di scena sulla terra blu di Madrid dove viene sconfitto, per la prima volta dopo 14 sfide dirette, dal connazionale Fernando Verdasco, col punteggio di 3-6, 6-3, 5-7. La sconfitta, unita alla concomitante vittoria del torneo da parte di Roger Federer, gli costa la seconda posizione nella classifica ATP.[129] Agli Internazionali d'Italia va in scena la replica della finale di Monte Carlo, con Nadal che conquista il titolo per la sesta volta superando Novak Đoković con il punteggio di 7-5, 6-3. Grazie a questo successo, torna nº 2 della classifica ATP, scavalcando Roger Federer.[130]
Il 2012 è l'anno del settimo trionfo al Roland Garros. Nadal arriva in finale cedendo solo 35 game e nessun set. Per la prima volta nella storia del tennis, due stessi giocatori si incontrano in 4 finali Slam consecutive. Anche a Parigi, l'avversario di Nadal è Novak Đoković. L'esito è stavolta diverso dagli ultimi tre. Nadal si impone in un incontro interrotto due volte dalla pioggia e terminato il lunedì, con il punteggio di 6-4, 6-3, 2-6, 7-5. Supera il record maschile di 6 vittorie a Parigi, detenuto a pari merito con Borg, eguagliando a livello assoluto i 7 successi di Chris Evert.[131][132][133]
La sua stagione sull'erba parte dal torneo di Halle, preferito stavolta al Queen's.[134] In Germania, Nadal si ferma ai quarti di finale perdendo, per la prima volta in 9 confronti diretti, dal tedesco Philipp Kohlschreiber. A Wimbledon esce clamorosamente di scena al secondo turno per mano del ceco Lukáš Rosol, nº 100 del mondo, vincitore col punteggio di 69-7, 6-4, 6-4, 2-6, 6-4.[135] È l'ultimo incontro della stagione 2012 di Nadal. Il 19 luglio annuncia infatti il ritiro dalle Olimpiadi di Londra, dove sarebbe stato portabandiera della squadra spagnola e cancella la propria partecipazione da tutti i tornei ancora da disputare.[136][137][138][139][140] Il motivo è una rottura parziale del tendine rotuleo unita a una contemporanea infiammazione dei tessuti del ginocchio sinistro (nota come sindrome di Hoffa).[127][141]
L'assenza dalle gare gli costa due posizioni in classifica. Chiude l'anno al nº 4, alle spalle di Novak Đoković, Roger Federer ed Andy Murray.
La stagione 2013 è una delle sue migliori in assoluto.
A causa di un virus salta gli Australian Open.[142] Inizia bene la stagione vincendo i tornei di São Paulo, Acapulco, Indian Wells – primo torneo sul cemento dopo tre anni[143] – Barcellona, Madrid, Roma e il Roland Garros.[144] Sul rosso di Monte Carlo, dopo una serie record di otto trionfi (e 46 incontri) consecutivi vinti nel Principato, deve arrendersi a Novak Đoković (6-2, 7-61).[145]
A Wimbledon esce di scena al turno d'esordio (prima volta in uno Slam), per mano del belga Steve Darcis che lo sconfigge in tre set per 7-64, 7-68, 6-4,[146] interrompendo una striscia di 22 incontri vinti consecutivamente da Nadal.
Con i successi a Montréal[147] e a Cincinnati recupera fino al secondo posto nel ranking ATP. Battendo in finale Đoković, vince anche gli US Open.[148] Per Nadal è la tredicesima vittoria in un torneo del Grande Slam, grazie alla quale stacca Roy Emerson che ne conquistò dodici. È inoltre il quarto torneo vinto su quattro disputati in stagione sul cemento americano. Con il successo agli US Open diventa il terzo tennista della storia ad aver vinto per due volte (l'altra fu nel 2010) il Roland Garros e gli US Open nella stessa stagione. L'impresa era già riuscita a Rod Laver (1962, 1969) e Ivan Lendl (1986, 1987).
A ottobre disputa l'ATP 500 di Pechino dove, raggiungendo la finale, riesce a strappare la prima posizione mondiale a Novak Đoković che, tuttavia, si imporrà in 2 set nell'ultimo atto del torneo.[149] Dopo oltre due anni, torna quindi in vetta al ranking mondiale da dove era stato scalzato dallo stesso Đoković. Torna alle ATP World Tour Finals di Londra, che aveva saltato l'anno precedente a causa dell'infortunio al ginocchio. Grazie alle vittorie nei primi due match nel round robin, ai danni di Ferrer e Wawrinka, ha la certezza matematica di chiudere l'anno da nº 1 del mondo per la terza volta in carriera dopo il 2008 e il 2010.[150] In semifinale affronta Roger Federer, nella 32ª edizione del "classico", battendolo per 7-5, 6-3. Nella sua seconda finale in carriera al Masters affronta l'altro grande rivale Novak Đoković, che questa volta lo sconfigge 6-3, 6-4, impedendogli di conquistare uno dei pochi grandi trofei ancora assenti dalla sua bacheca.
Nel 2013 conquista 10 titoli, guadagnando 14 570 935 dollari di soli premi, nuovo record assoluto, e chiude la stagione in vetta al ranking ATP.
Nel 2014 fa registrare la prima vittoria in assoluto nel torneo di Doha grazie al successo in finale su Gaël Monfils per 6-1, 65-7, 6-2. Negli Australian Open Nadal raggiunge la finale con Wawrinka, ma, vittima di un infortunio alla schiena,[151] non può opporre resistenza al tennista elvetico che per la prima volta vince in una prova dello Slam.
Si aggiudica Rio de Janeiro e dopo 9 finali consecutive, è eliminato da Monte Carlo per opera del connazionale David Ferrer, che non lo batteva sulla terra da 10 anni.[152] Nei mesi successivi ottiene il Masters 1000 di Madrid e il Roland Garros (batte Novak Đoković in finale per 3-6, 7-5, 6-2, 6-4), conquistando il nono Roland Garros e il 14º titolo del Grande Slam con cui eguaglia i successi di Pete Sampras.[153]
A Wimbledon Nick Kyrgios lo elimina agli ottavi con il punteggio di 7-65, 5-7, 7-65, 6-3. Un infortunio al polso gli fa saltare la stagione sul cemento (inclusi gli US Open)[154] e rientrato in campo è colto da un attacco di appendicite che gli preclude[155] il rendimento negli ultimi tornei dell'anno: salta anche le ATP Finals per sottoporsi il 3 novembre a un intervento di appendicectomia.[156] Termina anticipatamente la stagione al nº 3 della classifica mondiale.
