Stefano Recine (San Candido, 18 aprile 1957) è un dirigente sportivo ed ex pallavolista italiano, di ruolo schiacciatore.
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Stefano Recine | ||
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Nazionalità | ![]() | |
Altezza | 190 cm | |
Pallavolo ![]() | ||
Ruolo | Schiacciatore | |
Termine carriera | 1992 | |
Carriera | ||
Squadre di club | ||
1975-1980 | ![]() | |
1980-1984 | ![]() | |
1984-1985 | ![]() | |
1985-1990 | ![]() | |
1990-1992 | ![]() | |
Nazionale | ||
1976-19?? | ![]() | |
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Ha un figlio, Francesco, avuto dalla collega Beatrice Bigiarini, il quale ha seguito le orme dei genitori divenendo a sua volta un pallavolista.[1]
È stato tra i maggiori giocatori del volley italiano negli anni 1970 e 1980, avendo militato per ben diciassette anni consecutivi in Serie A1, conquistando una Coppa CEV, una Coppa delle Coppe, una Coppa dei Campioni e un mondiale con le squadre di club, e una World League con la maglia della nazionale con la quale esordì diciannovenne nel 1976 contro l'Ungheria.[2] Ha legato il suo nome al Porto Ravenna con cui ha esordito in Serie A1, emergendo poi ad alti livelli nelle prime cinque stagioni della sua carriera.
Dopo quattro anni nella storica formazione della Panini, nel campionato 1984-85 passa alla rivale Parma per poi aprire dalla stagione seguente la sua lunga parentesi con la Zinella Bologna. Nel capoluogo emiliano milita per cinque campionati consecutivi, prima di venire chiamato dall'ambizioso Gonzaga Milano all'epoca parte della Polisportiva Mediolanum di Silvio Berlusconi. Milita in Lombardia per due stagioni, prima di ritirarsi dall'attività agonistica e contestualmente intraprendere la carriera dirigenziale divenendo direttore sportivo del club milanese.[3]
Dietro la scrivania, tra il 1992 e il 1994 ha tempo di portare Gonzaga alle vittorie nel mondiale per club e nella Coppa delle Coppe,[4] prima del declino della polisportiva milanese. A cavallo degli anni 1990 e 2000 lavora quindi come diesse per varie società pallavolistiche italiane: nel triennio 1994-97 è di nuovo a Ravenna, esperienza chiusa con la conquista della Coppa CEV;[4] tra il 1997 e il 2000 approda dapprima alla 4 Torri Ferrara e poi, tramite cessione del titolo sportivo, al Palermo dove nel 1999 vince un'altra Coppa CEV;[4] nel biennio seguente torna a Modena dove contribuisce alla costruzione della rosa campione d'Italia 2001-02.[4]
Nel 2003 inizia il lungo legame con la marchigiana Lube,[4] club in cui rimane per i successivi tredici anni[5] raccogliendo numerosi successi, tra cui 3 scudetti, 2 Coppe Italia e 4 Supercoppe italiane in campo nazionale, e 3 Coppe CEV/Challenge Cup in ambito internazionale. Dopo avere curato per la Sir Safety Perugia l'organizzazione della final four di Champions League 2016-17 a Roma,[6] dalla stagione seguente diviene direttore tecnico della società umbra[7] che, sotto il suo mandato, nel successivo quinquennio mette in bacheca uno scudetto, 3 Coppe Italia e 3 Supercoppe italiane. Lascia il club perugino nel maggio 2022 per entrare nell'organigramma della nazionale femminile italiana.[8]
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