Søren Skov (Nyborg, 21 febbraio 1954) è un ex calciatore danese, di ruolo attaccante.
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Søren Skov | ||
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Nazionalità | ![]() | |
Calcio ![]() | ||
Ruolo | Attaccante | |
Termine carriera | 1987 | |
Carriera | ||
Giovanili | ||
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Squadre di club1 | ||
1973-1974 | ![]() | ? (?) |
1974-1975 | ![]() | ? (?) |
1976-1978 | ![]() | 50 (10) |
1978-1982 | ![]() | 117 (33) |
1982-1983 | ![]() | 16 (0) |
1983-1985 | ![]() | 48 (7) |
1985-1986 | ![]() | ? (?) |
1986-1987 | ![]() | ? (?) |
Nazionale | ||
1971 | ![]() | 2 (0) |
1975 | ![]() | 4 (1) |
1982 | ![]() | 3 (0) |
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato. Il simbolo → indica un trasferimento in prestito. | ||
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Inizia a giocare nella seconda divisione danese nella squadra della sua città natale; nel 1975 passa invece all'Odense, con cui ottiene la promozione. Si trasferisce però ad Amburgo per giocare in Zweite Bundesliga nel St. Pauli: la squadra vince il campionato nel 1977 grazie anche ai 7 gol di Skov. Nuovo trasferimento immediato a fine stagione, questa volta in Belgio tra le fila del Cercle Bruges. Il club milita in massima divisione, e il danese vi rimane per 5 stagioni; si mette particolarmente in luce nell'ultima di queste, mettendo a segno 23 gol.
Le sue prestazioni vengono intanto notate da Antonio Sibilia, che nell'estate del 1982 lo tessera per l'Avellino. La società ha appena ceduto Juary all'Inter, ma ha in rosa, tra gli altri, Stefano Tacconi, Giovanni Cervone, Luciano Favero, Beniamino Vignola e Gerónimo Barbadillo, mentre in panchina c'è Giuseppe Marchioro. L'inizio della stagione per il danese è incoraggiante, che segna nelle amichevoli e anche nelle prime uscite in Coppa Italia contro Lazio e Napoli (e in seguito segnerà anche una doppietta negli ottavi, alla Roma, nella sconfitta esterna per 5-3). Le cose cambiano però quando a Marchioro subentra Fernando Veneranda: Skov si trova infatti ben presto confinato tra le riserve e non riesce ad incidere assolutamente sulle vicende della squadra irpina, che raggiunge la salvezza senza il suo apporto[1]. Alla fine sono 16 le presenze in campionato, senza reti segnate.
Il danese lascia quindi l'Italia nell'estate del 1983. Torna a giocare nella seconda divisione tedesca, questa volta nell'Hertha Berlino, mentre nel 1985 approda in Svizzera, prima nel Winterthur, poi nel San Gallo. Chiude qui la carriera nel 1987.
Scende in campo 3 volte con la maglia della Danimarca, nel 1982, senza realizzare nessuna rete.
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