La stagione ha inizio con una vittoria nel doppio dell'ATP 250 di Doha in coppia con Juan Mónaco, battendo gli austriaci Philipp Oswald e Julian Knowle.[157] Agli Australian Open, Tomáš Berdych lo esclude dal torneo con il punteggio di 6-2, 6-0, 7-6. Nel corso della stagione vince i titoli di Buenos Aires, Stoccarda e Amburgo, unico titolo sulla terra rossa della stagione: al Roland Garros esce per mano di Đoković ai quarti di finale (5-7 3-6 1-6) e a Wimbledon è eliminato dal tedesco Dustin Brown (5-7, 6-3, 4-6, 4-6).
Agli US Open, Fabio Fognini sconfigge lo spagnolo col punteggio di 6-3, 6-4, 4-6, 3-6, 4-6: è il primo di due incontri dello Slam che Nadal perderà trovandosi in vantaggio di due set a zero (l'altro sarà quello contro Tsitsipas nei quarti dell'Australian Open del 2021)[158] Alle ATP World Tour Finals è testa di serie nº 5. Imbattuto nel suo girone, giunge in semifinale dove incontra per la 46ª volta Novak Djokovic dal quale viene sconfitto con un doppio 6-3. Conclude la stagione peggiore della sua carriera al nº 5 della classifica mondiale, superando Berdych, ma senza aver vinto nessun titolo del Grande Slam e nessun Masters 1000 (prima volta dal 2004).
Comincia la stagione cambiando modello di racchetta e passando a un tipo di attrezzo simile al prototipo sperimentato nel 2015 al torneo di Monte Carlo.
Debutta come testa di serie nº 5 agli Australian Open ma perde clamorosamente, per la prima volta in carriera al primo turno di questo torneo e per la seconda all'esordio in uno Slam, per mano del connazionale Fernando Verdasco, in 5 set, dopo 4 ore e 41 minuti di match. Durante la stagione sulla terra rossa, s'impone a Monte Carlo e Barcellona, ritirandosi al terzo turno del Roland Garros.
Dopo il ritiro in Francia, Nadal annuncia la sua mancata partecipazione ai tornei del Queen's e di Wimbledon,[159] cui fa seguito la cancellazione dalla Rogers Cup. Conferma, invece, la presenza ai Giochi Olimpici di Rio 2016 (dove sarà portabandiera della nazionale spagnola) sia in singolare sia in doppio, in coppia con Marc López. Decide invece di non prendere parte alla prova di doppio misto, dove era iscritto con Garbiñe Muguruza, a causa della stanchezza accumulata nelle altre due specialità.[160][161] Battendo il brasiliano Thomaz Bellucci nei quarti di finale del singolare, Nadal centra la vittoria numero 800 in carriera, diventando l'ottavo giocatore della storia a raggiungere tale traguardo. Il 12 agosto insieme a Marc López vince la medaglia d'oro nel doppio maschile, battendo in finale i romeni Florin Mergea e Horia Tecău, divenendo così il primo tennista della storia a conquistare i quattro i titoli del Grande Slam, la Coppa Davis e l'oro olimpico sia in singolare sia in doppio. Nella semifinale del singolare viene sconfitto dall'argentino Juan Martin del Potro, nell'incontro più spettacolare dell'Olimpiade, dopo 3 ore di gioco, per 7-5, 4-6, 6-7.
Agli US Open esce agli ottavi di finale per mano del giovane francese Lucas Pouille, chiudendo anticipatamente la stagione con soli 2 titoli in bacheca.
Per la prima volta dal 2004 Nadal non figura tra i primi 5 giocatori del mondo alla fine dell'anno (9).[162]
Il 2017 è l'anno della sua rinascita tennistica. Comincia conquistando nuovamente il classico torneo d'esibizione di Abu Dhabi, dove batte in finale il belga David Goffin per 6-4, 7-6, diventando il giocatore più vincente della storia del torneo (4 volte: 2010, 2011, 2016, 2017). Agli Australian Open raggiunge la finale contro Federer, perdendo al quinto set (4-6, 6-3, 1-6, 6-3, 3-6). A Miami gioca la sua partita numero mille in carriera, undicesimo tennista a raggiungere questo traguardo.[163]
Sulla terra rossa s'impone a Monte-Carlo, a Barcellona, dove gli era stato appena intitolato il campo centrale diventando così il primo tennista a giocare su un campo a lui intitolato,[164][165] Madrid e al Roland Garros, battendo Wawrinka e tornando a vincere uno Slam dopo tre anni.
La sua stagione sull'erba parte con il forfait all'ATP 500 di Londra, con l'obbiettivo di recuperare al meglio la condizione fisica in vista del torneo di Wimbledon, dove perde clamorosamente negli ottavi di finale in cinque set contro Gilles Müller (3-6, 4-6, 6-3, 6-4, 13-15). Durante la Rogers Cup torna al primo posto nel ranking ATP a distanza di tre anni. Agli US Open sconfigge Kevin Anderson per 6-3, 6-3, 6-4 in finale, conquistando il suo terzo US Open. Nella parte finale della stagione vince anche la Laver Cup (con il "Team Europe") e il China Open, e si ritira dopo il primo incontro disputato alle ATP Finals, complice anche l'infortunio al ginocchio destro.
Con 6 titoli vinti divisi in 2 Slam, 2 Masters 1000 e 2 ATP 500, chiude una delle stagioni migliori della sua carriera al primo posto del ranking mondiale.
Prende parte agli Australian Open: nel corso del torneo si assicura il primo posto nel ranking ATP, pur ritirandosi ai quarti di finale contro Cilić sul punteggio di 6-3, 3-6, 7-6, 2-6, 0-2 a favore del croato.[166] Il periodo di recupero lo costringe a saltare i primi Masters 1000 della stagione e a cedere la prima posizione a Federer. Il 2 aprile torna al primo posto per la quinta volta, primo nella storia a riuscirci.
La stagione sul rosso segna il ritorno di Nadal nel circuito ATP dopo due mesi e mezzo di stop: vince a Monte Carlo, Barcellona e Roma, mentre a Madrid stabilisce il record di set vinti consecutivamente su una singola superficie, 50, record assoluto nella storia del tennis (supera McEnroe).[167]
Torna al Roland Garros da grande favorito per la vittoria del torneo e conferma i pronostici sconfiggendo Thiem in finale (6-4, 6-3, 6-2): l'undicesimo Roland Garros vinto (Slam numero 17 in carriera). A Wimbledon è fermato in semifinale da Đoković dopo cinque ore (4-6 6-3 69-7- 3-6 10-8). Successivamente si aggiudica la Rogers Cup di Toronto e si ritira per infortunio durante la semifinale degli US Open dopo aver perso i primi due set contro Del Potro (63-7, 2-6).[168]
Ulteriori accertamenti evidenziano una lesione al tendine rotuleo destro, che lo tiene fuori per un mese, costringendolo a rinunciare alla semifinale di Coppa Davis contro la Francia, oltre che all'ATP 500 di Pechino e al Masters 1000 di Shanghai, programmando il suo rientro al 1000 di Parigi-Bercy, dove dà forfait a causa di un fastidio all'addome. Dal 5 novembre, perde lo scettro di nº 1 del ranking ATP, scendendo alla seconda posizione. La presenza di un frammento nell'articolazione della caviglia destra gli impedisce di disputare le ATP Finals di Londra, e lo costringe a sottoporsi a un immediato intervento chirurgico di rimozione. Conclude la stagione in anticipo al secondo posto del ranking mondiale.[169]
Dopo aver dato forfait a Brisbane, si presenta all'Australian Open e, senza perdere un set, raggiunge la finale[170], dove viene sconfitto dal nº 1 del mondo Djokovic (3-6, 2-6, 3-6). Torna in campo ad Acapulco, dove viene sorpreso da Nick Kyrgios, futuro vincitore del torneo, al secondo turno. Al Masters 1000 di Indian Wells giunge in semifinale senza perdere set, ma si ritira prima di scendere in campo, a causa di un fastidio al tendine rotuleo del ginocchio destro.[171]
Si ferma alle semifinali di Monte Carlo, Barcellona e Madrid, tornando alla vittoria sulla terra rossa agli Internazionali d'Italia con un 6-0, 4-6, 6-1 inflitto a Djokovic in finale: la vittoria gli vale il primo titolo stagionale e il trentaquattresimo Master 1000. Agli Open di Francia arriva in finale dopo avere battuto Federer in semifinale, perdendo un solo set contro Goffin al terzo turno. L'ultimo atto lo vede contrapposto a Thiem, già sconfitto l'anno precedente: l'austriaco toglie un set a Nadal, che vince anche questa finale (6-3, 5-7, 6-1, 6-1), conquistando il suo diciottesimo torneo del Grande Slam e diventando il primo tennista di entrambi i sessi della storia a vincere per 12 volte lo stesso Major.
A Wimbledon Federer ne arresta la corsa in semifinale superandolo col punteggio di 63-7, 6-1, 3-6, 4-6. Torna alla vittoria nel Masters 1000 di Montréal superando in finale Daniil Medvedev, decide quindi di cancellarsi dal torneo di Cincinnati[172]. A Flushing Meadows conquista la sua quinta finale a New York, dove supera ancora Medvedev col punteggio di 7-5, 6-3, 5-7, 4-6, 6-4. Partecipa quindi alla Laver Cup, ma dopo aver superato Milos Raonic, si ritira a causa di un infortunio, che gli fa saltare tutta la tournée asiatica[173]. Torna in campo a Parigi e raggiunge le semifinali senza perdere alcun set. Prima della semifinale, che lo avrebbe visto opposto a Shapovalov è costretto al ritiro per uno stiramento agli addominali[174], nonostante il ritiro il 4 novembre torna numero uno del ranking. Alle ATP Finals, viene inserito nel gruppo Andre Agassi con Medveded, Tsitsipas e Alexander Zverev. Nella prima giornata viene sconfitto dal campione uscente, Zverev col punteggio di 6–2, 6–4. Contro Medvedev rimonta uno svantaggio di 5–1, nel terzo set, annullando anche un match point e si impone col punteggio di 6(3)–7, 6–3, 7–6(4). Chiude il girone, al terzo posto, battendo Tsitsipas, futuro vincitore del torneo, in rimonta per 6(4)–7, 6–4, 7–5 e viene eliminato.
In conclusione della stagione, conquista la sua quinta Coppa Davis, vincendo tutti i suoi incontri sia in singolare sia in doppio, e diventa, a pari merito con Rod Laver, John McEnroe e Robert Lutz, il terzo tennista più titolato del mondiale a squadre, dopo Roy Emerson e Stan Smith, rispettivamente con otto e sette successi.[175][51][55][56][176]
Inizia la stagione disputando la prima edizione della ATP Cup in rappresentanza della squadra spagnola. Nella prima sfida, vinta dalla Spagna per 3-0 contro la Georgia, in un girone composto anche da Uruguay e Giappone, Nadal si impone in due set su Nikoloz Basilašvili. Concede poi tre giochi all'uruguaiano Pablo Cuevas nel successo della Spagna sull'Uruguay per 3-0, lo stesso punteggio con il quale la squadra iberica sconfigge il Giappone grazie anche ai successi in singolare di Nadal su Yoshihito Nishioka, e in doppio, insieme a Pablo Carreño Busta, sulla coppia Ben McLachlan/Gō Soeda. Nei quarti di finale contro il Belgio, Nadal viene sconfitto in due set da David Goffin ma il successo ottenuto in doppio contro Sander Gillé e Joran Vliegen, sempre in coppia con Carreño Busta, contribuisce alla vittoria 2-1 della Spagna. In semifinale Nadal contribuisce al 3-0 della Spagna sull'Australia grazie al successo su Alex De Minaur. Nell'ultimo atto, subisce la 29ª sconfitta (nona consecutiva sul cemento) contro Novak Đoković, in gara per la Serbia che si aggiudica la manifestazione con il punteggio di 2-1.
Agli Australian Open si ferma ai quarti di finale contro Dominic Thiem, subendo la sua sconfitta numero 200 in carriera, dopo aver eliminato, nell'ordine, Hugo Dellien, Federico Delbonis, Pablo Carreño Busta e Nick Kyrgios.
Il 3 febbraio scende al secondo posto della classifica ATP cedendo il primato a Novak Đoković, vincitore a Melbourne.
Torna in campo al torneo di Acapulco, che si aggiudica per la terza volta (la prima sul cemento), senza perdere un set, eliminando Pablo Andújar per 6-3, 6-2, Miomir Kecmanović col punteggio di 6-2, 7-5, Kwon Soon-woo per 6-2, 6-1, Grigor Dimitrov per 6-3, 6-2 e in finale Taylor Fritz, sempre per 6-3, 6-2. Dopo il lungo stop dovuto alla pandemia di COVID-19, annuncia che non parteciperà agli US Open[177]. Torna quindi in campo a Roma supera lasciando solo 6 game in due partite, Pablo Carreño Busta e Dušan Lajović ma viene poi sconfitto a sorpresa nei quarti da Diego Schwartzman col punteggio di 6-2, 7-5.
Per la prima volta in carriera partecipa quindi al Roland Garros senza aver vinto alcun titolo sulla terra. Al primo turno supera Jahor Herasimaŭ 6-4, 6-4, 6-2 e al secondo ha la meglio su Mackenzie McDonald 6-1, 6-0, 6-3. Nei sedicesimi elimina Stefano Travaglia per 6-1, 6-4, 6-0 e negli ottavi Sebastian Korda con lo score di 6-1, 6-1, 6-2. Nei quarti di finale batte Jannik Sinner 7-64, 6-4, 6-1. In semifinale vendica la sconfitta subita a Roma da Diego Schwartzman eliminandolo col punteggio di 6-3, 6-3, 7-60. Nella sua tredicesima finale a Parigi, l'11 ottobre, batte col punteggio di 6-0, 6-2, 7-5, il numero 1 del mondo Novak Đoković, conquistando il suo 13º Roland Garros (60º torneo vinto sulla terra rossa), per la quarta volta senza perdere nessun set (record assoluto).
Grazie a questo successo eguaglia il record di 20 tornei del Grande Slam vinti in carriera, precedentemente detenuto in solitaria da Federer, e diventa il 3º tennista della storia (dopo Ken Rosewall e Đoković) a vincere uno Slam in 3 decenni diversi (2000-2010-2020), diventa inoltre il primo giocatore di entrambi i sessi ad aver vinto per 13 volte uno stesso torneo, con un bilancio di 100 vittorie e due sole sconfitte.
Sconfiggendo Feliciano López all'esordio nel torneo di Parigi Bercy, ottiene la millesima vittoria nel circuito ATP (quarto di sempre a riuscirci dopo Jimmy Connors, Ivan Lendl e Roger Federer). Negli ottavi di finale sconfigge in due set Jordan Thompson, mentre nei quarti la spunta in rimonta su Pablo Carreno Busta. Viene quindi eliminato in semifinale da Alexander Zverev col punteggio di 6-4, 7-5.
Alle ATP Finals viene inserito nel Gruppo Londra 2020 con Dominic Thiem, Stefanos Tsitsipas e Andrej Rublëv. Nel primo incontro supera Rublëv col punteggio di 6-3, 6-4. Nella seconda giornata viene invece sconfitto da Thiem col punteggio di 6(7)-7, 6(4)-7. Grazie al successo in tre set su Tsitsipas (6-4, 4-6, 6-2), nell'ultimo turno del round Robin, torna dopo cinque anni in semifinale nel torneo. A negargli l'accesso alla sua terza finale in carriera è Daniil Medvedev che lo sconfigge in rimonta (6–3, 6(4)–7, 3–6 il punteggio finale).
Vince la sua prima partita ufficiale dell'anno al primo turno degli Australian Open, battendo Laslo Đere. Viene eliminato ai quarti di finale da Stefanos Tsitsipas, dopo essersi portato avanti due set a zero, con il punteggio di 3-6, 2-6, 7-6, 6-4, 7-5. Rinuncia ai tornei di Rotterdam e Miami per un problema alla schiena. Nel mese di marzo cede la seconda posizione nel ranking al russo Daniil Medvedev (era del 2005 che le prime due posizioni erano monopolizzate da soli quattro giocatori, Đoković, Federer, Nadal e Murray).
Torna in campo per l'inizio della stagione sulla terra rossa, partecipando al torneo di Monte Carlo dove giunge facilmente ai quarti di finale eliminando, nell'ordine, Federico Delbonis, per 6-1, 6-2 e Grigor Dimitrov, col punteggio di 6-1, 6-1. Viene sconfitto ai quarti di finale dalla testa di serie numero 6 del torneo Andrey Rublev con il punteggio di 6-2, 4-6, 6-2.
Al torneo di Barcellona conquista il primo trofeo stagionale, battendo in sequenza Il'ja Ivaška, Kei Nishikori, Cameron Norrie, Pablo Carreño Busta e in finale Stefanos Tsitsipas (al quale annulla un match-point), conquistando il suo 12º titolo nel torneo catalano, il 61º sulla terra rossa e l'87º in assoluto. Al Masters 1000 di Madrid si ferma ai quarti di finale dopo aver subito la prima sconfitta sulla terra rossa contro Alexander Zverev, numero 6 del mondo.
Nel suo turno d'esordio agli Internazionali d'Italia elimina in due set Jannik Sinner. Negli ottavi di finale la spunta al tie-break del terzo set su Denis Shapovalov dopo aver salvato due match point, mentre nei quarti vendica la sconfitta subita a Madrid, eliminando in due set Alexander Zverev. In semifinale supera Reilly Opelka in due set e raggiunge la sua dodicesima finale al Foro Italico, dove ottiene, in tre set, la 28a vittoria su 57 scontri diretti contro Novak Đoković, sollevando per la 10ª volta il trofeo agli Internazionali d’Italia, suo 88º titolo in carriera, 62º sulla terra rossa.
Giunge al Roland Garros da grande favorito per la vittoria del torneo. Si spinge fino in semifinale, dove però subisce la sua terza sconfitta su 108 incontri, per mano di Novak Đoković, numero 1 del mondo e futuro vincitore del torneo, col punteggio di 6-3, 3-6, 6⁴-7, 2-6. Sarà uno dei suoi ultimi incontri del 2021. La sindrome di Müller-Weiss,[178] di cui aveva sofferto già nel 2005, lo costringe ad alcune settimane di riposo e a rinunciare al torneo di Wimbledon e ai Giochi Olimpici. Rientra alle gare dopo quasi due mesi al Citi Open di Washington e viene eliminato al terzo turno. Il piede non è però ancora guarito. Dà forfait al successivo Masters 1000 di Toronto e, dopo qualche giorno, annuncia la fine anticipata della propria stagione per sottoporsi alle cure del caso.[179] Perde alcune posizioni nel ranking e conclude la stagione al 6º posto.
Tornato in campo dopo cinque mesi di assenza, conquista il suo 89º titolo in carriera aggiudicandosi, senza perdere un set, l'ATP 250 di Melbourne, grazie al successo in finale contro il qualificato Maxime Cressy.[180]
Dopo 13 anni, il 30 gennaio, ottiene il suo secondo successo agli Australian Open, sconfiggendo in una finale durata oltre 5 ore il numero 2 del mondo Daniil Medvedev, al quale rimonta uno svantaggio di due set, primo giocatore dell'era Open a realizzare l'impresa nella finale del torneo. Stabilisce così il nuovo primato di titoli del Grande Slam vinti in singolare maschile (21), davanti agli altri due Big Three, i 20 volte vincitori Novak Djokovic e Roger Federer, diventando inoltre il secondo giocatore in era Open, insieme a Novak Djokovic, ad aver vinto almeno due volte tutti i tornei dello Slam.[181]
Nel 500 di Acapulco conquista, senza perdere un set, il 91º torneo in carriera sconfiggendo in finale Cameron Norrie.[182]
La sua striscia di 20 incontri vinti consecutivamente si interrompe nel Masters 1000 di Indian Wells, dove deve arrendersi in due set a Taylor Fritz in una finale compromessa da una frattura da stress al terzo arco costale, che gli pregiudicherà poi la partecipazione ai successivi tornei di Miami, Monte Carlo e Barcellona.[183]
Al Masters 1000 di Madrid torna a giocare sulla terra rossa dopo quasi un anno e viene eliminato nei quarti di finale da Carlos Alcaraz.
Agli Internazionali d'Italia non va oltre gli ottavi di finale per la seconda volta in carriera, sconfitto da Denis Shapovalov.[184]
Come nel 2020, partecipa al Roland Garros senza aver vinto in precedenza alcun titolo sul rosso. Superati i primi tre turni senza perdere un set, negli ottavi di finale la spunta in cinque set sul numero 9 ATP Félix Auger-Aliassime. Nei quarti di finale sconfigge in quattro set il numero 1 del mondo e campione uscente Novak Djokovic.[185] In semifinale sfrutta il ritiro del numero tre del ranking, Alexander Zverev, dovuto a un infortunio alla caviglia occorso sul punteggio di 7-6, 6-6 a suo favore.[186] Nella sua trentesima finale Slam, il tennista spagnolo trionfa in tre set sul numero 8 del mondo, Casper Ruud, conquistando il 92º titolo in carriera, il 63° sulla terra rossa.[187][188]
Grazie a questo successo stabilisce il nuovo record di tornei (22) vinti in singolare maschile nelle prove del Grande Slam, primo giocatore ad aver vinto per 14 volte uno stesso titolo, con un bilancio di 112 incontri vinti e tre persi.[189][190]
A Wimbledon dove è accreditato della testa di serie n° 2, torna a giocare sull'erba dopo tre anni, superando nei primi tre turni Francisco Cerúndolo, Ričardas Berankis e Lorenzo Sonego. Negli ottavi di finale batte Botic van de Zandeschulp, mentre nei quarti di finale la spunta su Taylor Fritz al super tie-break del quinto set, nonostante un problema ai muscoli addominali che lo costringe poi a ritirarsi dal torneo senza disputare la semifinale prevista contro Nick Kyrgios.[191]
Dopo oltre un mese torna a giocare a Cincinnati, dove viene eliminato al turno d'esordio da Borna Ćorić, futuro vincitore del torneo.[192]
Agli US Open, accreditato come testa di serie n° 2, batte nei primi tre turni Rinky Hijikata, Fabio Fognini, Richard Gasquet, per poi arrendersi al quarto turno alla testa di serie n° 22 Frances Tiafoe.[193]
Alle Nitto ATP FInals 2022 di Torino perde le prime due gare contro F. Auger-Aliassime e T. FRITZ e non accede alla fase successiva; ottiene però una sua personale soddisfazione battendo Casper Ruud nel 3 Match delle Finals.
Nadal e Đoković si sono incontrati per la prima volta il 7 giugno 2006 ai quarti di finale del Roland Garros, da allora hanno disputato 59 incontri, con un bilancio in favore del serbo, 30-29.[194]
Si tratta della prima rivalità dell'era open per numero di incontri disputati, e ha caratterizzato soprattutto la seconda parte della carriera di Nadal, dalla stagione 2010 in poi, quando i due hanno disputato fra loro la prima finale in un torneo dello Slam agli US Open, vinta da Nadal in 4 set. Sulla terra rossa il bilancio è favorevole al maiorchino con 20 vittorie e 8 sconfitte, sull'erba vantano due successi a testa mentre sul cemento il bilancio è favorevole al serbo per 20 successi contro 7.[195] I due giocatori hanno disputato fra loro 9 finali dello Slam, di cui ben 4 consecutive (record)[196], fra cui si ricorda in particolare la finale degli Australian Open 2012, durata 5 ore e 53 minuti e vinta da Đoković per 5-7, 6-4, 6-2, 65-7, 7-5, la più lunga finale di sempre in uno Slam ritenuta una delle più belle partite della storia.[197] Il bilancio delle finali Slam è di 5-4 in favore di Nadal, mentre quello complessivo nei major è di 11-7 sempre per lo spagnolo. I due hanno disputato anche una semifinale olimpica nel 2008, vinta da Nadal, e 29 match nei Masters 1000 (16-13 Đoković).[194]
Molti critici considerano la loro rivalità come la più accesa nella storia del tennis[198][199][200][201], il loro dominio è stato senza precedenti: fra il 2005 e il 2010 i due si sono aggiudicati 21 tornei dello Slam su 24 (87,5%, 12-9 per Federer) e 31 tornei Masters Series/Masters 1000 su 54 disputati (57,4%, 18-13 per Nadal), hanno occupato i primi due posti del ranking mondiale per 271 settimane su 313 senza mai perdere il nº 1, e terminato le sei stagioni sempre al primo e secondo posto.
Il primo incontro tra Nadal e Federer risale al 28 marzo 2004, terzo turno del Masters di Miami, e si concluse con la vittoria dello spagnolo per due set a zero. Da allora si sono affrontati quaranta volte, nove delle quali in finale dei tornei dello Slam: quattro volte al Roland Garros, tre volte a Wimbledon e due volte all'Australian Open, sei delle quali se le è aggiudicate Nadal (quattro al Rolan
Complessivamente il bilancio è 24-16 in favore di Nadal. I parziali sono 14-2 su terra rossa, 1-3 sull'erba, 9-11 sul cemento (5-1 per lo svizzero indoor, 8-6 per lo spagnolo outdoor).
Dal punto di vista tecnico il suo stile è quello di un forte difensore, caratterizzato da colpi aggressivi, potenti e carichi di topspin, tirati da dietro la linea di fondo. Per rendere efficace questo stile, lo spagnolo necessita di grande velocità sia nella corsa che nel gioco di gambe, potenza muscolare, tenuta, resistenza, equilibrio.[202][203]
Grazie alle rotazioni è in grado di giocare una drop volley molto efficace.[204] Pur non utilizzando spesso il gioco di volo data la sua attitudine difensiva, le sue qualità a rete hanno raccolto il plauso di addetti ai lavori[205] e di specialisti come John McEnroe[206] e Boris Becker.[207]
Il dritto è il suo colpo migliore, effettuato utilizzando la mano sinistra sebbene nella vita sia destro[48][208][209]. Il colpo, utilizzando una presa Semi Western, è caratterizzato da un movimento molto ampio del braccio, che resta completamente disteso, e del busto. Le gambe sono ben distanziate fra loro, in modo da offrire una base più ampia da cui colpire la palla. Il movimento della racchetta è di quasi 360º: il suo braccio sinistro, dopo il colpo, prosegue nel movimento fino a portare la racchetta al di sopra della spalla destra (tradizionalmente il braccio dovrebbe avvolgersi intorno al busto, o al massimo attorno alla spalla opposta).[210] Ma la caratteristica sicuramente più importante nel diritto di Nadal è l'esasperato topspin impresso alla palla, molto maggiore di quello utilizzato da tutti i suoi contemporanei, che la porta ad un rimbalzo più alto rendendo il suo dritto poco aggredibile nonostante non sia un colpo molto profondo.[211][212] Uno studioso di tennis di San Francisco, John Yandell, ha utilizzato una telecamera ad alta velocità e un software apposito per misurare il numero di rivoluzioni effettuate da una pallina da tennis colpita a piena potenza da Nadal: «I primi tennisti su cui abbiamo effettuato la misura sono stati Sampras e Agassi. Questi colpivano di diritto imprimendo una rotazione compresa fra 1 800 e 1 900 giri al minuto. Anche Federer colpisce con una grande rotazione, giusto 2 700 giri al minuto. Bene, abbiamo misurato un dritto di Nadal a 4 900 giri al minuto. La sua media era di 3200.»[213] Nonostante i colpi in top siano predominanti, lo spagnolo può anche effettuare un diritto più profondo e piatto, che di solito utilizza come vincente; prima si predispone però con i piedi ben allargati e paralleli alla linea di fondo, per poter ruotare ed esprimere la massima forza possibile; in questo modo la palla raggiunge, e a volte supera, i 175 km/h.
Il rovescio, su cui ha lavorato molto nel corso della carriera e che effettua soprattutto incrociato, lo esegue a due mani: la mano dominante (la sinistra) utilizza una presa Continental, mentre la destra una semi-western, che facilita, come per il diritto, l'utilizzo del topspin. Nel rovescio bimane, la maggior parte del colpo viene eseguita dalla mano non dominante, che nel caso di Nadal è la destra. Tuttavia l'essere destrimano gli fornisce un buon vantaggio, permettendogli di avere un buon controllo sulla palla, oltre che di imprimere una grande potenza e di trovare angoli molto stretti.[214][215] Il difetto principale di questo colpo è l'impossibilità, comune a tutti i rovesci bimani, di conferire rotazione all'indietro alla palla, tuttavia Nadal ha imparato a utilizzare il rovescio in back a una mano, che impiega ormai molto spesso soprattutto sulle superfici veloci, dove questo colpo facilita di molto la gestione delle palle basse.[215]
Il suo servizio è caratterizzato da un movimento molto semplice. La velocità della sua prima di servizio è aumentata da circa 159 km/h del 2003 fino ai 185 km/h del 2008,[216] arrivando a superare nel 2010 i 210 km/h.[217] Nadal è in grado di mantenere un'alta percentuale di prime, posizionate strategicamente.[202] Per la seconda, invece, utilizza un colpo mancino in slice che si scontra con il rovescio destro degli avversari; in generale punta comunque a ottenere un vantaggio strategico dal servizio, piuttosto che raccogliere punti diretti:[218] dal punto di vista degli ace infatti Nadal è rimasto a lungo più debole rispetto a molti altri giocatori del circuito. Durante gli US Open 2010 lo spagnolo ha dimostrato di riuscire a ottenere risultati molto migliori con questo colpo cambiando la catena cinetica del colpo e non l'impugnatura come molti credono, tale lavoro è stato possibile grazie a Oscar Borras che fin dall'inizio della stagione 2010 fu inserito nello staff di Nadal; l'enorme mole di lavoro sul servizio dello spagnolo durante tutto l'arco della stagione ha portato molti punti gratuiti risparmiando così molte energie, il picco per l'appunto lo raggiunse al torneo di Flushing Meadows, arrivando a toccare velocità di punta molto elevate (fino a 217 km/h).[217] Dopo quel torneo tuttavia Nadal ha preferito servire a velocità minori, per evitare un abbassamento della percentuale di prime di servizio e per mantenere più facilmente il controllo del gioco.[219]
Un altro punto chiave del suo gioco sono la grande tenuta mentale e il suo approccio strategico alla partita. Nadal non perde mai fiducia indipendentemente dal punteggio, la maniacale perseveranza gli permette di restare sempre concentrato per vincere ogni singolo punto: spesso in questo modo può recuperare da situazioni di momentaneo svantaggio. Lo spagnolo riesce a gestire in maniera strategica e meticolosa tutte le variabili esterne alla partita, come la superficie di gioco o le condizioni meteo. Quando gioca sulla terra, ad esempio, si muove circa 2-3 metri dietro la linea di fondo, mentre sull'erba o sul cemento si sposta molto più avanti, colpendo proprio all'altezza della linea, o anche da dentro il campo. Inoltre è capace di adattarsi alle tattiche e al gioco di chi ha di fronte, trovandone i punti deboli e sfruttandoli a proprio vantaggio; il suo diritto mancino in top, ad esempio, serve anche a mettere in difficoltà gli avversari sul lato del rovescio, che è il tallone di Achille di molti tennisti.[220]. Ad esempio, nella sua autobiografia ha dichiarato che contro Federer preferisce insistere costantemente sul suo rovescio con lo scopo di renderlo innocuo da quella zona di campo, anche quando potrebbe piazzare un colpo vincente dalla parte del dritto.
Sebbene all'inizio fosse considerato soltanto uno specialista della terra rossa, Nadal ha a poco a poco dimostrato di essere estremamente competitivo su tutte le superfici, diventando il primo giocatore della storia a detenere contemporaneamente (nel 2010) tre titoli dello Slam su erba, cemento e terra, e vincendo 10 Masters1000, 6 Slam e la medaglia d'oro olimpica sul cemento.[202][221] Alcuni tuttavia si stanno interrogando sulla possibile durata della sua carriera che, a causa del suo stile di gioco molto dispendioso, potrebbe essere interrotta prematuramente dagli infortuni. Nel 2009, ad esempio, una tendinite alle ginocchia ha causato l'eliminazione prematura dello spagnolo dal Roland Garros, e il suo forfait ai Championships di Wimbledon.[222] Lo stesso Nadal ha ammesso che giocare molto sul cemento è usurante, e ha più volte richiesto che il calendario dell'ATP venga modificato, riducendo il numero di tornei e aumentando le settimane di riposo.[223]
La rivista Forbes ha stimato i guadagni di Nadal dovuti agli sponsor in 25 milioni di dollari nel 2011, facendone il 16º sportivo più pagato del mondo.[224] Lo spagnolo è inoltre classificato quinto sportivo più influente del mondo nella graduatoria dell'agenzia Bloomberg, in base alla sua popolarità e all'affluenza di pubblico alle sue partite.[225][226] Il tennista è ambasciatore mondiale della Kia Motors, ed è più volte apparso nelle loro pubblicità.[227][228] Nadal ha anche un contratto di sponsorizzazione con la Universal DVD.[229]
Lo sponsor di vestiario e scarpe di Nadal è la Nike; il suo nome ha caratterizzato una linea di canottiere abbinate a pantaloni pinocchietto.[230] Per la stagione 2009, Nadal ha adottato sui campi da tennis un abbigliamento più classico, anche perché incoraggiato dalla Nike. L'azienda riteneva infatti che un aggiornamento del suo aspetto fosse d'obbligo, in modo da rispecchiare meglio il suo status di numero 1 del mondo,[231] e da associare lo spagnolo a uno stile che, sebbene meno unico di quello precedente da "pirata", avrebbe potuto essere imitato più facilmente dai consumatori.[232] Ai tornei di Abu Dhabi e Doha, Nadal ha partecipato indossando una maglietta polo disegnata appositamente per lui dalla Nike,[233] assieme a dei pantaloncini corti tagliati sopra il ginocchio. Questo stile è stato adottato a partire dagli Australian Open 2009.[234] Nadal indossa le scarpe Nike Air CourtBallistec 3.3, cambiando spesso modello nel corso della stagione, ma che in comune hanno il soprannome "Rafa" scritto sulla parte posteriore della scarpa destra, e il logo stilizzato del toro su quella sinistra.[235]
Nel 2010, l'orologiaio di lusso Richard Mille ha annunciato di aver sviluppato un nuovo orologio da polso ultra-leggero in collaborazione con Nadal, chiamato Richard Mille RM027 Tourbillon.[236] In titanio e litio, è valutato 525000 $. Il tennista è stato coinvolto nel design e nel testing dell'orologio, e l'ha indossato in tutti i tornei a partire dal Roland Garros 2010, come previsto da un contratto di sponsorizzazione. A partire dal 2011, lo spagnolo viene scelto da Giorgio Armani come testimonial mondiale per le linee Emporio Armani Underwear e Armani Jeans.[237] Nello stesso anno ha inoltre firmato un contratto triennale con Bacardi per una campagna sul bere responsabile chiamata Champions drink responsibly;[238] l'azienda ha realizzato per questo un nuovo drink analcolico, il Rafa Berry Smash.[239] Nel giugno 2012 Nadal è diventato ambasciatore della room online di PokerStars, e partecipa a campagne pubblicitarie ed eventi di beneficenza come membro del Team PokerStars SportStars, assieme ad altri nomi dello sport come Gianluigi Buffon e Boris Becker.[240]
La racchetta di Nadal è una Babolat AeroPro Drive, in grafite e tungsteno con un piatto corde ampio di 100 pollici quadrati e un peso, nella versione di serie, di 300 grammi senza le corde.[241] Il manico è di misura L2 da 4 pollici e 1/4.[242] Nella stagione 2010 è stata ridipinta per essere uguale alla linea AeroPro Drive GT in commercio,[243] e dal 2012 la testa della racchetta è stata resa più pesante per aumentare l'efficacia dei colpi.[244] Lo spagnolo ha utilizzato nel corso del 2010 le corde Duralast 15L, per poi passare alle corde sintetiche nere monofilamento in copoliestere Babolat RPM Blast a sezione esagonale; il reticolo prevede 16 passaggi in verticale e 19 in orizzontale.[241] Le sue racchette sono di solito incordate con una tensione di 25 kg, indipendentemente dalla superficie su cui gioca.[245] Nel 2015 avviene un altro cambiamento molto importante riguardo alla racchetta: infatti è passato da una normale Babolat Aeropro Drive GT a una racchetta "tecnologica", la nuova Babolat Aeropro Drive Play, una racchetta che dispone di un sensore inserito all'interno del manico e che si connette tramite Bluetooth sul proprio smartphone dove registra ed elabora ogni aspetto del gioco. La struttura della racchetta è simile a quella che ha utilizzato negli anni 2013-2014. Nel 2016 Nadal cambia completamente il modello della racchetta precedente, passando da una normale Babolat Aeropro Drive Play alla Babolat Pure Aero Play. Questa racchetta presenta alcune differenze: il suo peso è di 320 g (più pesante rispetto alla normale Aeropro Drive che pesa circa 300 g), e soprattutto dispone della tecnologia FSI (Frame String Interaction), che ha aumentato la distanza tra le corde orizzontali così da poter conferire alla racchetta una maggior presa sulla palla e uno spin più efficace, oltre a una maggiore profondità e maggior potenza nei colpi. Già ad aprile del 2015 lo spagnolo aveva provato un prototipo simile.
Numero | Data | Torneo | Superficie | Avversario in finale | Punteggio |
1. | 5 giugno 2005 | Roland Garros, Parigi (1) | Terra rossa | Mariano Puerta | 6(6)–7, 6–3, 6–1, 7–5 |
2. | 11 giugno 2006 | Roland Garros, Parigi (2) | Terra rossa | Roger Federer | 1–6, 6–1, 6–4, 7–6(4) |
3. | 10 giugno 2007 | Roland Garros, Parigi (3) | Terra rossa | Roger Federer | 6–3, 4–6, 6–3, 6–4 |
4. | 8 giugno 2008 | Roland Garros, Parigi (4) | Terra rossa | Roger Federer | 6–1, 6–3, 6–0 |
5. | 6 luglio 2008 | Wimbledon, Londra (1) | Erba | Roger Federer | 6–4, 6–4, 6(5)–7, 6(8)–7, 9–7 |
6. | 1º febbraio 2009 | Australian Open, Melbourne | Cemento | Roger Federer | 7–5, 3–6, 7–6(3), 3–6, 6–2 |
7. | 6 giugno 2010 | Roland Garros, Parigi (5) | Terra rossa | Robin Söderling | 6–4, 6–2, 6–4 |
8. | 4 luglio 2010 | Wimbledon, Londra (2) | Erba | Tomáš Berdych | 6–3, 7–5, 6–4 |
9. | 13 settembre 2010 | US Open, New York (1) | Cemento | Novak Đoković | 6–4, 5–7, 6–4, 6–2 |
10. | 5 giugno 2011 | Roland Garros, Parigi (6) | Terra rossa | Roger Federer | 7–5, 7–6(3), 5–7, 6–1 |
11. | 11 giugno 2012 | Roland Garros, Parigi (7) | Terra rossa | Novak Ðokovic | 6–4, 6–3, 2–6, 7–5 |
12. | 9 giugno 2013 | Roland Garros, Parigi (8) | Terra rossa | David Ferrer | 6–3, 6–2, 6–3 |
13. | 9 settembre 2013 | US Open, New York (2) | Cemento | Novak Ðokovic | 6–2, 3–6, 6–4, 6–1 |
14. | 8 giugno 2014 | Roland Garros, Parigi (9) | Terra rossa | Novak Ðokovic | 3–6, 7–5, 6–2, 6–4 |
15. | 11 giugno 2017 | Roland Garros, Parigi (10) | Terra rossa | Stan Wawrinka | 6–2, 6–3, 6–1 |
16. | 10 settembre 2017 | US Open, New York (3) | Cemento | Kevin Anderson | 6–3, 6–3, 6–4 |
17. | 10 giugno 2018 | Roland Garros, Parigi (11) | Terra rossa | Dominic Thiem | 6–4, 6–3, 6–2 |
18. | 9 giugno 2019 | Roland Garros, Parigi (12) | Terra rossa | Dominic Thiem | 6–3, 5–7, 6–1, 6–1 |
19. | 8 settembre 2019 | US Open, New York (4) | Cemento | Daniil Medvedev | 7–5, 6–3, 5–7, 4–6, 6–4 |
20. | 11 ottobre 2020 | Roland Garros, Parigi (13) | Terra rossa | Novak Đoković | 6–0, 6–2, 7–5 |
21. | 30 gennaio 2022 | Australian Open, Melbourne (2) | Cemento | Daniil Medvedev | 2-6, 6(5)–7, 6-4, 6–4, 7-5 |
22. | 5 giugno 2022 | Roland Garros, Parigi (14) | Terra rossa | Casper Ruud | 6-3, 6-3, 6-0 |
Numero | Data | Torneo | Superficie | Avversario in finale | Punteggio |
1. | 9 luglio 2006 | Wimbledon, Londra (1) | Erba | Roger Federer | 0–6, 6(5)–7, 7–6(2), 3–6 |
2. | 8 luglio 2007 | Wimbledon, Londra (2) | Erba | Roger Federer | 6(7)–7, 6–4, 6(3)–7, 6–2, 2–6 |
3. | 3 luglio 2011 | Wimbledon, Londra (3) | Erba | Novak Đoković | 4–6, 1–6, 6–1, 3–6 |
4. | 12 settembre 2011 | US Open, New York | Cemento | Novak Đoković | 2–6, 4–6, 7–63, 1–6 |
5. | 29 gennaio 2012 | Australian Open, Melbourne | Cemento | Novak Đoković | 7–5, 4–6, 2–6, 7–6(5), 5–7 |
6. | 26 gennaio 2014 | Australian Open, Melbourne (2) | Cemento | Stan Wawrinka | 3–6, 2–6, 6–3, 3–6 |
7. | 29 gennaio 2017 | Australian Open, Melbourne (3) | Cemento | Roger Federer | 4–6, 6–3, 1–6, 6–3, 3–6 |
8. | 27 gennaio 2019 | Australian Open, Melbourne (4) | Cemento | Novak Đoković | 3–6, 2–6, 3–6 |
Nella seguente tabella vengono elencati i primi cinque tennisti per numero di sfide contro Nadal. È indicato il numero degli incontri totali disputati contro ciascun avversario, il bilancio sulle varie superfici e quello globale.[246]
# | Tennista | Totale | Terra | Cemento | Erba | Bilancio |
---|---|---|---|---|---|---|
1. | Novak Đoković | 59 | 20-8 | 7-20 | 2-2 | 29-30 |
2. | Roger Federer | 40 | 14-2 | 9-11 | 1-3 | 24-16 |
3. | David Ferrer | 32 | 20-2 | 6-4 | 0-0 | 26-6 |
4. | Tomáš Berdych | 24 | 6-0 | 12-4 | 2-0 | 20-4 |
5. | Andy Murray | 24 | 7-2 | 7-5 | 3-0 | 17-7 |
Medaglia d'Oro dell'Ordine Reale del Merito Sportivo | |
— Madrid, 26 maggio 2006[247] |
Premio Principe delle Asturie per lo sport | |
— Oviedo, 3 settembre 2008[248] |
Figlio Preferito di Manacor | |
— Manacor, 18 dicembre 2010[249] |
Medaglia d'oro al merito del lavoro | |
— Madrid, 13 giugno 2014[250] |
Figlio Preferito di Maiorca | |
— Maiorca, 2 settembre 2014[251] |
Croce d'Argento dell'Ordine al Merito della Guardia Civil | |
— Madrid, 20 dicembre 2019[252] |
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine Reale del Merito Sportivo | |
— Madrid, 13 ottobre 2020[253] |
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine del 2 maggio | |
— Madrid, 3 dicembre 2020[254][255] |
Galardón Camino Real | |
— Madrid, 20 settembre 2022[256][257] |
Medaglia Grand Vermeil della città di Parigi | |
— Parigi, 21 maggio 2015[258] |
Laurea ''honoris causa'' | |
«Come uno straordinario esempio di apprendimento delle competenze fondamentali, abilità e valori che hanno portato al successo nella sua carriera.» — Università Europea di Madrid, Villaviciosa de Odón, 4 maggio 2015[259] |
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